Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Isaia 52


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Consolazione di Sion, cioè, della Chiesa di Cristo per la gratuita sua redenzione. Commenda i predicatori del Vangelo. Esorta tutti gli uomini a lodare Dio per Cristo Salvatore di tutti: umiliazione, ed esaltazione di lui: conversione delle genti.

1Sorgi, sorgi, vestiti di tua fortezza, o Sionne: ammantati dei vestimenti di tua letizia, o Gerusalemme città del Santo; perocché non passerà mai più per mezzo a te l'incirconciso, e l'immondo.2Alzati dalla polvere, sorgi; ponti a sedere Gerusalemme: scuoti dal tuo collo il giogo, o schiava figlia di Sion;3Imperocché queste cose dice il Signore: Senza prezzo siete stati venduti, e senza denaro sarete ricomperati.4Imperocché queste cose dice il Signore Dio: In Egitto passò da principio il popolo mio per istarvi come forestiere: ed Assur lo maltrattò senza motivo.5E adesso, che debbo far io qui (dice il Signore), dappoiché senza prezzo è stato menato schiavo il popol mio? Color che lo dominano, si diportano iniquamente, dice il Signore, e di continuo, e tutto giorno è bestemmiato il mio nome.6Per questo il mio popolo conoscerà in quel giorno il nome mio; perocché io stesso, che parlava, ecco ch'io son presente.7Quanto son belli i piedi di colui, il quale sui monti annunzia, e predica la pace! di colui, che annunzia ogni bene, di lui, che predica la salute, e dice a Sionne: Il Signore Dio tuo regnerà.8Voce delle tue sentinelle: alzeranno la voce, e insieme canteranno laude; perchè occhio ad occhio vedranno quando il Signore avrà a se ritornata Sionne.9Rallegratevi, e date laudi insieme, o deserti di Gerusalemme: perchè il Signore ha consolato il popol suo, ha riscattata Gerusalemme.10Il Signore ha rivelato il braccio suo santo agli occhi di tutte le genti: e tutte le estreme parti della terra vedranno la salute mandata dal nostro Dio.11Partitevi, partitevi, uscite di costà: non toccate nulla d'immondo: uscite di mezzo a Babilonia, purificatevi voi, che portate i vasi del Signore.12Imperocché voi non partirete tu multuosamente, né vi darete fretta come fuggiaschi, perchè il Signore anderà innanzi a voi, e vi adunerà il Dio d'Israele.13Ecco che il mio servo sarà intelligente, sarà esaltato, e ingrandito, e molto sublime.14Come tu fosti lo stupore di molti, cosi il tuo aspetto sarà senza gloria tragli uomini, e la tua faccia tra' figliuoli degli uomini,15Questi aspergerà molte genti, dinanzi a lui staranno i regi a bocca chiusa: perchè quegli, a' quali nulla fu detto di lui, il vedranno: e que', che non ne udiron parlare, lo contempleranno.

Note:

