Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Isaia 31


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Predice, che quelli, che mancando di speranza in Dio ricorreranno all'Egitto, e agli aiuti umani, periranno con quelli, da' quali cercano soccorso: ma tornando al Signore, saranno liberati.

1Guai a coloro, che vanno a cercar aiuto in Egitto, ponendo la loro speranza ne' cavalli, e affidandosi ai cocchi, che sono molti, e ai cavalieri, che sono fortissimi; e non hanno posta la lor fiducia nel Santo d'Israele, e non son ricorsi al Signore.2Ma egli il sapiente ha mandati i disastri, e non ha fatte vane le sue parole: e si leverà su a' danni della casa dei perversi, e a' danni degli aiuti di gente versata nella iniquità.3l'Egitto è uomo, e non Dio: e i suoi cavalli sono carne, e non ispirito: e il Signore stenderà la sua mano, e l'aiutatore precipiterà, e andrà per terra colui, cui prestavasi aiuto, e tutti in sieme saran consunti;4Imperocché il Signore ha detto a me: Come un lione, od un lioncello rugge sulla sua preda, e benché vada contro di lui una turba dì pastori, non s'impaurisce pe' loro strepiti, né teme il loro numero: così scenderà il Signor degli eserciti a combattere sul monte di Sion, e sopra la sua collina.5Come un uccello, che svolazza (in torno al suo nido), così il Signore degli eserciti proteggerà Gerusalemme, la proteggerà, e la libererà, e in passando la salverà.6Convertitevi, o figliuoli d'Israele, e quanto fu profondo il vostro allontanamento.7Imperocché in quel giorno getterà via ogni uomo i suoi idoli d'oro, e i suoi idoli di argento, i quali per gran peccato vi faceste voi colle vostre mani.8E perirà l'Assiro di spada non di uomo, e la spada non di uomo lo divorerà, e fuggirà non perseguitato dalla spada; e la sua gioventù pagherà tributo:9E pel terrore verrà meno la sua fortezza, e i principi di lui fuggitivi saran senza coraggio: ha detto il Signore, il quale ha suo fuoco in Sionne, e suo focolare in Gerusalemme.

Note:

31,1:Guai ai coloro, che vanno a cercar aiuto ec. Secondo alcuni Interpreti parla qui il Profeta degli stessi Giudei, de' quali parlò nel principio del capo precedente; altri poi credono, che questa profezia riguardi tempi più vicini, e che nella prima parte di essa si parli contro gli Israeliti, o sia contro le dieci tribù, le quali confidatesi negli aiuti dell'Egitto, furono vinte da Salmanasar e menate nell'Assiria; e nella seconda parte si tratti delle due tribù, le quali temendo la potenza di Sennacherib invocarono il Signore e furono da tal nemico prodigiosamente liberate.

31,2:Il Sapiente ha mandati i disastri. Dà qui a Dio il nome di sapiente, contrapponendo la vera infinita sapienza di lui alla pretesa e vana sapienza degli Egiziani.
Ai danni della casa de' perversi, ec. a' danni degl'Israeliti scellerati, e a' danni degli Egiziani, i quali si muovono in loro aiuto, e sono nazione guasta e corrotta per ogni specie di vizi.

31,3:L'Egitto è uomo e non Dio. Che son eglino gli Egiziani, se non uomini fragili, impotenti a salvare se stessi, non che a proteggere gli altri contro il volere di lui? Maledetto l'uomo, che spera nell'uomo, dice Geremia XVII. 5.

31,4:Il Signore ha detto a me: ec. Passa adesso a predire quello, che sarà delle due tribù, le quali avendo implorato l'aiuto del Signore, egli qual lione fortissimo scenderà a combattere per esse; e qual lion generoso, che non si lascia rapir sua preda da qualsivoglia numero di uomini, che vadano per assalirlo, così Dio, qualunque numero di nemici assalisca Gerusalemme, la difenderà e la custodira insieme col suo re Ezechia.

31,5:Come un uccello, che svolazza (intorno al suo nido), ec. Era necessario di aggiungere le parole, che abbiam chiuse in parentesi, perchè questa similitudine allude a quello, che si fa dire a Sennacherib nel capo X. vers. 14., vale a dire, che egli avrebbe distrutti i popoli come i nidi degli uccelli. E siccome nella similitudine del lione è espressa la possanza di Dio difensore, così la te nera cura, che egli ha di quei che confidano in lui, viene significata col paragone di quello, che fanno le madri de' volatili per difendere i loro nidi dagli uccelli di rapina.

31,6:Convertitevi ... quanto fu profondo il vostro allon tanamento. La penitenza e l'amore, con cui a me tornerete, sia tanto grande, quanto fu grande l'alienazione vostra da me, e la passione, con cui, abbandonato me, andaste ad adorare i falsi dei, e ad immergervi nelle vostre iniquità.

31,7:In quel giorno getterà via ogni uomo ec. Non è dubbio, che quando Dio ebbe salvata Gerusalemme con prodigio tanto strepitoso dalla potenza del re d'Assiria, un tale avvenimento avrà contribuito moltissimo a ravvivare nel popolo la fede del vero Dio, e a dar un gran tracollo alla idolatria. E questo sembra predetto assai chiaramente con queste parole.

31,8:E perirà l'Assiro di spada non di uomo, ec. Per mano non di un uomo, ma di un Angelo, saranno uccisi in una notte cento ottantacinque mila soldati di Sennacherib; ed egli senza vedere spada nemica fuggirà a Ninive, dove da' propri figliuoli sarà ucciso.
E' la sua gioventù pagherà tributo. Non è cosa nuova, che col nome di gioventù s' intenda la gioventù militare, e ciò non solo presso gli Scrittori profani, ma anche nella Scrittura, come altrove si è osservato. Ezechia si era ribellato dagli Assiri, e non avea voluto pagare ad essi il tributo, lo che fu cagione che Sennacherib si movesse contro la Giudea: uccisi dall'Angelo i soldati di Sennacherib, pagaron questi il tributo ad Ezechia e ai Giudei colle loro spoglie, laddove prima era pagato dagli stessi Giudei. Tale, s' io mal non m' appongo, è il vero senso di queste parole.

31,9:Il quale ha suo fuoco in Sionne, e suo focolare in Gerusalemme. Vale a dire, il quale come in sua propria casa risiede in Gerusalemme e in Sionne, e l'ama e la protegge, come un uomo ama la propria casa e ne ha cura e la custodisce. Tutto ciò esprime mirabilmente la somma bontà di Dio, il quale non isdegna di aver casa tragli uomini, e guardare con ispeciale affettola stessa casa.