Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Isaia 46


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Vanità degl'idoli, i quali saranno distrutti. Esortazione agli Ebrei, perchè ritornino al Signore, affine di conseguir la salute per Cristo.

1Bel è in pezzi, Nabo è ridotto in polvere: i lor simolacri sono stati dati a portare alle bestie, ed ai giumenti, quelli, che portati da voi vi stancavano col grave peso.2Sono iti per terra, e sono stati spezzati: ei non han potuto salvare chi li portava, ed essi stessi anderanno in ischiavitù.3Udite me, casa di Giacobbe, e voi reliquie tutte della casa d'Israele, ch'io tengo nel mio seno, e porto nelle mie viscere.4Sino alla vecchiezza, ed alla canuta età io stesso vi porterò: io vi feci, ed io vi porterò: io vi, porterò, e vi salverò.5A qual cosa mi avete voi rassomigliato, e agguagliato, e paragonato, e fatto me somigliante?6Voi, che dalla borsa cavate l'oro, e sulla stadera pesate l'argento: e prezzolate un orefice, che faccia un Dio, cui la gente s'incurva, e l'adora.7E lo porta sopra i suoi omeri, e lo posa al suo luogo, e quello vi sta; nè dal suo posto si muove: ma quando ancora alzeranno a lui le strida, ei non udirà, nè dalla tribolazione li salverà.8Ricordivi di questo, e confondetevi: rientrate prevaricatori nel vostro cuore.9Ricordivi de' secoli precedenti; perocché io son Dio e non v'è Dio alcuno fuora di me, ne chi sia simile a me:10Io che fino da principio annunzio le ultime cose, e anzi tempo quelle, che non son ancora avvenute: io che parlo, e fermi stanno i miei disegni, e tutti i miei voleri sarann' adempiuti:11Io che dall'oriente chiamo un augello, e da rimota terra un uomo, che fa la mia volontà; io ho detto questo, e lo adempirò; lo ho disegnato, e lo ridurrò ad effetto.12Udite me, voi gente di duro cuore, che siete lontani dalla giustizia.13Io accelero la venuta di mia giustizia; ella non differirà, e non tarderà la salute, che viene da me. Io porrò la salute in Sionne, e la gloria mia in Israele.

Note:

46,1:Bel è in pezzi, Nabo è ridotto in polvere: ec. Avea predetta nel capo precedente la conversione di tutte le genti alla fede del vero Dio e per conseguenza la distruzione dell'idolatria: viene adesso a predire la distruzione degl'idoli della Caldea: perocchè presa Babilonia da Ciro, i suoi dei saranno preda del vincitore, il quale farà portar via le loro statue di prezioso metallo fatte in pezzi. Bel era la principale divinità de' Caldei, ed era come il Giove de' Greci: era un re di quel paese, il quale dopo la sua morte riscosse gli onori divini, essendo stato eretto un grandioso tempio sopra il suo sepolcro. Dicesi, che i Babilonesi sacrificassero a lui non solo degli schiavi fatti in guerra, ma anche i propri figliuoli. Nabo dovea essere un altro dio de' Caldei, se pure non è un altro nome dello stesso dio Bel, o sia Belo. Nabo (come osserva s. Girolamo) vuol dire Oracolo, Divinazione; e si sa, che l'oracolo de' Caldei era nello stesso tempio di Belo.
I lor simulacri sono stati dati a portare alle bestie, ed a' giumenti, ec. Le statue di Bel e di Nabo spezzate e stritolate sono state messe sopra giumenti, che le porteranno nella Persia; quelle statue, io dico, le quali col loro grave peso vi stancavano, quando voi le portavate su' vostri omeri. Vedi Baruch, VI. 3. 25. La voce onera nella nostra Volgata s' intende ripetuta in tal guisa: Simulacra eorum facta sunt onera bestiis, et iumentis; onera vestra gravi pondere ec.

46,2:Non han potuto salvare chi li portava, ed essi stessi ec. Gli idoli de' Caldei non poteron salvare i loro adoratori, che li portavano nelle loro feste, ed essi stessi sono stati fatti schiavi da Ciro, che li manderà, ma rotti e in pezzi, al suo paese.

