Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Isaia 59


font

Dio è buono, e potente per salvare i Giudei: ma eglino colle loro iniquità fanno sì, che egli ne gli esaudisce, ne li salva. Confessione di queste iniquità. Il Signore farà sentire il suo furore a' cattivi, e la sua benignità ai penitenti.

1Ecco che la man del Signore non è accorciata, talmente che egli non possa salvare: né si è a lui ingrossato udito si, ch'ei non senta:2Ma le vostre iniquità sono quelle, che han messa divisione tra voi, e il vostro Dio, e i peccati vostri hanno ascosa a voi la sua faccia, ond'ei non vi esaudisse.3Perocché le mani vostre son' imbrattate di sangue, e le vostre dita d'iniquità: le vostre labbra parlano menzogna, e la vostra lingua discorre d'iniquità.4Non v'ha chi la giustizia chiami a consiglio, non havvi, chi giudichi con verità: ma nel nulla confidano, e nella bocca hanno le vanità: concepirono affanno, e partorirono iniquità.5Hanno fatto schiuder le ova degli aspidi, e hanno tessute tele di ragni: chi mangerà di quelle ova, perirà: e se a covare si pongano, ne scapperà fuori un basilisco.6Le loro tele non saran buone a far vesti, né eglino co' lavori loro potranno coprirsi: le fatiche loro sono fatiche inutili; perchè opra d'iniquità è quella, che hanno nelle mani.7I loro piedi corrono al male, e si affrettano a spargere il sangue innocente: i loro pensieri son pensieri buoni a nulla: dovunque passano, lascian desolazione, ed affanno.8Non conoscon la via della pace, e i loro passi non son diretti dalla giustizia: le loro vie sono storte; e chiunque le batte, non sa, che sia pace.9Per questo si è allontanato da noi il giudicio, e non arriva sino a noi la giustizia: aspettammo la luce, ed ecco le tenebre; il chiarore del dì, e camminiamo all'oscuro.10Come ciechi ci attacchiamo alla muraglia, e come privi d'occhi camminiamo a tastoni: inciampiamo nel bel mezzogiorno come all'oscuro, siam come i morti ne' luoghi bui.11Ruggirem tutti noi come orsi, e gemeremo, sospirando come colombe. Noi aspettammo la giustizia, e non viene, la salute, ed ella si è dilungata da noi;12Perocché le iniquità nostre si sono moltiplicate nel tuo cospetto, e i peccati nostri depongono contro di noi; conciossiachè le nostre scelleratezze sono con noi, e conosciamo le nostre iniquità.13Abbiam peccato, e mentito al Signore, e ci siamo rivolti indietro, per non seguire il nostro Dio, per calunniare, e far ingiustizie: noi concepimmo, e dal cuore mandammo fuori parole di menzogna.14E il giudizio si è ritirato indietro, e lungi se ne sta la giustizia: perocché è andata per terra nel foro la verità, e la rettitudine non può porvi piede.15Ed è andata in obblio la verità; e chi dal male si allontanò, fu oppresso: e vide ciò il Signore, e strana cosa a lui parve, che giustizia non fosse più:16E vide, che uomo non è, e n'ebbe stupore, perchè non è chi s'interponga, ed ei nel suo braccio trovò la salute, e la giustizia di lui ella stessa lo confortò.17Egli si è vestito della giustizia come di una corazza, ed ha sul suo capo il cimiero della salute: il vestimento ond'ei si ammanta è la vendetta, e per pallio, che lo circonda, ha lo zelo.18Come per far vendetta, come per rendere giusta misura di sdegno a' suoi avversarj, e il contraccambio a' suoi nemici: ei darà alle isole la lor mercede.19E temeranno il nome del Signore quegli, che stanno all'occaso; e la gloria di lui que', che stanno all'oriente, allorché egli verrà come impetuosa fiumana, spinta dallo spirito del Signore.20E allorché verrà il Redentore per Sionne, e per quei di Giacobbe, che si convertono dall'iniquità, dice il Signore.21E questa è la mia alleanza con essi, dice il Signore: Lo Spirito mio, che è in te, e le parole mie, le quali io ho poste in bocca a te, non si dipartiranno dalla tua bocca, e dalla bocca de' tuoi figliuoli, e dalla bocca de' figliuoli de' tuoi figliuoli da questo punto fino in sempiterno.

Note:

59,1-2:Ecco che la man del Signore ec. Dopo le promesse fatte da Dio a favore de' giusti, conclude il Profeta, che se gli Ebrei sono in miseria, ciò non avviene perchè egli non possa più salvarli, come fece per l'innanzi tante volte, o non ascolti le loro querele, ma si perchè colle loro iniquità si sono separati da Dio, anzi hanno alzato un muro di divisione insuperabile tra lui ed essi, che non permette, che egli con occhio benigno e amoroso li rimiri.

