Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Isaia 62


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Continua il Profeta a predire il Cristo venturo, e la conversione delle genti. Felicità, e gloria della Chiesa, effetto dell'amore di Dio verso di lei. De' predicatori del Vangelo, che sarà annunziato a tutta la terra.

1Per amor di Sionne io non tacerò, e per amor di Gerusalemme io non mi darò posa, fino a tanto che il suo Giusto nasca come la luce del dì, e il suo Salvatore qual face ardente risplenda;2Perocché le genti vedranno il tuo Giusto, e tutti i regi il tuo (re) glorioso: e sarà imposto a te un nome nuovo, cui la bocca del Signore dichiarerà.3E tu sarai corona di gloria nella mano del Signore, e un diadema reale nella mano del tuo Dio.4Tu non sarai detta più, La ripudiata; e la tua terra non sarà detta più, La desolata; ma tu sarai detta, La amata da me; e la tua terra dirassi. La popolata. Perocché il Signore si è in te compiaciuto; e la tua terra sarà abitata;5Imperocché come coabita un giovine con una vergine, così abiteranno teco i tuoi figli: e come il gaudio dello sposo è la sposa, così sarai tu il gaudio del tuo Dio.6Sulle tue mura, o Gerusalemme, ho disposti i custodi, per tutto il dì, e per tutta quanta la notte non taceranno giammai. Voi, che del Signore fate memoria, non tacete.7E non istate in silenzio, sino a tantoche egli stabilisca Gerusalemme, e gloriosa la renda sopra la terra.8Il Signore ha giurato per la sua destra, e pel suo braccio forte: io non darò il tuo grano in cibo a' tuoi nemici: e gli stranieri non beranno più il tuo vino, che a te costa fatiche.9Perocché quegli, che raccolgono il grano, mangeranno, e benediranno il Signore; e quei, che vendemmiano, beveranno nell'atrio mio santo.10Uscite, uscite fuor delle porte, preparate la via al popolo, agevolate il cammino, toglietene i sassi, e alzate a' popoli il segnale.11Ecco, che il Signore ha fatto udir questa voce fino alle estremità della terra; dite alla figliuola di Sion: Ecco, che viene il tuo Salvatore? ecco, che egli ha seco la sua ricompensa, e il premio dell'opera sua ha egli dinanzi a se.12E saran chiamati: Il popolo santo, i redenti del Signore. E tu sarai chiamata: Città di concorso, e non derelitta.

Note:

62,1:Per amor di Sionne io non tacerò, ec. Io amo, io amo si ardentemente Sionne, che nè giorno nè notte io non istarò senza parlarne; non chiuderò la mia bocca e non mi darò posa, ma griderò, pregherò e ripregherò fino a tanto, che venga quel Giusto e quel Salvatore, che debbe essere sua luce, sua salute, suo bene. Questa Sionne è la Chiesa di Cristo, la Chiesa, obbietto del tenerissimo amore del Profeta, anzi di tutti i profeti, anzi l'obbietto dell'amore e de' desideri di tutti i giusti e di tutti i secoli: tenerezza e amore, che confonde e condanna il poco affetto, per non dire il disamore, di tanti Cristiani verso questa sposa di Cristo. Il Profeta sapeva, che egli non dovea viver tanto da vedere venuto il Salvatore e formata questa Chiesa; ma egli si promette di parlare a tutti i secoli posteriori e dell'uno e dell'altra in questi suoi scritti: nè in vano sel promise: perchè la Chiesa stessa di lui si servirà ogni anno e di questi scritti per risvegliare i suoi figli e preparargli a rammemorare con amore e con frutto la venuta di Cristo sopra la terra. Impetrate voi, Profeta santo, eletto da Dio principalmente ad annunziare tutti i misteri di Gesù Cristo, impetrate a noi alcun poco di quella luce e di quell'ardente e viva fede, con cui furono da voi meditati e descritti.

62,2:E tutti i regi il tuo (Re) glorioso. L'Ebreo legge: Vedranno tutte le genti la tua giustizia, e tutti i regi la tua gloria: ma il senso della nostra Volgata è lo stesso che dell'Ebreo, dove la giustizia significa il giusto, e la gloria significa il glorioso, il Liberatore e Re di Sionne.
E sarà imposto a te un nome nuovo, ec. Perchè nissuno sbagli nè prenda equivoco intorno alla città, di cui egli parla sotto il nome di Sionne e di Gerusalemme, di chiara il Profeta, che questo non sarà il nome, con cui ella sarà chiamata, perocchè ella ne avrà un altro datole dal suo stesso Liberatore, da cui sarà chiamata Chiesa di Cristo, e il popolo di lei, popolo di Cristo.

62,3:E' tu sarai corona di gloria nella mano del Signore, ec. Tu sarai corona gloriosa e formata dalla mano del Signore, e diadema reale formato dalla mano del tuo Dio, corona e diadema, di cui si coronerà egli stesso per sua gloria grande. Tale, se non m'inganno, è il vero senso di questo luogo. La chiesa co' suoi Apostoli, co' suoi martiri, colle virtù delle vergini, de' confessori, de' suoi veri figliuoli, forma a Cristo gloriosa corona reale, di cui egli si orna e si gloria; corona però, che è opra dello stesso Signore e Dio, da cui viene e il buon volere ed il fare, e di cui sono dono tutti i meriti de' suoi servi. Vedi s. Girolamo.

