Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Isaia 32


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1Ecco, un re regnerà secondo giustizia
e i prìncipi governeranno secondo il diritto.
2Ognuno sarà come un riparo contro il vento
e un rifugio contro l’acquazzone,
come canali d’acqua in una steppa,
come l’ombra di una grande roccia su arida terra.
3Non saranno più accecati gli occhi di chi vede
e gli orecchi di chi sente staranno attenti.
4Gli animi volubili si applicheranno a comprendere
e la lingua dei balbuzienti parlerà
spedita e con chiarezza.
5L’abietto non sarà più chiamato nobile
né l’imbroglione sarà detto gentiluomo,
6poiché l’abietto fa discorsi abietti
e il suo cuore trama iniquità,
per commettere empietà
e proferire errori intorno al Signore,
per lasciare vuoto lo stomaco dell’affamato
e far mancare la bevanda all’assetato.
7L’imbroglione – iniqui sono i suoi imbrogli –
macchina scelleratezze
per rovinare gli oppressi con parole menzognere,
anche quando il povero può provare il suo diritto.
8Il nobile invece si propone nobili disegni
e s’impegna a compiere nobili cose.
9Donne spensierate, ascoltate bene la mia voce;
figlie baldanzose, porgete l’orecchio alle mie parole.
10Fra un anno e qualche giorno
voi tremerete, o baldanzose,
perché, finita la vendemmia,
non ci sarà più raccolto.
11Temete, o spensierate;
tremate, o baldanzose,
deponete le vesti, spogliatevi,
cingetevi i fianchi di sacco.
12Battetevi il petto per le campagne amene,
per i fertili vigneti,
13per la terra del mio popolo,
nella quale cresceranno spine e pruni,
per tutte le case in gioia, per la città gaudente;
14poiché il palazzo sarà abbandonato,
la città rumorosa sarà deserta,
l’Ofel e il torrione diventeranno caverne per sempre,
gioia degli asini selvatici, pascolo di mandrie.
15Ma infine in noi sarà infuso uno spirito dall’alto;
allora il deserto diventerà un giardino
e il giardino sarà considerato una selva.
16Nel deserto prenderà dimora il diritto
e la giustizia regnerà nel giardino.
17Praticare la giustizia darà pace,
onorare la giustizia darà tranquillità e sicurezza per sempre.
18Il mio popolo abiterà in una dimora di pace,
in abitazioni tranquille,
in luoghi sicuri,
19anche se la selva cadrà
e la città sarà sprofondata.
20Beati voi! Seminerete in riva a tutti i ruscelli
e lascerete in libertà buoi e asini.

Note:

Is 32,1-5:E' una descrizione del governo ideale, data in termini messianici (cf. Is 29,18; Is 35,5), però meno espliciti che in Is 9,1-6 e Is 11,1-9 .

Is 32,1:i principi: conget.; il TM ha: «per principi».

Is 32,6-8:Questa descrizione è nel tono di certi passi del libro dei Proverbi. Potrebbe provenire dalla penna di un saggio ed essere stata introdotta come commento del v 5 dove sono menzionati l'insensato e il nobile.

Is 32,9-14:Avvertimento alle donne nello stile di Is 3,16-24 , ma forse più tardivo. L'indicazione cronologica del v 10 richiama Is 29,1 - bisogna forse anche qui intenderla in modo assai largo.

Is 32,14:L'Ofel è il sito dell'antica Gerusalemme, a sud del tempio (cf. 2Cr 27,3; Ne 3,27). Il torrione: traduzione incerta di una parola unica (BJ, «Donjon»); è probabilmente l'equivalente della grande torre di Ne 3,26-27 .

Is 32,15-20:Questo poema postesilico aggiunge alle minacce dell'oracolo precedente l'annunzio della venuta dello Spirito (cf. Gl 3,1-2). Una coincidenza di vocabolario tra i vv 9-11 e 18 ha forse facilitato la sua inserzione qui.

Is 32,19:cadrà: conget., wejarad; il TM ha ûbarad, «grandinerà».