Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Isaia 50


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1Dice il Signore:
«Dov’è il documento di ripudio di vostra madre,
con cui l’ho scacciata?
Oppure a quale dei miei creditori io vi ho venduti?
Ecco, per le vostre iniquità siete stati venduti,
per le vostre colpe è stata scacciata vostra madre.
2Per quale motivo non c’è nessuno, ora che sono venuto?
Perché, ora che chiamo, nessuno risponde?
È forse la mia mano troppo corta per riscattare
oppure io non ho la forza per liberare?
Ecco, con una minaccia prosciugo il mare,
faccio dei fiumi un deserto.
I loro pesci, per mancanza d’acqua, restano all’asciutto,
muoiono di sete.
3Rivesto i cieli di oscurità,
do loro un sacco per mantello».
4Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo,
perché io sappia indirizzare
una parola allo sfiduciato.
Ogni mattina fa attento il mio orecchio
perché io ascolti come i discepoli.
5Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio
e io non ho opposto resistenza,
non mi sono tirato indietro.
6Ho presentato il mio dorso ai flagellatori,
le mie guance a coloro che mi strappavano la barba;
non ho sottratto la faccia
agli insulti e agli sputi.
7Il Signore Dio mi assiste,
per questo non resto svergognato,
per questo rendo la mia faccia dura come pietra,
sapendo di non restare confuso.
8È vicino chi mi rende giustizia:
chi oserà venire a contesa con me? Affrontiamoci.
Chi mi accusa? Si avvicini a me.
9Ecco, il Signore Dio mi assiste:
chi mi dichiarerà colpevole?
Ecco, come una veste si logorano tutti,
la tignola li divora.
10Chi tra voi teme il Signore,
ascolti la voce del suo servo!
Colui che cammina nelle tenebre,
senza avere luce,
confidi nel nome del Signore,
si affidi al suo Dio.
11Ecco, voi tutti che accendete il fuoco,
che vi circondate di frecce incendiarie,
andate alle fiamme del vostro fuoco,
tra le frecce che avete acceso.
Dalla mia mano vi è giunto questo;
voi giacerete nel luogo dei dolori.

Note:

Is 50,1-3:Poema difficile e forse incompleto. Non è sicuro che continui il poema precedente; sembra riprendere invece il tema di Is 49,24-26 è una risposta agli israeliti che non vogliono credere alla liberazione ormai prossima.

Is 50,1:Le due domande esigono una risposta negativa: non si può addurre la prova giuridica che Dio ha ripudiato Israele (cf. Dt 24,1-4 e le immagini di Os 2,4-9), o che ha venduto i suoi figli (Es 21,7). Dio resta fedele. I responsabili sono gli stessi israeliti (cf. la fine del v). E' un uso particolare del tema della sposa infedele (Os 2,4-9; Ger 3,1; Ez 16).

Is 50,3:La natura desolata (cf. Is 42,15; Is 44,27) e il cielo tempestoso (cf. Es 13,22; Es 19,16) annunziano la venuta di Dio per il giudizio.

Is 50,4-11:In questo terzo canto, il servo appare meno come un profeta che come un saggio, discepolo fedele di Jahve (vv 4-5), incaricato di istruire a sua volta coloro che «temono Dio», cioè tutti i pii giudei (v 10), ma anche gli smarriti o gli infedeli «che camminano nelle tenebre». Grazie al suo coraggio e all'aiuto divino (vv 7-9), sopporterà le persecuzioni (vv 5-6), finché Dio gli accorderà un trionfo definitivo (vv 9-11). - Fino al v 9 incluso, è il servo che parla.

Is 50,6:Questa descrizione delle sofferenze del servo sarà ripresa e sviluppata nel quarto canto (Is 52,13-53,12). Essa evoca già Mt 26,67; Mt 27,30p .

Is 50,10:Il profeta riprende qui la parola invitando gli israeliti e forse anche le nazioni pagane (coloro che «camminano nelle tenebre», cf. Is 49,6) a mettere in Dio la loro speranza; poi condanna coloro che «accendono un fuoco» (v 11), forse i seminatori di discordia.

Is 50,11:tenete tizzoni accesi: BJ: «vi armate di frecce incendiarie»; alla lettera «cingete»: si fissavano fili di stoppa sopra frecce incendiarie. L'interpretazione è incerta.