52,1:Sorgi, sorgi, vestiti di tua fortezza, ec. Torna il Profeta a parlare alla sua diletta Sionne; e, come notò s. Girolamo, parla egli non a' sassi e alle ceneri, e alle rovine di quella città desolata prima da' Caldei, e dipoi dai Romani, come sognano i Rabbini, quasi s'intenda qui la ristorazione della terrena Gerusalemme; ma al popolo di lei egli parla, che uccise i profeti, e alla fine stese la sacrilega mano contro il Figliuolo di Dio e lo rinnegò, e di poi dopo la risurrezione in parte si rialzò, quando molte migliaia di Giudei abbracciaron la fede, e si salvarono gli avanzi, che entrarono nella nuova Sionne, nella chiesa di Cristo moltiplicata e ingrandita coll'aggregazione di tutte le genti. Questa chiesa adunque, che è la città del Santo, la città di Dio, in cui Dio abita come in suo tempio, vuole il Profeta, che di fortezza e di fidanza grande si vesta, e de' vestimenti di letizia si ammanti, ed esulti e festeggi, perchè ella non sarà più profanata dall'incirconciso e dall'immondo, vale a dire dall'infedele, cui ella dal suo seno rigetta, non potendo essere comunione alcuna della giustizia colla iniquità, nè società tralla luce e le tenebre, nè accordo tra Cristo e Belial, nè consenso tra 'l tempio di Dio, e i simulacri, come dice l'Apostolo I. Cor. VI. 14. 15. Vedi s. Girolamo. Che se per l'incirconciso e l'immondo alcuno vorrà intendere i peccatori, si dirà, che il nuovo popolo sarà, come è detto altrove, popolo di santi, perchè tutti saran lavati e mondati e santificati da Cristo, e sebbene sieno nella chiesa i peccatori, non tolgono però a lei il titolo, e il privilegio di santa, che ella ha e avrà mai sempre sì per riguardo alla santità del suo capo, sì perchè ella sola genera i santi, de' quali ha sempre gran numero; e i suoi costumi, le sue leggi, i suoi insegnamenti tendono a indurre gli uomini a praticare in tutto la santità, e a fuggire ogni sorta di peccato. E indarno di queste parole del Profeta hanno cercato di fare cattivo uso secondo il loro costume gli eretici degli ultimi tempi per inferirne, che i peccatori sono fuor della chiesa. Perocchè converrebbe in primo luogo provare, che non degl'infedeli, ma di qualunque specie di peccatori egli parli: in secondo luogo, dicendoil Profeta non passerà mai più per mezzo a te l'incirconciso, non viene egli a dire, che per l'avanti l'incirconciso vi era passato? Viene adunque a dire, che i peccatori erano stati nella chiesa, e non i soli giusti, lo che è contrario al sistema di questi nuovi dottori, i quali affermano, che anche prima della venuta di Cristo la chiesa fu composta di soli giusti. Che se egli dice adesso, che i peccatori più non vi passeranno, vuole invitarci a riflettere alla differenza grandissima, che passa tralla vecchia legge e la nuova; perocchè la prima per se medesima nè giusti fece gli uomini, nè santi, come tante volte ripete l'Apostolo, particolarmente nelle lettere a' Romani e a' Galati; ma la nuova legge fa i giusti mediante la fede in Cristo Gesù, ed è talmente proprio di lei sola il fare dei giusti, e togliere la incirconcisione del cuore ed ogni immondezza, che i giusti stessi, che furono avanti a Cristo, nella fede di lui furon giustificati. Rallegrati adunque, o Gerusalemme, perchè quella giustizia, che fu sìrara sotto la vecchia legge, quella giustizia, che non potè darsi dalla stessa antica legge, questa giustizia diverràcomune alla venuta del tuo Redentore, talmente che tu avrai ne' primi tempi di tua fondazione un popolo quasi tutto di veri santi, e quando ancora raffreddandosi l'ardor della carità tu sarai costretta a vedere nel tuo seno de' cattivi figliuoli, che ti affliggeranno co' loro peccati,ne avrai sempre gran numero di altri, che corrisponderanno alla loro vocazione santa, i quali faranno a tutti conoscere come non l'immondezza, nè il peccato, ma la purità e la santità della vita alla tua scuola s'insegna e si professa e si pratica.

52,2:Alzati dalla polvere, ec. Tutte queste espressioni dimostrano la felicità e la dignità della chiesa salvata da Cristo, e sottratta al giogo del peccato e del demonio, la quale, calcato il mondo e la carne, col suo capo divino si unisce non più serva, ma libera per la libertà datale da Cristo, Gal. IV.

