Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Psalmi 73


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VULGATADIODATI
1 Intellectus Asaph. Ut quid, Deus, repulisti in finem,
iratus est furor tuus super oves pascuæ tuæ ?
1 Salmo di Asaf CERTAMENTE Iddio è buono ad Israele, A quelli che son puri di cuore.
2 Memor esto congregationis tuæ,
quam possedisti ab initio.
Redemisti virgam hæreditatis tuæ,
mons Sion, in quo habitasti in eo.
2 Ora, quant’è a me, quasi che incapparono i miei piedi; Come nulla mancò che i miei passi non isdrucciolassero.
3 Leva manus tuas in superbias eorum in finem :
quanta malignatus est inimicus in sancto !
3 Perciocchè io portava invidia agl’insensati, Veggendo la prosperità degli empi.
4 Et gloriati sunt qui oderunt te in medio solemnitatis tuæ ;
posuerunt signa sua, signa :
4 Perciocchè non vi sono alcuni legami alla lor morte; E la lor forza è prosperosa.
5 et non cognoverunt sicut in exitu super summum.
Quasi in silva lignorum securibus
5 Quando gli altri uomini sono in travagli, essi non vi son punto; E non ricevono battiture col rimanente degli uomini.
6 exciderunt januas ejus in idipsum ;
in securi et ascia dejecerunt eam.
6 Perciò, la superbia li cinge a guisa di collana; La violenza li involge come un vestimento.
7 Incenderunt igni sanctuarium tuum ;
in terra polluerunt tabernaculum nominis tui.
7 Gli occhi escono loro fuori per lo grasso; Avanzano le immaginazioni del cuor loro.
8 Dixerunt in corde suo cognatio eorum simul :
Quiescere faciamus omnes dies festos Dei a terra.
8 Son dissoluti, e per malizia ragionano di oppressare; Parlano da alto.
9 Signa nostra non vidimus ;
jam non est propheta ;
et nos non cognoscet amplius.
9 Mettono la lor bocca dentro al cielo, E la lor lingua passeggia per la terra.
10 Usquequo, Deus, improperabit inimicus ?
irritat adversarius nomen tuum in finem ?
10 Perciò, il popolo di Dio riviene a questo, Veggendo che l’acqua gli è spremuta a bere a pien calice,
11 Ut quid avertis manum tuam,
et dexteram tuam de medio sinu tuo in finem ?
11 E dice: Come può essere che Iddio sappia ogni cosa, E che vi sia conoscimento nell’Altissimo?
12 Deus autem rex noster ante sæcula :
operatus est salutem in medio terræ.
12 Ecco, costoro son empi, e pur godono pace e tranquillità in perpetuo; Ed accrescono le lor facoltà.
13 Tu confirmasti in virtute tua mare ;
contribulasti capita draconum in aquis.
13 Indarno adunque in vero ho nettato il mio cuore, Ed ho lavate le mie mani nell’innocenza.
14 Tu confregisti capita draconis ;
dedisti eum escam populis Æthiopum.
14 Poichè son battuto tuttodì, Ed ogni mattina il mio gastigamento si rinnuova
15 Tu dirupisti fontes et torrentes ;
tu siccasti fluvios Ethan.
15 Se io dico: Io ragionerò così; Ecco, io son disleale inverso la generazione de’ tuoi figliuoli.
16 Tuus est dies, et tua est nox ;
tu fabricatus es auroram et solem.
16 Io ho adunque pensato di volere intender questo; Ma la cosa mi è parsa molto molesta.
17 Tu fecisti omnes terminos terræ ;
æstatem et ver tu plasmasti ea.
17 Infino a tanto che sono entrato ne’ santuari di Dio; Ed ho considerato il fine di coloro.
18 Memor esto hujus : inimicus improperavit Domino,
et populus insipiens incitavit nomen tuum.
18 Certo, tu li metti in isdruccioli; Tu li trabocchi in ruine.
19 Ne tradas bestiis animas confitentes tibi,
et animas pauperum tuorum ne obliviscaris in finem.
19 Come sono eglino stati distrutti in un momento! Come son venuti meno, e sono stati consumati per casi spaventevoli!
20 Respice in testamentum tuum,
quia repleti sunt qui obscurati sunt terræ domibus iniquitatum.
20 Son come un sogno, dopo che l’uomo si è destato; O Signore, quando tu ti risveglierai, tu sprezzerai la lor vana apparenza
21 Ne avertatur humilis factus confusus ;
pauper et inops laudabunt nomen tuum.
21 Quando il mio cuore era inacerbito, Ed io era punto nelle reni;
22 Exsurge, Deus, judica causam tuam ;
memor esto improperiorum tuorum,
eorum quæ ab insipiente sunt tota die.
22 Io era insensato, e non aveva conoscimento; Io era inverso te simile alle bestie.
23 Ne obliviscaris voces inimicorum tuorum :
superbia eorum qui te oderunt ascendit semper.
23 Ma pure io sono stato del continuo teco; Tu mi hai preso per la man destra.
24 Tu mi condurrai per lo tuo consiglio, E poi mi riceverai in gloria;
25 Chi è per me in cielo, fuor che te? Io non voglio altri che te in terra.
26 La mia carne ed il mio cuore erano venuti meno: Ma Iddio è la rocca del mio cuore, e la mia parte in eterno.
27 Perciocchè, ecco, quelli che si allontanano da te periranno; Tu distruggerai ogni uomo che fornicando si svia da te.
28 Ma quant’è a me, egli mi è buono di accostarmi a Dio; Io ho posta nel Signore Iddio la mia confidanza, Per raccontar tutte le opere sue