Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Isaia 21


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Profezia contro Babilonia, contro Cedar, e contro l'Arabia.

1Annunzio pesante contro il mare del deserto. Da un deserto, da un'orrida terra egli viene, come dall'Affrico vengono i turbini.2Una dura visione è stata annunziata a me. L'incredulo opera da infedele, il saccheggiatore devasta. Mettiti in marcia, o Elam, poni l'assedio, o Medo. Io darò requie a tutti quelli, ch'ella facea sospirare.3Per questo son pieni di dolore, e gli affetti miei sono in affanno, quale è quello di una partoriente: mi sbigottii all'udire, fui atterrito al vedere.4Il cuor mi si strugge; l'orrore mi prende stupido. Babilonia la mia diletta è per me oggetto di sbalordimento.5Prepara la mensa: sta spiando da una vedetta: voi, che mangiate, e bevete, alzatevi, o principi, date di piglio allo scudo.6Imperocché il Signore mi ha parlato così: Va, metti una sentinella, ed ella dia avvisso di tutto quel, che vedrà.7Ed ella vide una pariglia di due cavalieri, uno cavalcava un asino, altro cavalcava un cammello, e li contemplò attentamente per molto tempo.8E gridò qual lione: Io sto alla vedetta da parte del Signore: io vi sto continuamente di giorno, e io sto vegliando al mio posto le intere notti.9Ecco, che viene la pariglia de cavalieri sulle loro cavalcature; e soggiunse, e disse: E caduta, è caduta Babilonia, e tutte le statue de suoi dei sono infrante sulla terra.10Voi mia battitura, voi figli della aia mia, a voi ho io annunziato quello,che udii dal Signor degli eserciti, dal Dio d'Israele.11Annunzio pesante contro Duma: Gridano a me da Seir: Sentinella, che è stato questa notte? sentinella, che è stato questa notte?12La sentinella risponde: E' venuto il mattino, e la notte: se voi cercate, cercate, e di nuovo venite.13Annunzio pesante contro l'Arabia: Voi dormirete la sera nella boscaglia sulla strada di Dedanim.14Voi, che abitate dalla parte di mezzodì, andate incontro, portate acqua all'assetato, e andate incontro al fuggitivo, portando pane.15Perocché fuggono il terror delle spade, il terrore della spade pendente, il terrore dell'arco teso, il terrore del duro combattimento:16Imperocché così dice a me il Signore: Ancor un anno, anno qual è quello di un bracciante, e sparirà tutta la gloria di Cedar.17E il numero, che resterà de forti arcieri di Cedar, sarà piccolo; perocché il Signore Dio d'Israele ha parlato.

Note:

21,1:Contro il mare del deserto. Un antico Scritto re presso Eusebio Praepar. IX. 41. dice, che il sito, dove fu fabbricata Babilonia, era stato nei tempi addietro tutto sepolto nelle acque, onde se gli dava il nome di mare. Da questo adunque può venire, che col nome di mare sia chiamata qui Babilonia, e si aggiunge, del deserto, per significare com'ella dovea ridursi in solitudine, dice s. Girolamo. Può forse ancor Babilonia esser chiamata mare per ragione dell'immensa moltitudine de' suoi abitanti. Questa profezia, come quelle che abbiam lette ca po XIII. e XIV., si spiega della espugnazione di Babilonia vinta è soggiogata da Ciro.
Da un deserto, da un'orrida terra ec. La Media e la Persia diconsi paese di deserto o terra orrida in comparazione del delizioso paese di Babilonia. Come dal vento altrico vengono le procelle, cosi da un' orrida terra, da un deserto, viene il turbine, ovvero il nemico contro Babilonia.

