Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Isaia 65


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Riprovazione de' Giudei per le loro iniquità, e conversione delle genti. Gli avanzi degli Ebrei sono salvati. Felicità dei fideli.

1Hanno cercato di me quellj, che prima non domandavan di me: mi han trovato quelli, che non mi cercavano. Ho detto; Eccomi, eccomi ad una nazione, che non invocava il mio nome.2Stesi le mani mie tutto il dì al popolo incredulo, che cammina per non buona strada dietro a' suoi pensamenti.3Al popolo, il quale in faccia a me di continuo mi provoca a sdegno, che uccide vittime negli orti, e sagrifica sopra i mattoni:4Che abitano ne' sepolcri, e dormono ne' templi degl'idoli, che mangian carne di porco, e brodo profano hanno nelle loro pignatte.5Che dicono: Ritirati da me, non appressarti, perchè tu se' immondo: costoro al mio furore diverran fumo, e fuoco, che sempre arderà.6Ècco, che ciò è scritto dinanzi a me: io non tacerò, ma renderò, e verserò loro in seno il contraccambio,7Il contraccambio alle vostre iniquità, e alle iniquità insieme de' padri vostri, i quali sacrificarono sopra i monti, e mi disonoraron sulle colline. Verserò io in seno a costoro il contraccambio per le prime opere di quelli.8Queste cose dice il Signore: Come quando in un grappolo si trova un granello, e si dice: Nol mandar male, per chè e una benedizione: cosi faro io per amor de' miei servi: non isterminerò il tutto.9E da Giacobbe trarrò semenza, e da Giuda chi avrà de' miei monti il dominio. E Gerusalemme sarà eredita de' miei eletti, e vi abiterranno i miei servi.10E le campagne saranno ovili di greggi, e nella valle di Achor riposeranno gli armenti del popol mio, di que', che han cercato di me,11Ma voi, che abbandonaste il Signore, che vi siete scordati del mio monte santo, che apparecchiate la mensa alla fortuna, e sopra vi fate le libagioni,12Vi conterò colla spada, e nella strage tutti voi perirete: perchè vi ho chiamati, e non avete risposto; ho parlato, e non avete dato retta, e facevate il male sugli occhi miei, e avete voluto quel, ch'io non voleva.13Quindi è, che così dice il Signore Dio: Ecco, che i servi miei mangeranno, e voi patirete la fame: ecco, che i servi miei beranno, e voi patirete la sete:14Ecco, che i servi miei saranno in gaudio, e voi sarete confusi: ecco, che i servi miei per la letizia del cuore canteran laude, e voi per l'affanno del cuore alzerete le grida, e per l'afflizion dello spirito urlerete.15E lascerete esecrabile pe' miei eletti il nome vostro. Il Signore Dio vi farà perire, e a' suoi servi porrà altro nome.16Nel qual (nome) chi è benedetto sopra la terra, sarà benedetto da Dio vero, e chi fa giuramento sopra la terra, in questo Dio vero giurerà: perchè le precedenti angustie son messe in dimenticanza, e perchè elle sono sparite dagli occhi miei.17Imperocché ecco, che io creo cnuovi cieli, e nuova terra, e le prime cose non saran più rammentate, né se ne farà ricordanza.18Ma vi rallegrerete, ed esulterete in eterno per ragion delle cose, ch'io creo: perocché ecco, che io creo Gerusalemme città di esultazione, e il popol di lei popol gaudente.19Ed io esulterò per ragion di Gerusalemme, e gaudio darammi il mio popolo: ne in lui udirassi più voce di pianto, e voce di lamento.20Non vi sarà più fanciullo di pochi giorni, né vecchio, che non compisca i suoi giorni; perchè il fanciullo di cento anni morrà, e il peccatore di cento anni sarà maledetto.21E fabbricheranno case, e le abiteranno, e pianteranno vigne, e ne mangeranno il frutto.22Non avverrà, che essi edifichino, ne vi abiti un altro, né che piantino, e un altro mangi; perocché i giorni del popol mio saran come quei di quell'albero, e le opere delle loro mani dureran lungamente:23Non si affaticheranno in vano i miei eletti, né genereranno figliuoli, che sian loro d'affanno: perchè stirpe benedetta dal Signore son essi, e con essi i loro nipoti.24E prima, che alzin la voce, io gli esaudirò, e prima, che abbian finito di dire, gli avrò uditi.25Il lupo, e l'agnello pascoleranno insieme, il leone, e il bue mangeranno lo strame; e pane del serpente sarà la polvere; non uccideranno, né faranno ingiuria in tutto il mio monte santo dice il Signore.