62,4:Tu sarai detta L'amata da me. Ovvero, quella in cui mi compiaccio. Tu non sarai ripudiata giammai, perchè tu se' la sposa amata, e in cui si è compiaciuta l'anima mia; nè tu cesserai in verun tempo di essere l'oggetto dell'amor mio.

62,5:Imperocchè come coabita un giovine con una vergine, ec. Abbiamo espresso l'avverbio di similitudine come, che sovente omettesi dagli Ebrei, e lo sottintesero i LXX e il Caldeo. Come in gran pnce e giocondità convive un giovine sposo con una compagna, cui egli ha sposata giovinetta e fanciulla, così con somma pace e letizia viveranno nella Chiesa i fedeli uniti tra loro co' vincoli di vera carità, benchè diversi di naturale, di abito, di lingua, di costumanze.
E come il gaudio dello sposo è la sposa, ec. E tu,sposa di Cristo, sarai il suo gaudio; perocchè tu vergine sposa arricchirai di numerosa e gloriosa prole il tuo sposo, nè verrà meno giammai il privilegio di tua miracolosa fecondità.

62,6-7:Sulle tua mura, o Gerusalemme, ho disposti i custodi, ec. Questi custodi, che vegliano a difesa della Chiesa e di giorno e di notte, sono, primo, gli Angeli del Signore, secondo, sono i pastori, i sacerdoti, i ministri della me desima chiesa: come sempre vegliano i primi, così debbono procurare di vegliar sempre i secondi, affinchè il demonio non trovi comoda occasione per devastare il gregge del Signore, dice s. Girolamo. Ma con gran senso si dice, non taceranno, per significare due grandi obligazioni di questi custodi, primo, di pregare continuamente Dio per la chiesa; secondo, d'istruire continuamente il popolo. Vegliate, orate, istruite dice Dio pel suo Profeta. Quindi egli soggiunge: o voi, che per vostro ufficio fate memoria continuamente di Dio e delle sue promesse a favore della santa città, non tacete, non istia in riposo la vostra bocca, non lasciate in riposo lo stesso Dio, ma opportunamente, importunamente pregatelo, fino a tanto che egli stabilisca e renda gloriosa la chiesa per tutta quanta la terra. Queste ultime parole sono veramente dirette a tutti quanti i ministri del Signore; ma in ispecial modo elle riguardano que' sacerdoti di Gesù Cristo, i quali sono specialmente consacrati, dirò così, alla pubblica orazione, e destinati ad essere come la bocca della chiesa per lodare Dio, e rendergli grazie, ed esporgli i desiderii, e i bisogni della chiesa, affin di chiedergli a nome di lei la conversione degl'infedeli e de' peccatori, la perseveranza de' giusti, la propagazione e stabilità della medesima chiesa in tutte le parti della terra.

62,8-9:Io non darò il tuo grano in cibo a' tuoi nemici: ec. Non avverrà alla chiesa, nè a' figliuoli di lei, quello che avveniva a' Gentili ed anche a' carnali Giudei; perocchè le opere loro, le loro fatiche e sudori se gli appropriavano i loro nemici, i demoni; perocchè le opere loro od erano cattive per loro stesse, o se erano buone, venivan corrotte da' cattivi principi, onde eran prodotte dalla vanità, dall'ambizione, dalla superbia, dalla concupiscenza. I beni de' miei fedeli, le buone opere loro e le loro virtù non saranno preda del lor nemico, ma serviranno a sostenerli nella vita presente, e a renderli felici e beati nel convito del gran Padre di famiglia, dove saran nutriti del grano da essi raccolto, e del vino, ch'ei vendemmia rono, vale a dire riceveranno il frutto grande ed eterno del bene, ch'ei fecer quaggiù.

62,10:Uscite, uscite fuor delle porte, preparate la via ... Alzate ai popoli il segnale. È una bella esortazione agli Apostoli e a' discepoli di Cristo, che partendosi da Gerusalemme vadano a preparare le strade alle genti, che verranno alla chiesa, e colla efficacia della parola e col potere dei miracoli tolgan di mezzo tutto quello, che può ritenere i popoli dall'entrare nella via del Vangelo; sopra tutto è loro ordinato di alzare il segno della Croce, di predicare Gesù crocifisso, il quale alzato sulla sua croce tirerà a se tutti gli uomini.

62,11-12:Ecco, che il Signore ha fatto udir questa voce ....dite ec. Il Profeta vede gli Apostoli, che essendo andati a predicare Gesù crocifisso alle genti, hanno fatto gloriosa pesca ed acquisto di un gran numero di anime, onde a nome di Dio soggiunge; dite alla prima chiesa adunata in Sionne: Ecco, che il tuo Cristo ritorna trionfante, convertite le genti, vinte colla possanza di sua parola e della sua Croce: ed egli ha seco il premio di sue fatiche e de' suoi patimenti, e il frutto dell'opera intra presa da lui; egli ha seco immense schiere di uomini soggettati alla fede, i quali teco si uniscono a formare la chiesa grande, e saran detti popolo santo, popolo di acquisto e di redenti dal tuo Salvatore; e tu sarai città non derelitta, come la Sinagoga, ma città di concorso, città amata e alla quale tutti brameranno di essere ascritti. Quello, che noi leggeremo nel capo seguente dimostra, se io mal non m' appongo, che tale è il senso di questi due ultimi versetti.