Scrutatio

Lunedi, 6 maggio 2024 - San Pietro Nolasco ( Letture di oggi)

Isaia 44


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BIBBIA MARTININOVA VULGATA
1 Adessi ascolta, o Giacobbe mio servo, e tu, o Israele eletto mio:1 Et nunc audi, Iacob serve meus,
et Israel, quem elegi.
2 Queste cose, dice il Signore, che ti ha fatto, e ti ha formato, tuo aiutatore dal seno della madre: non temere, Giacobbe mio servo, e tu, o rettissimo, cui io elessi;2 Haec dicit Dominus, qui fecit te
et formavit te ab utero,
auxiliator tuus:
“ Noli timere, serve meus Iacob,
et dilecte, quem elegi.
3 Perocché io spanderò acque sopra la terra sitibonda, e fiumane sopra la terra arida: spanderò lo spirito mio sopra la tua discendenza, e la benedizione mia sopra la tua stirpe.3 Effundam enim aquas super terram sitientem
et fluenta super aridam;
effundam spiritum meum super semen tuum
et benedictionem meam super stirpem tuam:
4 E germineranno come i salci presso le acque correnti tralle erbette.4 et germinabunt inter herbas
quasi salices iuxta praeterfluentes aquas.
5 Questi dirà: Del Signore son io: e quegli si darà il nome di Giacobbe; e l'altro scriverà sulla sua mano: Sono del Signore: e avrà nome simile a Israele.5 Iste dicet: “Domini ego sum”,
et ille vocabit se nomine Iacob;
et hic scribet manu sua: “Domino”, et inscribetur nomine Israel ”.
6 Queste cose dice il Signore Re d'Israele, e il suo Redentore il Signor degli eserciti: Io il primo, ed io l'ultimo, e non è Dio fuori di me.6 Haec dicit Dominus, rex Israel
et redemptor eius, Dominus exercituum:
“ Ego primus et ego novissimus,
et absque me non est Deus.
7 Chi è simile a me? Si dichiari, e si spieghi, ed esponga a me l'ordine delle cose dal tempo, in cui fondai l'antica gente: e le cose imminenti, e le e future annunzino ad essi.7 Quis similis mei? Conclamet et annuntiet
et exponat mihi,
ex quo constitui populum antiquum;
ventura et, quae futura sunt, annuntiet nobis.
8 Non temete, non vi turbate: ab antico io le feci sapere a te, e le predissi: voi siete a me testimoni; v'ha egli Dio fuori di me, e faccitore, che siami ignoto?8 Nolite timere neque conturbemini;
nonne ex tunc audire te feci et annuntiavi?
Vos estis testes mei.
Numquid est Deus absque me
aut Petra, quam ego non noverim? ”.
9 I fabbricatori degl'idoli son tutti un niente, e queste cose, che più amano, non saran loro di alcun giovamento. Eglino per lor confusione son testimonj, come per lor vergogna quegli né veggono, né intendono.9 Plastae idoli omnes nihil sunt, et pretiosa eorum non proderunt eis; testeseorum non vident neque intellegunt, ut confundantur.
10 Chi ardi di formare un Dio, e gettò una statua buona a nulla?10 Quis formavit deum etsculptile conflavit lucrum non quaerens?
11 Ecco, che tutti coloro, che a ciò hanno parte, saranno confusi: perocché questi sono artigiani uomini: si adunino tutti quanti, e si presentino, e tremeranno, e saran tutti svergognati.11 Ecce omnes participes eiusconfundentur; fabri enim sunt ex hominibus: conveniant omnes, stent; pavebunt,confundentur simul.
12 Il fabbro opera colla lima; col fuoco, e col martello forma l'idolo, lavorando a gran forza di braccia; e patirà la fame, e verrà meno, e spossato non anelerà a ber acqua.12 Faber ferrarius securim operatur in prunis et in malleisformat illam et polit eam in brachio fortitudinis suae; esurit et deficit, nonbibit aquam et lassescit.
13 Lo scultore in legno stende la sua regola, formai l'idolo collo scalpello, lo dirizza a squadra, gli dà il suo contorno, e fa l'immagine di un uomo, com' uomo di bell'aspetto, che risegga in un tempio.13 Artifex lignarius extendit normam, describit illud stilo, operatur illudscalpellis et circino describit illud quasi imaginem viri, quasi speciosumhominem, qui resideat in domo.
14 Tronca i cedri, porta via il leccio, e la quercia invecchiata tralle piante della foresta; e pianta un pino, che si fa rigoglioso mediante la pioggia.14 Succidit sibi cedros et arripit ilicem etquercum, quae steterat inter ligna saltus; plantavit pinum, quam pluvianutrivit.