Note:

65,1:Hanno cercato di me quelli, che prima non doman davan di me: ec. Dio risponde al Profeta e dimostra come la riprovazione de' Giudei viene non da lui, ma da loro medesimi. Le nazioni, che non aveano notizia alcuna di me, mi cercarono quando gli Apostoli cominciarono ad annunziare ad esse il Vangelo: ed io con affetto grande mi offersi per dar salute a questo nuovo popolo, che per l'addietro non m' invocava. Vedi Rom. X. 20.

65,2:Stesi le mani mie tutto il dì ec. Quanto poi agli Ebrei, stesi ad essi le braccia per istringerli al mio seno, le stesi per tutto il tempo del mio ministero, le stesi sopra la Croce per abbracciarli, benchè sopra questa Croce da loro foss'io stato confitto; ma inutilmente, perchè questo popolo amò sempre di battere la non buona strada, seguendo i suoi storti pensamenti e le sue sfrenate passioni.

65,3:Che uccide vittime negli orti, e sacrifica sopra i mattoni. Si potrebbe tradurre: sacrifica sopra i tetti, e cosi l'intendono i più dotti Rabbini. S. Girolamo però intende altari di mattoni, e consacrati perciò alle false divinità, perchè gli altari eretti al vero Dio furon sempre o di terra o di pietra. Dice adunque Dio, che il suo popolo lo irritava continuamente peccando contro di lui sotto i suoi occhi, e uccidendo vittime nei giardini (dove adoravasi Venere, Adone, Priapo), e sopra altari di mattone, ovvero sopra i solai delle case. Notisi, che la idolatria, che è rimproverata a' Giudei, non fu veramente un male, che regnasse tra loro a' tempi di Cristo, sapendosi, che in essa non ricaddero più dopo la cattività di Babilonia. Ma Dio parla de' peccati de' padri insieme e di quei de' fi gliuoli, come se ne dichiara vers. 7., e alla correzione non tanto de' figliuoli, quanto de' padri, era diretto il ministero del Profeta.

65,4:Che abitano ne' sepolcri, e dormono ne' templi degl'idoli. Si crede, che una stessa cosa sieno qui i sepolcri e i templi, ovver delubri, perchè questi templi erano per lo più sepolcri grandiosi e vasti, eretti a qualche eroe di vinizzato dalla cieca Gentilità. La gente andava a dormire in quei sepolcri sdraiata sopra le pelli delle vittime scannate per avere de' sogni, che erano considerati come predizioni certe del futuro. Altri distinguono in questo luogo due differenti superstizioni; la prima di frequentare i sepolcri per esercitarvi la negromanzia; la seconda di dormire ne' templi per avere i sogni, o farvi cose vituperose.
Che mangian carne di porco, ec. Ognun sa, che questa carne era proibita agli Ebrei, Levit. XI. 7. Ma si vede, che a' tempi di Isaia molti badavano più a contentare la gola, che ad osservare anche in questo la legge.

65,5:Che dicono: ritirati da me, ec. E questi poi sono quelli Ebrei di delicata coscienza, che hanno in avversione il Gentile come immondo e profano. È qui notata la ipocrisia, che era il vizio dominante de' capi del popolo a' tempi di Cristo.
Costoro ... diverran fumo, e fuoco, ec. Allude al fuoco, che dovea consumare il tempio nella espugnazione di Gerusalemme sotto Tito, e per lo stesso fuoco intende quello dell'inferno, che arderà per sempre.

65,7:Il contraccambio alle vostre iniquità, e alle iniquità insieme de' padri vostri, ec. A questo luogo volea alludere Cristo quando agli Ebrei diceva: Or voi empiete la misura de' padri vostri ec. Matth. XXIII. 32. lo (dice il Signore) quando avrete colmata la misura delle iniquità de' padri vostri punirò le vostre e le loro, collo sterminio di tutta la nazione.

65,8-9:Come quando in un grappolo si trova un granello, e si dice: ec. Come quando in un grappolo di uva guasto si trova un granello sano, e questo si salva, perchè è dono di Dio, ma si getta via il grappolo, che è guasto; cosi io di tutta la nazione d'Israele salverò un piccol numero di buoni, cioè gli Apostoli, e gli altri credenti, i quali ad altri Ebrei comunicheranno la fede, onde da Israele e da Giuda trarrò semenza, cioè una famiglia e una chiesa di Ebrei fedeli, i quali possederanno la eccelsa Sionne, e in essa abiteranno questi eletti miei servi. Sionne situata sul monte è sempre figura della chiesa di Cristo, la cui origine e la dottrina e i costumi sono celesti. Salvando gli Apostoli, e un numero per se stesso considerevole di Giudei, benchè piccolo riguardo al totale della nazione, e a questi dando i primi posti nella nuova chiesa, io salverò il granello sano, che moltiplicherà grandemente nel tempo stesso, che abban donerò alla desolazione e allo sterminio da lor meritato il popolo corrotto e protervo.

