Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Giobbe 23


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1Giobbe prese a dire:
2«Anche oggi il mio lamento è amaro
e la sua mano pesa sopra i miei gemiti.
3Oh, potessi sapere dove trovarlo,
potessi giungere fin dove risiede!
4Davanti a lui esporrei la mia causa
e avrei piene le labbra di ragioni.
5Conoscerei le parole con le quali mi risponde
e capirei che cosa mi deve dire.
6Dovrebbe forse con sfoggio di potenza contendere con me?
Gli basterebbe solo ascoltarmi!
7Allora un giusto discuterebbe con lui
e io per sempre sarei assolto dal mio giudice.
8Ma se vado a oriente, egli non c’è,
se vado a occidente, non lo sento.
9A settentrione lo cerco e non lo scorgo,
mi volgo a mezzogiorno e non lo vedo.
10Poiché egli conosce la mia condotta,
se mi mette alla prova, come oro puro io ne esco.
11Alle sue orme si è attaccato il mio piede,
al suo cammino mi sono attenuto e non ho deviato;
12dai comandi delle sue labbra non mi sono allontanato,
ho riposto nel cuore i detti della sua bocca.
13Se egli decide, chi lo farà cambiare?
Ciò che desidera egli lo fa.
14Egli esegue il decreto contro di me
come pure i molti altri che ha in mente.
15Per questo davanti a lui io allibisco,
al solo pensarci mi viene paura.
16Dio ha fiaccato il mio cuore,
l’Onnipotente mi ha frastornato;
17ma non è a causa della tenebra che io perisco,
né a causa dell’oscurità che ricopre il mio volto.

Note:

Gb 23,2:la sua mano: con versioni; il TM ha: «la mia mano».

Gb 23,7:dal mio giudice: con il TM; BJ con versioni legge: «la mia causa».

Gb 23,9:lo cerco: conget.; il TM ha: «agisce». - mi volgo: conget.; il TM legge: «Sl volge».

Gb 23,10:la mia condotta: alla lettera «il mio cammino e la mia sosta», con sir.; il TM ha: «il cammino con me».

Gb 23,12:nel cuore: alla lettera «nel mio seno» con gr., volg.; ebr. incomprensibile. - Si tratta della legge.

Gb 23,13:sceglie: o «decide», bahar, congettura; il TM ha: «in uno», be'ehad.

Gb 23,17:il mio volto, panaj, conget.; il TM ha: «davanti a me», mippanaj. Versetto oscuro; se ne deduce che Giobbe rimpiange di non esser stato liberato dalla morte, prima dell'ora terribile delle tenebre. E' possibile anche non estendere la negazione a tutti e due gli stichi e tradurre il secondo stico con BJ: «ma ha ricoperto il mio volto di oscurità».