Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Isaia 11


font

Profezia della nascita di Cristo, del suo giudizio, e della sua esaltazione, e della conversione delle genti, e della gloria del suo sepolcro, e della conversione degli avanzi d'Israele.

1E spunterà un pollone dalla radice di Jesse, e un fiore dalla radice di lui si alzerà;2E sopra di lui riposerà lo spirito del Signore, spirito di sapienza, e d'intelligenza, spirito di consiglio, e di fortezza, spirito di scienza, e di pietà,3E riempierallo lo spirito del timor del Signore. Ei non giudicherà secondo quello, che cogli occhi si vede, né secondo quello, che cogli orecchi si ode condannerà;4Ma giudicherà con giustizia i poveri e prenderà giustamente la difesa degli umili della terra: e colla verga della sua bocca percuoterà la terra; e col fiato delle sue labbra darà morte all'empio.5E il cingolo de' suoi lombi sarà la giustizia; e la fede cintura de' suoi fianchi.6Abiterà il lupo insieme coll'agnello; e il pardo giacerà insieme col capretto: il vitello, il lione, e la pecorella staranno uniti, e un piccol fanciullo sarà loro pastore.7Il vitello, e l'orso anderanno a' medesimi pascoli: i loro parti staranno insieme a giacere; e come il bue mangerà paglia il lione,8E scherzerà fanciullo di latte alla buca di un aspide: e appena divezzato metterà la mano nella tana del basilisco.9Eglino non faran male, né uccideranno in tutto il mio monte santo; perchè la scienza del Signore riempie la terra, come le acque riempiono il mare.10In quel giorno il germe della radice di Jesse, il quale è posto qual segno alle nazioni, lui le nazioni invocheranno, e il sepolcro di lui sarà glorioso.11E in quel giorno il Signore stenderà di nuovo la mano sua a fare acquisto degli avanzi del popolo suo, rimasi tra gli Assirj, e nell'Egitto, e a Phetros, e nell'Etiopia, e ad Elam, e a Sennaar, e nelle isole del mare.12E alzerà uno stendardo alle nazioni, e raunerà i fuggitivi d'Israele; e i dispersi di Giuda raccoglierà dai quattro punti della terra.13E sarà tolto lo scisma di Efraim, e Giuda non avrà più nemici. Efraim non avrà invidia a Giuda, e Giuda non farà guerra ad Efraim.14E voleranno addosso ai Filistei dalla parte del mare, e faranno anche preda de' figliuoli dell'Oriente. L'Idumea, e i Moabiti saran presi di buon'ora dalle loro mani, e i figliuoli di Ammon presteran loro ubbidienza.15E il Signore asciugherà la lingua del mare d'Egitto, e stenderà la mano sua sopra il fiume col suo soffio possente: e lo percuoterà ne' suoi sette rivi, talmente che si passi senza scalzarsi.16Ed avranno passaggio gli avanzi del mio popolo, che sarà lasciato (vivo) dagli Assirj: come lo ebbe Israele in quel giorno, in cui uscì della terra d'Egitto.

Note:

11,1:E spunterà un pollone dalla radice di Jesse, ec. Il grande albero e la selva grande dell'impero Assiro sarà estirpata dalle radici, come ha detto il Profeta alla fine del capo precedente; ma l'albero de' Giudei e la pianta della stirpe reale, benchè offesa sovente da' nemici col ferro e col fuoco, e spogliata in gran parte dell'onor de' suoi rami e delle sue frondi, viverà nondimeno nel suo tronco e nella radice, da cui spunterà un pollone e un fiore, di cui la gloria sarà eterna. Questo pollone e questa verga ell' è la Vergine, il fiore egli è Cristo, la radice ell' è la famiglia di Davidde, radice quasi morta dopo la perdita del regno, e quasi nascosa nella moltitu dine: questa radice quasi risuscitata produrrà la Vergine madre, e il Cristo figliuolo di lei e Re de Regi. Vedi s. Girolamo. E non solo tutti i Padri e tutti gl'Interpreti cristiani, ma anche gli antichi Ebrei, ed alcuni ancor de' moderni convengono, che del Messia qui si parla, onde chiaramente tradusse il Caldeo: Il Re verrà da'figliuoli di Jesse, e il Cristo, (che viene) da' figli de' figli di lui, sarà unto. Siccome dove la nostra Volgata ha un fiore, l'Ebreo ha Netser, quindi secondo s. Girolamo e secondo molti altri venne a Cristo il nome di Nazareo, ovvero Nazareno. Vedi quello, che siè detto Matt. II. vers. ult. Con gran senso ancora il Profeta pone qui non la radice di Davidde, ma la radice di Jesse, accennando, che, siccome il regno di David ebbe cominciamento in una famiglia di poco nome, così lo stesso regno sarà rimesso in piede e glorificato da Cristo nascente della stessa famiglia ridotta alla oscurità della vita privata, e priva di ogni esterno splendore.

