Scrutatio

Giovedi, 2 maggio 2024 - Sant´ Atanasio ( Letture di oggi)

Geremia 10


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BIBBIA MARTININOVA VULGATA
1 Udite la parola, che il Signore ha detta sopra di voi, o casa di Israele.1 Audite verbum, quod locutus est Dominus super vos, domus Israel.
2 Queste cose dice il Signore: Non andate a imparare i costumi delle nazioni; e non temete i segni celesti, de' quali hanno timore le nazioni:2 Haecdicit Dominus:
“ Iuxta vias gentium nolite discere
et a signis caeli nolite metuere,
quae timent gentes,
3 Perocché le leggi de' popoli sono vane: conciossiachè l'artefice tronca colla scure una pianta nel bosco, e la lavora,3 quia leges populorum vanae sunt.
Quia lignum de saltu praecidit
opus manuum artificis in ascia,
4 La adorna d'oro, e d'argento, unendo il tutto per via di chiovi, e di martello, affinchè non si scompagini.4 argento et auro decoravit illud,
clavis et malleis firmavit,
ut non moveatur;
5 Ella è fatta come una palma, e non parla: Ella si alza, e si porta, perchè non può dar un passo. Non temete adunque cose tali, che non posson fare né mal, né bene.5 sicut formido in cucumerario sunt
et non loquentur,
portantur, quia incedere non valent:
nolite ergo timere ea,
quia nec male possunt facere nec bene ”.
6 Non è chi somigli te, o Signore: grande se' tu, e grande il nome tuo in possanza.6 Non est similis tui, Domine;
magnus es tu,
et magnum nomen tuum in fortitudine.
7 Chi non avrà timore di te, o Re delle genti? imperocché tua è la gloria: tra tutti i sapienti delle nazioni, e in tutti i loro regni niuno è simile a te.7 Quis non timebit te, o rex gentium?
Te enim decet,
quoniam inter cunctos sapientes gentium
et in universis regnis earum nullus est similis tui.
8 Con questo si mostrerà, che ei sono stolti, e insensati: argomento della loro vanita è il legno.8 Pariter insipientes et fatui sunt;
doctrina vanitatis eorum lignum est.
9 Si porta da Tharsis l'argento ridotto in lamine, e l'oro di Ophaz: si mette in opera dall'artefice, dalla mano dell'argentiere: si veste (la statua) di giacinto, e di porpora. Tutto questo è lavoro d'artefici.9 Argentum involutum, quod de Tharsis affertur,
et aurum de Ophaz,
opus artificis et manuum aurificis,
hyacinthus et purpura indumentum eorum;
opus artificum universa haec.
10 Ma il Signore è il Dio vero; egli è il Dio vivo, e il Rege eterno: dall'ira di lui sarà scommossa la terra, e i popoli non reggeranno alle sue minacce.10 Dominus autem Deus verus est,
ipse Deus vivens et rex sempiternus;
ab indignatione eius commovebitur terra,
et non sustinebunt gentes comminationem eius.
11 Voi adunque direte loro così: Gli dei, che non hanno fatto il cielo, e la terra, periscano dalla faccia della terra, e dal numero delle cose, che sono sotto del cielo.11 Sic ergo dicetis eis: “ Dii, qui caelos et terram non fecerunt, pereant deterra et de his, quae sub caelis sunt ”.
12 Egli con sua possanza fece la terra, regola il mondo colla sua sapienza, e colla intelligenza sua distende i cieli.12 Qui fecit terram in fortitudine sua,
firmavit orbem in sapientia sua
et prudentia sua extendit caelos.
13 A una sua voce aduna nel cielo una gran massa di acque, solleva dalle estremità della terra le nuvole: scioglie i folgori in pioggia, e da' suoi tesori ne tragge il vento.13 Ad vocem suam dat multitudinem aquarum in caelo
et elevat nebulas ab extremitatibus terrae;
fulgura in pluviam facit
et educit ventum de thesauris suis.
14 Del proprio sapere diventò stolto ogni uomo; la statua stessa confonde ogni artefice: perchè cosa falsa è quella, che egli ha fatto, e spirito in lei non è.14 Stultus factus est omnis homo absque scientia;
confusus est omnis artifex in sculptili,
quoniam falsum est, quod conflavit,
et non est spiritus in eis.
15 Elle son cose vane, e opere degne di riso: al tempo della loro visita, periranno.15 Vana sunt et opus risu dignum;
in tempore visitationis suae peribunt.
16 Non è come queste colui, che è la porzione di Giacobbe: imperocché egli è, che ha fatte tutte le cose, e Israele è la sua eredità: il suo nome egli è: Signor degli eserciti.16 Non est his similis pars Iacob:
qui enim formavit omnia, ipse est,
et Israel tribus hereditatis eius,
Dominus exercituum nomen illi.
17 Metti insieme da tutta la terra i tuoi obbrobri, o tu, che se' assediata:17 Congrega de terra sarcinam tuam,
quae habitas in obsidione,
18 Perocché queste cose dice il Signore: Ecco che io questa volta getterò lontano gli abitatori di questa terra, e darò loro tribolazione tale, che li troverà.18 quia haec dicit Dominus:
“ Ecce ego longe proiciam habitatores terrae in hac vice
et tribulabo eos, ita ut inveniant me ”.
19 Me infelice nella mia afflizione! la mia piaga è atroce. Ma io ho detto: Questo male veramente è mio, e io dovrò portarlo.19 Vae mihi super contritione mea,
pessima plaga mea!
Ego autem dixi:
“ Plane haec infirmitas mea est,
et portabo illam ”.
20 Il mio padiglione è atterrato: tutte le corde sono rotte: i miei figliuoli si sono partiti da me, ed ei più non sono: non v'ha più chi rizzi la mia tenda, e innalzi i miei padiglioni.20 Tabernaculum meum vastatum est, omnes funiculi mei dirupti sunt;
filii mei exierunt a me et non subsistunt,
non est qui extendat ultra tentorium meum
et erigat pelles meas.
21 Imperocché i pastori si son di portati da stolti, e non han cercato il Signore: per questo non ebber saggezza, e il loro gregge è stato tutto disperso.21 Quia stulte egerunt pastores
et Dominum non quaesierunt;
propterea non prosperati sunt,
et omnis grex eorum dispersus est.
22 Voce, che si fa sentire, e tumulto grande ecco che viene dalla parte di settentrione: per cangiare le città di Giuda in deserti, e in abitazione di dragoni.22 Vox auditionis ecce venit
et commotio magna de terra aquilonis,
ut ponat civitates Iudae solitudinem
et habitaculum thoum.
23 Io so, o Signore, che non è dell'uomo il seguir la sua strada, e non è dell'uomo il camminare, e il regolare i suoi andamenti.23 “ Scio, Domine, quia non est hominis via eius,
nec viri est, ut ambulet et dirigat gressus suos.
24 Castigami, o Signore, ma con misura, e non nel tuo furore, affinchè tu non mi ritorni nel nulla.24 Corripe me, Domine,
verumtamen in iudicio et non in furore tuo,
ne forte ad nihilum redigas me ”.
25 Versa la tua indegnazione sopra le genti, che non ti conoscono, e sopra le provincie, che non invocano il nome tuo: perocché elle hanno mangiato Giacobbe, e lo han divorato, e l'han consunto, ed han dissipata la sua magnificenza.25 Effunde indignationem tuam super gentes,
quae non cognoverunt te,
et super cognationes,
quae nomen tuum non invocaverunt;
quia comederunt Iacob
et devoraverunt eum
et consumpserunt illum
et pascua eius dissipaverunt.