Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Giobbe 17


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA RICCIOTTI
1 Il mio respiro è affannoso,
i miei giorni si spengono;
non c’è che la tomba per me!
1 - Il mio spirito s'attenua, i miei giorni s'accorciano, e per me non resta che il sepolcro!
2 Non sono con me i beffardi?
Fra i loro insulti veglia il mio occhio.
2 Io non ho peccato, eppur nelle amarezze s'intrattiene l'occhio mio.
3 Poni, ti prego, la mia cauzione presso di te;
chi altri, se no, mi stringerebbe la mano?
3 Liberami, o Signore, e mettimi vicino a te, e poi mi combatta pur la mano di chiunque.
4 Poiché hai tolto il senno alla loro mente,
per questo non li farai trionfare.
4 Il cuor di costoro tu tenesti lontano dall'intelligenza, perciò essi non trionferanno.
5 Come chi invita a pranzo gli amici,
mentre gli occhi dei suoi figli languiscono.
5 Si promette del bottino ai compagni, mentre gli occhi dei propri figli si consumano [in vana attesa].
6 Mi ha fatto diventare la favola dei popoli,
sono oggetto di scherno davanti a loro.
6 Eppur egli mi ha ridotto a proverbio della plebe, e [spaventoso] esempio io sono per essi.
7 Si offusca per il dolore il mio occhio
e le mie membra non sono che ombra.
7 S'ottenebrò pel corruccio l'occhio mio, e le mie membra sono ridotte ad un nulla.
8 Gli onesti ne rimangono stupiti
e l’innocente si sdegna contro l’empio.
8 I giusti sono sgomenti di questo, e l'innocente insorge contro l'ipocrita;
9 Ma il giusto si conferma nella sua condotta
e chi ha le mani pure raddoppia gli sforzi.
9 ma il giusto s'attiene alla sua strada, e chi è puro di mani accresce la costanza.
10 Su, venite tutti di nuovo:
io non troverò un saggio fra voi.
10 Perciò voi tutti volgetevi e venite, ed io non troverò fra voi alcun sapiente!
11 I miei giorni sono passati, svaniti i miei progetti,
i desideri del mio cuore.
11 I miei giorni passarono, i miei progetti furono dispersi, tormentandomi il cuore.
12 Essi cambiano la notte in giorno:
“La luce – dicono – è più vicina delle tenebre”.
12 La notte [per me] s'è cambiata in giorno, e di nuovo dopo le tenebre aspetto la luce.
13 Se posso sperare qualche cosa, il regno dei morti è la mia casa,
nelle tenebre distendo il mio giaciglio.
13 Se ho una speranza, è che gl'ìnferi diventino la mia dimora, e che nelle tenebre [della morte] io stenda il mio giaciglio;
14 Al sepolcro io grido: “Padre mio sei tu!”
e ai vermi: “Madre mia, sorella mia voi siete!”.
14 alla putredine io esclamo: - Tu sei il padre mio! Mamma mia! e Sorella mia! - [chiamo] la verminaia.
15 Dov’è, dunque, la mia speranza?
Il mio bene chi lo vedrà?
15 Ov'è mai dunque la mia speranza [umana], e la mia felicità chi può scoprirla?
16 Caleranno le porte del regno dei morti,
e insieme nella polvere sprofonderemo?».
16 Nei profondissimi ìnferi scenderà ogni mia cosa: non potrò almeno laggiù trovar la mia pace?».