Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Giobbe 14


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BIBBIA MARTININOVA VULGATA
1 L'uomo nato di donna, ha corta la vita, e di molte miserie è ricolmo.1 Homo natus de muliere,
brevi vivens tempore, commotione satiatur.
2 Egli spunta, ed è reciso qual fiore, e fugge com'ombra, nè mai si resta in un medesimo stato.2 Qui quasi flos egreditur et arescit
et fugit velut umbra et non permanet.
3 E tu stimi degno di te l'aprir sopra cosa tale i tuoi occhi, e il chiamarlo al tuo giudizio?3 Et dignum ducis super huiuscemodi aperire oculos tuos
et adducere eum tecum in iudicium?
4 Chi puro render potrà colui, che di immonda semenza è concepito. Chi fuori di te, che solo sei?4 Quis potest facere mundum de immundo?
Ne unus quidem!
5 Brevi sono i giorni dell'uomo; tu hai contato il numero de' mesi suoi, gli li hai fissati de' termini, i quali egli trapassar non potrà.5 Si statuti dies hominis sunt,
et numerus mensium eius apud te est,
et constituti sunt termini eius, quos non praeteribit,
6 Ritirati per alcun poco da lui, affinchè egli prenda riposo, onde per lui venga, come per un mercenario, il giorno bramato.6 averte oculos tuos ab eo, ut quiescat,
donec solvat, sicut mercennarius, dies suos.
7 Un albero ritien la speranza: egli è troncato ripullula di bel nuovo, e getta i suoi ramoscelli.7 Nam lignum habet spem;
si praecisum fuerit, rursum virescet,
et rami eius non deficient.
8 Se invecchiata sarà nella terra la sua radice, e il suo tronco sarà morto nella polvere.8 Si senuerit in terra radix eius,
et in pulvere emortuus fuerit truncus illius,
9 Appena sentirà l'acqua germoglierà, e farà sua chioma come quando fu dapprima piantato.9 ad odorem aquae germinabit
et faciet comam quasi novellae.
10 Ma l'uomo morto che sia e spogliato, e consunto, che mai diventa.10 Homo vero cum mortuus fuerit et debilitatur,
exspirat homo et, ubi, quaeso, est?
11 Come se dal mare se ne andasser le acque, e inaridisse il fiume rimasto in secco.11 Recedent aquae de mari,
et fluvius vacuefactus arescet;
12 Cosi l'uomo quando si sarà ad dormentato non risorgerà; fino a tanto che il cielo sia consumato ei non si sveglierà, né si riscoterà dal suo sonno.12 sic homo, cum dormierit, non resurget:
donec atteratur caelum, non evigilabit
nec consurget de somno suo.
13 Chi mi darà, che tu nell'inferno mi cuopra, e ascoso mi serbi, fino a tanto che passi il tuo furore, e che tu mi prescriva un tempo, in cui ti ricordi di me?13 Quis mihi hoc tribuat, ut in inferno seponas me
et abscondas me, donec pertranseat furor tuus,
et constituas mihi tempus, in quo recorderis mei?
14 Forse tornerà a vivere un uom già morto? In tutti i giorni di mia milizia sto aspettando, che venga il mio cangiamento.14 Putasne mortuus homo rursum vivat?
Cunctis diebus, quibus nunc milito,
exspectarem, donec veniat immutatio mea.
15 Mi chiamerai, ed io ti risponderò: porgerai la destra all'opera delle tue mani.15 Vocares me, et ego responderem tibi;
opus manuum tuarum requireres.
16 Tu però hai contati i miei passi; ma perdona i miei peccati.16 Tu quidem nunc gressus meos dinumerares,
sed parceres peccatis meis.
17 Tu hai sigillati come in un sacchetto i miei delitti, ma hai curata la mia iniquità.17 Signares quasi in sacculo delicta mea,
sed dealbares iniquitatem meam.
18 Un monte cade, e si scioglie, e un masso cambia di sito:18 Mons cadens decidit,
et saxum transfertur de loco suo;
19 Le pietre sono consunte dalle acque, e la terra battuta dall'inondazione a poco a poco si va consumando; cosi adunque tu anderai consumando l'uomo.19 lapides excavant aquae,
et alluvione terra inundatur:
et spem hominis perdes.
20 Tu gli desti vigore per alcun poco, perché passasse per sempre: cangerai la sua faccia, e lo scaccerai.20 Praevales adversus eum, et in perpetuum transiet;
immutas faciem eius et emittis eum.
21 Se i suoi figliuoli saranno in atto, o in basso stato, ei nol saprà;21 Sive nobiles fuerint filii eius, non novit;
sive ignobiles, non intellegit.
22 Ma la carne di lui sarà in dolore, fin che egli avrà vita, e l'anima di lui lo compiangerà.22 Attamen caro eius, dum vivet, dolet,
et anima illius super semetipso luget ”.