Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Giobbe 30


font
BIBBIA CEI 2008BIBBIA MARTINI
1 Ora, invece, si burlano di me
i più giovani di me in età,
i cui padri non avrei degnato
di mettere tra i cani del mio gregge.
1 Ma adesso mi scherniscono i più giovani di me, ai padri de' quali non mi sarei degnato di dar la cura de' cani della mia greggia:
2 Anche la forza delle loro mani a che mi giova?
Hanno perduto ogni vigore;
2 De' quali io nulla stimava la forza delle braccia, ed egli eran creduti indegni anche di vivere.
3 disfatti dall’indigenza e dalla fame,
brucano per l’arido deserto,
3 Secchi per la povertà, e per la fame, che cercavan da rodere pel deserto, squalidi nella calamità, e miseria.
4 da lungo tempo regione desolata,
raccogliendo erbe amare accanto ai cespugli
e radici di ginestra per loro cibo.
4 E l'erba mangiavano, e la corteccia degli alberi, e loro cibo era la radice del ginepro.
5 Espulsi dalla società,
si grida dietro a loro come al ladro;
5 E di simili cose andavano in cerca per le valli, e trovate che ne avessero correvano a prenderle con grande schiamazzo.
6 dimorano perciò in orrendi dirupi,
nelle grotte della terra e nelle rupi.
6 Abitavano nelle buche dei torrenti, e nelle caverne della terra, o sopra de' massi.
7 In mezzo alle macchie urlano
accalcandosi sotto i roveti,
7 E in tale stato erano allegri, e per delizia contavano lo star sotto i pruni.
8 razza ignobile, razza senza nome,
cacciati via dalla terra.
8 Figliuoli di gente stolta, e ignobile, i quali nemmen compariscono sopra la terra.
9 Ora, invece, io sono la loro canzone,
sono diventato la loro favola!
9 Or io sua divenuto argomento delle loro canzoni, e oggetto de' loro schemi.
10 Hanno orrore di me e mi schivano
né si trattengono dallo sputarmi in faccia!
10 Mi hanno in abominazione, e fnggon lungi da me, e non han ribrezzo di sputarmi in faccia.
11 Egli infatti ha allentato il mio arco e mi ha abbattuto,
ed essi di fronte a me hanno rotto ogni freno.
11 Perocché egli apri il suo turcasso, e mi trafisse, e il morso pose alla mia bocea.
12 A destra insorge la plebaglia,
per far inciampare i miei piedi
e tracciare contro di me la strada dello sterminio.
12 Nel mio fiorire spuntarono subitamente accanto a me le mie sciagure, mi hanno roversciato per terra, e venendomi sopra come una piena mi hanno oppresso.
13 Hanno sconvolto il mio sentiero,
cospirando per la mia rovina,
e nessuno si oppone a loro.
13 Mi hanno rotte le strade; coloro mi teser de' lacci, e la vinsero, perché non v'ebbe chi m'aiutasse.
14 Irrompono come da una larga breccia,
sbucano in mezzo alle macerie.
14 Quasi rotto il muro, e sforzata la porta si scagliaron sopra di me, e incrudelirono sopra la mia miseria.
15 I terrori si sono volti contro di me;
si è dileguata, come vento, la mia dignità
e come nube è svanita la mia felicità.
15 Fui ridotto nel nulla; tu mi rapisti qual vento, i miei desiderj, ed ogni mio bene se n'andò come nebbia.
16 Ed ora mi consumo,
mi hanno colto giorni funesti.
16 Ed ora dentro di me si strugge l'anima mia, e i giorni di afflizione si sono impossessati di me.
17 Di notte mi sento trafiggere le ossa
e i dolori che mi rodono non mi danno riposo.
17 La notte i dolori fiedono le mie ossa, e non assomma quelli che mi divorano.
18 A gran forza egli mi afferra per la veste,
mi stringe come il collo della mia tunica.
18 Il grande lor numero consuma il mio vestimento, ed ei mi cingono come tonaca, che serra il collo.
19 Mi ha gettato nel fango:
sono diventato come polvere e cenere.
19 Sono considerato come fango, e son fatto simile alla polvere, ed alla cenere.
20 Io grido a te, ma tu non mi rispondi,
insisto, ma tu non mi dai retta.
20 Alzo a te le mie grida, e tu non mi ascolti, e non volgi a me uno sguardo.
21 Sei diventato crudele con me
e con la forza delle tue mani mi perseguiti;
21 Ti se' cambiato in crudele per me, e colla dura tua mano mi tratti come nemico.
22 mi sollevi e mi poni a cavallo del vento
e mi fai sballottare dalla bufera.
22 Mi innalzasti, e quasi ponendo mi sopra del vento mi desti orribil tracollo.
23 So bene che mi conduci alla morte,
alla casa dove convengono tutti i viventi.
23 Io so, che in balìa di morte tu mi darai là dove è assegnata abitazione ad ogni vivente.
24 Nella disgrazia non si tendono forse le braccia
e non si invoca aiuto nella sventura?
24 Tu però la tua man non adopri a consumarli del tutto, e quando saranno abbattuti, tu li salverai.
25 Non ho forse pianto con chi aveva una vita dura
e non mi sono afflitto per chi era povero?
25 Io piangeva una volta le altrui afflizioni, ed era pietosa col povero l'anima mia.
26 Speravo il bene ed è venuto il male,
aspettavo la luce ed è venuto il buio.
26 Mi aspettai felicità, e mi venner sciagure, sperai luce, e sopraggiunser le tenebre:
27 Le mie viscere ribollono senza posa
e giorni d’affanno mi hanno raggiunto.
27 Sono infuocate le mie viscere, e non mi dan posa: mi han sorpreso i giorni di afflizione.
28 Avanzo con il volto scuro, senza conforto,
nell’assemblea mi alzo per invocare aiuto.
28 Io me ne vo malinconico, ma senza trasporti d'ira; mi alzo, e grido in mezzo alla gente.
29 Sono divenuto fratello degli sciacalli
e compagno degli struzzi.
29 Divenni fratello dei dragoni, e compagno degli struzzoli.
30 La mia pelle annerita si stacca,
le mie ossa bruciano per la febbre.
30 Mi si è annerita addosso la pelle, le mie ossa sono inaridite pel grande ardore.
31 La mia cetra accompagna lamenti
e il mio flauto la voce di chi piange.
31 Rivolta in pianto è la mia cetra, e in voce di dolor la mia lira.