Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Isaia 52


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1Svégliati, svégliati,
rivèstiti della tua magnificenza, Sion;
indossa le vesti più splendide,
Gerusalemme, città santa,
perché mai più entrerà in te
l’incirconciso e l’impuro.
2Scuotiti la polvere, àlzati, Gerusalemme schiava!
Si sciolgano dal collo i legami, schiava figlia di Sion!
3Poiché dice il Signore: «Per nulla foste venduti e sarete riscattati senza denaro».
4Poiché dice il Signore Dio: «In Egitto è sceso il mio popolo un tempo, per abitarvi come straniero; poi l’Assiro, senza motivo, lo ha oppresso.5Ora, che cosa faccio io qui? – oracolo del Signore. Sì, il mio popolo è stato deportato per nulla! I suoi dominatori trionfavano – oracolo del Signore – e sempre, tutti i giorni, il mio nome è stato disprezzato.6Pertanto il mio popolo conoscerà il mio nome, comprenderà in quel giorno che io dicevo: “Eccomi!”».
7Come sono belli sui monti
i piedi del messaggero che annuncia la pace,
del messaggero di buone notizie che annuncia la salvezza,
che dice a Sion: «Regna il tuo Dio».
8Una voce! Le tue sentinelle alzano la voce,
insieme esultano,
poiché vedono con gli occhi
il ritorno del Signore a Sion.
9Prorompete insieme in canti di gioia,
rovine di Gerusalemme,
perché il Signore ha consolato il suo popolo,
ha riscattato Gerusalemme.
10Il Signore ha snudato il suo santo braccio
davanti a tutte le nazioni;
tutti i confini della terra vedranno
la salvezza del nostro Dio.
11Fuori, fuori, uscite di là!
Non toccate niente d’impuro.
Uscite da essa, purificatevi,
voi che portate gli arredi del Signore!
12Voi non dovrete uscire in fretta
né andarvene come uno che fugge,
perché davanti a voi cammina il Signore,
il Dio d’Israele chiude la vostra carovana.
13Ecco, il mio servo avrà successo,
sarà onorato, esaltato e innalzato grandemente.
14Come molti si stupirono di lui
– tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto
e diversa la sua forma da quella dei figli dell’uomo –,
15così si meraviglieranno di lui molte nazioni;
i re davanti a lui si chiuderanno la bocca,
poiché vedranno un fatto mai a essi raccontato
e comprenderanno ciò che mai avevano udito.

Note:

Is 52,1-6:Le prime parole riprendono quelle di Is 51,9 , ma il profeta si rivolge qui a Gerusalemme la cui cattività sta per finire. I vv 3-6 sono spesso considerati come un'aggiunta in prosa, ma il pensiero è del Deutero-Isaia.

Is 52,2:schiava: leggendo shebijjah, invece di shebi «cattività». - Sciogliti... i legami: con il TM, qerè, versioni; BJ traduce: «le catene sono cadute» con il TM, ketib, 1QIsa.

Is 52,5:che faccio io qui? o, seguendo il ketib, «chi è per me qui?». Nei due casi l'interpretazione è difficile. Sembra che Dio insista sulla gratuità della salvezza che ha apportato al suo popolo. Questo non ha tratto profitto dalla prova e non si è convertito; così i suoi oppressori trionfano e il nome di Jahve è disonorato (v 5, cf. Is 48,11; Ez 20,9; Ez 20,14; Ez 36,25). Ma accordando gratuitamente la salvezza, Jahve porterà Israele a convertirsi e a salvare l'onore del suo nome (v 6).

Is 52,7-12:Il libro della Consolazione è un «vangelo», annunzia la buona novella (cf. Is 40,9). I messaggeri che accorrono al paese e le vedette che li scorgono annunziano la gioia, cioè l'inaugurazione del regno personale di Jahve in Sion. Questo regno, che sostituirà quello dei re terreni, è stato annunziato già da molto tempo dai profeti (cf. Is 43,15; Ger 3,17; Ger 8,19; Ez 20,33; Ez 34,11-16; Mi 2,13; Mi 4,7; Sof 3,15). E' celebrato anche dai «salmi del regno» (Sal 47; Sal 93; Sal 96; Sal 97; Sal 98; Sal 99; Sal 145; Sal 146).

Is 52,12:Il nuovo esodo avviene sotto la protezione di Dio, come il primo (Es 14,19). Ma non sarà più un'uscita affrettata (Es 12,11), una fuga (Is 14,5). Sarà una processione in cui si porteranno non i gioielli presi agli egiziani, ma i vasi sacri del tempio, restituiti da Ciro.

Is 52,13-53,12:Questo quarto canto riprende il tema della sofferenza (cf. Sal 22). Le persecuzioni che il servo sopporterà con grande pazienza (Is 53,7) sono uno scandalo per gli spettatori (Is 52,14-15; Is 53,2-3; Is 53,7-9), ma in realtà sono una intercessione e una espiazione dei peccati (Is 53,4; Is 53,6; Is 53,8; Is 53,10-12). Questo canto sembra dialogato: Jahve pronunzia un oracolo (vv 13-15); i re e i popoli prendono quindi la parola (Is 53,1-10), per descrivere le sofferenze del servo e forse per scusarsi di non averne compreso il senso; infine Dio assicura la buona riuscita del servo (Is 53,11-12).

Is 52,14:di lui: BJ traduce: «alla sua vista» con il Targum; il TM legge: «alla tua vista». - tanto era sfigurato per essere d'uomo il suo aspetto: alla lettera «la sua apparenza (era) sfiguramento (fino a) non essere più un uomo». L'espressione è difficile, ma è garantita dal parallelismo.

Is 52,15:si meraviglieranno: BJ traduce: «saranno nella stupefazione»; il TM legge: «aspergerà» (?).