52,3:Senza prezzo siete stati venduti, ec. Senza vostro profitto, anzi con grandissimo vostro danno vi vendeste da voi stessi al vostro nimico, e senza sborso nè di argento, nè di oro, nè di alcuna cosa vostra, voi sarete da me riscattati. Notisi, che senza prezzo si dà il peccatore al demonio, perchè qualunque vantaggio possa ricavar l'uomo dal suo peccato, questo vantaggio è si poca cosa per se stesso, essendo cosa terrena e transitoria, ed è sì poca cosa riguardo al pregio infinito di un'anima, che in tal guisa si vende, che tutti i maggiori frutti dell'iniquità sono da considerarsi come un nulla. In secondo luogo siamo riscattati gratuitamente, vale a dire non in virtù di alcun merito nostro, ma per grazia, e mediante il dono della fede di Cristo. Gratuitamente adunque siam riscattati per quello che spetta a noi, che nissun prezzo potemmo da re per riscattarci, ma non gratuitamente rispetto a Cristo, che pagò il prezzo, e prezzo grande di nostra redenzione, onde dice l'Apostolo Pietro: non a prezzo di cose corruttibili, di oro e di argento, siete stati riscattati... ma col sangue prezioso di Cristo come di agnello immacolato e incontaminato, I. Pet. I. 18.

52,4:In Egitto passò... il popol mio per istarvi come fo restiere: ed Assur lo maltrattò senza motivo. Faraone è qui detto Assur come in Ezechiele XXXI. 3. Rammenta adunque Dio la durissima servitù sofferta dal popolo Ebreo nell'Egitto, dove erano andati i padri suoi ad abitare non come servi e sudditi di Faraone, ma come stranieri, e a tempo; e Faraone gli oppresse: e questa lunghissima e durissima servitù la rammenta, perchè era figura della più lunga e più crudele schiavitù del genere umano sotto la potestà del demonio, come la liberazione dalla schiavitù di Faraone fu tipo della nostra liberazione per Gesù Cristo. Questo versetto va inteso così: il popol mio sendo passato nell'Egitto vi fu crudelmente trattato da Faraone, e io lo liberai per mano di Mosè.

52,5:E adesso, che debbo far io qui ec. E adesso, che il demonio senza alcun prezzo si è usurpata la padronanza degli uomini, che debbo far io? Ribattesi quello che fu detto vers. 3: Senza prezzo siete stati venduti.
Color che lo dominano, si diportano iniquamente ... e di continuo ec. Parla specialmente de' maestri e dottori della Sinagoga, gli Scribi, i sacerdoti, i pontefici, i quali smungevano il popolo, e, quel che è più, colle cattive loro dottrine e superstizioni lo corrompevano; onde il nome di Dio era bestemmiato da' Gentili, che osservava no tanta iniquità e tanta avarizia ne' capi stessi della nazione, che si gloriava di avere la legge, e di essere per la sua alleanza specialmente consacrata al culto del vero Dio.

52,6:Per questo il miopopolo conoscerà ec. E per compassione adunque dell'infelice mio popolo venduto schiavo del demonio, che diviene ogni dì peggiore in virtù dei pessimi esempi de' suoi condottieri e per onore anche del nome mio, ecco quel ch' io farò. In quel giorno, vale a dire nel giorno e nel tempo stabilito e predetto da Daniele cap. IX.24., io stesso, che fino allora parlai pe' miei ambasciadori, pe' miei profeti, presa l'umana carne verrò in persona a liberare da tanti e sì terribili mali il popol mio; questo popolo conoscerà il nome mio in quel giorno, conoscerà e adorerà il nome di Gesù, col quale nome io sarò conosciuto, e amato dallo spirituale Israele. A questo luogo sembra alludesse l'Apostolo quando disse: Iddio, che molte volte, e in molte guise parlò un tempo a' padri per i profeti, ultimamente in questi giorni ha parlato a noi pel Figliuolo, Hebr. I. I.

