Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Isaia 27


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1In quel giorno il Signore punirà
con la spada dura, grande e forte,
il Leviatàn, serpente guizzante,
il Leviatàn, serpente tortuoso,
e ucciderà il drago che sta nel mare.
2In quel giorno la vigna sarà deliziosa:
cantàtela!
3Io, il Signore, ne sono il guardiano,
a ogni istante la irrigo;
per timore che la si danneggi,
ne ho cura notte e giorno.
4Io non sono in collera.
Vi fossero rovi e pruni,
muoverei loro guerra,
li brucerei tutti insieme.
5Oppure si afferri alla mia protezione,
faccia la pace con me,
con me faccia la pace!
6Nei giorni che verranno Giacobbe metterà radici,
Israele fiorirà e germoglierà,
riempirà il mondo di frutti.
7Lo ha percosso quanto lo percosse il suo percussore?
Oppure fu da lui ucciso come lo furono i suoi uccisori?
8Egli è entrato in contesa con lui, cacciandolo via, respingendolo,
lo ha rimosso con il suo soffio impetuoso,
come quando tira il vento d’oriente!
9Proprio così sarà espiata l’iniquità di Giacobbe
e questo sarà tutto il frutto per la rimozione del suo peccato:
mentre egli ridurrà tutte le pietre dell’altare
come si fa delle pietre che si polverizzano per la calce,
non erigeranno più pali sacri né altari per l’incenso.
10La fortezza è divenuta desolata,
un luogo spopolato e abbandonato come un deserto;
vi pascola il vitello, vi si sdraia e ne bruca gli arbusti.
11I suoi rami seccandosi si spezzeranno;
le donne verranno ad accendervi il fuoco.
Certo, si tratta di un popolo privo d’intelligenza;
per questo non ne avrà pietà chi lo ha creato
né chi lo ha formato ne avrà compassione.
12Avverrà che, in quel giorno,
il Signore batterà le spighe,
dal Fiume al torrente d’Egitto,
e voi sarete raccolti uno a uno, Israeliti.
13Avverrà che in quel giorno suonerà il grande corno,
verranno gli sperduti nella terra d’Assiria
e i dispersi nella terra d’Egitto.
Essi si prostreranno al Signore
sul monte santo, a Gerusalemme.

Note:

Is 27,1:Sul Leviatàn, cf. Gb 3,8+ . - Il testo è influenzato qui da un poema di Ras-Shamra (sec. XIV a.C.) dove si legge: «Tu schiaccerai Leviatàn, serpente fuggiasco, tu consumerai il serpente tortuoso, il potente dalle sette teste».

Is 27,2-5:Come in Is 5,1-7 , Israele è rappresentato come una vigna sulla quale Dio veglia con amore se si fa appello a lui.

Is 27,2:deliziosa: hemed, conget.; il TM ha: hemer, «mosto».

Is 27,4:Io non sono in collera: con il TM, hemah; BJ traduce: «Io non ho più muraglia», conget., homah. - Vi fossero rovi e pruni, io muoverei loro guerra: BJ congettura: «Chi mi ridurrà in rovi e spine». Il TM divide diversamente e si potrebbe tradurre alla lettera: «Chi mi darà rovi e spine nella (o »con la«) guerra»; il testo è molto incerto. Questo v è inteso come una risposta della vigna personificata.

Is 27,6-11:L'interpretazione di questo passo è resa difficile dal disordine evidente e dallo stato corrotto del testo. Sembra che i vv 7-8.10-11 riguardino il castigo degli oppressori di Israele, identificati con la «città forte» di questa apocalisse (v 10). I vv 6 e 9, che sono una promessa a Israele la cui colpa è espiata, potrebbero preparare l'oracolo dei vv 12-13.

Is 27,12-13:Questo «oracolo», posto qui come una conclusione, annunzia il ritorno a Gerusalemme di tutti gli israeliti dispersi.

Is 27,13:La tromba (shofar), che ha parecchi usi (cf. Gl 2,1+), suona qui il raduno dell'ultimo giorno. Conveniva che questa apocalisse terminasse con un suono della tromba del giudizio (cf. Mt 24,31; 1Cor 15,52; 1Ts 4,16).