Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Isaia 51


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1Ascoltatemi, voi che siete in cerca di giustizia,
voi che cercate il Signore;
guardate alla roccia da cui siete stati tagliati,
alla cava da cui siete stati estratti.
2Guardate ad Abramo, vostro padre,
a Sara che vi ha partorito;
poiché io chiamai lui solo,
lo benedissi e lo moltiplicai.
3Davvero il Signore ha pietà di Sion,
ha pietà di tutte le sue rovine,
rende il suo deserto come l’Eden,
la sua steppa come il giardino del Signore.
Giubilo e gioia saranno in essa,
ringraziamenti e melodie di canto!
4Ascoltatemi attenti, o mio popolo;
o mia nazione, porgetemi l’orecchio.
Poiché da me uscirà la legge,
porrò il mio diritto come luce dei popoli.
5La mia giustizia è vicina,
si manifesterà la mia salvezza;
le mie braccia governeranno i popoli.
In me spereranno le isole,
avranno fiducia nel mio braccio.
6Alzate al cielo i vostri occhi
e guardate la terra di sotto,
poiché i cieli si dissolveranno come fumo,
la terra si logorerà come un vestito
e i suoi abitanti moriranno come larve.
Ma la mia salvezza durerà per sempre,
la mia giustizia non verrà distrutta.
7Ascoltatemi, esperti della giustizia,
popolo che porti nel cuore la mia legge.
Non temete l’insulto degli uomini,
non vi spaventate per i loro scherni;
8poiché le tarme li roderanno come una veste
e la tignola li roderà come lana,
ma la mia giustizia durerà per sempre,
la mia salvezza di generazione in generazione.
9Svégliati, svégliati, rivèstiti di forza,
o braccio del Signore.
Svégliati come nei giorni antichi,
come tra le generazioni passate.
Non sei tu che hai fatto a pezzi Raab,
che hai trafitto il drago?
10Non sei tu che hai prosciugato il mare,
le acque del grande abisso,
e hai fatto delle profondità del mare una strada,
perché vi passassero i redenti?
11Ritorneranno i riscattati dal Signore
e verranno in Sion con esultanza;
felicità perenne sarà sul loro capo,
giubilo e felicità li seguiranno,
svaniranno afflizioni e sospiri.
12Io, io sono il vostro consolatore.
Chi sei tu perché tu tema uomini che muoiono
e un figlio dell’uomo che avrà la sorte dell’erba?
13Hai dimenticato il Signore tuo creatore,
che ha dispiegato i cieli
e gettato le fondamenta della terra.
Avevi sempre paura, tutto il giorno,
davanti al furore dell’avversario,
perché egli tentava di distruggerti.
Ma dov’è ora il furore dell’avversario?
14Il prigioniero sarà presto liberato;
egli non morirà nella fossa
né mancherà di pane.
15Io sono il Signore, tuo Dio,
che agita il mare così che ne fremano i flutti
– Signore degli eserciti è il suo nome.
16Io ho posto le mie parole sulla tua bocca,
ti ho nascosto sotto l’ombra della mia mano,
quando ho dispiegato i cieli e fondato la terra,
e ho detto a Sion: «Tu sei mio popolo».
17Svégliati, svégliati,
àlzati, Gerusalemme,
che hai bevuto dalla mano del Signore
il calice della sua ira;
la coppa, il calice della vertigine,
hai bevuto, l’hai vuotata.
18Nessuno la guida
tra tutti i figli che essa ha partorito;
nessuno la prende per mano
tra tutti i figli che essa ha allevato.
19Due mali ti hanno colpito,
chi avrà pietà di te?
Desolazione e distruzione, fame e spada,
chi ti consolerà?
20I tuoi figli giacciono privi di forze
agli angoli di tutte le strade,
come antilope in una rete,
pieni dell’ira del Signore,
della minaccia del tuo Dio.
21Perciò ascolta anche questo, o misera,
o ebbra, ma non di vino.
22Così dice il Signore, tuo Dio,
il tuo Dio che difende la causa del suo popolo:
«Ecco, io ti tolgo di mano
il calice della vertigine,
la coppa, il calice della mia ira;
tu non lo berrai più.
23Lo metterò in mano ai tuoi torturatori
che ti dicevano: “Cùrvati, che noi ti passiamo sopra”.
Tu facevi del tuo dorso un suolo
e una strada per i passanti».

