Giobbe 4
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BIBBIA CEI 2008 | BIBBIA MARTINI |
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1 Elifaz di Teman prese a dire: | 1 Ma Eliphaz di Theman rispose, e disse: |
2 «Se uno tenta di parlare, ti sarà gravoso? Ma chi può trattenere le parole? | 2 Se noi imprenderemo a parlarti, forse lo prenderai in mala parte; ma chi può rattener la parola, che gli viene alla bocca? |
3 Ecco, sei stato maestro di molti e a mani stanche hai ridato vigore; | 3 Tu fosti già il maestro di molti, e alle braccia stanche rendesti vigore: |
4 le tue parole hanno sorretto chi vacillava e le ginocchia che si piegavano hai rafforzato. | 4 Le tue parole furon sostegno ai vacillanti, ed alle tremanti ginocchia desti conforto: |
5 Ma ora che questo accade a te, ti è gravoso; capita a te e ne sei sconvolto. | 5 Ma ora, che il flagello è venuto sopra di te, tu se' abbattuto; ti ha toccato, e ti sbigottisci. |
6 La tua pietà non era forse la tua fiducia, e la tua condotta integra la tua speranza? | 6 Dov' è la tua pietà, la tua fortezza, la tua pazienza, e la perfezione del tuo operare? |
7 Ricordalo: quale innocente è mai perito e quando mai uomini retti furono distrutti? | 7 Rammentati di grazia, qual mai innocente perì? e quando mai furono schiantati i giusti? |
8 Per quanto io ho visto, chi ara iniquità e semina affanni, li raccoglie. | 8 Io vidi anzi coloro, che coltìvaron l'iniquità, e seminavano all'anni, e affanni mietevano, |
9 A un soffio di Dio periscono e dallo sfogo della sua ira sono annientati. | 9 Perire a un soffio di Dio, ed essere consunti da un alito dell'ira di lui: |
10 Ruggisce il leone, urla la belva, e i denti dei leoncelli si frantumano; | 10 Peri il lion che ruggiva, e la lionessa che urlava, e i denti de' lioncelli furono spezzati. |
11 il leone perisce per mancanza di preda, e i figli della leonessa si disperdono. | 11 La tigre rimase estinta per mancanza di preda, e i lioncini furono spersi. |
12 A me fu recata, furtiva, una parola e il mio orecchio ne percepì il lieve sussurro. | 12 Or un' arcana parola fa detta a me, e quasi di fuga il mio orecchio ne intese il debil suono. |
13 Negli incubi delle visioni notturne, quando il torpore grava sugli uomini, | 13 Nell'orrore di una visione notturna, quando il sonno suole impossessarsi degli uomini, |
14 terrore mi prese e spavento, che tutte le ossa mi fece tremare; | 14 Fui preso da timore, e da tremito, e tutte le mie ossa furon commosse: |
15 un vento mi passò sulla faccia, sulla pelle mi si drizzarono i peli. | 15 E passando davanti a me uno spirito, si arricciarono i peli della mia carne. |
16 Stava là uno, ma non ne riconobbi l'aspetto, una figura era davanti ai miei occhi. Poi udii una voce sommessa: | 16 Mi apparve uno, il volto del quale non era a me noto, un simulacro dinanzi agli occhi miei, e udii un suono come di aura leggera. |
17 “Può l’uomo essere più retto di Dio, o il mortale più puro del suo creatore? | 17 Forse un uomo messo al paragone con Dio sarà dichiarato giusto, o sarà egli più puro del suo faccitore? |
18 Ecco, dei suoi servi egli non si fida e nei suoi angeli trova difetti, | 18 Ecco che quelli che a lui servono non hanno stabilità, e negli Angeli suoi trova egli difetto. |
19 quanto più in coloro che abitano case di fango, che nella polvere hanno il loro fondamento! Come tarlo sono schiacciati, | 19 Quanto più quelli, che abitano case di fango, i quali hanno per fondamento la polvere, saran consunti come da verme? |
20 sono annientati fra il mattino e la sera, senza che nessuno ci badi, periscono per sempre. | 20 Dal mattino alla sera saranno troncati, e perché nissun ha intelligenza, periranno in eterno. |
21 Non viene forse strappata la corda della loro tenda, sicché essi muoiono, ma senza sapienza?”. | 21 E quei, che tra loro primeggiano, saran tolti dal mondo: morranno, e non da sapienti. |