Scrutatio

Mercoledi, 24 aprile 2024 - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi)

Giobbe 38


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1Il Signore prese a dire a Giobbe in mezzo all’uragano:
2«Chi è mai costui che oscura il mio piano
con discorsi da ignorante?
3Cingiti i fianchi come un prode:
io t’interrogherò e tu mi istruirai!
4Quando ponevo le fondamenta della terra, tu dov’eri?
Dimmelo, se sei tanto intelligente!
5Chi ha fissato le sue dimensioni, se lo sai,
o chi ha teso su di essa la corda per misurare?
6Dove sono fissate le sue basi
o chi ha posto la sua pietra angolare,
7mentre gioivano in coro le stelle del mattino
e acclamavano tutti i figli di Dio?
8Chi ha chiuso tra due porte il mare,
quando usciva impetuoso dal seno materno,
9quando io lo vestivo di nubi
e lo fasciavo di una nuvola oscura,
10quando gli ho fissato un limite,
e gli ho messo chiavistello e due porte
11dicendo: “Fin qui giungerai e non oltre
e qui s’infrangerà l’orgoglio delle tue onde”?
12Da quando vivi, hai mai comandato al mattino
e assegnato il posto all’aurora,
13perché afferri la terra per i lembi
e ne scuota via i malvagi,
14ed essa prenda forma come creta premuta da sigillo
e si tinga come un vestito,
15e sia negata ai malvagi la loro luce
e sia spezzato il braccio che si alza a colpire?
16Sei mai giunto alle sorgenti del mare
e nel fondo dell’abisso hai tu passeggiato?
17Ti sono state svelate le porte della morte
e hai visto le porte dell’ombra tenebrosa?
18Hai tu considerato quanto si estende la terra?
Dillo, se sai tutto questo!
19Qual è la strada dove abita la luce
e dove dimorano le tenebre,
20perché tu le possa ricondurre dentro i loro confini
e sappia insegnare loro la via di casa?
21Certo, tu lo sai, perché allora eri già nato
e il numero dei tuoi giorni è assai grande!
22Sei mai giunto fino ai depositi della neve,
hai mai visto i serbatoi della grandine,
23che io riserbo per l’ora della sciagura,
per il giorno della guerra e della battaglia?
24Per quali vie si diffonde la luce,
da dove il vento d’oriente invade la terra?
25Chi ha scavato canali agli acquazzoni
e una via al lampo tonante,
26per far piovere anche sopra una terra spopolata,
su un deserto dove non abita nessuno,
27per dissetare regioni desolate e squallide
e far sbocciare germogli verdeggianti?
28Ha forse un padre la pioggia?
O chi fa nascere le gocce della rugiada?
29Dal qual grembo esce il ghiaccio
e la brina del cielo chi la genera,
30quando come pietra le acque si induriscono
e la faccia dell’abisso si raggela?
31Puoi tu annodare i legami delle Plèiadi
o sciogliere i vincoli di Orione?
32Puoi tu far spuntare a suo tempo le costellazioni
o guidare l’Orsa insieme con i suoi figli?
33Conosci tu le leggi del cielo
o ne applichi le norme sulla terra?
34Puoi tu alzare la voce fino alle nubi
per farti inondare da una massa d’acqua?
35Scagli tu i fulmini ed essi partono
dicendoti: “Eccoci!”?
36Chi mai ha elargito all’ibis la sapienza
o chi ha dato al gallo intelligenza?
37Chi mai è in grado di contare con esattezza le nubi
e chi può riversare gli otri del cielo,
38quando la polvere del suolo diventa fango
e le zolle si attaccano insieme?
39Sei forse tu che vai a caccia di preda per la leonessa
e sazi la fame dei leoncelli,
40quando sono accovacciati nelle tane
o stanno in agguato nei nascondigli?
41Chi prepara al corvo il suo pasto,
quando i suoi piccoli gridano verso Dio
e vagano qua e là per mancanza di cibo?

Note:

Gb 38,1:di mezzo al turbine: secondo l'antica modalità delle teofanie di Jahve che manifesta la sua terribile onnipotenza (cf. Sal 18,8-16; Sal 50,3; Na 1,3; Ez 1,4 ; cf. Es 13,22+; Es 19,16+).

Gb 38,3:come un prode: con 1 ms. ebr. sir., Targum; il TM ha: «come un uomo» (per una semplice differenza di vocalizzazione). La stessa cosa in Gb 40,7 . - Si sono invertite le posizioni: Jahve attacca e invita Giobbe a difendersi.

Gb 38,8:Chi ha chiuso: con volg.; il TM ha «egli ha chiuso».

Gb 38,11:s'infrangerà: jishtabber, secondo il gr., il TM ha: «egli porrà al(l'orgoglio),», jashit bi.

Gb 38,14:creta da sigillo: di color rosso. - si colora: ticcaba`, conget.; il TM ha: «stanno in piedi», jitejaccebû.

Gb 38,15:la loro luce, che non è la luce del giorno (cf. Gb 24,13s).

Gb 38,16:alle sorgenti del mare: quelle che si riteneva alimentassero il mare.

Gb 38,17:le porte: con il TM; BJ con i LXX rende: «i portieri». - ombra funerea: è lo sheol (Nm 16,33+). A proposito delle «porte della morte», cf. Is 38,10; Sal 9,14; Sal 107,18; Sap 16,13 .

Gb 38,19:la luce viene personificata come entità distinta dal sole. Ogni sera essa fa ritorno alla sua dimora, mentre escono le tenebre.

Gb 38,20:avviarle: alla lettera: «ricondurle (per i sentieri)», tebi'ennû, conget.; il TM ha: «perché tu comprenda (i sentieri)», tabin.

Gb 38,27:nella steppa: miccijjah, conget.; il TM ha: «luogo d'origine», moca'. -I vv 26-27 sottolineano la gratuità delle opere di Dio o meglio la sollecitudine di Dio verso gli esseri diversi dall'uomo.

Gb 38,30:induriscono: jitehamma'û, conget.; il TM ha: «si nascondono», jithabba'û.

Gb 38,32:la stella del mattino: o «del pastore»; secondo alcuni «Lucifero» (cf. volg.) oppure le Iadi, perché Aldebaran segnava i tempi delle piogge e dei lavori; BJ propone: «la Corona (boreale)». - I figli dell'Orsa designano forse la costellazione dell'Orsa minore.

Gb 38,34:puoi farti coprire: alla lettera: «perché ti copra», con il TM; BJ con i LXX traduce «ti obbedisca».

Gb 38,36:ibis e gallo: traduzione incerta. La parola sekwi («gallo») compare soltanto qui, ma si appoggia su un targum e sulla volg. Tuhot («ibis») sembra una trascrizione di Thot, il dio-ibis egiziano. Questo termine si ritrova un'altra sola volta (Sal 51,8), ma usato in tutt'altro senso. - A questi animali venivano attribuite facoltà divinatorie: l'ibis annunziava le piene del Nilo, il gallo annunzia il giorno e, secondo certe credenze popolari, la pioggia.

Gb 38,39:la leonessa: dalla natura inanimata si passa al regno animale. Vengono scelti gli esemplari animali più feroci e indipendenti o i più strani. Ebbene, Dio attende alla loro sussistenza.

Gb 38,41:vagano: jite'û del TM; BJ congettura: «si protendono», jite'alû.