Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Isaia 32


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Il re regnerà con giustizia: felicità del popolo. Calamità intimate al principe stolto, e alle donne, facoltose: la pace promessa al popolo di Dio.

1Ecco, che il re regnerà con giustizia, e i principi governeranno con rettitudine.2Ed ei sarà come luogo di riparo dal vento, e rifugio dalla tempesta, come un rio di acque in tempo di sete, e come l'ombra di un masso, che sporge in fuora in una deserta campagna.3Non saranno più offuscati gli occhi dei veggenti, e le orecchie degli ascoltanti saranno intente a udire.4E il cuor degli stolti capirà la scienza; e la lingua de' balbuzienti parlerà speditamente, e con chiarezza.5L'insensato non avrà più nome di principe; né l'impostore sarà chiamato maggiore:6Imperocché lo stolto parlerà scioccamente, e il cuore di lui macchinerà ingiustizie, usando ipocrisia, e parlando del Signore con doppiezza, e consumando l'anima dell'affamato, e togliendo al sitibondo il refrigerio.7Gli strumenti dell'uomo fraudolento son pessimi: perocché egli ordì sue trame per rovinare con mendaci parole i mansueti, mentre il povero chiedeva quello, che è giusto.8Ma il principe penserà cose degne di principe, ed egli soprasterà ai condottieri.9Donne facoltose alzatevi, e udite mia voce: figlie, che vivete senza pensiero, prestate le orecchie al mio sermone:10Imperocché dopo giorni, e dopo l'anno, voi senza pensiero sarete con turbate: perocché finita è la vendemmia, non vi sarà più da raspollare.11Restate stupide, o donne facoltose; tubatevi voi, che eravate senza pensiero: spogliatevi, siate confuse, raccogliete a' fianchi la veste.12Piangete i bambini, che allattate, l'amata terra, la vigna ferace.13Sulla terra del popol mio spunteranno spine, e pruni: quanto più sopra tutte le case della città ridondante di allegrezza?14Perocché la casa è abbandonata, la città piena di gente è derelitta: le sue caverne sono coperte per sempre di palpabili tenebre: divertimento degli asini selvaggi, e luogo di pastura pei greggi,15Fino a tanto che si spanda dall'alto lo spirito sopra di noi; e il deserto sarà un Carmelo, e il Carmelo sarà stimato un deserto.16E avrà sua stanza nella solitudine l'equità, e la giustizia sederà sul Carmelo.17E opera della giustizia sarà la pace, ed effetto della giustizia la quiete, e la sicura fidanza in sempiterno.18E sederà il popol mio nella bellezza della pace, e ne' tabernacoli della fidanza, e nella doviziosa requie.19Ma al basso della foresta cadrà la grandine; perocché la città sarà gran demente umiliata.20Beati voi, che seminate sopra tutte le acque, e vi mettete dentro il piede del bue, e dell'asino.

Note:

32,1:Ecco, che il re regnerà con giustizia, ec. Comune mente gl' Interpreti credono qui descritto il regno di Ezechia, il quale veramente governò la Giudea con molta lode di pietà e di sapienza; ma sotto la figura di quest'ottimo principe, tutti riconoscono delineato il regno stesso di Gesù Cristo e la felicità della sua Chiesa; anzi alcuni con s. Girolamo il tutto applicano solamente a Cristo, perchè veramente delle cose, che sono qui dette, ve ne ha, che sorpassano la sfera di un re della terra; ma (come si è veduto altre volte) il Profeta di tanto in tanto dalla figura passa al figurato. Il re adunque è Ezechia, ma come tipo di Cristo. Pe' principi s'intendono i capi del popolo, i quali sotto Ezechia rendevan giustizia, e s' intendono gli Apostoli, i fondatori delle Chiese e capi del gregge di Cristo.

