Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Psalmi 48


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VULGATABIBBIA MARTINI
1 In finem, filiis Core. Psalmus.1 Udite queste cose, o nazioni quante voi siete: porgete le vostre orecchie, tutti voi abitatori della terra:
2 Audite hæc, omnes gentes ;
auribus percipite, omnes qui habitatis orbem :
2 E voi di stirpe oscura, e voi di nobil lignaggio: il povero insieme, ed il ricco.
3 quique terrigenæ et filii hominum,
simul in unum dives et pauper.
3 La mia bocca parlerà saggezza; e la meditazione del mio spirito parole di prudenza.
4 Os meum loquetur sapientiam,
et meditatio cordis mei prudentiam.
4 Terre intente le orecchie alla parabola: esporrò sul saltero il mio tema.
5 Inclinabo in parabolam aurem meam ;
aperiam in psalterio propositionem meam.
5 Per qual ragione sarò io timoroso nel cattivo giorno? l'iniquità delle opere mie mi premerà d'ogni parte.
6 Cur timebo in die mala ?
iniquitas calcanei mei circumdabit me.
6 Cosi quelli, che si confidano nella loro potenza, e si gloriano dell'abbondanza di lor ricchezze.
7 Qui confidunt in virtute sua,
et in multitudine divitiarum suarum, gloriantur.
7 Il fratello non riscatta, e un altr'uomo riscatterà? nissuno darà a Dio cosa atta a placarlo,
8 Frater non redimit, redimet homo :
non dabit Deo placationem suam,
8 Né il prezzo di riscatto per l'anima sua: ed ei sarà eternamente nell'afflizione,
9 et pretium redemptionis animæ suæ.
Et laborabit in æternum ;
9 E tuttavia viverà perpetuamente.
10 et vivet adhuc in finem.
10 Non vedrà egli la morte, mentre ha veduto, che muoiono i saggi? l'insensato, e lo stolto perirerà egualmente.
11 Non videbit interitum,
cum viderit sapientes morientes :
simul insipiens et stultus peribunt.
Et relinquent alienis divitias suas,
11 E lasceranno le loro ricchezze ad estranei, e i loro sepolcri saranno le loro case in eterno,
E i loro tabernacoli per tutte le generazioni: diedero essi i loro nomi alle loro terre.
12 et sepulchra eorum domus illorum in æternum ;
tabernacula eorum in progenie et progenie :
vocaverunt nomina sua in terris suis.
12 E l'uomo posto in nobile condizione non ha avuto discernimento; è stato paragonato ai giumenti senza ragione, ed è divenuto simile ad essi.
13 Et homo, cum in honore esset, non intellexit.
Comparatus est jumentis insipientibus,
et similis factus est illis.
13 Questo far di costoro è per essi uno scandalo, e quelli, che vengon dopo si compiaceranno de' lor dettati.
14 Hæc via illorum scandalum ipsis ;
et postea in ore suo complacebunt.
14 Sono stati messi nell'inferno a gregge, come le pecore: saran pascolo della morte. E i giusti al mattino avran dominio sopra di essi: e dopo la loro gloria ogni soccorso verrà meno per essi nell'inferno.
15 Sicut oves in inferno positi sunt :
mors depascet eos.
Et dominabuntur eorum justi in matutino ;
et auxilium eorum veterascet in inferno a gloria eorum.
15 Iddio però riscatterà l'anima mia dal potere dell'inferno, quando egli mi prenderà.
16 Verumtamen Deus redimet animam meam de manu inferi,
cum acceperit me.
16 Non ti faccia specie, quando un uomo sia diventato ricco, e sia cresciuta: in gloria la casa di lui.
17 Ne timueris cum dives factus fuerit homo,
et cum multiplicata fuerit gloria domus ejus :
17 Imperocché morto che sia non porterà nulla seco, e non andrà dietro a lui la sua gloria.
18 quoniam, cum interierit, non sumet omnia,
neque descendet cum eo gloria ejus.
18 Imperocché sarà benedetta l'anima di lui, mentre ei viverà: ti loderà quando tu gli avrai fatto del bene.
19 Quia anima ejus in vita ipsius benedicetur ;
confitebitur tibi cum benefeceris ei.
19 Anderà fin laggiù a trovare la progenie de' padri suoi, e non vedrà lume in eterno.
20 Introibit usque in progenies patrum suorum ;
et usque in æternum non videbit lumen.
20 L'uomo posto in nobile condizione non ha avuto discernimento: è stato paragonato a' giumenti senza ragione, ed è divenuto simile ad essi.
21 Homo, cum in honore esset, non intellexit.
Comparatus est jumentis insipientibus,
et similis factus est illis.