Scrutatio

Martedi, 23 aprile 2024 - San Giorgio ( Letture di oggi)

Isaia 23


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1Oracolo su Tiro.
Fate il lamento, navi di Tarsis,
perché è stata distrutta: è senza più case.
Mentre tornavano dalla terra dei Chittìm,
ne fu data loro notizia.
2Ammutolite, abitanti della costa.
I mercanti di Sidone,
che attraversavano il mare, ti affollavano.
3Attraverso le acque profonde
giungeva il frumento di Sicor,
il raccolto del Nilo, che era la sua ricchezza.
Tu eri il mercato dei popoli.
4Vergógnati, Sidone,
perché il mare, la fortezza marinara, ha parlato dicendo:
«Io non ho avuto doglie, non ho partorito,
non ho allevato giovani,
non ho fatto crescere vergini».
5All’udirlo in Egitto,
si addoloreranno per la notizia su Tiro.
6Passate a Tarsis, fate il lamento, abitanti della costa.
7È questa la vostra città gaudente,
le cui origini risalgono a un’antichità remota,
i cui piedi la portavano lontano
per fissarvi dimore?
8Chi ha deciso questo
contro Tiro, la dispensatrice di corone,
i cui mercanti erano prìncipi,
i cui trafficanti erano i più nobili della terra?
9Il Signore degli eserciti lo ha deciso,
per svergognare l’orgoglio
di tutto il suo fasto,
per umiliare i più nobili sulla terra.
10Solca la tua terra come il Nilo, figlia di Tarsis;
il porto non esiste più.
11Ha steso la mano verso il mare,
ha sconvolto i regni,
il Signore ha decretato per Canaan
di abbattere le sue fortezze.
12Egli ha detto: «Non continuerai a far baldoria,
o vergine, duramente oppressa, figlia di Sidone.
Àlzati, va’ pure dai Chittìm;
neppure là ci sarà pace per te».
13Ecco la terra dei Caldei: questo popolo non esisteva.
L’Assiria l’assegnò alle bestie selvatiche.
Vi eressero le loro torri d’assedio,
ne hanno demolito i palazzi,
l’hanno ridotta a un cumulo di rovine.
14Fate il lamento, navi di Tarsis,
perché è stato distrutto il vostro rifugio.
15Avverrà che in quel giorno Tiro sarà dimenticata per settant’anni, quanti sono gli anni di un re. Alla fine dei settant’anni a Tiro si applicherà la canzone della prostituta:
16«Prendi la cetra,
gira per la città,
prostituta dimenticata;
suona con abilità,
moltiplica i canti,
perché qualcuno si ricordi di te».
17Ma alla fine dei settant’anni il Signore visiterà Tiro, che ritornerà ai suoi guadagni; essa trescherà con tutti i regni del mondo sulla terra.18Il suo salario e il suo guadagno saranno sacri al Signore. Non sarà ammassato né custodito il suo salario,
ma andrà a coloro che abitano presso il Signore, perché possano nutrirsi in abbondanza e vestirsi con decoro.

Note:

Is 23,1-18:Oracolo difficile che annunzia la rovina inattesa e spettacolare della città inespugnabile di Tiro, e descrive l'effetto prodotto da questo evento. Tiro, costruita su un'isola a poca distanza dalla sponda, fu attaccata o assediata da Salmanassar, Sennàcherib, Nabucodònosor (assedio di 13 anni; cf. Ez 26-28). Essa sarà distrutta da Alessandro nel 332. E' difficile dire quale evento preciso ha in vista qui il profeta. - La menzione di Sidone (vv 2.4.12) non significa necessariamente che due oracoli siano stati combinati; il nome di Sidone può designare la Fenicia in generale (cf. 1Re 16,31 e la nota).

Is 23,1:Kittim: è l'isola di Cipro, dove i fenici avevano colonie. - Su Tarsis. cf. 1Re 10,22+ .

Is 23,2:i cui agenti o «i cui messaggeri» con 1QIsa, mal'akaik; il TM ha: mil'ûk, «ti riempivano».

Is 23,4:la fortezza marinara: glossa che si riferisce a Sidone; secondo BJ, è stata spostata accidentalmente dopo «mare», mentre il suo posto dovrebbe essere dopo «Sidone».

Is 23,10:coltiva: con i LXX, 1QIsa; il TM ha: «attraversa». - figlia di Tarsis: è di difficile spiegazione; ci si aspetterebbe «figlia di Tiro», in parallelo a «figlia di Sidone» del v 12.

Is 23,13:tutto il v sembra corrotto e la sua traduzione è molto incerta.

Is 23,15-18:Questi vv in prosa (salvo la «canzone della prostituta» citata nel v 16) sono un'aggiunta tardiva, paragonabile a quelle di Is 18,7 e Is 19,16-25 . Tiro ritroverà la sua prosperità; il frutto del suo commercio, delle sue «prostituzioni», offerto già ai falsi dèi, sarà ormai consacrato a Jahve.