Note:

Is 51,1-3:Qui comincia il grande poema deila restaurazione di Sion, che continua fino a Is 52,12 . Può essere stato composto in una volta; può essere una raccolta di brevi canti, uniti dal medesimo tema della salvezza e dalle stesse esortazioni ad «ascoltare» (Is 51,1; Is 51,4; Is 51,7) e a «svegliarsi» (Is 51,9; Is 51,17- 52,1). - Il primo brano è un richiamo delle benedizioni antiche, specialmente la benedizione accordata ad Abramo (Gen 12,1-3 ; cf. Ez 33,24), che è all'origine del dono della terra promessa nella quale il popolo esiliato sta per essere prossimamente ristabilito (v 5).

Is 51,4-8:Non si può non fare un accostamento tra questo programma e l'opera attribuita al servo, specialmente nei due primi canti. Anche il servo sarà luce delle nazioni (v 4; cf. Is 49,6), stabilirà il diritto e la salvezza (vv 4.5.6; cf. Is 42,1; Is 42,4; Is 49,6); in breve, è il servo che stabilirà il regno di Dio sul mondo.

Is 51,9-11:Jahve è chiamato a rinnovare le meraviglie del passato, la sua vittoria contro le potenze del caos primordiale e il passaggio del mare, per riportare gli esiliati a Sion.

Is 51,10:Le cosmogonie orientali rappresentavano la creazione come la vittoria del dio creatore sui mostri del caos, che sono chiamati Raab (cf. Sal 89,11; Gb 9,15; Gb 26,12) o il drago (Tannin o Leviatàn; cf. Sal 74,13; Gb 7,12; Is 27,1; Ez 29,3) o l'abisso (Tehom; cf. Tiamat della cosmogonia babilonese; cf. Gen 1,2; Ab 3,10; Sal 104,6-8 , ecc.). Nell'epoca del Deutero-Isaia, questi nomi mitologici non sono più che evocazioni poetiche.

Is 51,11:Questo v riproduce alla lettera Is 35,10 , ma è necessario qui, dove è preparato dai vv 9-10.

Is 51,12-16:Jahve prende la parola per riconfortare il suo popolo (cf. Is 40,1). Israele non deve temere nessun mortale per quanto potente, poiché Jahve, signore della creazione, protegge il suo popolo.

Is 51,16:quando ho disteso: con sir. (cf. v 13); il TM legge: «piantare».

Is 51,17-23:Gerusalemme, prostrata nella tristezza, è invitata a sollevarsi, come Babilonia aveva ricevuto l'ordine di sedersi nella polvere (Is 47,1). Ma il profeta richiama dapprima a Gerusalemme la profondità della sua angoscia. L'immagine della «coppa della collera», che verrà passata ai persecutori (v 22), si ritrova in Ger 13,13; Ger 25,15-18; Ger 48,26; Ger 49,12; Ger 51,7; Ez 23,32-34; Ab 2,15-16; Abd 1,16; Zc 12,2; Sal 75,9; Lam 4,21 .

Is 51,19a-b:Sia nel senso di punizione sovrabbondante, sia i flagelli dello stico seguente, contati a due a due.

Is 51,19c:chi ti consolerà?: con 1QIsa e le vers.; il TM legge: «chi ti consolerò (?)».

Is 51,23:un suolo: BJ «un passaggio»; alla lettera «come la terra», dove si cammina. Umiliazione spesso imposta ai vinti.