Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Isaia 60


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Trionfo della Chiesa, a cui si uniranno moltissime nazioni, e quelle, che staran separate da lei, periranno. La pace, la giustizia, e il canto delle divine lodi saranno in lei, tolta, e sbandita l'iniquità. Il Signore sarà sua luce, e sua gloria in sempiterno.

1Sorgi, ricevi la luce, o Gerusalemme: perocché la tua luce è venuta, e la gloria del Signore è spuntata sopra di te.2Imperocché ecco che in tenebre sarà involta la terra, e in oscurità le nazioni: ma sopra di te nascerà il Signore, e la gloria di lui si vedrà in te.3E alla tua luce cammineranno le genti, e i regi allo splendore, che nasce per te.4Alza all'intorno il tuo sguardo, e mira: tutti costoro si son raunati per venire a te: da lungi verranno i tuoi figliuoli, e da ogni lato a te nasceran delle figlie.5Tu vedrai allora la tua moltiplicazione, si stupirà, e sarà dilatato il cuor tuo, quando verso di te si rivolarerà la moltitudine di là dal mare, quando possenti popoli verranno a te.6Tu sarai inondata da una moltitudine di cammelli, dai dromedari di Madian, e di Epha: verran tutti i Sabei portando oro, ed incenso, e celebrando e laudi del Signore.7Tutti i greggi di Cedar si rauneranno a te, a te serviranno gli arieti di Nabajoth, saranno offerti sul mio altare di riconciliazione, ed io renderò gloriosa la casa della mia maestà.8Chi mai son costoro, che volan come nuvole, e come colombe alle lor colombaie?9Imperocché me le isole aspettano, e le navi del mare fin da principio, affinchè i figli tuoi da rimoti paesi io conduca; e il loro oro, e il loro argento al nome del Signore Dio tuo, e al santo d'Israele, che ti ha dato gloria.10E i figliuoli degli stranieri edificheranno le tue mura, e i re loro a te serviranno: imperocché sdegnato ti afflissi, e riconciliato usai teco misericordia.11E le tue porte saran sempre aperte, non si chiuderanno di dì, né di notte, affinchè a te sia condotta la moltitudine delle genti, e sian menati i loro re;12Imperocché la nazione, ed il regno, che non servirà a te, perirà, e quelle genti saran devastate, e desolate.13A te verrà la gloria del Libano, l'abete, e il bussolo, e il pino ad abbellire insieme il mio santuario, e glorificherò il luogo, dov' io posi i piedi.14E verranno a te chini i figli di coloro, che ti umiliarono, e le orme de' piedi tuoi adoreranno quegli, che t'insultavano, e te chiameranno la città del Signore, la Sionne del santo d'Israele.15Perchè derelitta fosti tu, e odiata, e non eravi alcuno, che ti frequentasse, te io farò la gloria de' secoli, il gaudio di generazioni, e generazioni:16E tu succhienti il latte delle nazioni, ed allattata sarai alla mammella dei re: e conoscerai, che son io il Signore, che ti salva, e il redentore tuo, il forte di Giacobbe.17In luogo del rame, porterò a te l'oro, e in luogo del ferro porterò argento, o in luogo del legno, rame, e ferro in luogo delle pietre; e metterò al tuo governo la pace, e per soprintendenti la giustizia.18Non si sentirà più parlare d'iniquità nella tua terra, né di devastamenti, e flagelli dentro il tuo territorio: ma le tue mura occuperà la salute, e alle tue porte saranno cantici di laude.19Non avrai più sole, che ti dia luce pel giorno, ne ti rischiarerà splendore di luna: ma sempiterna luce tua sarà il Signore, e tua gloria il tuo Dio.20Il sole tuo non tramonterà, né scema sarà mai la tua luna: perchè sempiterna luce tua sarà il Signore, e saran finiti i dì del tuo pianto.21Popolo tuo saran tutti i giusti, possederanno eternamente la terra, germi piantati da me, opra della mia mano, ond'io sono glorificato.22Il minimo produrrà mille, e il pargoletto una fioritissima nazione. Io il Signore a suo tempo farò tal cosa subitamente.

