Scrutatio

Mercoledi, 1 maggio 2024 - San Giuseppe Lavoratore ( Letture di oggi)

Giobbe 37


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NOVA VULGATABIBBIA MARTINI
1 Super hoc expavit cor meum
et emotum est de loco suo.
1 Per questo tremò a me il cuore, e mi sbalzò dalla sua sede.
2 Audite fremitum vocis eius
et murmur de ore illius procedens.
2 Attentamente ascoltate la tremenda voce di lui, e il suono, che parte dalla sua bocca.
3 Subter omnes caelos ipsum revolvit,
et lumen illius super terminos terrae.
3 Egli porta il suo pensiero alle cose di sotto de' cieli, e la sua luce fino alle estremità della terra.
4 Post eum rugiet sonitus,
tonabit voce magnitudinis suae;
et non retardabit, cum audita fuerit vox eius.
4 Dietro a lui un suono di ruggito, egli tuona colla voce di sua Maestà, e udita che sia la sua voce, aggiungervi non si potrà.
5 Tonabit Deus in voce sua mirabiliter,
qui facit magna et inscrutabilia.
5 Mirabilmente rimbomba nel tuono la voce di Dio, che fa cose grandi, e imperscrutabili.
6 Qui praecipit nivi, ut descendat in terram,
et hiemis pluviis et imbri, ut roborentur.
6 Egli comanda alla neve di calar sulla terra, e alle pioggie d'inverno, e alle sue impetuose procelle.
7 Qui in manu omnium hominum signat,
ut noverint singuli opera sua.
7 Egli nella mano d'ogni uomo pone un segno, affinchè ciascuno conosca le opere sue.
8 Ingredietur bestia latibulum
et in antro suo morabitur.
8 La fiera si ritira nella sua tana, e si sta ferma nel suo covile.
9 Ab interioribus egredietur tempestas,
et ab Arcturo frigus.
9 Da' luoghi reconditi la tempesta vien fuora, e il freddo da settentrione.
10 Flante Deo, datur gelu,
et expansio aquarum solidatur.
10 Al soffio di Dio il gelo si addensa, e si spandono dipoi le acque da tutte parti.
11 Fulgur proicitur a nube,
et nubes spargunt lumen suum;
11 Il frumento brama le nuvole, e le nuvole gettan la loro luce.
12 quae lustrant per circuitum,
quocumque eas voluntas gubernantis duxerit,
ad omne, quod praeceperit illis super faciem orbis terrarum,
12 Elle van girando all'intorno dovunque le guidi il volere di lui, che le governa, ad eseguire i suoi ordini per tutte le parti della terra,
13 sive in castigatione terrae suae,
sive in misericordia eas iusserit inveniri.
13 Sia in una data tribù, sia nella terra di lui, o in qualunque altro luogo, dove alla bontà di lui piacerà, che elle si trovino.
14 Ausculta haec, Iob;
sta et considera mirabilia Dei.
14 Ascolta queste cose, o Giobbe, levati su, e considera le meraviglie di Dio.
15 Numquid scis quando praeceperit Deus,
ut ostenderent lucem nubes eius?
15 Sai tu forse quando Dio abbia comandato alle piogge di fare apparire la luce dalle sue nuvole?
16 Numquid nosti semitas nubium magnas
et mirabilia perfecti scientia?
16 Hai tu conosciute le vie delle nuvole, e quel grande, e perfetto sapere?
17 Nonne vestimenta tua calida sunt,
cum quieverit terra austro?
17 Non son elleno calde le tue vestimenta, allorché l'austro soffia sopra la terra?
18 Tu forsitan cum eo expandisti caelos,
qui solidissimi, quasi aere, fusi sunt?
18 Tu forse insieme con lui fabbricasti i cieli, i quali sono saldissimi, come se fosser gettati in bronzo?
19 Ostende nobis quid dicamus illi;
nos disponere verba nescimus propter tenebras.
19 Insegna tu a noi quello, che abbiamo da dire a lui; perocché noi siamo avvolti nelle tenebre.
20 Quis narrabit ei, quae loquor?
Et, si locutus fuerit, homo deglutietur.
20 Chi ridirà a lui quello, ch'io dico? Se un uomo ardirà di parlarne, resterà oppresso.
21 At nunc non vident lucem:
aer offuscatus est nubibus,
sed ventus transiens fugabit eas.
21 Ma adesso gli uomini non veggon la luce; l'aria subitamente comprimesi in nuvole, ma un vento, che passa le mette in fuga.
22 Ab aquilone splendor auri venit;
et circa Deum terribilis maiestas.
22 L'oro vien da settentrione, e a Dio laude diasi con timore.
23 Omnipotentem attingere non possumus: magnus fortitudine;
et iudicium et multam iustitiam deprimere non potest.
23 Noi non siam degni di raggiungerlo, egli è grande in sua possanza, ne' suoi giudizj, e nella giustizia, ed è ineffabile.
24 Ideo timebunt eum homines,
non contemplabitur omnes, qui sibi videntur corde sapientes ”.
24 Per questo gli uomini lo temeranno, e nissuno di quelli, che si credono saggi ardirà di contemplarlo.