32,2:Ed ei sarà come luogo di riparo dal vento, ec. I sudditi di questo principe saranno sicuri sotto la protezione di lui da ogni avversità, perchè egli sarà per essi luogo di riparo contro l'imperversare de' venti, e porto di sicurezza nelle tempeste, e da lui avranno ogni soccorso nei loro bisogni; perocchè egli sarà ad essi come un rivo di fresca acqua negli ardori della sete, e come l'ombra di un gran masso, il quale in un arso deserto si presenta allo stanco e anelante viaggiatore, e lo cuopre dagl'infuocati raggi del sole e lo rinfresca e lo ristora. Questi caratteri di un buono ed amoroso principe, i quali non ponno essere perfettamente ricopiati da nessun re della terra, alla cui limitata providenza sfuggono molte cose, e per molte altre si trova corto il suo braccio, sono veramente e compiutamente in Cristo, che è il vero e sicuro rifugio, e la tranquillità e sicurezza delle anime nelle avversità e nelle tribolazioni della vita presente; e pei suoi fedeli egli è sorgente di acqua viva, che li ricrea e li sostiene nelle fatiche del loro pellegrinaggio pel deserto di questo mondo, ed ombra consolatrice e refrigerante, che li difende da quelli, che son chiamati dall'Apostolo, infocati dardi dell'inimico, vale a dire, dalle violente tentazioni, colle quali il demonio studia di ritrarli dal dritto cammino.

32,3:Non saranno più offuscati gli occhi dei veggenti, ec. Questa profezia non potè mai adempirsi così esattamente come nella venuta di Cristo, quando lo Spirito di Dio si diffuse con tanta pienezza non solo sopra gli Apostoli, ma ancora sopra i semplici fedeli, e la profezia fu dono così comune nella Chiesa e la scienza de' misteri della religione fu data in tanta abbondanza a' Cristiani di ogni condizione e di ogni sesso, come apparisce dagli Atti degli Apostoli e dalle lettere di Paolo. Quanto poi all'avidità, con cui il semplice popolo ascoltava dalla bocca degli Apostoli e dei predicatori del Vangelo la divina parola, ne abbiam veduti negli stessi Atti de' grandi esempi. Sotto Ezechia, ristorato il culto di Dio, e migliorati grandemente i costumi del popolo, Iddio potè dare a' profeti più chiare rivelazioni, e il popolo con docilità e attenzione di cuore le ascoltò.

32,4:Il cuor degli stolti capirà la scienza, ec. Gli stolti, vale a dire gli uomini ignoranti e dominati dall'errore, ascoltando i profeti acquisteranno la scienza di Dio e delle cose spirituali, e questi, che prima non avevano lingua per saper parlare delle verità della religione, di cui erano affatto all'oscuro, ne sapranno discorrere con franchezza e con eloquenza. Ma qualunque fosse la luce, che Dio per mezzo de' suoi profeti sparse a' tempi di Ezechia sopra i fedeli del Giudaismo, sarà ella da mettersi in paragone con quell'altissima e profondissima cognizione di Dio e dei suoi misteri, e colla vastissima intelligenza delle Scritture, che fu data a que' pescatori, i quali furono spediti da Cristo a dissipare le tenebre, nelle quali il mondo tutto era involto, e a chiamare tutte le genti alla cognizione del vero Dio, e a comunicare ad esse la sfoggiata luce dell'Evangelio? E qual sapienza divina fosse data allora anche a' semplici fedeli apparisce dagli atti de' martiri della Chiesa, e dalla storia de' primi secoli.

32,5:L'insensato non avrà più nome di principe: ec. Sotto un tal Re non reggeranno il popolo ministri senza sapienza, nè lo istruiranno nè avran maggioranza sopra di lui gl'impostori. I Farisei impostori e ipocriti, gli Scribi bugiardi e avari, cederono il loro luogo agli Apostoli, e a simili uomini degni di esser per la loro virtù e pella loro sapienza maestri del gregge di Cristo.

32,6:Lo stolto parlerà scioccamente, ec. Vale a dire, si conoscerà in quel tempo come lo stolto, che faceva da maestro, non parlava se non da stolto, ed era un ingiusto, facendo valere negli occhi degli uomini la sua ipocrisia, parlando di Dio stesso da ipocrita, mostrando zelo dell'onor suo, ma distruggendo infatti colle sue cavillose interpretazioni la legge, onde alle anime stesse, che bramavano ed aveano fame e sete della giustizia e della verità, toglievano il pascolo e l'acqua della buona dottrina. È notato ancora nel Vangelo non una volta, come gli Scribi e Farisei sotto specie di pietà smungevano le persone facoltose, ed anche fino a ridurre alla fame i poveri genitori, facendo che i figliuoli offerissero al tempio tutto quello, che avrebbe potuto e dovuto servire al sostenta mento dei medesimi genitori. Vedi Matth. XV.