11,2:E sopra di lui riposerà lo spirito ec. Riposerà, cioè abiterà stabilmente e pienamente, e come in luogo suo proprio lo Spirito del Signore sarà in Cristo, riposerà sopra di lui con tutti i suoi doni. Quindi allorchè egli fu battezzato da s. Giovanni si vide scendere dal cielo lo stesso Spirito sopra di lui in figura di colomba. Così questo Principe di pace ripieno de' doni di questo Spirito sopra ogni misura, governerà il suo regno, cioè la sua Chiesa, con ispirito di sapienza, d'intelligenza, di consiglio ec. Lo spirito di sapienza è il dono, per cui le divine ed e terne cose si contemplano, e secondo queste di tutte le altre cose il giudizio si forma. Lo spirito di scienza distingue nelle temporali cose quello, che è utile e buonoper la eterna salute; lo spirito d'intelligenza penetra leoscure cose, che s'incontrano nelle Scritture; lo spiritodi consiglio contiene il dono della cristiana prudenza, per cui tutte le azioni secondo l'onestà cristiana si ordinano e si dirigono; lo spirito di fortezza sostiene l'uomo nelle avversità e nei patimenti; lo spirito di pietà comprende tutta la giustizia cristiana, di cui la parte principale si è la religiosa venerazione, che a Dio si dee come padre nostro, per amore del quale la equità e la carità conserviamo verso de' nostri fratelli: lo spirito di timor del Signore è come il complemento e la perfezione di tutti gli altri doni, dopo il timore figliale, che nasce dall'amore, od è piuttosto il perfetto amore. Vedi s. Ilario in Ps. 27. e s. Agost. in Ps. 18.

11,3-4:Ei non giudicherà secondo quello, che cogli occhi si vede, ec. Egli non giudicherà delle cose nè degli uomini secondo l'esterna apparenza, che spesso inganna, nè per quello, che altri dicano o sentano, ma secondo la pura e schietta verità delle cose, la quale egli intima mente conoscerà, perchè tutte sono nude e aperte a lui, onde alla falsa pietà torrà la sua maschera, e svelerà le imposture e gl' inganni della malizia. E con rettissimo giudizio farà ragione a' poveri, i quali sovente oppressi son dai potenti e negletti da' mali giudici della terra.
E colla verga della sua bocca percuoterà la terra, ec. Egli con giusta severità farà sentir le sue grida e le sue riprensioni alla terra, vale a dire a' peccatori immersi e quasi sepolti nell'amor delle cose terrene.
E col fiato delle sue labbra darà morte all'empio. Le sue parole saran la morte della empietà, la quale discaccerà dalle anime degli uomini, discacciandone il demonio e la colpa. Ma per quest'empio forse meglio intenderemo l'Anticristo, mentre a queste parole pare, che alludesse l'Apostolo 2. Thess. II. 8. dove dice: Allora sarà manifestato quell'empio iniquo, cui il Signore ucciderà col fiato della sua bocca.

11,5:E il cingolo de' suoi lombi sarà la giustizia: ec. La giustizia e la fede, cioè le veracità e fedeltà, saranno sempre con lui, non si staccheranno da lui giammai; egli l'una e l'altra terra per compagne molto care e indivisibili, come dall'uomo è tenuto sempre il cingolo attorno a' suoi fianchi.

11,6:Abiterà il lupo insieme coll' agnello, ec. Nazioni prima feroci, crudeli, bestiali come i lupi, i lioni ec., deposta la lor ferità e la depravazione orribile de' loro costumi, si rivestiranno di umanità, di mansuetudine, d'innocenza, e si uniranno cogli umili e semplici fedeli in un solo gregge, gregge sì docile, che un piccol fanciullo e buono a guidarlo ed a governarlo. Questo piccolo fanciullo caratterizza ciascuno de' Pastori evangelici, i quali sono posti alla cura del gregge, che appartiene a quel primo Pastore, il quale disse: Imparate da me, che sono mansueto ed umile di cuore; onde a imitazione di lui debbon essi diventar piccoli per la umiltà.

11,7:I loro parti staranno insieme a giacere. La pace e la mansuetudine cristiana passerà dai padri ai figliuoli. E come il bue, mangerà paglia il lione. Gli uomini già superbi e gonfi per la carnale loro sapienza e per la secolare potenza, prenderanno mansueti e dolci costumi, viveranno insieme cogli umili e co' mansueti vivendo del medesimo cibo ad una stessa mensa spirituale: questo cibo sono i rudimenti della fede, ed anche (come notò s. Girolamo) la lezione della Scrittura, nella quale i piccoli non potendo aggiungere alla sublimità de' misteri (che è il grano delle Scritture), della semplice e nuda lettera, rassomigliata alle paglie, si pascono.