59,4:Non v' ha chi la giustizia chiami a consiglio, ec. Tale credo essere il vero senso della nostra Volgata anche per quello che segue. Non v'ha chi giudichi con verità, ma nel nulla confidano. Si confidano in una esterna apparenza di giustizia, perchè osservano certe formalità. Parla sempre de' cattivi giudici.
E' nella bocca hanno le vanità. Colla vanità, colle vane loro menzogne cercano di appagare gli uomini.
Concepirono affanno, e partorirono iniquità. È una maniera di proverbio, che è ripetuto in altri luoghi, come Ps. VII. 15. Mich. 11. 1. Si affaticano, si danno grandi movimenti, per finalmente commettere una ingiustizia, una oppressione.

59,5:Hanno fatto schiuder le ova degli aspidi. Se un uomo fa schiudere le ova di un aspide probabilmente egli il primo sarà morso dall'aspide, che verrà fuora; e se di tali ova alcuno mangiasse, perirà. Similmente le tele, che tessono i ragnoli, non servono ad altro, che a consumare questi insetti, che le fabbricano. Vuole con queste due similitudini dimostrare, primo, che i cattivi e maligni di segni de' cattivi si rivolgono sovente in loro rovina; secondo, che gli stessi disegni sono tele di ragno, perchè non ne trarranno quel profitto, che si figuravano, come spiega nel versetto seguente; ma è di più da osservarsi che in quelle parole: e se si pongono a covare (le ova già dette) ne scapperà fuori un basilisco, in queste parole vien significato, che chi si unirà a' cattivi a favorire, aiutare e dar mano ai loro scellerati disegni, sarà involto nella stessa perdizione, che sara la ricompensa di quelli.

59,6:Perchè opra d'iniquità è quella, che hanno nelle mani. Dalle loro tele, che son tele di ragno, non caveranno da vestirsi nè da coprirsi, perchè il loro lavoro è lavoro d'iniquità, e l'iniquità non è buona ad altro, che a rendere misero e infelice chi la commette.

59,7:I loro piedi corrono al male, ec. Questo luogo è citato dall'Apostolo Rom. III. 15. ec. Vedi quello, che ivi si è detto.

59,9-10:Per questo si è allontanato da noi il giudicio, ec. Una stessa cosa è qui significata per queste due voci judicium, justitia. Per le nostre scelleraggini siam rimasi privi della vera giustizia; perocchè la giustizia, che noi abbiam cercato per mezzo de' digiuni, de' sacrifizi e di tutte le cerimonie esteriori, non è vera giustizia, ma un'ombra, un'apparenza di giustizia, una giustizia senz'anima, perchè priva dello spirito di pietà e di religione. Ciò si adatta particolarmente a' Giulei increduli, a quali l'Apostolo applicò, come si è detto, la descrizione precedente: perocchè questi non avendo voluto credere in Cristo, anzi avendolo perseguitato, perderono la vera giustizia, che vien dalla fede, la qual giustizia conseguirono le genti, come dice lo stesso Apostolo.
Aspettammo la luce, ed ecco le tenebre; ec. Aspettavamo il Messia, che c' illuminasse, ci riscattasse, ci giustificasse, ma per la nostra empietà e infedeltà,venuto lui, siamo rimasti al buio: e in mezzo allo splendore grande diffuso per ogni parte dal Vangelo di Cristo, noi nulla abbiamo veduto nè vediamo tutt'ora: perocchè lo stesso mezzogiorno è oscuro per noi, e benchè abbiamo occhi, non sappiamo però farne uso, e siamo e viviamo e ope riamo da ciechi. Tutti i termini assegnati alla venuta del Messia sono trascorsi: tutti i segni, che dovean precedere e seguire la sua venuta, gli ha l'Ebreo sotto degli occhi. Giuda non ha più scettro; la Sinagoga non ha più tempio, nè sacerdote, nè sacrifizio, e tutto ciò dacchè quel Cristo, che disse di essere stato mandato da Dio e provò con evidenti miracoli la sua missione, fu perseguitato dal suo popolo e messo a morte. Egli, secondo gli oracoli de' profeti, è riconosciuto e adorato da tutte le genti, e il solo Ebreo nol conosce, e non crede, e si acceca a tal segno, che le Scritture medesime e le profezie, che erano e dovean essere tutta la sua consolazione, non possono adesso più nè consolarlo nè sostentarlo, ma empierlo solamente di dubbietà, d'inquietezze, di turbamento: onde segue:

59,11:Ruggirem tutti noi come orsi, ec. Com'orso ferito fremeremo e getteremo urli e ruggiti noi meschini abbandonati da Dio e dal nostro Cristo; e meditando sopra la infelicità orribile dello stato nostro gemeremo in consolabilmente come colombe.

59,12:E i peccati nostri depongono contro di noi: ec. I nostri peccati gridano, che noi siam degni de' gastighi, che sopportiamo: perocchè le nostre scelleratezze sono con noi, dappertutto ci seguono, e dappertutto ci seguono le sciagure, che ne son l'effetto.