65,10:E le campagne saranno ovili di greggi. Darò nella mia chiesa a' miei fedeli abbondanti e lieti pascoli, come sono quelli delle più grasse campagne. Nell'Ebreo si legge il Saron, dove la nostra Volgata ha tradotto campagne, pianure, e questo nome di Saron davasi a vari fertili paesi della Giudea, onde la versione latina diede a questa voce il vero senso, che ella ha in questo luogo.
E nella valle di Achor riposeranno gli armenti ec. La valle di Achor nelle vicinanze di Jerico ebbe questo nome (che significa turbamento) dal fatto di Achan, il quale sendosi appropriato qualche cosa del bottino di Jerico, turbò Israele, che fu messo in rotta da' nemici; ma punito Achan, Dio si placò e continuò a favorire Israele, onde in quella stessa valle dove il popolo ebbe turbamento, ivi ebbe dal Signore speranza di quiete e di vittoria, Josue, VII. Alludendo dunque a questo fatto il Profeta dice, che la valle di turbamento, cioè la Giudea avversa a Cristo e al nome Cristiano darà armenti di gente pia e fedele, che ivi avran riposo: darà gli Apostoli, capi e fondatori di tante chiese, darà predicatori insigni del Vangelo, darà numerosa turba di credenti, tutti quelli cioè, che cercheranno il Signore.

65,11:Ma voi ... che vi siete scordati del mio monte santo. Queste parole ove si riferiscano ai tempi d'Isaia, e ai seguenti prima della cattività, sono dette contro gli Ebrei idolatri, che abbandonavano il tempio del Signore per andare a' templi de' falsi dei: riferendosi poi al tempo di Cristo significano la ostinata avversione degli Ebrei dalla vera Chiesa, che ebbe in Sion il suo cominciamento.
Che apparecchiate la mensa alla fortuna, ec. L'uso dei Gentili d'imbandire lautissime mense agli dei è notissimo, e se ne fa menzione nelle Scritture. Vedi Dan. XIV. 14... Jud. IX. 27.; ed è anche notissimo, che la Fortuna era adorata come dea, ed ebbe culto e templi presso i Greci, e presso i Romani, e presso altre nazioni. L'Ebreo invece di un nome di divinità, ne ha due, Gad, e Meni, che alcuni credono non essere in sostanza di significato molto diverso; perocchè Gad significa la Fortuna, Meni poi il Genio buono: altri pensano diversamente; ma siccome non è di veruna importanza per la sposizione delle parole d'Isaia il sapere da qual parte stia la ragione, non mi fermo a farne più parola.

65,12:Vi conterò colla spada ....perchè vi ho chiamati ec. Vi farò dal primo fino all'ultimo perire sotto la spada, senza che uno solo si salvi, come vittime contate e numerate, e destinate ad essere immolate al mio giusto furore, perchè a tutto quello, che io ho fatto per ritrarvi dalle vostre scelleratezze, non avete corrisposto se non con una inflessibil durezza e pertinacia nell'oltraggiarmi.

65,13:I servi miei mangeranno, ec. I servi miei saranno nutriti col pane della mia parola, abbeverati col vino delle celesti consolazioni nel tempo che voi patirete e la fame, e la sete, cioè la privazione di tutti i beni, onde è ricca la casa del Signore, cioè la Chiesa. E particolarmente sa rete voi privati del pane e del vino, che si distribuisce a' fedeli nella mensa del Signore, dove è egli stesso lor cibo e loro bevanda per sostentare e confortare la vita spirituale. Nel versetto ancora che segue si dipinge vivamente il terribile stato, a cui sarà ridotto Israele, e la felicità del nuovo popolo.

65,15:E lascerete esecrabite pe' miei eletti il nome vostro. Il nome di Giudeo sarà nome esecrabile e obbro brioso presso i Cristiani, i quali avranno giusto orrore per quelli, che furono traditori e omicidi del Cristo; da cui tutti i servi miei prenderanno il nome, chiamandosi Cristiani. Vedi Jerem. XXIV. 9.

