Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Isaia 19


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Profezia contro l'Egitto. Gli Egiziani si convertiranno al Signore.

1Annunzio pesante contro l'Egitto: Ecco, che il Signore salirà sopra una nuvola leggera, ed entrerà in Egitto, e alla presenza di lui si conturberanno i simolacri d'Egitto, e verrà meno il cuore nel petto all'Egitto.2E farò, che vengano alle mani Egiziani con Egiziani, e combatterà l'uomo contro iL proprio fratello, e l'uomo contro del suo amico, città contro città, regno contro regno.3E l'Egitto resterà senza spirito nelle sue viscere, e distruggerò i suoi consigli, e consulteranno i loro simulacri, e i loro indovini, e i pitoni, e i maghi.4E darò l'Egitto in balia di padroni crudeli, e un re fiero gli dominerà, dice il Signore Dio degli eserciti.5E il mare resterà senz'acqua, e il fiume si sperderà, e si seccherà.6E i fiumi mancheranno, caleranno, e resteranno asciutti i canali arginati, la canna, e il giunco anderanno male:7Il letto del canale sarà asciutto là, dove comincia, e tutta la semente, che si adacquava, seccherà, diventerà arida, e perirà.8E saranno afflitti i pescatori, e piangeranno tutti quelli, che gettan l'amo nel fiume, e que', che stendono la rete sopra le acque, si consumeran di dolore.9Saranno confusi que', che lavoravano il lino, e lo pettinavano, e ne facevan de' fini lavori.10(Perocché i luoghi bagnati dalle acque saranno sfruttati), e tutti que', che facevan fosse per pigliar pesci.11Stolti i principi di Tanes, i sapienti consiglieri di Faraone han dato un consiglio stolto. Come suggerirete voi a Faraone (che dica): Io figliuolo de' sapienti, io figliuolo de' regi antichi?12Dove son ora i tuoi sapienti? annunzino a te, e ti espongano quello,che il Signore degli eserciti ha pensato sopra l'Egitto.13Stolti son divenuti i principi di Tanes, han perduto il cuore i principi di Memphi, hanno ingannato l'Egitto, capo de popoli di lui.14Il Signore ha diffuso in mezzo a loro lo spirito di vertigine, ed eglino hanno fatto, che l'Egitto erri in tutto quello, ch'ei fa, come va errando un briaco, che vomita.15È l'Egitto non farà opera, in cui si distingua il capo, e la coda, il suddito, e il superiore.16In quel giorno gli Egiziani saran come donne, e diverranno stupidi, e paurosi al movimento della mano del Signore degli eserciti, la quale egli stenderà contro di loro.17E la terra di Giuda sarà riverita dall'Egitto, e ognuno al ricordarsi di lei tremerà a motivo de' disegni formati dal Signor degli eserciti in favore di lei.18In quel giorno cinque città saranno nella terra d'Egitto, che parleranno la lingua di Chanaan, e giureranno pel Signor degli eserciti. Una sarà chiamata città del sole.19In quel giorno sarà nel mezzo della terra d'Egitto l'altare del Signore, e il trofeo del Signore a' suoi confini.20Sarà segno, e testimonianza renduta al Signor degli eserciti nella terra d'Egitto; imperocché invocheranno il Signore contro l'oppressore, ed ei manderà loro un salvatore, e difensore a liberarli.21E il Signore sarà conosciuto dall'Egitto, e gli Egiziani confesseranno in quel dì il Signore, e lo onoreranno con ostie, e offerte, e faran voti al Signore, e gli adempiranno.22E il Signore percuoterà l'Egitto con piaga, e lo sanerà, e torneranno al Signore, e si placherà con essi, e li sanerà.23In quel giorno sarà libero il passaggio dall'Egitto all'Assiria, e l'Assiro entrerà nell'Egitto, e l'Egiziano nell'Assiria, e serviranno (il Signore) gli Egiziani coll'Assiro.24In quel giorno Israele sarà in terzo coll'Egiziano, e coll'Assiro; la benedizione sarà in mezzo alla terra,25A cui il Signore ha data benedizione, dicendo: Benedetto il popolo mio dell'Egitto, e l'Assiro, che è opra delle mie mani, e Israele mia eredità.

