Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Psalmi 59


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VULGATADIODATI
1 In finem, pro his qui immutabuntur, in tituli inscriptionem ipsi David, in doctrinam,1 Mictam di Davide, intorno a ciò che Saulle mando’ a guardar la sua casa, per ucciderlo; dato al capo de’ Musici, sopra Al-tashet. DIO mio, riscuotimi da’ miei nemici; Levami ad alto d’infra quelli che si levano contro a me.
2 cum succendit Mesopotamiam Syriæ et Sobal, et convertit Joab, et percussit Idumæam in valle Salinarum duodecim millia.2 Riscuotimi dagli operatori d’iniquità, E salvami dagli uomini di sangue.
3 Deus, repulisti nos, et destruxisti nos ;
iratus es, et misertus es nobis.
3 Perciocchè, ecco, han posti agguati all’anima mia; Uomini possenti si son raunati contro a me; Senza che vi sia in me, nè misfatto, nè peccato, o Signore.
4 Commovisti terram, et conturbasti eam ;
sana contritiones ejus, quia commota est.
4 Benchè, non vi sia iniquità in me, pur corrono, e si apparecchiano; Destati per venire ad incontrarmi, e vedi.
5 Ostendisti populo tuo dura ;
potasti nos vino compunctionis.
5 Tu, dico, Signore Iddio degli eserciti, Dio d’Israele, Risvegliati per visitar tutte le genti; Non far grazia a tutti quelli che perfidamente operano iniquità. Sela.
6 Dedisti metuentibus te significationem,
ut fugiant a facie arcus ;
ut liberentur dilecti tui.
6 La sera vanno e vengono; romoreggiano come cani, E circuiscono la città.
7 Salvum fac dextera tua, et exaudi me.
7 Ecco, sgorgano parole colla lor bocca; Hanno de’ coltelli nelle lor labbra; perciocchè dicono: Chi ci ode?
8 Deus locutus est in sancto suo :
lætabor, et partibor Sichimam ;
et convallem tabernaculorum metibor.
8 Ma tu, Signore, ti riderai di loro; Tu ti befferai di tutte le genti.
9 Meus est Galaad, et meus est Manasses ;
et Ephraim fortitudo capitis mei.
Juda rex meus ;
9 Io mi guarderò dalla lor forza, riducendomi a te; Perciocchè tu, o Dio, sei il mio alto ricetto.
10 Moab olla spei meæ.
In Idumæam extendam calceamentum meum :
mihi alienigenæ subditi sunt.
10 L’Iddio mio benigno mi verrà ad incontrare; Iddio mi farà veder ne’ miei nemici quello che io desidero.
11 Quis deducet me in civitatem munitam ?
quis deducet me usque in Idumæam ?
11 Non ucciderli già; che talora il mio popolo non lo dimentichi; Falli, per la tua potenza, andar vagando; ed abbattili, O Signore, scudo nostro;
12 nonne tu, Deus, qui repulisti nos ?
et non egredieris, Deus, in virtutibus nostris ?
12 Per lo peccato della lor bocca, per le parole delle lor labbra; E sieno colti per l’orgoglio loro, E perciocchè tengono ragionamenti di esecrazioni e di menzogne.
13 Da nobis auxilium de tribulatione,
quia vana salus hominis.
13 Distruggili nel tuo furore; distruggili sì che non sieno più; E sappiano, che Iddio signoreggia in Giacobbe, Anzi fino alle estremità della terra. Sela.
14 In Deo faciemus virtutem ;
et ipse ad nihilum deducet tribulantes nos.
14 Vadano pure, e vengano la sera; romoreggino come cani, E circuiscano la città.
15 Andranno tapinando per trovar da mangiare; Avvegnachè non sieno sazii, pur passeranno così la notte.
16 Ma io canterò la tua potenza, E la mattina loderò ad alta voce la tua benignità; Perciocchè tu mi sei stato alto ricetto E rifugio, nel giorno che sono stato distretto.
17 O mia forza, io ti salmeggerò; Perciocchè Iddio è il mio alto ricetto, l’Iddio mio benigno