Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Isaia 3


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1Sì, ecco il Signore, il Signore degli eserciti,
toglie a Gerusalemme e a Giuda
ogni genere di risorsa,
ogni risorsa di pane
e ogni risorsa d’acqua,
2il prode e il guerriero,
il giudice e il profeta,
l’indovino e l’anziano,
3il comandante di cinquanta e il notabile,
il consigliere e il mago astuto
e l’esperto d’incantesimi.
4Io metterò dei ragazzi come loro capi,
dei monelli li domineranno.
5Il popolo userà violenza:
l’uno contro l’altro,
individuo contro individuo;
il giovane tratterà con arroganza l’anziano,
lo spregevole il nobile.
6Perché uno afferrerà il fratello
nella casa del padre:
«Tu hai un mantello: sii nostro capo;
prendi in mano questa rovina!».
7Ma lui si alzerà in quel giorno per dire:
«Non sono un guaritore;
nella mia casa non c’è pane né mantello.
Non ponetemi a capo del popolo!».
8Certo, Gerusalemme va in rovina
e Giuda crolla,
perché la loro lingua e le loro opere sono contro il Signore,
e offendono lo sguardo della sua maestà.
9La loro parzialità li condanna
ed essi ostentano il loro peccato come Sòdoma:
non lo nascondono neppure;
disgraziati loro,
poiché preparano la loro rovina.
10Beato il giusto, perché avrà bene,
mangerà il frutto delle sue opere.
11Guai all’empio, perché avrà male,
secondo l’opera delle sue mani sarà ripagato.
12Il mio popolo! Un fanciullo lo tiranneggia
e delle donne lo dominano.
Popolo mio, le tue guide ti traviano,
distruggono la strada che tu percorri.
13Il Signore si erge per accusare,
egli si presenta per giudicare il suo popolo.
14Il Signore inizia il giudizio
con gli anziani e i capi del suo popolo:
«Voi avete devastato la vigna;
le cose tolte ai poveri sono nelle vostre case.
15Quale diritto avete di schiacciare il mio popolo,
di pestare la faccia ai poveri?».
Oracolo del Signore, il Signore degli eserciti.
16Dice il Signore:
«Poiché si sono insuperbite le figlie di Sion,
procedono a collo teso,
ammiccando con gli occhi,
e camminano a piccoli passi,
facendo tintinnare gli anelli ai piedi,
17il Signore renderà tignoso
il cranio delle figlie di Sion,
il Signore denuderà la loro fronte».
18In quel giorno il Signore toglierà l’ornamento di fibbie, fermagli e lunette,19orecchini, braccialetti, veli,20bende, catenine ai piedi, cinture, boccette di profumi, amuleti,21anelli, pendenti al naso,22vesti preziose e mantelline, scialli, borsette,23specchi, tuniche, turbanti e vestaglie.
24Invece di profumo ci sarà marciume,
invece di cintura una corda,
invece di ricci calvizie,
invece di vesti eleganti uno stretto sacco,
invece di bellezza bruciatura.
25I tuoi prodi cadranno di spada,
i tuoi guerrieri in battaglia.
26Si alzeranno lamenti e gemiti alle sue porte
ed essa, disabitata, giacerà a terra.

Note:

Is 3:Si data questo poema dall'inizio del regno di Acaz, verso il 735. Con un re ancora giovane e sotto la minaccia di un intervento straniero (cf. 2Re 15,37), il paese rischia di precipitare nell'anarchia. Questo testo sembra composto di due brani originariamente indipendenti (vv 19a e 12-15); i vv 9b-11 sono un'aggiunta.

Is 3,4:monelli: questo potrebbe essere anche un plurale di astrazione; bisognerebbe allora intendere «il capriccio».

Is 3,10-11:I vv 10-11, di contenuto sapienziale, interrompono la descrizione dell'anarchia; il v 10 è molto diverso nel gr.

Is 3,12:un fanciullo lo tiranneggia: BJ traduce: «i suoi oppressori lo saccheggiano», conget.: singolare in ebraico. donne: con il TM; BJ traduce «esattori» con le versioni.

Is 3,23:Questo elenco di gingilli, vv 18-23, è forse un'aggiunta. Il senso preciso di molti di questi termini è incerto.

Is 3,24:sacco: in ebraico saq, tela grossolana con cui si facevano «sacchi» (Gen 42,25 , ecc.), ma anche un vestito di penitenza o di lutto, che si portava sul corpo nudo (Is 20,2; Gen 37,34; 1Re 20,31; 1Re 21,27; Am 8,10 ; ecc.).