11,8:E scherzerà fanciullo di latte alla buca di un aspide: ec. Con queste allegorie descrivesi la prodigiosa co stanza de' Martiri, de' quali molti in tenerissima età si burlarono de' tiranni e di tutti i loro tormenti. La storia della Chiesa ci ha conservata la memoria di non pochi cristiani fanciulli, i quali intrepidamente vennero alle mani cogli idolatri e co' tiranni, e davanti a loro con grandissimo coraggio e libertà professaron la fede, senza avere orror della spada e del fuoco, ma anzi bramando la morte e il martirio. Vedi tra gli altri Prudenzio. Oltre a ciò anche i semplici fedeli ebbero da Cristo potestà di cacciare i demoni da' corpi degli uomini, e di calcare i serpenti e gli scorpioni e tutta la possanza del nemico, Luc. X. 19.

11,9:Non faranno male, nè uccideranno ec. I piu furiosi idolatri, i sacerdoti degl'idoli, i persecutori più ostinati, convertiti al Signore e abbracciata la fede di Cristo e fatti cittadini del monte santo di Dio, cioè della Chiesa, non offenderanno più alcuno, non uccideranno, nè faranno male ai loro fratelli, perchè la terra tutta sarà illuminata per ogni parte dalla luce della celeste dottrina, la quale ammansisce gli animi, e gli rende molli e pieghevoli al bene e capaci di ogni virtù: paragona alla copia e immensità delle acque, onde il mare è ripieno, paragona, dico, a questa copia la propagazione della dottrina di salute, la quale con somma celerità si diffuse da un polo all'altro e diede agli uomini una cognizione grande delle cose divine, cognizione superiore d'assai a quella, che erasi avuta fino allora nel popol di Dio, onde i semplici Cristiani furon ripieni di ogni scienza, come è detto più volte da Paolo. E di tutto questo siam debitori a Gesù Cristo.

11,10:In quel giorno il germe della radice di Jesse, ec. Allora quel germe della radice di Jesse, il Cristo, innalzato sopra la croce, come segno, a cui delbbon concorrere le genti, sarà da queste genti invocato e adorato come vero Dio e Principe della salute. L'Emmanuele adunque, il Messia, qual condottiere degli uomini inalbera lo stendardo, a cui corrono in folla tutte le genti sperando in lui e in lui credendo, e l'aiuto di lui invocando per vincere sotto la condotta di lui i loro nemici, il demonio, il peccato, la carne, il mondo. Questo concorso delle Genti ad adorare la sua croce fu predetto dal medesimo Cristo, Jo. XII. 31. E il sepolcro di lui sarà glorioso. La sepoltura di Cristo fu onorata colla risurrezione de' Santi, Matt. XXVII.5, ed il luogo stesso della sepoltura fu sempre in vene razione somma non solo presso i Cristiani, che da tutti i paesi del mondo vi concorrono, ma fu rispettato ancora dagl'infedeli e da' Maomettani, e fu illustrato in ogni tempo da molti miracoli, come de' suoi tempi racconta s. Agostino, de Civ. XXII. 8., e particolarmente colla conversione de' peccatori, fra' quali la celebre s. Maria Egiziaca, la quale al sepolcro di Cristo ottenne il mirabile spirito di penitenza, che la condusse nella solitudine dove per quarantasette anni visse nelle lacrime e nei pati menti. L'avveramento pienissimo di questa profezia è dimostrato con grande erudizione in un bel libro di scrittor Francese, che ha per titolo: Il sepolcro di Gesù Cristo.