32,7:Gli strumenti dell'uomo fraudolento ec. Sotto un cattivo principe i ministri sono pessimi; e tali doveano essere sotto di Acaz, ma furono tolti da Ezechia. I Farisei e gli Scribi, a' quali Cristo rimproverò tante volte la loro ingiustizia e perversità, servivano ad un pessimo principe, cioè al demonio, capo de' fraudolenti e degli ipocriti, e lo studio di essi si fu di secondare le maligne intenzioni del loro capo, il quale non ha mai altro pensiero, se non di fare tutto il male, che può, a' buoni, agli umili, ai poveri. Quindi gli stessi Scribi e i Farisei imperversarono furiosamente contro Cristo, e contro de' suoi Apostoli, e contro tutti i Cristiani, alla rovina de' quali diressero le loro macchine e le calunnie e tutta la loro potenza. È noto come da nissuna specie di nemici ebbe tanto da soffrire tutta la Chiesa ne' primi tempi, come da gli Ebrei, e particolarmente da' dottori di questa nazione, i quali non volevano entrar nella Chiesa, e facevano ogni sforzo perchè nissun vi entrasse.

32,8:Ed egli soprastarà a' condottieri. Ed egli dirigerà al bene e al giusto tutti quelli, che sotto di lui conducono e reggono il popolo. Cristo, Principe del nuovo popolo, non solo farà egli tutto quello, che è degno di un ottimo e sapientissimo Pastor di popoli, non solo avrà cura e pensiero del loro bene, ma assisterà continuamente dall'alto quelli, che sono preposti al governo della Chiesa, e sarà con essi fino alla consumazione dei secoli.

32,9:Donne facoltose ec. Dopo la descrizione del regno di Cristo, rivolge la parola il Profeta alle donne facoltose, vale a dire o alle città della Giudea, e alle Sinagoghe più illustri, o piuttosto alle superbe matrone Ebree, consorti de' grandi e de' ricchi di quel popolo, e le invita a piangere sopra le calamità, a cui sarà ridotta la loro infelice patria; onde questa profezia, secondo s. Girolamo ed altri, riguarda l'ultima distruzione di Gerusalemme espugnata da Tito e dall'esercito Romano.

32,10:Dopo giorni, e dopo l'anno. Dopo giorni aggiunti a giorni e anni aggiunti all'anno, vale a dire dopo un assai lungo tempo, come spiegano il Vatablo ed altri. Verrà adunque un tempo, in cui queste donne, che sono senza pensiero e si fidano di loro ricchezze, saranno in gran turbamento. Finita è la vendemmia, ec. La vendemmia nelle Scritture sovente è posta a significare la strage, l'eccidio ec. Ecco adunque il perchè queste donne sì liete pell'avanti, e contente di loro stesse e della loro felicità, si troveranno in gran turbamento; vale a dire, perchè il paese di Giuda sarà talmente vendemmiato e spogliato di abitatori, che non rimarravvi da raspollare, perocchè tutti i Giudei saranno stati messi a morte, o condotti in perpetua schiavitù.

32,11:Restate stupide, ec. Donne superbe, perchè ricche ed esenti da ogni cura molesta, ecco il tempo, in cui resterete stupide e piene di orribile turbamento: su via, deponete, o piuttosto lasciate nelle mani del vincitore le vestimenta vostre preziose, vergognatevi di voi stesse, perchè, ridotte al vestir delle schiave, dovrete raccogliere ai fianchi la veste per esser pronte e spedite a obbedire alle nuove vostre padrone.

32,12-13:Piangete i bambini, che allattate, ec. Gesù Cristo ancora disse di questo stesso tempo, di cui parla il Profeta: Guai alle donne gravide, e che avranno bambini al petto in que' giorni, Matth. XXIV. 19.
L'amata terra, ec. La Giudea, vostra cara patria, fertile ed amena come se fosse tutta una vigna, la Giudea, da cui dovrete partire, la quale rimarrà incolta e piena di pruni e di spine; e peggio ancora sarà trattata la deliziosa, la esultante Gerusalemme, dove non si sentiva in tutte le case se non voci di allegrezza e di festa: queste case atterrate e ridotte una massa di sassi e di rovine, faranno anche più orrore, che le stesse deserte e inselva tichite campagne.