46,3-4:Casa di Giacobbe, e voi reliquie tutte della casa d'Israele, ch' io tengo ec. Parla alle due tribù, di Giuda e di Beniamin, e agl' Israeliti, che si erano salvati nel paese di Giuda prima della distruzione del regno di Samaria. Ed è qui messa in bella veduta la differenza tral vero Dio, e i dei falsi del gentilesimo: perocchè questi se hanno da muoversi fa d'uopo, che sieno portati da' loro adoratori: ma io (dice il Signore) porto nel mio seno e nelle mie viscere i miei fedeli come una tenera madre porta e nutrisce il bambino di cui è gravida; con simile, anzi più grande e più tenero amore custodisco io, e conservo, e alimento i miei figli; conciossiachè io li custodirò, li conserverò, gli alimenterò non come le madri terrene per poco tempo, ma fino alla vecchiezza e alla canizie. Nè occorre domandare il perchè io seguiti ad avere per voi tanta cura e tanta tenerezza d'affetto: basta sapere, che io vi ho fatto, che io vi ho formati e creati, per concepire, ch' io non posso lasciar di amarvi anche dopo le grandi vostre infedeltà; come una madre non si stanca di amare e accarezzare il suo bambinello, benchè egli la infastidisca co' suoi vagiti, e le tolga il sonno, e le faccia soffrire molte noie; così io non mi sono stancato giammai di portarvi e di sostentarvi.

46,5-6:A qual cosa mi avete voi rassomigliato, ec. Ma quanto è atroce e orrendo l'insulto fatto da voi a me e all'amor mio quando, abbandonato me, il nome, che a me solo conviene, lo avete dato a' simulacri d'oro e di argento privi di vita e di senso, e incapaci di giovare in verun modo a chi li fa e a chi gli adora! A questi adunque voi mi avete paragonato, anzi a questi avete posposto me.

46,8-9:Rientrate prevaricatori nel vostro cuore. Tornate in voi stessi, e ripensate a quello, che io ho fatto per voi; ripensate a' passati secoli e alle cose grandi fatte da me a favor del mio popolo, e vedrete, ch' io solo sono il vostro Dio, nel quale credettero, cui adorarono i padri vostri.

46,10:Io, che fino da principio annunzio le ultime cose, ec. Io, che fin dal principio del mondo predissi, che una Donna per mezzo del suo Figlio schiaccerà il capo del serpente: io, che dal principio della Sinagoga predissi ad Abramo una numerosissima posterità, e il dominio della Cananea, e la nascita d'Isacco e del Cristo, nel quale avranno benedizione tutte le genti; io, che quando parlo fo quello che dico, perchè il dire e il fare è lo stesso per me, onde i miei consigli non sono soggetti a mutazione, e tutto quello ch'io voglio sarà.

46,11:Io, che dall'oriente chiamo un augello, ec. Parla di Ciro, il quale è chiamato augello per la sua celerità somma nel condurre a fine le sue imprese: egli facea portare per vessillo un'aquila d'oro colle ali stese. Vedi sopra XLI. 3. Ma Ciro è sempre figura di Cristo, il quale qual sole nascente venne e corse a passi di gigante la sua carriera, e operò la redenzione dell'uomo. Vedi Malach. IV. 2. Ed egli ancora fece in tutto e per tutto la volontà del Padre, che lo mandò; la fece fino alla morte, e fino alla croce.

46,12-13:Che siete lontani dalla giustizia ec. E perciò meritereste, che io mi scordassi di voi. Io contuttociò accelero la venuta di mia giustizia: spedisco Ciro, che volerà a Babilonia, punirà i Caldei come ministro di mia giustizia, e voi porrà in libertà, e sarete salvati, e la mia salute sarà in Sionne, e la mia gloria in Israelle, perocchè gloriosa e celebre sarà la vostra liberazione. Ma non è chi non vegga come giustizia, salute e gloria di Sionne, e d'Israelle fu veramente Gesù Cristo, nel quale furono perfettamente adempiute queste promesse di Dio.