21,2:L'incredulo opera da infedele, il saccheggiatore devasta. il Medo e il Persiano, che sono di poca fede nell'osservare i patti e le confederazioni, mancheranno di fede a Babilonia, e questi due popoli, che hanno devastati altri paesi, devasteranno il paese di Babilonia. Vuolsi, che i Medi e i Persiani fossero alleati di Babilonia, quando le mossero guerra. Vedi Jerem. I. 2. Certa inente nel capo seguente vers. 6. si vede Elam unito co' Caldei contro Gerusalemme.
Mettiti in marcia, o Elam, ec. Elam è la Persia donde veniva Ciro: Dario era della Media.
Darò requie a tutti quelli, ec. Porrò fine a' gemiti ed agli affanni di tante genti oppresse dalla tirannide di quella superba e crudele città.

21,3-4:Per questo son pieni di dolore ec. Il Profeta si affligge, e deplora vivamente le miserie, a cui Babilonia sarà ridotta. Quando egli scrivea, questa città era in alleanza con Ezechia, e non avea ancora fatto il male, che dipoi fece agli Ebrei; ne parla egli adunque secondo le presenti disposizioni di sua nazione, a cui insieme dimostra quanto poco sia da fidarsi di tutta la potenza del mondo, mentre quella gran Babilonia, regina delle nazioni, temuta da tutti, sarà in brev' ora umiliata, e cadera in estreme sciagure. È cosa degna del buon cuore amoro so di Isaia il compassionare i mali di quel popolo, ben chè infedele.

21,5:Prepara la mensa: ec. Quando Ciro entrò in Babilonia, il re Balthasar era a mensa co' suoi convitati; contuttociò non si era tralasciato di mettere a' soliti posti le sentinelle per osservare, se il nemico facesse qualche movimento. Introduce pertanto il re, che ordina di preparare la mensa e che frattanto si faccia attenta guardia contro ogni sorpresa. Nel tempo, che il re e i suoi amici mangiano e bevono, arriva chi gli avvisa di alzarsi e d'imbracciare lo scudo. Ma il nimico era già padrone di Babilonia.

21,6-7:Il Signore mi ha parlato cosi: ec. Il Signore in Ispirito dice ad Isaia, che metta una sentinella in luogo eminente, la quale a lui riferisca tutto quello che ella vedrà. Questa sentinella adunque osserva una pariglia di due cavalieri, de' quali uno cavalcava un cammello, l'altro cavalcava un asino. Il cavaliere, che stava sopra l'asino, era Ciro, il quale in un antico oracolo era stato pre detto col nome di Mulo, perchè nasceva di madre della Media e di padre Persiano: il cavaliere che stava sopra il cammello era Dario. Vedi Eusebio Praepar. IX. ult. La sentinella considerò attentamente e l'uno e l'altro cavaliere.

21,8:Gridò qual lione. Il segno della similitudine sovente nelle Scritture si sottintende. Quindi, clamavit leo è lo stesso, che clamavit quasi leo; gridò con voce forte e sonora.
Io sto alla vedetta da parte del Signore: ec. Io (dice Isaia) in qualità di Profeta del Signore sono una sentinella, che sto dì e notte intento a udire la parola del Signore e annunziarla agli uomini, come una sentinella militare veglia per avvertire se alcun pericolo sovrasti alla città. Ci si dà qui un' idea della vigilanza necessaria tanto a' pastori di anime e a' ministri della Chiesa posti da Dio a guardia della mistica città.

21,9:Ecco, che viene la pariglia ec. La sentinella annunzia ad alta voce quello che ella vede, vale a dire le schiere de' Medi e de' Persiani, condotte da' due re a ca vallo, uno sopra l'asino, l'altro sul cammello, le quali schiere entrano in Babilonia, onde soggiunge: Babilonia è caduta, Babilonia è caduta dall'altissima sua grandezza e felicità. Nel tempo, che il re sta a mensa, Ciro, asciugato il letto dell'Eufrate, a cui dà corso nelle fosse già preparate, entra a piedi asciutti in Babilonia.

