Giobbe 31
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BIBBIA MARTINI | BIBBIA CEI 2008 |
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1 Feci patto cogli occhi miei di non pensar neppure a una vergine. | 1 Ho stretto un patto con i miei occhi, di non fissare lo sguardo su una vergine. |
2 Perocché qual communicazione avrebbe con me di lassù Iddio, e come avrebbe possesso di me l'Onnipotente dall'alto? | 2 E invece, quale sorte mi assegna Dio di lassù e quale eredità mi riserva l’Onnipotente dall’alto? |
3 Non è ella stabilita pe' malvagi la perdizione, e la diseredazione per quelli, che commettono l'iniquità? | 3 Non è forse la rovina riservata all’iniquo e la sventura per chi compie il male? |
4 Non istà egli attento a tutti i miei andamenti, e non conta egli tutti i miei passi? | 4 Non vede egli la mia condotta e non conta tutti i miei passi? |
5 Se io amai la menzogna, e se i miei piedi corsero a tessere degli inganni. | 5 Se ho agito con falsità e il mio piede si è affrettato verso la frode, |
6 Mi pesi Dio sulla sua giusta bilancia, e conosca la mia schiettezza. | 6 mi pesi pure sulla bilancia della giustizia e Dio riconosca la mia integrità. |
7 Se torsero dalla retta via i miei passi, e se dietro a' miei occhi se n'andò il mio cuore, e macchia si attaccò alle mie mani, | 7 Se il mio passo è andato fuori strada e il mio cuore ha seguìto i miei occhi, se la mia mano si è macchiata, |
8 Semini io, e un altro si mangi il frutto, e sia sradicata la mia progenie. | 8 io semini e un altro ne mangi il frutto e siano sradicati i miei germogli. |
9 Se fu sedotto il mio cuore per amore di donna, e se insidiai alla porta del mio amico, | 9 Se il mio cuore si lasciò sedurre da una donna e sono stato in agguato alla porta del mio prossimo, |
10 Sia svituperata da un altro la mia consorte, e serva alla libidine altrui. | 10 mia moglie macini per un estraneo e altri si corichino con lei; |
11 Perocché questa è scelleraggine orrenda, e grandissima iniquità. | 11 difatti quella è un’infamia, un delitto da denunciare, |
12 Ella è fuoco che brugerà sino all'esterminio, e che tutti estirpa i rampolli. | 12 quello è un fuoco che divora fino alla distruzione e avrebbe consumato tutto il mio raccolto. |
13 Se io sdegnai di venire a discussione col mio servo, e cuna mia serva, quando si querelavan di me; | 13 Se ho negato i diritti del mio schiavo e della schiava in lite con me, |
14 Perocché come fare' io allorché il Signore si alzerà a far giudizio? e quando mi interrogherà, che potre'io rispondergli? | 14 che cosa farei, quando Dio si alzasse per giudicare, e che cosa risponderei, quando aprisse l’inquisitoria? |
15 Non fece egli me chi fece anche lui; e forse quell'uno non ci formò nel sen della madre? | 15 Chi ha fatto me nel ventre materno, non ha fatto anche lui? Non fu lo stesso a formarci nel grembo? |
16 Se negai a' poveri quello che domandavano, e se delusi l'espettazione della vedova. | 16 Se ho rifiutato ai poveri quanto desideravano, se ho lasciato languire gli occhi della vedova, |
17 Se il mio pane mangiai da me solo, e non ne feci parte al pupillo: | 17 se da solo ho mangiato il mio tozzo di pane, senza che ne mangiasse anche l’orfano |
18 Perocché dall'infanzia meco crebbe la misericordia, e meco uscì dal sen, di mia madre. | 18 – poiché fin dall'infanzia come un padre io l’ho allevato e, appena generato, gli ho fatto da guida –, |
19 Se disprezzai colui, che periva, perché non avea da coprirsi, e il povero, ch'era ignudo. | 19 se mai ho visto un misero senza vestito o un indigente che non aveva di che coprirsi, |
20 Se neo mi han date benedizioni i suoi fianchi, e se egli non fu riscaldato dalla lana delle mie pecore: | 20 se non mi hanno benedetto i suoi fianchi, riscaldàti con la lana dei miei agnelli, |