Note:

19,1:Ecco, che il Signore salirà sopra una nuvola leggera, ec. Vari antichi Interpreti, come notò s. Girolamo, applicarono tutta questa profezia a' tempi di Gesù Cristo, il quale nella sua infanzia tralle braccia della Vergine madre (indicata per questa nube leggera) andò nell'Egitto, e spaventò i simulacri d'Egitto, e abbondante copia di grazie sparse sopra quel vasto paese, il quale diede poi gran dissimo numero di santi e tanti celeberrimi solitari, che santificarono i deserti; e allora ebbe luogo la intestina guerra tragli Egiziani fedeli e gli Egiziani increduli, e l'Egitto fu abbandonato da Dio al potere de' Romani, che dura mente il trattarono. E finalmente tutto l'Egitto riconobbe e adorò il Salvatore. Questa sposizione è assai piana, e ottimamente si adatta a tutta la serie del discorso di Isaia. Siccome però è sembrato a molti, che egli abbia in vista avvenimenti meno rimoti, quindi lo stesso s. Girolamo segnò la via di esporla primieramente colla storia delle guerre degli Assiri e de' Caldei contro l'Egitto, senza togliere il suo luogo alla sposizione allegorica.
Dice adunque il Profeta: Ecco, che il Signore salirà sopra una nuvola leggera, ec. Anche da Davidde il Signore, che si muove a punire i peccatori, si dice, che è portato sull'ale de' venti, ascoso nelle nere nuvole, Psal. XVII. II. 12. Dio adunque verrà a punire l'Egitto per mano di Sennacherib. Vedi Giuseppe Antiq. X. I. 2.
Si conturberanno i simulacri d'Egitto. Non solo gli uomini, ma anche le mute statue adorate da quella nazione come tante divinità, saranno in ispavento e turbamento grande: sopra queste parole non debbe tralasciarsi quello, che è riferito da s. Atanasio (e prima di lui da Origene) e da s. Cirillo di Gerusalemme e da Rufino e da Sozzomeno e da Palladio, voglio dire, che all'entrar, che fece Gesù nell'Egitto, i simulacri de' falsi dei caddero per terra e furon ridotti in pezzi.

19,2-4:E farò, che vengano alle mani Egiziani con Egiziani, ec. Il primo gastigo di Dio sarà il permettere, che l'Egitto sia diviso da grandi discordie. Regno contro regno. Provincia contro provincia. L'invasione di Sennacherib nell'Egitto si mette sotto il regno di Sethon. Dopo la morte di questo re l'Egitto si divise in dodici parti, ciascuna delle quali ebbe il suo re: questi per qualche tempo vissero in pace, ma di poi si nimicaron tra loro, e si fecer guerra: Psammetico, uno di essi, col soc corso di soldati stranieri li superò e regnò solo. Queste cose ebbe in vista e predisse Isaia, dice un dotto Interprete.

19,5-6:Il mare resterà senza acqua, ec. Per questo mare s'intendono comunemente i laghi e gli stagni dell'Egitto inferiore; il fiume poi egli è il Nilo. Quando l'acque del Nilo non si alzavano oltre i dodici cubiti, era certa la fame nell'Egitto; e se si alzavano sopra i sedici, facevano grandissimi danni. I fiumi mancheranno. I sette rami del Nilo saranno asciutti. Caleranno, e resteranno asciutti i canali arginati. Quella parte dell'Egitto chiamata il Delta, era tutta intersecata da simili canali, talmente che non si andava da un luogo all'altro se non per acqua. Quindi mancando dappertutto le acque ne verrà, che le canne e i giunchi anderanno male; le canne, dico, e i giunchi, delle quali cose ad infiniti usi si servivano gli Egiziani, e ne facevano gran commercio. Del solo papiro, per esempio, ne facevano carta da scrivere, barche, vele, coperte da letto, vesti, funi ec. Vedi Plinio XII. I I.