59,14:È andata per terra nel foro la verità, ec. Fino a qual segno ciò si avverasse a' tempi di Cristo, si vide manifestamente nel giudizio, che fu fatto del medesimo Cristo.

59,15:E chi dal male si allontanò, ec. Il giusto, che si tenne lontano dalle vie de' peccatori, e colla sua parola e colla sua vita combatteva le storte massime de' cattivi, fu oppresso ed ucciso: lo che colmò la misura delle loro iniquità, e tirò addosso alla nazione i terribili effetti dell'ira di Dio, che oggi veggiamo.

59,16:E vide, che uomo non è, ec. Il Signore vide la corruzione estrema del popol suo e ne ebbe stupore; tanto era incredibile la sfrenatezza di questo popolo, nel quale non vide quasi più un giusto, nè chi s'interponesse colle preghiere a placare la sua giusta ira: allora Dio nel suo braccio, nel suo Cristo, fe' trovare la salute e al popolo Ebreo e a tutte le genti ingolfate anch'esse nei vizi e in ogni empietà; e la sua stessa giustizia lo confortò a consumare l'opera della redenzione del mondo, perchè videche il suo braccio, il suo Cristo, offeriva a lui una giusta e copiosa satisfazione per li peccati di tutti gli uomini.

59,17:Egli si è vestito della giustizia ec. Descrive le armi, colle quali Dio e il suo Cristo intrapreser la pugna a favore degli uomini contro il demonio e contro il peccato. Gli dà la corazza, che è la giustizia: con questa Cristo diede a Dio il prezzo grande di tutto il sangue suo pel riscatto di tutti gli uomini (come abbiam detto), e dal le mani del potente nemico li liberò. Gli dà il cimiero di salute; vale a dire la ferma e potente volontà di salvare gli uomini, onde egli ebbe il nome di Gesù, cioè Salvatore. Gli dà per sua veste la vendetta, perchè egli viene a vendicare l'onore del Padre e a discacciare il demonio dall'usurpato dominio. Gli dà per suo pallio lo zelo: e questo zelo è, primo, l'amore della gloria divina; secondo, l'ira contro l'usurpatore, il demonio; terzo, la carità e la compassione verso del genere umano.

59,18:Come per far vendetta, ec. Dopo quello, che si è detto, agevolmente s'intende quel che sia questa vendetta, e il rendere la giusta misura di sdegno a' nemici. Cristo distruggeva l'impero del diavolo, distruggendo il peccato; vincerà ancora gli uomini col convertirgli alla fede e facendogli amici e pii e fedeli, di bestemmiatori ed empi e nemici che erano; vincerà finalmente i persecutori, che si opporrano allo stabilimento della sua chiesa, onde dicesi, ch'ei darà alle isole (cioè alle nazioni straniere dalla fede) la lor mercede; vale a dire le punirà; onde segue: E temeranno il nome del Signore ec.

59,19:Allorchè egli verrà come impetuosa fiumana ec. Quando egli co' suoi Apostoli si muoverà a conquistare al Vangelo le genti, con impeto e forza simile a quella di un fiume gonfio e violento, il quale, soverchiate le ripe, si spande per ogni parte a inondare le campagne, superando tutti gli ostacoli, che trattenere lo potrebbero. Con questa immagine è dipinta la forza e l'efficacia grande della predicazione Evangelica, cui non potè far argine nè la sapienza nè la potenza del mondo. S. Girolamo dice, che ciò fu adempiuto nel dì della Pentecoste, quando venne dal cielo il tuono quasi di uno spirito veemente, da cui mossi e portati gli Apostoli, tutte spezzarono le navi di Tharsis, cioè tutte le macchine del mondo, e a Cristo soggettarono tutte le genti.

59,20:E per quei di Giacobbe, che si convertono. È notato, che Sionne, la chiesa, sarà formata da principio di Giudei, di quelli cioè, che si convertiranno e crederanno, i quali saranno le prime pietre di questa fabbrica spirituale, che ebbe principio in Sionne, onde la chiesa di Gerusalemme fu detta la madre delle chiese. Vedi Rom. XI. 26., e quello che ivi si è notato.

59,21:E' questa è la mia alleanza con essi, ec. Parla Cristo a tutti i fedeli e alla chiesa, al quale dice: la vecchia alleanza consisteva nella legge data al popolo Ebreo; la nuova mia alleanza consisterà nel dare alla chiesa il mio santo Spirito, spirito di verità e di carità, onde per tutte le generazioni future i miei precetti saranno nella bocca e nel cuore della chiesa e dei suoi figliuoli, a' quali la chiesa istessa gl'insegnerà; perocchè assistita e guidata da questo spirito ella starà sempre immobile nella verità e nella carità. Simili promesse non ebbe mai la Sinagoga. Questa è quella alleanza non di nuda lettera, ma di spirito, per cui è diffusa ne' cuori dei credenti la carità, da cui viene la vita, come insegna l'Apostolo, 2. Cor, III. 6.