Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Giobbe 4


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BIBBIA CEI 2008NOVA VULGATA
1 Elifaz di Teman prese a dire:
1 Respondens autem Eliphaz Themanites dixit:
2 «Se uno tenta di parlare, ti sarà gravoso?
Ma chi può trattenere le parole?
2 “ Si coeperimus loqui tibi, forsitan moleste accipies;
sed conceptum sermonem tenere quis poterit?
3 Ecco, sei stato maestro di molti
e a mani stanche hai ridato vigore;
3 Ecce, docuisti multos
et manus lassas roborasti;
4 le tue parole hanno sorretto chi vacillava
e le ginocchia che si piegavano hai rafforzato.
4 vacillantes confirmaverunt sermones tui,
et genua trementia confortasti.
5 Ma ora che questo accade a te, ti è gravoso;
capita a te e ne sei sconvolto.
5 Nunc autem venit super te plaga, et defecisti;
tetigit te, et conturbatus es.
6 La tua pietà non era forse la tua fiducia,
e la tua condotta integra la tua speranza?
6 Nonne timor tuus est fiducia tua,
spes tua est perfectio viarum tuarum?
7 Ricordalo: quale innocente è mai perito
e quando mai uomini retti furono distrutti?
7 Recordare, obsecro te, quis umquam innocens periit,
aut quando recti deleti sunt?
8 Per quanto io ho visto, chi ara iniquità
e semina affanni, li raccoglie.
8 quin potius vidi eos, qui operantur iniquitatem
et seminant dolores et metunt eos,
9 A un soffio di Dio periscono
e dallo sfogo della sua ira sono annientati.
9 flante Deo perisse,
et spiritu irae eius esse consumptos.
10 Ruggisce il leone, urla la belva,
e i denti dei leoncelli si frantumano;
10 Rugitus leonis et vox leaenae
et dentes catulorum leonum contriti sunt.
11 il leone perisce per mancanza di preda,
e i figli della leonessa si disperdono.
11 Leo periit, eo quod non haberet praedam,
et catuli leonis dissipati sunt.
12 A me fu recata, furtiva, una parola
e il mio orecchio ne percepì il lieve sussurro.
12 Porro ad me furtive verbum delatum est,
et suscepit auris mea sussurrum eius.
13 Negli incubi delle visioni notturne,
quando il torpore grava sugli uomini,
13 In horrore visionis nocturnae,
quando solet sopor occupare homines,
14 terrore mi prese e spavento,
che tutte le ossa mi fece tremare;
14 pavor tenuit me et tremor,
et omnia ossa mea perterrita sunt.
15 un vento mi passò sulla faccia,
sulla pelle mi si drizzarono i peli.
15 Et cum spiritus, me praesente, transiret,
inhorruerunt pili carnis meae.
16 Stava là uno, ma non ne riconobbi l'aspetto,
una figura era davanti ai miei occhi.
Poi udii una voce sommessa:
16 Stetit quidam, cuius non agnoscebam vultum,
imago coram oculis meis,
et vocem quasi aurae lenis audivi:
17 “Può l’uomo essere più retto di Dio,
o il mortale più puro del suo creatore?
17 “Numquid homo Dei comparatione iustificabitur,
aut factore suo purior erit vir?”.
18 Ecco, dei suoi servi egli non si fida
e nei suoi angeli trova difetti,
18 Ecce, in servis suis fiduciam non habet
et in angelis suis reperit pravitatem.
19 quanto più in coloro che abitano case di fango,
che nella polvere hanno il loro fondamento!
Come tarlo sono schiacciati,
19 Quanto magis hi, qui habitant domosluteas,
quorum fundamentum est in pulvere.
Consumentur velut tinea!
20 sono annientati fra il mattino e la sera,
senza che nessuno ci badi, periscono per sempre.
20 De mane usque ad vesperam succidentur
et, quia nullus intellegit, in aeternum peribunt.
21 Non viene forse strappata la corda della loro tenda,
sicché essi muoiono, ma senza sapienza?”.
21 Nonne evulsum est reliquum eorum ab eis?
Morientur, et non in sapientia.