Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Giobbe 31


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BIBBIA MARTINIBIBBIA CEI 2008
1 Feci patto cogli occhi miei di non pensar neppure a una vergine.1 Ho stretto un patto con i miei occhi,
di non fissare lo sguardo su una vergine.
2 Perocché qual communicazione avrebbe con me di lassù Iddio, e come avrebbe possesso di me l'Onnipotente dall'alto?2 E invece, quale sorte mi assegna Dio di lassù
e quale eredità mi riserva l’Onnipotente dall’alto?
3 Non è ella stabilita pe' malvagi la perdizione, e la diseredazione per quelli, che commettono l'iniquità?3 Non è forse la rovina riservata all’iniquo
e la sventura per chi compie il male?
4 Non istà egli attento a tutti i miei andamenti, e non conta egli tutti i miei passi?4 Non vede egli la mia condotta
e non conta tutti i miei passi?
5 Se io amai la menzogna, e se i miei piedi corsero a tessere degli inganni.5 Se ho agito con falsità
e il mio piede si è affrettato verso la frode,
6 Mi pesi Dio sulla sua giusta bilancia, e conosca la mia schiettezza.6 mi pesi pure sulla bilancia della giustizia
e Dio riconosca la mia integrità.
7 Se torsero dalla retta via i miei passi, e se dietro a' miei occhi se n'andò il mio cuore, e macchia si attaccò alle mie mani,7 Se il mio passo è andato fuori strada
e il mio cuore ha seguìto i miei occhi,
se la mia mano si è macchiata,
8 Semini io, e un altro si mangi il frutto, e sia sradicata la mia progenie.8 io semini e un altro ne mangi il frutto
e siano sradicati i miei germogli.
9 Se fu sedotto il mio cuore per amore di donna, e se insidiai alla porta del mio amico,9 Se il mio cuore si lasciò sedurre da una donna
e sono stato in agguato alla porta del mio prossimo,
10 Sia svituperata da un altro la mia consorte, e serva alla libidine altrui.10 mia moglie macini per un estraneo
e altri si corichino con lei;
11 Perocché questa è scelleraggine orrenda, e grandissima iniquità.11 difatti quella è un’infamia,
un delitto da denunciare,
12 Ella è fuoco che brugerà sino all'esterminio, e che tutti estirpa i rampolli.12 quello è un fuoco che divora fino alla distruzione
e avrebbe consumato tutto il mio raccolto.
13 Se io sdegnai di venire a discussione col mio servo, e cuna mia serva, quando si querelavan di me;13 Se ho negato i diritti del mio schiavo
e della schiava in lite con me,
14 Perocché come fare' io allorché il Signore si alzerà a far giudizio? e quando mi interrogherà, che potre'io rispondergli?14 che cosa farei, quando Dio si alzasse per giudicare,
e che cosa risponderei, quando aprisse l’inquisitoria?
15 Non fece egli me chi fece anche lui; e forse quell'uno non ci formò nel sen della madre?15 Chi ha fatto me nel ventre materno,
non ha fatto anche lui?
Non fu lo stesso a formarci nel grembo?
16 Se negai a' poveri quello che domandavano, e se delusi l'espettazione della vedova.16 Se ho rifiutato ai poveri quanto desideravano,
se ho lasciato languire gli occhi della vedova,
17 Se il mio pane mangiai da me solo, e non ne feci parte al pupillo:17 se da solo ho mangiato il mio tozzo di pane,
senza che ne mangiasse anche l’orfano
18 Perocché dall'infanzia meco crebbe la misericordia, e meco uscì dal sen, di mia madre.18 – poiché fin dall'infanzia come un padre io l’ho allevato
e, appena generato, gli ho fatto da guida –,
19 Se disprezzai colui, che periva, perché non avea da coprirsi, e il povero, ch'era ignudo.19 se mai ho visto un misero senza vestito
o un indigente che non aveva di che coprirsi,
20 Se neo mi han date benedizioni i suoi fianchi, e se egli non fu riscaldato dalla lana delle mie pecore:20 se non mi hanno benedetto i suoi fianchi,
riscaldàti con la lana dei miei agnelli,
21 Se la mano alzai contro il pupillo, anche quando mi vedea superiore alla porta;21 se contro l’orfano ho alzato la mano,
perché avevo in tribunale chi mi favoriva,
22 Si stacchi il mio omero dalla sua giuntura, e il mio braccio si spezzi colle sue ossa.22 mi si stacchi la scapola dalla spalla
e si rompa al gomito il mio braccio,
23 Perocché temei sempre Dio, come una piena di acque sospesa sopra di me, e la maestà di lui non poteva io sostenere.23 perché mi incute timore il castigo di Dio
e davanti alla sua maestà non posso resistere.