11,11:Il Signore stenderà di nuovo ec. S. Girolamo credette, che il Profeta voglia dire, che Dio dopo avere stesa la mano una volta per prendere possesso de' gentili, che si convertirono a Cristo, stenderà finalmente la seconda volta la mano per trarre a sè gli Ebrei, i quali dopo l'ingresso de' gentili nella Chiesa crederanno un giorno e adoreranno Gesù Cristo, cioè alla fine del mondo. Altri Interpreti suppongono, che la prima volta, che Dio prese possesso del suo popolo, fu allora quando dall'Egitto lo trasse e gli diede sua legge sul Sina, ed allo special suo culto lo consacrò; la seconda volta poi, quando per Gesù Cristo liberati i credenti dalla schiavitù del Demonio, ne formò la sua Chiesa e cominciò a regnare ne' cuori degli stessi credenti per mezzo della sua grazia e della fede. Questo grande avvenimento è qui predetto dal Profeta, in tal maniera però che ad esso serve come di velo la liberazione del popolo Ebreo dalla cattività di Babilonia, per la qual liberazione tornarono a Gerusalemme gli Ebrei, i quali in vari paesi erano stati dispersi. Quindi dice il Profeta, che Dio stenderà la sua mano per prender possesso degli avanzi del popolo rimasi tragli Assiri e nell'Egitto ec. La riunione di tutti questi nella loro patria era figura della riunione di tutti i fedeli della nuova Chiesa di Gesù Cristo, il quale, come sta scritto, dovea morire non solo per la nazione (Ebrea), ma anche per riunire insieme i figliuoli di Dio, che erano dispersi, Jo. XI. 52. Noteremo pel senso della lettera, che Phetros è un paese nominato ancora Phatures, ovver Patros, ed è nell'Egitto, Jerem. XXIX. 16. XLIV. I. Il re d'Egitto Nechao avea condotti molti Ebrei nel suo regno, e molti ancora si rifugiaron colà dopo che Gerusalemme fu presa da Nabuchodonosor, 4. Reg. XXV. 26. Elam è il paese degli Elamiti rammentati anche negli Atti II. 9. Il paese di Sennaar è dove fu la famosa torre di Babel, Gen. XI. 2. Emath è Emesa capitale della Siria di Soba.
E' nelle isole del mare. Sono non solo le isole del mare mediterraneo, ma ancora tutti i paesi separati per mezzo del mare dal continente della Palestina. Da tutti i paesi del mondo congregherà Dio e i Giudei e i Gentili nella sua Chiesa.

11,13:E sarà tolto lo scisma di Efraim, ec. Dopo la separazione delle dieci tribù fu sempre grandissima l'avversione tra quelli del regno di Giuda e quelli del regno d'Israele, e atroci guerre furon sovente tra di loro. Il Profeta predice, che le nimistà saran tolte, e que' di Giuda e que' di Ephraim, riuniti in un solo corpo, viveranno in perfetta pace e unità. Eusebio osserva, che si comin ciò a verificare questa predizione negli Apostoli, de' quali alcuni furono del paese delle dieci tribù, altri di Giuda e di Beniamin; e i primi Cristiani de' quali furon formate le chiese della Giudea erano chi d'una, chi d'altra tribui, e di loro sta scritto, che la moltitudine de' credenti avea un cuor solo e una sola anima, Atti VI. 32.

11,14:E' voleranno addosso ai Filistei dalla parte del mare, ec. Gli avanzi del popolo Ebreo convertiti alla fede di Cristo, vale a dire gli Apostoli e i primi predicatori del Vangelo, che furon di quella nazione, con somma celerità anderanno a portare la luce del vangelo a' Filistei, e agli altri popoli dell'Oriente, ch'ei conquisteranno sog gettandoli a Cristo. Le chiese di Gaza, di Ascalon e di altri luoghi de' Filistei furono molto celebri anche nei tempi posteriori. E ciò era stato predetto anche da Da vidde Ps. LIX. 10. riguardo all'Idumea ed a' Filistei, e a' Moabiti vers. 9. Notisi che la voce praeceptum è participio dal verbo praecipere, che vale prevenire, preoccupare.

11,15-16:E il Signore asciugherà ec. La lingua del mare di Egitto alcuni vogliono, che sia qui il seno del mare rosso, dove l'Oceano si avanza verso il continente sino a' confini dell'Egitto; altri l'intendono di quella parte del mediterraneo, che bagna la costa dell'Egitto particolarmente verso Pelusio, dove il mare stesso s' inoltra alcun poco nella terra. Questa seconda sposizione mi si rende più verisimile, e a questo seno di mare credo piuttosto, che al luda il Profeta anche per quello, che segue del Nilo e de' suoi sette rivi, co' quali questo fiume sbocca in mare verso Pelusio. Or da quella parte l'Egitto è quasi inaccessibile, perchè il Promontorio, su di cui è situato Pelusio, è circondato da paludi è da voragini. Vedi Strabone lib. XVII. Con questa adunque continua allegoria vuol significare il Profeta come nissun mare, nissun fiume, nissun ostacolo arresterà il corso della parola Evangelica, e dei suoi predicatori, perocchè Dio avrà cura di rimuovere tutti gl'impedimenti, asciugando e i seni di mare e i fiumi, ove sia di bisogno, affinchè gli avanzi del popol di Dio abbiano piana e comoda via per andar tutti a riunirsi alla chiesa di Cristo. Ciò farà il Signore nella stessa ma niera, che libera a traverso del mare e a traverso de' fiumi (Giordano e Arnon) aperse la strada al suo popolo quando volle trarlo dalla schiavitù dell'Egitto e condurlo nella terra promessa; così, dico, farà adesso per liberare i suoi fedeli dalla schiavitù di un tiranno, peggiore assai dell'Egiziano e dell'Assiro, e per introdurli nella Chiesa di Cristo.