Note:

60,1:Sorgi, ricevi la luce, o Gerusalemme: ec. Continuando il Profeta il ragionamento del capo precedente, dopo avere annunziata la creazione del nuovo popolo e della chiesa de' credenti, nella quale Dio porrà il suo spirito, perchè sia con lei in perpetuo, dice adesso: su via, popolo dei credenti, che giacesti finora nelle tenebre e nell'ombra di morte, svegliati dal tuo letargo, alza il capo per veder il sol di giustizia, che vien dall'alto a recarti la libertà e la luce: apri a questa luce gli occhi, e con amore ricevila, giacchè ella viene per te. Vedi cap. X. 2. Questo luogo è simile a quello di Paolo: levati su tu, che dormi, e risuscita da morte, e Cristo t'illuminerà, Efes. V. 14. E possono considerarsi queste parole non solo come una esortazione, ma anche come una congratulazione, che egli fa colla chiesa del gran bene, che ella ha ricevuto ricevendo il Cristo, e nell'uno e nell'altro senso sono queste parole applicate nella chiesa stessa alla solennità dell'Apparizione del Salvatore, o sia dell'Epifania, nella qual solennità principalmente si rammemora come egli fu conosciuto e adorato da' Magi, che furono le primizie del popolo delle genti. La tua luce è venuta. Èvenuta quella luce, che promettevano tutti i Profeti, quella, cui tu aspettavi sempre, e la gloria del Signore, che fu una volta sopra il Tabernacolo e sopra il Tempio, è nata sopra di te, onde per te fu scritto: gloriose cose di te furon dette, o città di Dio, Ps. LXXXVI. 3. E si allude pur qui alla stella, che guidò i Magi alla culla di Cristo.

60,2-3:In tenebre sarà involta la terra, ec. Queste tenebre sono il paganesimo, l'idolatria, e tutte le scelleraggini, che inondavano la terra alla venuta del Salvatore. Queste tenebre dissipò il nostro Sole di giustizia. Alla luce di questo Sole nato nella Giudea, e veduto e conosciuto prima in Gerusalemme, correranno le genti e i regi della terra. Gerusalemme è la chiesa, e in lei sola e per lei sola si leva il Sole di giustizia, e della luce di questo Sole non partecipa se non chi alla chiesa si unisce e alla luce di lei cammina.

60,6:Tu sarai inondata da una moltitudine di cammelli, da' dromedari ec. I cammelli sono comuni nel levante. Il paese di Madian era sul lido orientale del mare rosso. Madian fu figliuolo di Abramo e di Cetura, ed Epha fu figliuolo di Madian, Gen. XXV. 2. 4. Epha e i suoi discendenti abitavano nell'Arabia Petrea. I dromedari sono i cammelli più esercitati al corso, e ciò significa il nome loro: la voce Ebrea significa cammello giovane. Siccome adunque i popoli del levante hanno per loro cavalcatura assai comune i cammelli, dicesi perciò, che i popoli di Madian e di Epha su' loro cammelli concorreranno in infinito numero a Gerusalemme, cioè alla chiesa di Cristo.
Verran tutti i Sabei. I popoli dell'Arabia felice, paese rinomato per le sue ricchezze e per l'incenso.

60,7:Tutti i greggi di Cedar ... gli arieti di Nabaioth, ec. Cedar e Nabaioth furono figliuoli d'Ismaele, figliuolo di Abramo e di Agar, e da questi vennero i Cedareni (o sia i Cedreni) e i Nabatei. Tutti questi abitavano nell'Arabia deserta, povera di granella, come dice s. Girolamo, ma ricca di bestiami. L'aggregazione di questi popoli alla Chiesa è qui predetta. pe' greggi s. Girolamo intese i po poli, per gli arieti intese i sacerdoti e i pastori del gregge di Cristo, i quali si offeriscono spiritualmente ostia viva, santa, gradevole a Dio, come dice Paolo, Rom. XII. I.
La casa della mia maestà. La chiesa, che è mia casa, mio tempio, e residenza della sovrana mia maestà, dove io i miei fedeli ricolmo di favori e di grazie, e sono da essi adorato in ispirito e verità.