24 Se il poter mio credetti che consistesse nell'oro, e se all'oro fino io dissi: Confido in te.24 Se ho riposto la mia speranza nell’oro
e all’oro fino ho detto: “Tu sei la mia fiducia”,
25 Se mia consolazione riposi nelle mie molte ricchezze, e ne' molti acquisti fatti colle mie mani.25 se ho goduto perché grandi erano i miei beni
e guadagnava molto la mia mano,
26 Se al sole alzai gli occhi quando vibrava splendori, e alla luna quand'era più chiara:26 se, vedendo il sole risplendere
e la luna avanzare smagliante,
27 E si rallegrò segretamente il cuor mio, e la mia mano portai alla bocca per baciarla:27 si è lasciato sedurre in segreto il mio cuore
e con la mano alla bocca ho mandato un bacio,
28 Lo che è delitto grandissimo, ed è un rinnegare l'altissimo Iddio.28 anche questo sarebbe stato un delitto da denunciare,
perché avrei rinnegato Dio, che sta in alto.
29 Se mi rallegrai della rovina di chi mi odiava, e festeggiai pel male, in cui era caduto.29 Ho gioito forse della disgrazia del mio nemico?
Ho esultato perché lo colpiva la sventura?
30 Perocché non permisi che la mia lingua peccasse col mandare imprecazioni contro la vita di lui.30 Ho permesso alla mia lingua di peccare,
augurandogli la morte con imprecazioni?
31 Se la gente della mia casa non dicevano: Chi ci darà, a mangiare dello sue carni?31 La gente della mia tenda esclamava:
“A chi non ha dato le sue carni per saziarsi?”.
32 Non istette il pellegrino allo scoperto; la mia porta fu aperta al passaggero.32 All’aperto non passava la notte il forestiero
e al viandante aprivo le mie porte.
33 Se, qual suole l'uomo; io ascosi il mio peccato, e celai nel mio seno l'iniquità:33 Non ho nascosto come uomo la mia colpa,
tenendo celato nel mio petto il mio delitto,
34 Se la gran turba m'intimidì, e se mi spaventò il disprezzo dei parenti, e se non piuttosto mi tacqui, e non uscii di mia casa.34 come se temessi molto la folla
e il disprezzo delle famiglie mi spaventasse,
tanto da starmene zitto, senza uscire di casa.
35 Chi mi darà uno che mi ascolti, e che i miei desiderj esaudisca l'Onnipotente, e colui che giudica scriva egli il libello;35 Oh, avessi uno che mi ascoltasse!
Ecco qui la mia firma! L’Onnipotente mi risponda!
Il documento scritto dal mio avversario
36 Affinchè sull'omero mio io lo porti, e me l'avvolga alla testa qual diadema?36 vorrei certo portarlo sulle mie spalle
e cingerlo come mio diadema!
37 Lo reciterei a parte a parte, e lo presenterei a lui, come a mio principe.37 Gli renderò conto di tutti i miei passi,
mi presenterei a lui come un principe».
38 Se la mia terra grida contro di me, e se con lei piangono i solchi:38 Se contro di me grida la mia terra
e i suoi solchi piangono a una sola voce,
39 Se senza pagarne il prezzo ho io mangiati i suoi frutti, e afflissi l'anima di quelli, che la coltivano:39 se ho mangiato il suo frutto senza pagare
e ho fatto sospirare i suoi coltivatori,
40 Nascano per me triboli in vece di grano, e spine in cambio di orzo.40 ]Sono finite le parole di Giobbe.