21 Se la mano alzai contro il pupillo, anche quando mi vedea superiore alla porta; | 21 se contro l’orfano ho alzato la mano, perché avevo in tribunale chi mi favoriva, |
22 Si stacchi il mio omero dalla sua giuntura, e il mio braccio si spezzi colle sue ossa. | 22 mi si stacchi la scapola dalla spalla e si rompa al gomito il mio braccio, |
23 Perocché temei sempre Dio, come una piena di acque sospesa sopra di me, e la maestà di lui non poteva io sostenere. | 23 perché mi incute timore il castigo di Dio e davanti alla sua maestà non posso resistere. |
24 Se il poter mio credetti che consistesse nell'oro, e se all'oro fino io dissi: Confido in te. | 24 Se ho riposto la mia speranza nell’oro e all’oro fino ho detto: “Tu sei la mia fiducia”, |
25 Se mia consolazione riposi nelle mie molte ricchezze, e ne' molti acquisti fatti colle mie mani. | 25 se ho goduto perché grandi erano i miei beni e guadagnava molto la mia mano, |
26 Se al sole alzai gli occhi quando vibrava splendori, e alla luna quand'era più chiara: | 26 se, vedendo il sole risplendere e la luna avanzare smagliante, |
27 E si rallegrò segretamente il cuor mio, e la mia mano portai alla bocca per baciarla: | 27 si è lasciato sedurre in segreto il mio cuore e con la mano alla bocca ho mandato un bacio, |
28 Lo che è delitto grandissimo, ed è un rinnegare l'altissimo Iddio. | 28 anche questo sarebbe stato un delitto da denunciare, perché avrei rinnegato Dio, che sta in alto. |
29 Se mi rallegrai della rovina di chi mi odiava, e festeggiai pel male, in cui era caduto. | 29 Ho gioito forse della disgrazia del mio nemico? Ho esultato perché lo colpiva la sventura? |
30 Perocché non permisi che la mia lingua peccasse col mandare imprecazioni contro la vita di lui. | 30 Ho permesso alla mia lingua di peccare, augurandogli la morte con imprecazioni? |
31 Se la gente della mia casa non dicevano: Chi ci darà, a mangiare dello sue carni? | 31 La gente della mia tenda esclamava: “A chi non ha dato le sue carni per saziarsi?”. |
32 Non istette il pellegrino allo scoperto; la mia porta fu aperta al passaggero. | 32 All’aperto non passava la notte il forestiero e al viandante aprivo le mie porte. |
33 Se, qual suole l'uomo; io ascosi il mio peccato, e celai nel mio seno l'iniquità: | 33 Non ho nascosto come uomo la mia colpa, tenendo celato nel mio petto il mio delitto, |
34 Se la gran turba m'intimidì, e se mi spaventò il disprezzo dei parenti, e se non piuttosto mi tacqui, e non uscii di mia casa. | 34 come se temessi molto la folla e il disprezzo delle famiglie mi spaventasse, tanto da starmene zitto, senza uscire di casa. |
35 Chi mi darà uno che mi ascolti, e che i miei desiderj esaudisca l'Onnipotente, e colui che giudica scriva egli il libello; | 35 Oh, avessi uno che mi ascoltasse! Ecco qui la mia firma! L’Onnipotente mi risponda! Il documento scritto dal mio avversario |
36 Affinchè sull'omero mio io lo porti, e me l'avvolga alla testa qual diadema? | 36 vorrei certo portarlo sulle mie spalle e cingerlo come mio diadema! |
37 Lo reciterei a parte a parte, e lo presenterei a lui, come a mio principe. | 37 Gli renderò conto di tutti i miei passi, mi presenterei a lui come un principe». |
38 Se la mia terra grida contro di me, e se con lei piangono i solchi: | 38 Se contro di me grida la mia terra e i suoi solchi piangono a una sola voce, |
39 Se senza pagarne il prezzo ho io mangiati i suoi frutti, e afflissi l'anima di quelli, che la coltivano: | 39 se ho mangiato il suo frutto senza pagare e ho fatto sospirare i suoi coltivatori, |
40 Nascano per me triboli in vece di grano, e spine in cambio di orzo. | 40 ]Sono finite le parole di Giobbe. |