19,7:Il letto del canale sarà asciutto là dove comincia. Si dinota una grande e perfetta siccità, dicendosi, che i canali arginati saranno a secco anche là dove dal Nilo si diramano.
E tutta la semente, che si adacquava, seccherà, ec. Sembra, che quei canali servissero anche ad adacquare i seminati in que'luoghi, dove le acque del Nilo non potevano giungere; onde mancando quelli di acqua, periva la semente gettata sulla terra.

19,8:E saranno afflitti i pescatori, ec. La pesca e nel Nilo e nei laghi era un grandissimo capitale dell'Egitto, e dava somma grandissima di entrata all'erario del re. Vi si salava una quantità immensa di pesce per mandarlo in altri paesi. Mancando le acque, la pesca ancor mancherà.

19,9-10:Saranno confusi quei, che lavoravano il lino, ec. Era ed è anche al presente il lino ricchezza grande dell'Egitto. Il lino non potrà nascere nè venir su secondo il solito per ragione della siccità: perocchè i luoghi bagnati dalle acque (i luoghi prima umidi, e perciò atti a produrre buon lino) saranno sfruttati. Chiudansi queste parole in parentesi, e le seguenti saranno rette dal verbo saranno confusi, che è al principio del vers. 9. Saran confusi que', che lavoravano il lino (perocchè i luoghi una volta umidi, restando privi di ogni umore, non daran frutto), e sa ranno confusi quelli, che pescavano col fare delle fosse a traverso degli alvei dei canali, nelle quali fosse si radunava in copia il pesce. Non debbo tacere quello, che sopra le cose dette finora osservò s. Girolamo, voglio dire, che tutte possono prendersi in senso figurato e metaforico, talmente che pel fiume intendasi il regno, pei rivi i capitani e ministri, per la verzura delle canne e de' giunchi, e specialmente del papiro, l'abbondanza e la dovizia dell'Egitto, la quale sarà devastata e saccheggiata e annichilata dagli Assiri.

19,11:Stolti i principi di Tanes, ec. Tanes era la capitale dell'Egitto. Il Profeta deride qui la vanità de' principi e de' grandi di quella corte, i quali di nissuna cosa tanto vantavansi, quanto della loro sapienza, per cui erano anche celebrati dalle altre nazioni. Or di questi sapienti egli dice, ch'ei sono veramente stolti, e hanno dato uno stolto consiglio a Faraone. Eglino da vili adulatori come erano non altro quasi gl'ispiravano, che idee grandi di sua sapienza e di sua augusta condizione, onde gli mettevano in bocca quel superbo vantamento: Io figliuolo di sapienti, io figliuolo di antichi regi.

19,12:Dove son ora i tuoi sapienti? ec. Ora, poichè tu, o Faraone, se'attorniato da tali e tanti sapienti, chiamagli un po' a consiglio, e vedi s' ei ti sapranno dire quello, che abbia da essere dell'Egitto, secondo le determinazioni del Signore degli eserciti.

19,13:I principi di Memphi, ec. Questa era una delle più antiche e delle più grandi città dell'Egitto, ed era stata in alcuni tempi residenza de' re.
Capo de' popoli. Ovvero: principe de' popoli. Vedi Jud. XX. 2. Gli Egiziani non aveano difficoltà di credersi il primo popolo del mondo.

19,14:Il Signore ha diffuso in mezzo a loro lo spirito ec. A questo luogo allude l'Apostolo, e quasi lo copia, II. Thessal. II. 10. Vedi quello, che ivi si è detto.
Ed eglino hanno fatto, ec. Quegli stolti consiglieri sono stati cagione, che l'Egitto precipiti in ogni sorta di nocevolissimi errori, come un briaco, a cui il vino ha alterato e messo sossopra non solo la testa, ma anche lo stomaco, onde non sa più nè quello, ch'ei sia, nè quello, che abbia da fare. Questa ubriachezza, come notò s. Girolamo, è l'effetto del predominio delle passioni e de' vizi, onde lo stesso Isaia cap. XXVIII. I. secondo i LXX nomina quelli, che sono ubriachi senza aver bevuto del vino.