60,8:Chi mai son costoro, che volano come nuvole, ec. Chi son mai gli uomini ch' io veggo in folla correre, anzi volare alla chiesa con quella celerità, colla quale le nubi spinte dal vento volano da una estremità del cielo all'altra, e con quell'affetto, con cui uno stuolo di colombe vola all'amata sua colombaia? Non son eglino tutti Gon tili, cioè stranieri riguardo all'alleanza, senza Cristo, senza speranza di promessa e senza Dio in questo mondo? Ammira (e con gran ragione) il Profeta questo miracolo della grazia del Salvatore, e lo celebra, e c'insegna ad ammirarlo e a render grazie della vocazione nostra alla fede.

60,9:Me le isole aspettano, e le navi del mare fin da principio, ec. Fin da principio, cioè fin da que'primi giorni, ne' quali gli abitatori delle isole sentiranno parlare di Cristo, verso di lui e verso della sua chiesa indirizzeranno il loro viaggio le navi del mare, cioè le nazioni, che sono oltre i mari, e queste consacreranno le loro ricchezze al nome del Signore Dio, al Santo d'Israele, che spande per ogni dove la gloria della sua Chiesa.

60,10:Sdegnato ti afflissi, ec. Sdegnato col popol mio per le sue scelleraggini io lo abbandonai in potere de' suoi cattivi maestri e pastori: ma adesso io son placato mediante il sacrifizio di Cristo, ed ho compassione di lui, e i suoi avanzi raccolgo, e le sue rovine ristoro, e lo in grandisco coll'aggiungere a lui tutta la copia e la fortezza delle nazioni; queste principalmente fabbricheranno la mistica Gerusalemme.

60,11:Le tue porte saran sempre aperte, ec. È indicata qui non solo la pace e la sicurezza della Città santa di Dio, ma di più, che la porta della Chiesa sarà sempre aperta per ricevere quelli che vi entreranno, e quelli ancora, che dopo essere per loro sciagura nsciti dal seno di lei, vorranno ritornarvi.

60,12:La nazione, ed il regno, che non servirà a te, perirà. Perocchè non è salute fuori della chiesa, e le genti, che a lei non saranno soggette, saranno desolate dall'errore, dall'empietà e dal demonio.

60,13:La gloria del Libano. Il cedro, pianta sì bella e preziosa.
Glorificherò il luogo, dov' io posi i piedi. Allude all'arca, che era come lo sgabello de' piedi del Signore, che si figurava sedente sopra le ali de' Cherubini. Ma dicendo, che il cedro e l'abete ec. saranno impiegati alla decora zione della sua Chiesa, vuol significare, che la Chiesa sarà abbellita e ricca di tutti i doni dello Spirito santo, e di tutte le grazie celesti e di tutte le virtù, ed anche di tutti i pregi esteriori, che servir possono alla edificazione de' fedeli, e a nutrire ed accendere la pietà.

60,14:Verranno a te chini ec. I figliuoli di quelli, che ti avranno perseguitata, verranno a te umili, e a te chie deranno la grazia della rigenerazione e di essere ascritti nel numero de' tuoi figliuoli, e ti venereranno come città del Signore, la vera spirituale Sionne del Dio d'Israele.

60,15:Perchè derelitta fosti tu, ec. Si può ciò intendere molto bene del tempo, in cui appena nata la Chiesa fu perseguitata con tanta fierezza dagli Ebrei, particolarmente dopo la morte di s. Stefano, che, toltine gli Apostoli, i quali rimasero in Gerusalemme, il piccolo gregge fu tutto dissipato e disperso, Atti. VIII. I., onde si dice, che non era chi la frequentasse. Perchè a imitazione del tuo capo divino tu hai sofferti travagli e persecuzioni e morti. Io ti farò magnifica e grandiosa per tutti i secoli, e tu sarai la letizia, la consolazione perenne di tutte l'età future, di tutte le generazioni, che verranno. La tua esaltazione e la tua felicità consoleranno incredibilmente in ogni tempo i tuoi figli.

60,16:Succhierai il latte delle nazioni, ec. I popoli e i regi consacreranno con gran piacere le loro ricchezze al tuo decoro, alla tua difesa, al tuo ingrandimento.