15 E gli uomini se ne servono per bruciare: egli ne prende, e si scalda; e col fuoco che ne fa, cuoce il pane: di quello poi, che rimane compone un Dio, e l'adora: ne fa un simolacro, e dinanzi a lui s'inginocchia.15 Homini facta sunt ad comburendum; sumit ex eis, ut calefaciat, etsuccendit et coquit panes. De reliquo autem operatur deum et adorat; facitsculptile et curvatur ante illud.
16 E una metà la consumò a far fuoco, e coll'altra metà fé cuocere la carne per mangiare; e si saziò, e si riscaldò, e disse: bene sta, mi son riscaldato, ho visto il fuoco.16 Medium eius comburit igne et medio eiuscarnes assat, manducat assaturam et saturatur et calefit et dicit: “ Vah,calefactus sum, vidi focum ”.
17 Di quello poi, che avanzò se ne fece egli un Dio, e una statua: si incurva dinanzi ad essa, e l'adora, e la prega, dicendo: Salvami, tu se' il mio Dio.17 Reliquum autem eius deum fecit, sculptilesibi; curvatur ante illud et adorat illud et obsecrat dicens: “ Libera me,quia deus meus es tu ”.
18 Sono ignoranti, sono senza intelletto: sono inverniciati gli occhi loro, affinchè non veggano, e col loro cuor non intendano.18 Nescierunt neque intellexerunt; nam clausit oculos eorum, ne videant et neintellegant corde suo.
19 Non ripensano colla loro mente, né comprendono, né hanno senso per dire: Della metà ne feci fuoco, e su' suoi carboni cossi il pane; cossi le carni, e mangiai, e di quel, che resta ne farò un idolo? Mi prostrerò davanti ad un pezzo di legno?19 Non recogitant in corde suo, scientia et intellegentiacarent, ut dicant: “ Medietatem eius combussi igne et coxi super carbones eiuspanes, coxi carnes et comedi et de reliquo eius abominationem faciam; antetruncum ligni procidam? ”.
20 Una parte di esso è cenere; un cuore stolto lo adora, e non illumina sestesso con dire: Forse l'opera della mia destra è menzogna.20 Cinere vescitur; cor insipiens decepit eum, etnon liberabit animam suam neque dicet: “ Nonne mendacium est in dextera mea?”.
21 Ricorditi di tali cose, o Giacobbe, e tu Israele: perocché tu se' mio servo. Io ti formai: servo mio tu se', o Israele, non iscordarti di me.21 Memento horum, Iacob,
et Israel, quoniam servus meus es tu;
formavi te, servus meus es tu,
Israel, non decipies me.
22 Ho sciolte qual nuvola le tue iniquità, e qual nebbia i tuoi peccati; ritorna a me, perch'io t'ho redento.22 Delevi ut nubem iniquitates tuas
et quasi nebulam peccata tua;
revertere ad me,
quoniam redemi te.
23 Cantate laude, o cieli; perocché il Signore ha fatto misericordia: giubilate, estreme parti della terra, monti, selve, e piante tutte risuonate di canzoni di laude: perchè il Signore ha riscattato Giacobbe, e sarà esaltato in Israele.23 Exsultate, caeli, quoniam hoc fecit Dominus;
iubilate, fundamenta terrae,
resonate, montes, laudationem,
saltus et omne lignum eius,
quoniam redemit Dominus Iacob
et in Israel glorificabitur.
24 Queste cose dice il Signore redentor tuo, che ti formò nel sen della madre: Io sono il Signore, che fo tutte le cose; che solo distendo i cieli, e fondo la terra, e nissuno è con me.24 Haec dicit Dominus, redemptor tuus et formator tuus ex utero:
“ Ego sum Dominus, qui feci omnia,
extendi caelos solus,
expandi terram; et quis mecum?
25 Io, che vani rendo i presagi degl'indovini, e tolgo il senno agli astrologi: e fo cadere all'indietro i sapienti, e la loro scienza fo divenire stoltezza.25 Qui irrita facio signa divinorum
et hariolos stultos reddo;
compello sapientes retrorsum
et scientiam eorum vanam facio;
26 Io son colui, che riduce ad effetto la parola del suo servo, e adempie gli oracoli de' suoi nunzj. Io, che dico a Gerusalemme: Tu sarai abitata; e alle città di Giuda: Voi sarete ristorate, e renderò vita a' vostri deserti.26 qui suscito verbum servi mei
et consilium nuntiorum meorum compleo.
Qui dico Ierusalem: “Habitaberis” et civitatibus Iudae: “Aedificabimini”
et deserta eius suscitabo;
27 Io, che dico all'abisso: Asciugati, e io farò seccare le tue correnti.27 qui dico profundo: “Desolare,
et flumina tua arefaciam”;
28 Io, che dico a Ciro: Tu se' il mio pastore, tu adempirai tutti i miei voleri. Io, che dico a Gerusalemme: Tu sarai riedificata: e al tempio: Tu sarai rifabbricato.28 qui dico de Cyro: “Pastor meus est
et omnem voluntatem meam complebit”;
qui dico Ierusalem: “Aedificaberis”,
et templo: “Fundaberis” ”.