52,7:Quanto son belli i piedi di colui, i quali su' monti ec. Vede già il Profeta gli Apostoli mandati da Cristo stesso a predicare la nuova legge, e in questa tenera e affettuosa esclamazione prorompe: quanto amabile e dolce è la venuta di questi ambasciadori del Cristo, i quali vengono ad annunziare e predicare la pace degli uomini con Dio stabilita da Cristo, ad annunziare ogni bene, e predicare la salute, a cui tutte le genti avran parte! Questi predicatori diranno a Sionne: il tuo Dio stesso sara Re di tutti gli uomini, il tuo Messia, che è fatto per noi sapienza e santificazione e redenzione, egli stesso governerà il nuovo popolo; non Mosè, non Davidde, non un Angelo, ma lo stesso Figliuolo del Padre, il Verbo incarnato. sarà, o Sionne, il tuo Re, il tuo pastore. Dice, che questi predicatori dell'Evangelio predicheranno su'monti, per significare come la nuova legge sarà annunziata a tutta la immensa turba delle nazioni, onde farà di mestieri, che da luogo elevato ad esse si parli, perchè tutti possano udire; e Cristo stesso sedendo sul monte, la sua dottrina esponeva alle turbe; e può anche alludere al sito di Sionne, donde si sparse la stessa legge per tutta la terra. Dice, che questi annunziano la pace, quella stessa pace, che nella nascita di Cristo fu annunziata dagli Angeli. Dove la nostra Volgata dice: an nuntiantis bonum, abbiam tradotto, che annunzia ogni bene, perchè tale veramente è il senso, come notò Origene, il quale per questo bene intese lo stesso Gesù Re e Dio di Sionne, il quale (come dice lo stesso Origene) è per noi ogni bene: Imperocchè se la vita è un bene, Gesù è vita: se la risurrezione è un bene, Gesù è risurrezione: se la luce è un bene, Gesù è la luce vera, e verità, e via, e sapienza, e potenza, e finalmente tesoro di tutti i beni è Gesù: in cap. X. ad Rom. 15. Vedi ancora quello, che ivi abbiam detto.

52,8:Voce delle tue sentinelle: alzeranno la voce, ec. Queste sentinelle sono gli stessi Apostoli, i quali dice il Profeta, che con voce non timida, ma alta e sonora, annunzieranno il Cristo, e insieme proromperanno in cantici di laude a Dio, autore della buona novella. Perocchè occhio od occhio, vale a dire, presenzialmente, avranno veduto il Cristo, avranno conversato familiarmente con lui, onde predicheranno (come dice uno di essi) quello, che udirono, quello, che videro coi propri occhi e con templarono, e colle loro mani palparono di quel Verbo di vita, Jo. I. I. Tutte queste cose, ch'ei predicheranno, le avranno vedute eseguite in quel tempo, quando il Signore richiamerà a se Sionne, e a se la ritornerà, liberandola da' suoi spirituali nemici,e ricolmandola di ogni bene.

52,9:O deserti di Gerusalemme. Gerusalemme deserta quasi, perchè ridotta ad avere nel suo seno pochi veri adoratori del Padre, e la Giudea tutta dove questi adoratori erano molto rari, si rallegreranno, e canteranno le lodi di Dio, che è venuto a consolare e riscattare il suo popolo. I deserti ancora della Giudea furono onorati dalla presenza di Cristo, il quale e al principio della sua predicazione, e più volte ancora dipoi vi si ritirò.

52,10:Il braccio suo santo agli occhi ec. Il braccio santo di Dio egli è Cristo, ed egli, come cantò Simeone, era la luce, che dovea illuminare le genti, Luc. II. 33.

