Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Geremia 9


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Piange lo stato infelice di Gerusalemme: non è da fidarsi d'alcuno, perchè tutti camminano con fraude: invita tutti a piangere la desolazione della Giudea. Non gloriarsi se non in Dio, il quale punirà tanto i Gentili come gli Ebrei incirconcisi di cuore.

1Chi darà acqua alla mia testa, e agli occhi miei una fontana di lagrime, e piangerò di, e notte gli uccisi della figlia del popol mio?2Chi mi darà nella solitudine una capanna da viaggiatore, affinchè io lasci il mio popolo, e mi ritiri da costoro? perchè ei son tutti adulteri, turba di prevaricatori.3E hanno stesa la loro lingua qual arco di menzogna, e non di verità. Ei si son fatti possenti sopra la terra, perchè da una malvagità son passati all'altra malvagità, e non han conosciuto me, dice il Signore.4Si guardi ognuno dal suo prossimo, e nissuno si fidi de' suoi fratelli, perchè ogni fratello farà il mestiero di traditore, e ogni amico ordirà frodi.5E ogni uomo si burlerà del proprio fratello, e non diranno mai verità; perocché hanno avvezzata la loro lingua alla bugia: si sono stancati a mal fare.6Tu abiti in mezzo agli inganni; perchè aman gl'inganni; ricusano di conoscermi, dice il Signore.7Per questo tali cose dice il Signore degli eserciti: Io li metterò al fuoco, e farò saggio di essi: imperocché qual altra cosa farò io per la figlia del popol mio?8Saetta feritrice è la loro lingua, ella parla per ingannare: colla bocca annunzia pace al suo amico, e segretamente gli tende insidie.9Forse che io non punirò tali cose, dice il Signore? O non farà vendetta l'anima mia di un popol tale?10Spargerò lagrime, e lamenti a causa dei monti, e piangerò deserto l'ameno paese; perche tutto è stato incendiato, e perchè nissuno è, che vi passi, e non vi si ode la voce de' padroni: dagli uccelli dell'aria sino ai giumenti tutto se n'è ito, e si è ritirato.11Ed io farò di Gerusalemme mucchi d'arena, e tane di dragoni: e le città di Giuda cangerò in deserti, né vi sarà chi le abiti.12Qual è l'uomo sapiente, che in tenda questo, e a cui faccia udire il Signore la Parola della sua bocca, affinchè annunzi il perchè sia andata in perdizione questa terra, e sia arsa come un deserto, talché nissuno vi passi?13E il Signore disse: Perchè hanno abbandonata la mia legge, ch'io diedi loro, e non hanno udita la mia voce, e secondo questa non han camminato,14E han seguitato il pravo lor cuore, e han seguitato Baalim, come insegnaron ad essi i padri loro;15Per questo tali cose dice il Signore degli eserciti, il Dio d'Israele: Ecco che io ciberò questo popolo di assenzio, e darò loro a bere acqua di fiele.16E li dispergerò tralle nazioni, che erano ignote ad essi, e a' loro padri: e manderò dietro ad essi la spada fino a tanto che siano consunti.17Queste cose dice il Signor degli eserciti, il Dio d'Israele: Cercatevi, e chiamate delle piagnone, e vengano e mandate a invitare le più dotte, e si affrettino:18E presto intuonino lamentazioni sopra di noi, e spargano lagrime gli occhi nostri, e stillino acqua le nostre pupille.19Imperocché voce di lamentazione si ode da Sion: Fino a qual segno siam noi disertati, e confusi altamente? Imperocché abbiam lasciata la nostra terra, le nostre abitazioni son diroccate.20Udite adunque, o donne, la Parola del Signore, e le orecchie vostre ricevano ciò, che egli di sua bocca vi dice; e insegnate alle vostre figliuole; e ognuna alla sua vicina il carme lugubre, e dolente:21La morte è salita per le nostre finestre, e entrata nelle nostre case, stermina dalle strade i fanciulli, e la gioventù dalle piazze.22Tu dirai: Queste cose dice il Signore: I cadaveri degli uomini giaceranno pel paese sul suolo come lo sterco, e come le fila del fieno dietro le spalle di chi lo taglia, e nissun le raccoglie.23Queste cose dice il Signore: Non si glori il saggio della sua saggezza, e non si glori il valoroso del suo valore, e non si glori il ricco delle sue ricchezze.24Ma di questo si glori chiunque si gloria, di sapere, e conoscer me, perchè io sono il Signore, che fo misericordia, e giudico, e fo giustizia sulla terra. Imperocché queste cose piacciono a me dice il Signore.25Ecco che vengono i giorni, dice il Signore, quand'io visiterò tutti i circoncisi,26L'Egitto, e Giuda, ed Edom, e i figliuoli di Ammon, e Moab, e tutti quelli, che portano i capelli tosati a modo di corona, abitanti del deserto: perocché tutte le genti sono incirconcise nel corpo, ma tutta la casa d'Israele sono incirconcisi di cuore.

Note:

9,1:Chi darà acqua alla mia testa, ec. Il Profeta con tali espressioni dettate dall'ardente carità verso il suo popolo dimostrando l'acerbità de' mali, che vede imminenti, procura d'ispirare negli altri un salutare terrore, affinchè se non tutti, almeno una parte de' suoi fratelli prevenga colla penitenza il gastigo. Gli uccisi della figlia del popol mio: vale a dire quelli, che saranno messi a morte dai Caldei.