60,17:In luogo del rame porterò a te oro, ec. S. Girolamo intese tutto questo in senso allegorico, onde spiega così: Nella ristorazione della spirituale Gerusalemme il legno, cioè gli uomini più rozzi e quasi senza ragione nè senso, saran trasmutati in rame, e le pietre dure in ferro, vale a dire in materie utili alla stessa città; e lo stesso rame e ferro, mediante l'avanzamento delle virtù, si trasformerà in oro e in argento. E metterò al tuo governo la pace, e per soprintendenti la giustizia. Ho messa la voce soprintendenti, che corrisponde a quella di Vescovi usata qui nella versione de' LXX; onde con tutta ragione s. Girolamo c'invita ad ammirare la maestà veramente divina delle Scritture, mentre veggiamo come questi interpreti Ebrei qualche secolo innanzi hanno qui veduto descritto il carattere de' pastori della nuova chiesa, e pel proprio loro nome gli hanno nominati: il governo adunque di questi pastori del gregge di Cristo è governo di pace e di carità, ed ei saranno la stessa giustizia, la stessa integrità.

60,18:Non si sentirà più parlare d'iniquità nella tua terra. La ingiustizia, l'avarizia, le frodi, le iniquità saranno sbandite dalla chiesa. Imperocchè sebbene sono nella chiesa degli uomini ingiusti, avari ec., sono questi come membri aridi e morti, i quali non offuscano la santità di lei, che professa e insegna e promuove la perfetta giustizia.
Nè di devastamenti e flagelli dentro il tuo territorio. La chiesa potrà essere esternamente combattuta, ma non mai vinta, e le stesse persecuzioni serviranno a renderla più pura e perfetta, perchè Dio la sostiene e la difende. Notisi però, che quello che in questo e ne' seguenti versetti dice il nostro Profeta, non tanto riguarda lo stato della chiesa qual egli è di presente, quanto quello che ella aspetta in futuro, quando riunita al celeste suo sposo, ella sarà tutta un popolo di giusti, che abiterà co lassù dove non può entrare l'iniquità, nè le desolazioni, nè i flagelli, e dove la salute, vale a dire la vittoria, la felicità, l'abbondanza di tutti i beni regnerà dentro le sue mura, e gl' inni di laude e di rendimento di grazie risuoneranno eternamente alle porte di questa santa città.

60,19:Non averai più sole, ec. Così nell'Apocalisse di questa stessa città santa e beata e trionfante si dice, che ella non ha bisogno di sole nè di luna, perchè la luce di Dio la illumina, cap. XXI.23.

60,20:E saran finiti i dì del tuo pianto. Perocchè asciugherà Dio dagli occhi loro tutte le lacrime, e non saravvi più morte, nè lutto, nè strida, nè dolore vi sarà più, perchè le prime cose sono passate, Apocal. XXI.4.

60,21:Possederanno eternamente la terra, germi piantati da me, ec. Possederanno in eterno la terra de' viventi queste piante elette, piantate da me, coltivate da me, e dalle quali ho io ricavata molta gloria pe' frutti preziosi di buone opere, che hanno prodotti.

60,22:Il minimo produrrà mille, ec. I giusti piantati nella casa del Signore fioriranno ne' cortili di questa casa beata, e il piccolo sarà divenuto mille, e il pargoletto vedrassi circondato da fioritissima moltitudine salvata per ministero di lui. S. Paolo, che si dava il titolo di Ministro tra tutti i santi, Ephes. III. 8., quale immensa schiera di beati vedrà a se intorno lassù, i quali colle sue fa tiche, colla sua predicazione condusse alla salute? Il simile dicasi degli altri Apostoli e degli uomini Apostolici, de' quali in verun tempo non è stata priva la Chiesa di Cristo. Vedi s. Girolamo.
Io il Signore a suo tempo farò tal cosa ec. Io fonderò e propagherò e stabilirò a suo tempo la mia chiesa sopra la terra, la stabilirò subitamente, con somma celerità, e la stabilirò ancora ne' cieli, dove sarà perfettamente bea ta in eterno e canterà in eterno le mie misericordie.