Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Psalmi 38


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VULGATALA SACRA BIBBIA
1 In finem, ipsi Idithun. Canticum David.1 Salmo. Di Davide. In memoria.
2 Dixi : Custodiam vias meas :
ut non delinquam in lingua mea.
Posui ori meo custodiam,
cum consisteret peccator adversum me.
2 O Signore, nella tua ira non mi riprendere, nel tuo sdegno non mi punire.
3 Obmutui, et humiliatus sum, et silui a bonis ;
et dolor meus renovatus est.
3 Poiché son penetrati dentro di me i tuoi dardi e la tua mano è discesa su di me.
4 Concaluit cor meum intra me ;
et in meditatione mea exardescet ignis.
4 Nulla di sano c'è nella mia carne, di fronte alla tua ira. Nulla di integro c'è nelle mie ossa, di fronte al mio peccato.
5 Locutus sum in lingua mea :
Notum fac mihi, Domine, finem meum,
et numerum dierum meorum quis est,
ut sciam quid desit mihi.
5 Sì, sorpassano il mio capo le mie colpe; come un pesante fardello m'opprimono al di sopra delle mie forze.
6 Ecce mensurabiles posuisti dies meos,
et substantia mea tamquam nihilum ante te.
Verumtamen universa vanitas, omnis homo vivens.
6 Emanano fetore le mie ferite, sono marcite, di fronte alla mia stoltezza.
7 Verumtamen in imagine pertransit homo ;
sed et frustra conturbatur :
thesaurizat, et ignorat cui congregabit ea.
7 Son diventato curvo, umiliato fino all'estremo, triste m'aggiro tutto il giorno.
8 Et nunc quæ est exspectatio mea : nonne Dominus ?
et substantia mea apud te est.
8 Sì, ribollono di febbre i miei fianchi e nulla c'è di sano nella mia carne.
9 Ab omnibus iniquitatibus meis erue me :
opprobrium insipienti dedisti me.
9 Sono sfinito, affranto fino all'estremo; ruggisco per il fremito del mio cuore.
10 Obmutui, et non aperui os meum,
quoniam tu fecisti ;
10 O Signore, dinanzi a te sta ogni mio gemito, e il mio sospiro non è a te nascosto.
11 amove a me plagas tuas.
11 E' preso da palpiti il mio cuore, mi ha abbandonato il mio vigore, e la luce dei miei occhi, neppure essa è più con me.
12 A fortitudine manus tuæ ego defeci in increpationibus :
propter iniquitatem corripuisti hominem.
Et tabescere fecisti sicut araneam animam ejus :
verumtamen vane conturbatur omnis homo.
12 I miei amici s'arrestano davanti alla mia piaga, e i miei vicini se ne stanno ben lontano.
13 Exaudi orationem meam, Domine, et deprecationem meam ;
auribus percipe lacrimas meas.
Ne sileas, quoniam advena ego sum apud te,
et peregrinus sicut omnes patres mei.
13 Tesero lacci quanti cercano l'anima mia, e sventura preannunziarono quelli che bramano la mia rovina, tramando inganni tutto il giorno.
14 Remitte mihi, ut refrigerer
priusquam abeam et amplius non ero.
14 Ma io ero come un sordo che non ode, come un muto che non apre la sua bocca,
15 ero diventato come un uomo che non sente, che risposta non ha sulla sua bocca.
16 Poiché te, Signore, ho atteso con ansia; tu risponderai, o Signore mio Dio.
17 Infatti pensai: "Non devono di me godere se il mio piede vacilla; non devono inorgoglirsi su di me".
18 Sì, io sono sul punto di cadere e il mio dolore sta sempre dinanzi a me.
19 Sì, la mia colpa io confesso, sono in ansia per il mio peccato.
20 Sono forti quelli che m'avversano senza ragione; sono molti quelli che mi odiano ingiustamente;
21 m'osteggiano quanti mi rendono male per bene, in compenso del bene che io perseguo.
22 Non mi abbandonare, o Signore; mio Dio, non startene lontano da me.
23 Affréttati in mia difesa, Signore mio Dio!