19,15:L'Egitto non farà opera, in cui si distingua ec. Nell'Egitto tutto sarà confusione, le parti del capo e del superiore le farà il suddito e viceversa: e questo corpo politico non avrà (come suol dirsi) nè capo nè coda.

19,17:E la terra di Giuda sarà riverita dall'Egitto, ec. Abbiamo seguito nella traduzione di questo luogo della Volgata il senso, che più si accosta alla maniera onde l'intese s. Girolamo, il quale in vece di pavorem tradus se anche festivitatem. L'Egitto all'udire le maraviglie operate da Dio in favore de' Giudei per liberarli dal potere dell'empio Sennacherib riguarderà con venerazione la terra di Giuda, come paese prediletto e favorito da Dio. E molto più l'Egitto rispetterà la stessa terra di Giuda, quando abbracciata la fede di Cristo ammirerà i disegni di Dio, il quale in questa terra farà nascere il Salvatore di tutte le genti, il quale da nimico peggiore assai di Sennacherib libererà i credenti. Passa il Profeta, dopo de scritte le calamità dell'Egitto, a parlare della felicità di esso mediante l'aggregazione di quel popolo alla Chiesa nata e formata in Sion, nella Giudea.

19,18:In quel giorno cinque città ... parleranno la lingua di Chanaan. Saranno adunque in grande unione tra loro gli Ebrei e gli Egiziani, mentre un numero di città nell'Egitto impareranno a parlare il linguaggio stesso degli Ebrei, parleranno il linguaggio degli Apostoli e de' primi predicatori del Vangelo, che furono Ebrei. Notisi, che sono nominate cinque città, o perchè pongasi il numero finito per il numero indefinito, o per notare le cinque città primarie dell'Egitto a' tempi del Cristianesimo, Tanes, Memphi, Bubaste, Heliopoli e Alessandria. In secondo luogo la lingua, di cui si servirono gli Ebrei, i Filistei e i Fenici era chiamata comunemente lingua del paese di Chanaan. In questa lingua gli Egiziani riceveranno le sacre lettere quando abbracceranno la fede e adoreranno il vero Dio, onde i lor giuramenti faranno non più pelle false loro divinità, ma nel nome del Signore degli e serciti. Una sarà chiamata Città del Sole. Una delle cinque città sarà quella detta Heliopoli; e questa è specialmente nominata, perchè era sommamente addetta al culto degli dei, e principalmente del sole, ed era città de' sacerdoti; ed in questa città fiorì mirabilmente la religione Cristiana, e i molti suoi monasteri pieni di ferventissimi e santissimi monaci sono rammentati e lodati da Palladio, Rufino ed altri.

19,19:Sarà nel mezzo della terra d'Egitto l'altare del Signore. Quando i Profeti dicono in quel giorno, in quel tempo, intendono di quel giorno e di quel tempo, sovente assai rimoto, ma ad essi fatto conoscere da Dio; giorno e tempo fisso e determinato ne' decreti del Signore, dinanzi a cui tutti i secoli son come un giorno e meno di un giorno. Qui adunque dicendo in quel giorno, intende il giorno e il tempo del nuovo Testamento, di cui cominciò a parlare vers. 17. Da questa predizione di Isaia male intesa prese occasione Onia, figliuolo di Onia III., di chiedere a Tolomeo Filometore la permissione di fabbricare un tempio al vero Dio nel borgo di Bubaste, il qual borgo dopo eretto quel tempio, diventò una ragguardevole città. Ma il fatto di Onia fu biasimato alta mente da tutti gli Ebrei, essendo cosa notissima, che secondo la loro legge nè tempio, nè altare poteva alzarsi da essi fuori di Gerusalemme. Quindi gli stessi dottori Ebrei a' tempi di s. Girolamo confessavano, che questa predizione non poteva avverarsi se non a' tempi del Messia. L'Egitto adunque, il quale con pubblico solenne culto erge altari al vero Dio, al Dio degli Ebrei, egli è l'Egitto divenuto Cristiano.

