Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Isaia 36


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Sennacherib, prese le cittàforti della Giudea, manda Rabsace a Gerusalemme, il quale dopo aver parlato malamente contro Ezechia, e contro Dio, esorta i cittadini ad arrendersi.

1Ed avvenne, che nell'anno quarto-decimo del re Ezechia, il re degli Assirj Sennacherib assalì tutte le città forti di Giuda, e le prese.2E il re degli Assirj mandò da Lachis a Gerusalemme al re Ezechia con forte squadra Rabsace, il quale pose gli alloggiamenti all'acquidotto della piscina superiore sulla strada del campo del Gualchieraio.3E andò a trovarlo Eliacim figliuolo di Elcia prefetto della casa, e Sobna dottor della legge, e Gioahe figliuolo di Asaph segretario.4E disse loro Rabsace: Dite a Ezechia: Il re grande, il re degli Assirj dice così: Che fidanza è quella, per cui se' sì baldo?5Ovvero con qual prudenza, o con quai forze pensi a ribellarti? In chi ti confidi tu, che ti ritiri da me?6Tu ti appoggi all'Egitto, a quel bastone di canna rotto, cui un che si affidi, gli bucherà la mano, e gliela forerà: questo è quel, che farà Faraone re dell'Egitto a chi in lui si confida.7Che se tu mi risponderai: Noi confidiamo nel nostro Dio: e non è egli quell'istesso, di cui Ezechia distrusse i luoghi eccelsi, e gli altari, dicendo a Giuda, ed a Gerusalemme: Voi adorerete dinanzi a quest'altare?8Or adunque assoggettati al mio signore re degli Assirj, e ti darò due mila cavalli, e non potrai trovar tra' tuoi chi gli cavalchi.9E come potrai tu stare a petto di un giudice a una terra degl'infimi servi del signor mio? Che se tu confidi nell'Egitto, ne' cocchi, e ne' cavalieri.10Or son io forse senz'ordine del Signore venuto in questo paese per distruggerlo? il Signore mi ha detto: Va in quel paese, e distruggilo.11Ed Eliacim, e Sobna, e Gioahe dissero a Rabsace: Parla a' tuoi servi in Siriaco: perocché noi l'intendiamo: non ci parlare in lingua Giudea a sentita del popolo, che è sulle mura.12E Rabsace rispose loro: Mi ha egli forse mandato il signor mio a dir tutto questo al tuo signore, ed a te, e non piuttosto agli uomini, che stan sulle mura, perchè non abbiano a mangiare i propri escrementi, e bere la propria orina?13E alzossi Rabsace, e gridò ad alta voce in lingua Giudea, e disse: Udite le parole del gran re, del re degli Assirj.14Queste cose dice il re: Non vi seduca Ezechia; perocché ei non potrà liberarvi.15Né dia a voi Ezechia fidanza nel Signore, dicendo: Il Signore senz'altro ci libererà, non sarà data nelle mani del re Assiro questa città.16Non date retta ad Ezechia; imperocché il re degli Assirj vi dice: Accettate la pace con me, e venite fuori da me, e mangi ognuno i frutti della sua vigna, e ognuno i frutti del suo fico, e beva ognun di voi l'acqua di sua cisterna,17Fino a tanto ch'io venga a condurvi in una terra, che è come la vostra, terra di frumento, e di vino, terra di pane, e di viti.18Né vi smuova Ezechia con dire: Il Signore ci libererà. Hann'eglino gli iddìi delle genti liberata ciascuno la loro terra dalle mani del re degli Assirj?19Dov' è il dio di Emath, e di Arphad? Dov' è il dio di Sepharvaim? Hann'eglino liberata dalla mano mia la Samaria?20Qual è tra tutti gli dii di questi paesi quello, che abbia salvata dalle mani mie la sua terra, onde il Signore abbia a torre dalle mie mani Gerusalemme?21E quegli si tacquero, né gli risposer parola: imperocché aveva dato ordine così il re, dicendo: Non gli rispondete.22E tornò Eliacim figliuolo di Helcia, prefetto della casa, e Sobna dottor della legge, e Gioahe figliuolo di Asaph segretario al re Ezechia, stracciate lel oro vesti, e gli riferirono le parole di Rabsace.

Note:

36,2:Mandò .... Rabsace. S. Girolamo in questo luogo racconta, che gli Ebrei dicevano, che questo Rabsace era uno de' figliuoli di Isaia, che era fuggito tra' nemici. Di simili visioni sono pieni da lungo tempo i Rabbini. Rabsace capitano di Sennacherib fu mandato da Sennacherib verso Gerusalemme nel ritorno del re dalla guerra dell'Egitto, e dopo che questi avea ricevuto i trecento talenti di argento, i trenta talenti d'oro, de' quali si è parlato di sopra. Vedi il quarto libro de' Re cap. XVIII. 14.15. ec. dove tutta questa storia si riferisce, sopra la quale perciò poco avremo da dire, rimettendo i lettori al detto luogo.

36,9-10:Di un giudice di una terra. Ovvero di un Satrapo, che governa una provincia. Vedi s. Girolamo.
Il Signore mi ha detto: Va' ec. Questo ambasciatore per servire il padrone mentisce con franchezza.

36,16:Accettate la pace con me. Più letteralmente: fate in guisa di meritare la mia indulgenza, la mia beneficenza. I LXX tradussero: Se volete essere benedetti, ec. Perchè il dire: soggettatevi a me, potea parer cosa dura, egli addolcisce la proposizione.

36,22:Stracciate le loro vesti. Annunziavano così anche prima di parlare l'orrore, che avean conceputo delle bestemmie di Rabsace, e l'estremo pericolo, a cui era ridotta la città, che non avea sufficienti forze per difendersi, nè potea sperare veruna onesta condizione di pace da tal nemico.