52,11:Partitevi, partitevi, uscite di costà, ec. E affinchè le parti tutte della terra veggano la salute, e ne sieno a parte, voi Apostoli, voi fedeli del Giudaismo partitevi dalla infedele e bestemmiatrice Gerusalemme, rea del sangue del suo Messia, e condannata a perire per mano dei Romani: separatevi dagl'immondi suoi cittadini: perocchè mondi dovete esser voi, che portate le cose sante. Allude alla mondezza legale, che si ricercava ne' Leviti, che nel deserto portavano i vasi sacri, e le suppellettili del tabernacolo. Vedi Num. III. 6. 7., IV. 5. 6. ec.: e allude anche alla immondezza legale, che si contraeva da chi toccava una cosa immonda, per esempio un cadavere, una bestia sbranata da qualche fiera ec. Perchè il Profeta non nominò pel suo nome Gerusalemme, gli Ebrei fin da' tempi di s. Girolamo vollero, che veramente Babilonia qui s'intendesse, e non Gerusalemme: ma, come osservò lo stesso santo Dottore, tutto quel che precede in questa profezia esige di necessità, che per Babilonia s'intenda la Gerusalemme del tempi di Cristo, i cui figliuoli volle Cristo adunare, ed ella non volle, onde meritò di essere paragonata per le sue scelleraggini a quella odiosa e impura città stata già sua nemica, e colla quale avrà comune la sorte: distrutta Babilonia da' Persiani, Gerusalemme da Tito e dall'esercito Romano.

52,12:Voi non partirete tumultuosamente, ec. Voi uscirete da Gerusalemme non come gente fuggitiva, che per paura scappi da una città, dove ha da temere: perocchè voi non vi prenderete fastidio delle minacce de' principi della Sinagoga, che vi proibiranno di predicare Gesù crocifisso, a' quali risponderete, che è più giusto di obbedire a Dio, che di obbedire agli uomini, Atti, IV.V. Voi partirete con tutta pace e tranquillità, e il Signore sarà vostra guida, e dovunque andiate sarete uniti insieme mediante i vincoli della comune fede e della mutua carità, nella quale vi riunirà il Dio d'Israele.

52,13:Ecco che il mio servo ec. Egli è il Padre stesso che parla del Figlio, il quale ha presa la forma di servo col prendere l'umana carne. Sarà intelligente, sarà pieno d'intelligenza e di sapienza per eseguire l'opra, ch'io gli ho imposta; e per la sua celeste dottrina, e pe' suoi miracoli, e perchè tutti il conosceranno pieno di grazia e di verità, sarà in gloria grande, talmente che molti cercheranno di farlo loro re, e celebreranno la sua ultima entrata in Gerusalemme con festa egiubilo, quasi di trionfo.

52,14:Come tu fosti lo stupore di molti, ec. Ma tu, o Cristo, che fosti ammirato dalla moltitudine de' Giudei, sarai ancor disprezzato e vilipeso dagli uomini. Si ammirerà la santità della tua vita, la tua sapienza, la tua purissima e santissima dottrina, la potenza divina, che dimostrerai ne' tuoi miracoli: ma quando la gente ti vedrà preso, flagellato, coronato di spine ec., ti disprezzeranno gli uomini carnali; e quegli stessi, che poco prima cantavano: Osanna al figliuolo di Davidde, non avran ribrezzo di gridare: Crocifiggi, crocifiggi.

52,15:Questi aspergerà molte genti, ec. Descrive in poche parole gli effetti grandi, che verranno da' patimenti e dalle umiliazioni del Cristo. Egli aspergerà col suo sangue e colle acque del Battesimo molte genti: i re della terra dinanzi a lui non ardiranno di far parola; si taceranno e ascolteranno la sua dottrina predicata dagli Apostoli e l'abbracceranno; perocchè la sapienza, la grazia e la gloria di Cristo sarà conosciuta da' Gentili, i quali pell'avanti non avevano sentito parlar di lui, e nissuna cosa sapevano di tutto quello, che di lui era stato predetto nelle Scritture. Vedi Rom. XV. Questi gloriosi effetti della croce di Cristo non servono forse a rendere amabile e pregevole la deformità della stessa croce e delle ignominie sofferte da lui per gloria del Padre e per salute degli uomini?