21,10:Voi mia battitura, voi figli dell'aia mia, ec. Parla al popol suo il Signore per bocca del Profeta, il quale dice: Popolo amato da Dio, popolo, cui Dio batte coi suoi flagelli per separare da te la paglia e la mondiglia, e trar fuora puro e netto il frumento da riporre ne' suoi granai, io ho annunziato a te quello, che mi ha rivelato il Signore degli eserciti, affinchè dagli altrui mali tu impari a temerlo e onorarlo per meritarti la sua protezione. Vedi s. Girolamo. Non ho saputo cambiare l'espressioni del Profeta, senza incorrere in uno de' due difetti, o di farne parafrasi, o di snervare la forza delle stesse espressioni. L'aia di Dio è la sua Chiesa, nella quale col flagello delle tribolazioni egli purga e monda i suoi eletti, i quali da quest'aia passano ad essere riposti qual frumento perfetto ne' granai del Signore, cioè nel cielo. Vedi Luc. III. 17.

21,11:Annunzio pesante contro Duma. Duma, secondo s. Girolamo, era una regione dell'Idumea in distanza di venti miglia da Eleuteropoli, e presso di cui cominciano i monti di Seir. Si burla qui lo stesso santo Dottore degli Ebrei, i quali per la somiglianza, che corre tralle due lettere Ebree res e daleth, in vece di Duma voleano legger piuttosto Ruma, e intendere di Roma e dell'Impero Romano tutto quello, che si trova scritto e qui e altrove della Idumea. Questa strana immaginazione non è uscita ancora di testa a' Rabbini.
Gridano a me da Seir: ec. Ovvero: Grida alcuno a me da Seir. Isaia, che si considera anche qui come una sentinella posta ad osservare tutto quel che succede, ode la voce di chi fin da' monti di Seir a lui domanda con grande ansietà quel che egli abbia veduto la notte. Così vari Interpreti. Altri però forse con più di ragione credono, che la interrogazione sia fatta da que'di Seir, cioè dagli Idumei alle proprie loro sentinelle; e il Profeta ode le interrogazioni, che ad esse sono fatte: Sentinella, che è stato questa notte? ec.

21,12:E venuto il mattino, e la notte: ec. La sentinella degl'Idumei risponde, che l'ora del mattino è già venu ta, ma la notte della calamità non è passata ancora. Se voi non volete sapere altro che questo, domandate pure quanto volete e tornate ancora a domandare, e non avre te altra risposta, se non che dura ancora la notte. Notisi che il verbo convertimini lo abbiam preso come usato in vece di participio, convertentes, revertentes, o di avverbio, iterum, nuovamente: tornate a venire, venile di nuovo. Osserva s. Girolamo, che simili profezie ristrette in brevissimo giro di parole non possono illustrarsi perfetta mente secondo la lettera; e ciò è tanto più vero, perchè manchiamo de' lumi dell'Istoria, co' quali poterci guidare nella ricerca del vero. Quindi nissuno si maraviglierà, se sono molto discordi tra loro gl' Interpreti nell'esporre le parole di questa predizione.

21,13:Voi dormirete ....nella boscaglia ....di Dedanim. Voi Arabi, fuggendo il nimico che viene, ande rete a nascondervi e a riposare nelle boscaglie di Dedan. Questa città apparteneva all'Idumea, Gen. XXXVI. II.

21,14:Voi, che abitate dalla parte di mezzodi, ec. Uomini di Dedan, che abitate nella parte meridionale dell'Idumea, portate dell'acqua e del pane, e andate incontro a questo popolo fuggitivo e sitibondo. In quei paesi, dove le acque sono rare, e rare le città dove trovar provisioni, una turba di gente fuggiasca ha bisogno grande di si mille ufficio di carità.

21,16:Anno qual è quello di un bracciante. Vedi Isai. XVI. 14
La gloria di Cedar. Cedar è paese dell'Arabia Petrea vicino agl'Idumei. Cedar (dice s. Girolamo in Isai. 60. 7) è paese de' Saraceni, i quali nella Scrittura sono detti Ismaeliti, e Nabaioth è uno de' figliuoli d'Ismaele, da' nomi de' quali quella solitudine prende il nome, la quale è povera di granaglie, ma piena di bestiame minuto.