19,19-20:E il trofeo del Signore a' suoi confini. E a tutti i confini dell'Egitto si vedrà il trofeo del Signore, cioè la croce di Cristo, adorata da tutti gli Egiziani come pegno di salute, sarà segno e testimonianza della fede e amore, con cui sarà onorato il Signore nell'Egitto.
Invocheranno il Signore contro l'oppressore, ec. Gli Egiziani oppressi dal più terribile e crudele di tutti i nemici, il demonio, gementi sotto la di lui tirannia invocheranno il vero Dio, il quale manderà ad essi il vero salvatore e liberatore, il Messia promesso, in cui avranno benedizione e salute tutte le genti. Notisi, che nissuno, secondo l'Apostolo, invoca nè può invocare Dio prima di credere in lui (Rom. X. 14.): ma si dice talora nelle Scritture, che lo invochino quelli che ancor non hanno creduto, perchè la stessa miseria loro e la necessità del Salvatore, parla in certo molo e prega per essi nel cospetto del clementis imo Iddio, onde lo stesso Salvatore è ancor chiamato espettazione delle genti, o sia l'aspettato delle genti. Gen. XLIX; e come anche si legge, che i pulcini dei corvi lo invocano, Psal. CXLVI. 9., perchè nella loro fame non da altri, che da Dio, ricevono il loro sostentamento.

19,21:Il Signore sarà conosciuto dall'Egitto, ec. Tutto questo versetto siccome lega perfettamente colla sposizione de' precedenti, così ancora evidentemente dimostra che tutta la profezia riguarda il Messia e la conversione dell'Egitto: perocchè, quantunque ne' precedenti tempi i re dell'Egitto avesser talvolta mandato a offerire doni e ostie al tempio di Gerusalemme, nissuno perciò dirà nè che l'Egitto tutto conoscesse allora il vero Dio, vale a dire credesse in lui, nè che in lui veramente credessero que' re medesimi, che tali cose facevano, mentre per tutto questo non lasciavano il culto de' falsi dei.

19,22:E il Signore percuoterà l'Egitto ec. Il Signore dopo aver punite co' suoi flagelli le iniquità dell'Egitto, si placherà e farà godere all'Egitto gli effetti di sua misericordia; l'Egitto si convertirà al Signore, e il Signore sarà per lui principio di ogni bene e di perfetta salute,

19,23-25:In quel giorno sarà libero il passaggio dall'Egitto all'Assiria, ec. La pace di Cristo, e la riunione di tutte le nazioni nel culto del solo vero Dio, formerà tra queste una fratellanza, per cui l'Egiziano sarà in istretta relazione coll'Assiro e l'Assiro coll'Egiziano, essendo e gli uni e gli altri servi dello stesso Signore; Israele poi sarà di mezzo tra questi due popoli, sarà il mediatore della loro amistà e alleanza, perchè e gli Egiziani e gli Assiri saran riuniti nella stessa religione mediante la predicazione degli Apostoli e degli uomini Apostolici Ebrei di nazione, perocchè la salute viene dai Giudei, Joan. IV.32, come disse Cristo. La benedizione sarà in mezzo alla terra, cioè nella Giudea, dove il Cristo nascerà, benedizione delle genti, e d'onde a tutte le parti della terra si stenderà la benedizione. Imperocchè la terra tutta sarà benedetta, e Dio riconoscerà per suo popolo il popolo dell'Egitto, ed anche l'Assiro opera delle sue mani, e Israele sarà sempre il popolo specialmente consacrato al Signore, da cui nascerà il Cristo e gli Apostoli e i fondatori del Cristianesimo. Quelle parole della nostra Volgata: servient AEgyptii Assur, le abbiamo tradotte: serviranno (il Signore) gli Egiziani coll'Assiro, che è il senso vero delle stesse parole, come apparisce da quello, che segue vers. 24.: Israele sarà in terzo ec. Onde è come se dicesse: servient AEgyptii cum Assur; e così si accorda coll'Ebreo la nostra versione; vedi Vatabl. Montan. Sanchez. Menoc. ec.