Scrutatio

Giovedi, 18 aprile 2024 - San Galdino ( Letture di oggi)

Isaia 13


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1Oracolo su Babilonia, ricevuto in visione da Isaia, figlio di Amoz.
2Su un monte brullo issate un segnale,
alzate per loro un grido;
fate cenni con la mano perché varchino
le porte dei nobili.
3Io ho dato un ordine ai miei consacrati;
ho chiamato anche i miei prodi a strumento del mio sdegno,
entusiasti della mia grandezza.
4Frastuono di folla sui monti,
simile a quello di un popolo immenso.
Frastuono fragoroso di regni,
di nazioni radunate.
Il Signore degli eserciti passa in rassegna
un esercito di guerra.
5Vengono da una terra lontana,
dall’estremo orizzonte,
il Signore e le armi della sua collera,
per devastare tutta la terra.
6Urlate, perché è vicino il giorno del Signore;
esso viene come una devastazione
da parte dell’Onnipotente.
7Perciò tutte le mani sono fiacche,
ogni cuore d’uomo viene meno.
8Sono costernati. Spasimi e dolori li prendono,
si contorcono come una partoriente.
Ognuno osserva sgomento il suo vicino:
i loro volti sono volti di fiamma.
9Ecco, il giorno del Signore arriva implacabile,
con sdegno, ira e furore,
per fare della terra un deserto,
per sterminarne i peccatori.
10Poiché le stelle del cielo e le loro costellazioni
non daranno più la loro luce;
il sole si oscurerà al suo sorgere
e la luna non diffonderà la sua luce.
11Io punirò nel mondo la malvagità
e negli empi la loro iniquità.
Farò cessare la superbia dei protervi
e umilierò l’orgoglio dei tiranni.
12Renderò l’uomo più raro dell’oro fino
e i mortali più rari dell’oro di Ofir.
13Allora farò tremare i cieli
e la terra si scuoterà dalle fondamenta
per lo sdegno del Signore degli eserciti,
nel giorno della sua ira ardente.
14Allora avverrà come a una gazzella impaurita
e come a un gregge che nessuno raduna:
ognuno si dirigerà verso il suo popolo,
ognuno correrà verso la sua terra.
15Quanti saranno trovati, saranno trafitti,
quanti saranno presi, periranno di spada.
16I loro piccoli saranno sfracellati davanti ai loro occhi;
saranno saccheggiate le loro case,
violentate le loro mogli.
17Ecco, io suscito contro di loro i Medi,
che non pensano all’argento
né si curano dell’oro.
18Con i loro archi abbatteranno i giovani,
non avranno pietà del frutto del ventre,
i loro occhi non avranno pietà dei bambini.
19Babilonia, perla dei regni,
splendore orgoglioso dei Caldei,
sarà sconvolta da Dio come Sòdoma e Gomorra.
20Non sarà abitata mai più né popolata
di generazione in generazione.
L’Arabo non vi pianterà la sua tenda
né i pastori vi faranno sostare le greggi.
21Ma vi si stabiliranno le bestie selvatiche,
i gufi riempiranno le loro case,
vi faranno dimora gli struzzi,
vi danzeranno i sàtiri.
22Urleranno le iene nei loro palazzi,
gli sciacalli nei loro edifici lussuosi.
La sua ora si avvicina,
i suoi giorni non saranno prolungati.

Note:

Is 13:I cc 13-23 sono oracoli contro le nazioni straniere, raggruppati come nei libri di Geremia (46-51) e di Ezechiele (25-32). La collezione ha raccolto anche brani posteriori a Isaia, in particolare gli oracoli contro Babilonia, in 13-14.

Is 13,1-22:Questo poema data dalla fine dell'esilio: Babilonia, ancora nel suo splendore (v 19), cadrà sotto i colpi dei medi (v 17, cf. v 5). E' una qina o «lamento» (cf. Is 1,21+).

Is 13,3:miei consacrati: alla lettera «i miei santificati»; confrontare Ger 51,27; Ger 51,28 (contro Babilonia); Ger 6,4; Ger 22,7; Gl 4,9 (contro Gerusalemme). Questa consacrazione dei guerrieri è un aspetto della guerra santa (Gs 3,5). Ma queste nuove guerre di Jahve non sono più condotte in favore di Israele; possono anche essere dirette contro di lui.

Is 13,17:Medi: tribù guerriere indo-europee, che furono dapprima alleate con Babilonia contro l'Assiria. Ma più tardi, unite ai persiani sotto Ciro, provocheranno la rovina di Babilonia nel 539.

Is 13,22:palazzi: BJ traduce: «torri» con la volg.; il TM ha: «vedove».