9,2:Chi mi darà nella solitudine ec. Ma i mali di pena, che caderanno sopra gli Ebrei, assai meno affliggono il Profeta, che i mali spirituali, le scelleraggini senza numero, che si commettono nella città di Gerusalemme. Vorrebbe egli perciò poter fuggire in un deserto, ed ivi viver solo con Dio per non vedere quello, che egli senza estremo cordoglio e orrore veder non può.

9,3:Qual arco di menzogna, ec. Queste menzogne sono le bestemmie, ch'ei vomitano contro Dio negando la sua provvidenza, dicendo ch'ei non ha cura del popol suo ec. Così s. Girolamo.

9,6:Tu abiti in mezzo agl'inganni. Tu, o mio Profeta, vivi con uomini ingannatori, che hanno il miele sulla lingua, il fiele nel cuore,

9,16:E manderò dietro ad essi la spada ec. Fuggano nell'Egitto, fuggano nell'Arabia ec., in qualunque luogo anderà dietro ad essi la vendicatrice ira mia, e per tutto troveranno sciagure e morte. Vedi XLIX. 27.

9,17:Chiamate delle piagnone, ec. Cercate di quelle donne, che vanno a' funerali de' morti col seno scoperto, coi capelli scarmigliati, con tutti i segni di mestizia e di duolo, e cantano lugubri e triste canzoni: chiamatele ad aiutarvi a piangere e deplorare le orrende calamità di Gerusalemme, alle quali non son sufficienti le vostre lagrime.

9,21:La morte è salita per le nostre finestre. La morte qual ladro è entrata nelle nostre case non per le porte, ma per le finestre: così i Caldei scalate le mura sono entrati in Gerusalemme per saccheggiare e uccidere. Osservano i Padri, che queste parole in senso morale si applicano molto bene alla morte dell'anima, cioè al peccato, che entra pei sensi a devastare ogni bene di essa, a piagarla e ucciderla. Vedi Teodoreto e Origene serm. 3. in cant.

9,23:Non si glorii il saggio di sua sapienza. Vale a dire colui, che saggio si crede e prudente, non si fidi e non faccia pompa di sua pretesa sapienza. Perocchè saggio veramente non è, se non l'umile, che nulla si arroga, nulla attribuisce a se stesso, conosce come tutto l'umano sapere è un niente, che tutto quello, che l'uomo ha o può avere di bene, dee venire da Dio, in cui solo con sapienza si gloria chiunque si gloria, come dice l'Apostolo: vedi I. Cor. I. 31. dove si riferiscono queste parole, e quello, che ivi si è detto. Vedi anche Isai. XXIX. 14. Pelle stesse ragioni è stoltezza il vantarsi della robustezza del corpo o delle ricchezze, mentre e la prima è si fragile, e queste sono transitorie e non possono fare l'uomo veramente felice. La vera gloria e la vera felicità dell'uomo sta nel conoscere Dio per quello, che egli è riguardo a se stesso e riguardo a noi: egli in se stesso è tutto il bene, e riguardo a noi egli è tutto il nostro bene e pel tempo e per l'eternità. Ma tornando alle parole del Profeta, ottimamente notò s. Agostino, che quel primo vizio, da cui fu vinto l'uomo, è l'ultimo a vincersi dall'uomo. Perocchè quando egli avrà superati tutti gli altri peccati, resta il perico lo, che l'anima, la quale di nessuna cosa è consapevole a se stessa, in se si glorii piuttosto, che in Dio. Sent. 129.

9,25-26:Visiterò tutti i circoncisi, l'Egitto, e Giuda, ed Edom, ec. Gli Ebrei facevano grandissimo caso della circoncisione, segno sacro, con cui Dio volle distinto da tutti gli altri il suo popolo. Ma Dio avea detto più volte, che questa circoncisione del corpo era simbolo della circoncisione spirituale, della mortificazione e spogliamento dei vizi e de' peccati, e che la prima circoncisione era valutata per un niente dinanzi a lui senza la seconda. Ripete la stessa verità adesso dicendo, che egli punirà pei loro peccati i circoncisi e gl'incirconcisi: punirà l'Egitto incirconciso, punirà Giuda circonciso; punirà gl'Idumei, gli Ammoniti, i Moabiti e tutti quelli, che portano i capelli tagliati a guisa di corona, vale a dire gli Arabi Sceniti, cioè abitanti sotto le tende. Dice adunque Dio, ch'ei non risparmierà l'Ebreo peccatore perch'ei sia circonciso, come non risparmierà l'Idumeo, il Moabita ec., che meritano castigo pelle loro iniquità. Anzi più severo castigo toccherà all'Ebreo, perchè egli alle altre scelleraggini sue aggiunge l'ipocrisia professando nella circoncisione una legge santa, ed essendo ascritto per mezzo di questo segno tra' figliuoli di Dio, e vivendo come gli Idumei e i Moabiti e gli altri Gentili, ed essendo perciò incirconciso di cuore quando le altre nazioni sono incirconcise nel corpo, e quali sono al di fuori, tali professano di essere anche al di dentro e nell'anima.