Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Isaia 25


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Rende grazie al Signore per le mirabili opere tue, e pe' benefizi fatti al tuo popolo.

1Signore, tu se il mio Dio; te io esalterò, benedirò il nome tuo, perchè hai eseguite cose ammirande, consigli antichi fedeli: cosi è.2Perchè in un sepolcro hai ridotta la città, la città potente, la casa d'uomini stranieri in una massa di rottami, onde non sia più città, e non sia rifabbricata in sempiterno.3Per questo darà lode a te il popol forte, la città di genti robuste ti temerà.4Perchè tu sei stato fortezza al povero, fortezza al mendico nella sua tribolazione: speranza nella procella, suo riparo dall'ardore del giorno; perocché l'impeto dei potenti è qual turbine, che fa traballare una muraglia.5Abbatterai tu l'arroganza degli stranieri, come il violento ardore (abbatte) nella sete; e quasi con vampa di nube ardente farai seccare la propagine di questi potenti.6E il Signore degli eserciti farà a tutti i popoli in questo monte un convito di grasse carni, un convito di vendemmia, di carni grasse midollose, di vino senza feccia.7Ed ei troncherà le funi, che stringevano tutti quanti i popoli, e la tela ordita contro tutte le nazioni.8Ei precipiterà la morte per sempre, e il Signore Dio asciugherà da tutti gli occhi le lagrime, e l'obbrobrio del popol suo torrà da tutta quanta la terra: perocché il Signore ha parlato.9Ed egli dira in quel giorno: Ecco, questi è il nostro Dio; lo abbiamo aspettato, ed ei ci salverà: abbiam pazientato, ed esulteremo, e goderemo della salute, che vien da lui.10Imperocché la mano del Signore poserà sopra di questo monte: e sotto di lui sarà stritolato Moab, come è tritata la paglia sotto d'un carro.11E stenderà le sue braccia sotto di lui, come uno le stende per nuotare. Ma il Signore umilierà il fasto di lui coll'infrangere le sue braccia.12E le difese delle tue alte mura caderanno, e saranno abbattute, e gettate a terra, e ridotte in polvere.

Note:

25,1:Signore, tu se' il mio Dio; te io esalterò, ec. Siccome nel capo XII. celebrò con bellissimo cantico i benefizi fatti agli uomini da Cristo nella sua prima venuta, cosi dopo la descrizione della seconda venuta di lui a giudicare i vivi ed i morti, introduce adesso Isaia il corpo degli eletti glorificati, i quali in primo luogo lodano la sua giustizia per aver umiliati e puniti gli empi; in secondo luogo a lui danno gloria della loro liberazione e felicità.
Consigli antichi fedeli. Cose da te stabilite e decretate ab eterno, e annunziate dipoi per mezzo de' santi Patriarchi e Profeti nelle tue sante Scritture. E per tali cose si intende tutto quello, che Dio rivelò intorno alla dannazione de' cattivi, e intorno alla glorificazione dei giusti; per la qual cosa, consigli antichi vuol dire consigli eterni; consigli fedeli,vuol dire consigli eseguiti con piena veracità e fedeltà. Cosi è. Espressione di vivo desiderio, che si adempia quello che Dio ha stabilito e promesso. I LXX tradussero: Sia fatto. Questa è parola del Profeta.

25,2:In un sepolcro hai ridotta la città, ec. Questa città, città potente, casa di gente straniera, è il mondo tutto, come si è veduto nel capo precedente, il mondo abitato e amato da' cattivi, i quali per la lor creazione, e molto più per la nuova rigenerazione essendo figliuoli di Dio, si alienarono da lui, voltarono a lui le spalle per servire al demonio ed alle loro sfrenate passioni. Lodano a dunque Dio i Santi, perchè dopo una lunga pazienza ha punita questa città riducendola in un orrido sepolcro, e le sue magnificenze e le grandiose fabbriche ha ridotte in una gran massa di rottami, e l'ha, per così dire, anatematizzata, onde non sarà ristorata nè riedificata giammai.

25,3-4:Darà lode a te il popol forte, ec. Questo popolo forte, questa città di gente robusta, sono i santi e i giusti, i quali hanno combattuto e vinto il demonio, la carne e il mondo, perchè Dio stesso è stato la loro fortezza, e per virtù della onnipossente grazia di lui hanno superati tutti i nemici di lor salute, essendo egli fortezza del povero, fortezza del mendico nella sua tribolazione, speranza nelle tempeste, luogo di rifugio e di ombra nel fervore delle tentazioni. Veramente la Gerusalemme del cielo è la città de' forti e de' valorosi, onde sta scritto, che al vincente si dà a mangiare del frutto dell'albero di vita, Apocal. II. 7.
Perocchè l'impeto de' potenti ec. Ha detto, che Dio è la fortezza dei giusti; e ben hanno essi bisogno di tal fortezza, perchè grandissima è la forza de' potenti loro nemici, forza simile a quella di un turbine, che fa traballare anche una ben fondata muraglia, vale a dire, può far crollare la virtù, ancorchè salda e robusta.

25,5:Abbatterai tu l'arroganza ec. Perchè gli uomini malvagi hanno imperversato contro de' giusti, tu, o Signore, abbatterai la loro superbia, come un violento calore abbatte le forze di un uomo assetato, ovvero di un uomo che cammina in luogo arido, e dove non ha refrigerio nè difesa contro gli ardori del sole; e la stirpe di costoro abbrucerai con ardore simile a quello, che getta una nube riscaldata e quasi infuocata dal sole. Così tu tratterai gli empi e gli stessi demoni, che hanno tentato tutte le vie per abbattere la virtù de' giusti. Il calore, che viene da un'aria nuvolosa, suol essere molto veemente e affannoso e quasi intollerabile: onde con questo vuole il Profeta rappresentare la pena del fuoco nell'inferno serbata da Dio a' cattivi particolarmente per l'empia guerra, che fanno quaggiù ai giusti.