32,14-15:La casa è abbandonata. Gerusalemme, città santa, città di mia residenza, e dove io ebbi casa a me consacrata, sarà abbandonata da me, e la città sì piena di abitatori, sarà deserta, e tralle sue rovine si vedranno orribili caverne coperte di dense tenebre, dove si divertiranno gli asini salvatichi e anderanno a cercarvi ombra e pascolo i greggi. Dicendo il Profeta, che nelle vaste caverne, che rimarranno tralle ruine della devastata città, saranno tenebre palpabili per sempre, viene a indicarci, che dell'ultimo eccidio di Gerusalemme egli parla; e meglio ancora fu ciò indicato da Cristo, il quale, predicendo lo stesso grande avvenimento, si servì quasi delle stesse parole del Profeta, dicendo: Sarà a voi lasciata deserta la vostra casa, Luc. XIII. 35. Notisi ancora come due specie di abbandonamento sono qui accennate, e prima l'abbandonamento esteriore, per cui Gerusalemme non sarà più se non una vasta e orrenda rovina, e rimarrà priva di abitatori e di tempio e di ogni vestigio dell'antica sua gloria; in secondo luogo l'abbandonamento interiore, perchè Dio abbandonerà la Sinagoga e i Giudei incredu li, i quali non più saranno suo popolo, Fino a tanto che si spanda dall'alto lo spirito sopra di essi e ravvivi le ossa morte, come leggesi in Ezechiele XXXVII. 10., lo che avvenne riguardo a que'Giudei, i quali abbracciarono la fede di Cristo, e avverrà della nazione tutta negli ultimi tempi, secondo la predizione di Paolo, Rom. XI. 25. 26., quando ancora la terrena Gerusalemme, secondo alcuni, sarà ristorata. Vedi Apocal. XI. 8.
E il deserto sarà un Carmelo, ec. I Gentili subentre ranno in luogo degli abbandonati Giudei nella dignità di popolo di Dio e ne' privilegi di suoi figliuoli, e i Giudei saran ridotti allo stato di abbandonamento e di cecità, in cui erano prima i Gentili. Vedi capo XXIX. 25.

32,16:E avrà sua stanza nella solitudine l'equità, ec. La giustizia (vale a dire ogni virtù) abiterà nel popolo del Gentilesimo, che era già un deserto, e avrà seggio in questo deserto divenuto per repentina mutazione un Carmelo.

32,17:E opera della giustizia sarà la pace, ec. Descrive i mirabili effetti di quella giustizia, di cui sarà ornato da Dio il popolo de' credenti. Questi effetti sono in primo luogo la pace con Dio, e la pace della coscienza e la mutua pace dell'uno coll'altro, mediante la mutua carità; in secondo luogo la quiete, vale a dire la stabilità nel bene; in terzo luogo la sicura fidanza, che non si partirà giammai dal cuore del giusto, il quale considera mai sempre, che colui, che cominciò in esso la buona opera, la perfezionerà fino al giorno di Cristo, come dice l'Apostolo.

32,18:E' sederà il popol mio ec. Come se dicesse: nella nuova spirituale Gerusalemme, nella mia chiesa, avrà il mio nuovo popolo una bella e perfetta pace; avrà tabernacoli di fidanza, ne' quali viva in dolce e ferma speranza appoggiata alle divine misericordie; vi avrà finalmente una requie, una stabilità ricca di frutti di buone opere e di grazie celesti. Ognun vede, che questo versetto è una sposizione e illustrazione del precedente.

32,19:Ma al basso della foresta cadrà la grandine, ec. Ma il flagello di Dio si farà sentire costantemente alla in felice Sinagoga, divenuta una deserta ed orrida foresta, perocchè Gerusalemme col suo popolo sarà stranamente umiliata.

32,20:Beati voi, che seminate sopra tutte le acque, ec. Le acque nella Scrittura son tipo de' popoli. Celebra i predicatori del Vangelo, i santi Apostoli, i quali egli vede andare a spargere la semenza dell'Evangelio e formare nuovi operai, che coltivino la vigna del Padre di famiglia e arino il terreno sia con giogo di bovi, sia con giogo di asini, colla quale espressione vuolsi significare un lavoro non discontinuato, come quello, in cui essendosi stancati i bovi, si faccia menar l'aratro agli asini; imperocchè anche di questi, che sono assai forti nella Palestina, si servivano per l'opera di arare la terra. Era però proibito di mettere a uno stesso giogo un bue ed un asino, Deuter. XXII. 10.