65,16:Nel qual (nome) chi è benedetto sopra la terra, sarà benedetto da Dio vero, ec. Dopo la venuta di Cristo le benedizioni si faranno nel nome di Cristo, di cui i fedeli portano il nome, si faranno, dico, nel nome di Cristo vero Dio, e i giuramenti si faranno nel nome stesso di lui Dio vero.
Perchè le precedenti angustie son messe in dimenticanza. Un dotto interprete credette, che per queste angustie precedenti, ovvero strettezze, si intendano le anguste e scarse benedizioni temporali della vecchia legge, delle quali non si fa menzione da' Cristiani istruiti da Cristo a sperare qualche cosa di meglio, che il possesso delle terrene felicità, e l'abbondanza dell'olio e del grano e del vino, che nel Vangelo è data per giunta a quelli, che cercano il regno di Dio; onde Dio stesso tali precedenti benedizioni più non ricorda. Questa sposizione sarebbe assai buona, ma siccome dall'Ebreo si vede, che angustie è qui lo stesso, che tribolazioni, sembra perciò assolutamente da preferirsi la interpretazione più comune, secondo la quale il Profeta dirà, che le benedizioni e i doni da Cristo conferiti alla chiesa saranno tali e tanti, che faranno dimenticare ai Giudei fedeli le precedenti calamità della patria loro, l'incendio di Gerusalemme e del tempio, e l'esterminio della nazione: le quali cose più non si rammenteranno nè da que' fedeli, che saranno ripieni di contentezza e di gaudio, nè da Dio stesso, che crea pel suo nuovo popolo un nuovo ordine di benedizioni e di felicità.

65,17-19:Ecco, che io creo nuovi cieli, e nuova terra, ec. Io creo un nuovo mondo, e questo molto più bello e splendido e nobile di quello, che cogli occhi della carne si vede e si ammira. Questo nuovo mondo egli è il regno di Cristo nella chiesa, regno che comincia nel secolo presente, e si perfeziona nel futuro, cioè alla universale risurrezione, quando la terra stessa ed il cielo sarà rinnovato. Vedi Apocal. XXI., e qui avanti cap. XXXIV. Quindi la Gerusalemme, città di esultazione e di gaudio, dove non è pianto, nè voce di dolore.

65,20:Non vi sarà più fanciullo di pochi giorni, ec. I nuovi fedeli, benchè di tenera età, saranno grandi e adulti nella virtù, nè vi sarà vecchio il quale non sia vecchio ugualmente di santità di vita e di bontà di costumi, come di anni: perocchè un uomo, che a cento anni fosse fanciullo di sentimenti e di affetti e di vita, questi non continue rà a vivere, nè dalla vita temporale passerebbe all'eterna, nè dalla chiesa militante alla trionfante; ma cadrebbe nella morte eterna come fanciullo, cioè peccatore di cento anni, che è maledetto da Dio. Nella chiesa i veri fedeli, se sono vecchi di età, il sono ancor di costumi, e se sono fanciulli di età, son vecchi di sapienza e di virtù; che tali vuole Cristo e la chiesa i suoi figli.

65,21-22:E fabbricheranno case, ec. Queste case, che si fabbricano e le vigne che coltivano i fedeli, e delle quali mangiano il frutto senza pericolo, che altri venga ad abitare le case da loro fatte o a mangiare i frutti delle vigne, tutto questo dinota le mansioni, che ciascuno dei fedeli si prepara nel cielo colle sue buone opere. Così s. Girolamo.
Perocchè i giorni del popol mio ec. I miei giusti avranno lunga vita, anzi eterna nel cielo, come eterna era quella vita, che dava quell'albero di vita, che era nel paradiso terrestre, Gen. II. 9. Perocchè le buone opere loro non periranno giammai, nè perirà il frutto di esse. Essi hanno edificato sopra la pietra, che è Cristo, e il loro edificio sarà di eterna durata. Vedi I. Cor. III.

65,23:Nè genereranno figliuoli, che sien loro di affanno, ec. Ecco la bella sposizione di s. Girolamo: Gli Apostoli, e gli uomini Apostolici genereranno in tal guisa de' figli che gl'istruiranno nelle Scritture sante per non soggiacere alla maledizione de' Giudei, ma poter dire col Profeta: per effetto del tuo timore noi concepimmo, o Signore, e abbiam sofferti i dolori del parto, e abbiam partorito. Cosi Paolo generò Timoteo, Tito, Luca, e altri molti, e Pietro generò Marco ec., de' quali la stirpe è benedetta, ed anche oggi giorno si benedice, e durano i figliuoli dei figliuoli.

65,24:Prima, che alzin la voce, io gli esaudirò, ec. Queste espressioni corrispondono perfettamente alle promesse fatte da Cristo nel suo Vangelo di esaudire le orazioni de' fedeli.

65,25:Il lupo e l'agnello pascoleranno: ec. Gli uomini di costumi tra loro contrarissimi, cangiati in altri uomini per virtù della grazia di Cristo, divenuti tutti figliuoli della pace conviveranno nella Chiesa in perfetta unità e concordia.
E pane del serpente sarà la polvere. Secondo l'ordine di Dio, Gen. III. 14., il demonio, che prima si pasceva delle morti degli uomini, non mangerà più se non quelli, che sono polvere e terra per la qualità degli affetti e desiderii loro, che son tutti della terra, e de' beni terreni.
Non uccideranno, ec. La carità, la mutua vera carità e il costante carattere de' veri figliuoli della chiesa.