25,6:E il Signore ....farà ec. In questo monte, vale a dire, nella celeste Sionne, il Signore farà gustare agli eletti suoi tutte le delizie della sua casa. Queste delizie spirituali ed eterne sono adombrate sotto la figura di un lietissimo e squisitissimo convito, come sovente si fa anche nel nuovo Testamento, dove è rammentato il convito nuziale dell'Agnello, Apocal. XIX. 7.,e ancora Matt.XXII.2 XXV. 10. Marc. II. 19. Luc. XIV. 16. E in tutti questi luoghi si allude ancora al divinissimo convito della Eucaristia, nella quale un anticipato saggio delle stesse delizie del cielo si dà ai Santi. In questo convito dice il Profeta, che sono date da Dio a' giusti di tutte le genti, sono date, dico, grasse carni, di buon midollo, quasi dicesse, che gli animali uccisi per questo convito sono veramente grassi, onde le midolle delle loro ossa sono delicatissime; in secondo luogo, che il vino, che sarà dato a' convitati è vino purissimo e limpidissimo, e senz'ombra di feccia, le quali due condizioni dinotano quanto sia sostanzioso e di eccedente sapore il cibo, di cui Dio sazierà i suoi eletti, e come tutto il loro bene sarà bene puro senza mescolamento di alcun male, e senza che la puntura di alcun dispiacere si faccia ad essi sentire; la qual cosa in questo mondo non avviene giammai, dove le stesse consolazioni spirituali mandate da Dio sono sempre con qualche mistura di amarezza. Finalmente questo convito è paragonato a quelli, che far solevansi nel tempo della vendemmia, ed erano conviti di somma e generale allegrezza.

25,7:Troncherà le funi, ec. Affinchè i giusti nissuna cosa abbiano da temere, che intorbidi la eterna loro felicità, il Signore troncherà quelle ritorte, nelle quali dopo il peccato di Adamo gemevano tutti i popoli, e la tela ordita a danno di tutte le genti. Queste ritorte e questa tela significano tutto il cumulo delle miserie, a cui divenne soggetto l'uomo peccatore, funi di errore e di cecità, di tribolazioni, di angustie nello spirito, di dolori e di malattie di morte riguardo al corpo; tela lunghissima che tutta involge la vita de' figliuoli di Adamo. Queste funi e questa tela non avran luogo nella patria della vera felicità, perchè Dio e le funi e la tela troncherà per sempre a favore de' Beati.

25,8:Precipiterà la morte per sempre. In quella Sionne la morte più non sarà, Apocal. XXI. 24. E il Signore Dio asciugherà da tutti gli occhi le lacrime. Questo ancora è ripetuto da s. Giovanni nel medesimo luogo.
E l'obbrobrio del popol suo torrà ec. Libererà il popolo degli eletti dalla ignominia, ch'ei soffre nel mondo, dove lo stesso popolo è maltrattato e maledetto e straziato dagli uomini carnali, Matt. V. Il Signore ha parlato ed ha fatta questa promessa, ed ella sarà adempiuta, e i Santi di lui splenderanno gloriosi e lucenti come le stelle per tutta l'eternità in premio degli obbrobri sofferti con pazienza nel tempo d'adesso.

25,9:Ed egli dirà ec. Dirà allora il popolo di Dio: ecco, che finalmente noi veggiamo, noi godiamo la visione beata di quel Dio salvatore nostro, in cui credemmo e sperammo, ed egli sarà nostra perpetua salute; sarà per noi Gesù. Lui aspettammo con longanimità, che venisse a consolarci ne' duri combattimenti e negli affanni della vita mortale, e adesso noi farem festa ed esulteremo, lieti dell'acquistata salute, che è suo dono.

25,10:La mano del Signore poserà sopra di questo monte. La mano, vale a dire la potenza del Signore, sarà sempre e costantemente impiegata a spandere le sue delizie e la sua liberalità sopra il monte della celeste Sionne. Dio non ritirerà giammai da lei la sua mano.
Sarà stritolato Moab, ec. I Moabiti, che cercarono di alienare il popolo d'Israele dal vero Dio e d'indurlo a rendere onore alle oscene divinità, Num. XXV., e sempre furono avversi allo stesso popolo, questi Moabiti sono qui posti come figura di tutta la massa de' reprobi, i quali dice il Profeta, che saranno stritolati, come con certi carri a ruote ferrate si tritava la paglia per darla a mangiare alle bestie. E vuol dire, che saranno questi reprobi terribilmente puniti sotto il potere di Cristo, alludendo insieme a quello, che agli stessi Moabiti fu fatto da Davidde figura di Cristo, 2. Reg. VIII. 2. 11,

25,12:E stenderà le sue braccia ec. E questi reprobi oppressi sotto il potere di Cristo loro giudice stenderanno le loro braccia a guisa di uomo, che si aiuta a dinotare per fuggire dal naufragio; ma invano, perchè non potranno sottrarsi al peso dell'ira vendicatrice, che li conquide e gli umilia e rompe loro le braccia, vale a dire, di ogni mezzo li priva, e di ogni aiuto per iscampa re da' mali eterni, in cui sono involti. Così avverrà, che nulla resti ai peccatori in quel giorno, onde possano sperar difesa; perocchè tutte quelle cose, nelle quali si confidavano, saranno lor tolte, e rimarranno esposti a tutto il furore delle divine vendette, come al furor del mimico restano esposti i cittadini, allorchè le mura della città sono state abbattute.