Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Giobbe 5


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BIBBIA CEI 2008NOVA VULGATA
1 Grida pure! Ti risponderà forse qualcuno?
E a chi fra i santi ti rivolgerai?
1 Voca ergo, si est qui tibi re spondeat!
Ad quem sanctorum converteris?
2 Poiché la collera uccide lo stolto
e l’invidia fa morire lo sciocco.
2 Vere stultum interficit iracundia,
et fatuum occidit invidia.
3 Ho visto lo stolto mettere radici
e subito ho dichiarato maledetta la sua dimora.
3 Ego vidi stultum firma radice
et maledixi sedi eius statim.
4 I suoi figli non sono mai al sicuro,
e in tribunale sono oppressi, senza difensore;
4 Longe fient filii eius a salute
et conterentur in porta, et non erit qui eruat.
5 l’affamato ne divora la messe,
anche se ridotta a spine, la porterà via
e gente assetata agognerà le sue sostanze.
5 Cuius messem famelicus comedet,
et ipsum rapiet armatus, et bibent sitientes divitias eius.
6 Non esce certo dal suolo la sventura
né germoglia dalla terra il dolore,
6 Quia non egreditur ex pulvere nequitia,
et de humo non oritur dolor.
7 ma è l’uomo che genera pene,
come le scintille volano in alto.
7 Sed homo generat laborem,
et aves elevant volatum.
8 Io, invece, mi rivolgerei a Dio
e a Dio esporrei la mia causa:
8 Quam ob rem ego deprecabor Dominum
et ad Deum ponam eloquium meum,
9 a lui, che fa cose tanto grandi da non potersi indagare,
meraviglie da non potersi contare,
9 qui facit magna et inscrutabilia
et mirabilia absque numero;
10 che dà la pioggia alla terra
e manda l’acqua sulle campagne.
10 qui dat pluviam super faciem terrae
et irrigat aquis rura;
11 Egli esalta gli umili
e solleva a prosperità gli afflitti;
11 qui ponit humiles in sublime
et maerentes erigit sospitate;
12 è lui che rende vani i pensieri degli scaltri,
perché le loro mani non abbiano successo.
12 qui dissipat cogitationes malignorum,
ne possint implere manus eorum, quod coeperant;
13 Egli sorprende i saccenti nella loro astuzia
e fa crollare il progetto degli scaltri.
13 qui apprehendit sapientes in astutia eorum
et consilium pravorum dissipat.
14 Di giorno incappano nel buio,
in pieno sole brancolano come di notte.
14 Per diem incurrent tenebras
et, quasi in nocte, sic palpabunt in meridie.
15 Egli invece salva il povero dalla spada della loro bocca
e dalla mano del violento.
15 Porro salvum faciet egenum a gladio oris eorum
et de manu violenti pauperem;
16 C’è speranza per il misero,
ma chi fa l’ingiustizia deve chiudere la bocca.
16 et erit egeno spes,
iniquitas autem contrahet os suum.
17 Perciò, beato l’uomo che è corretto da Dio:
non sdegnare la correzione dell’Onnipotente,
17 Beatus homo, qui corripitur a Deo;
increpationem ergo Omnipotentis ne reprobes.
18 perché egli ferisce e fascia la piaga,
colpisce e la sua mano risana.
18 Quia ipse vulnerat et medetur,
percutit, et manus eius sanabunt.
19 Da sei tribolazioni ti libererà
e alla settima il male non ti toccherà;
19 In sex tribulationibus liberabit te,
et in septem non tanget te malum.
20 nella carestia ti libererà dalla morte
e in guerra dal colpo della spada,
20 In fame eruet te de morte
et in bello de manu gladii.
21 sarai al riparo dal flagello della lingua,
né temerai quando giunge la rovina.
21 A flagello linguae absconderis
et non timebis vastationem, cum venerit.
22 Della rovina e della fame riderai
né temerai le bestie selvatiche;
22 In vastitate et fame ridebis
et bestias terrae non formidabis.
23 con le pietre del campo avrai un patto
e le bestie selvatiche saranno in pace con te.
23 Sed cum lapidibus campi pactum tuum,
et bestiae terrae pacificae erunt tibi.
24 Vedrai che sarà prospera la tua tenda,
visiterai la tua proprietà e non sarai deluso.
24 Et scies quod pacem habeattabernaculum tuum,
et visitans habitationem tuam non falleris.
25 Vedrai che sarà numerosa la tua prole,
i tuoi rampolli come l’erba dei prati.
25 Scies quoque quoniam multiplex erit semen tuum,
et progenies tua quasi herba terrae.
26 Te ne andrai alla tomba in piena maturità,
come un covone raccolto a suo tempo.
26 Ingredieris in abundantia sepulcrum,
sicut infertur acervus tritici in tempore suo.
27 Ecco, questo l’abbiamo studiato a fondo, ed è vero.
Ascoltalo e imparalo per il tuo bene».
27 Ecce hoc, ut investigavimus, ita est;
oboedi illi et tu sapias tibi ”.