Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Geremia 31


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Ritorno del popolo dalla cattività, affinchè serva il Signore in mezzo all'abbondanza de' beni. Rachel non pianga i suoi figli. Israele conosce, che è stato giustamente punito, e fa penitenza. Nuova alleanza che il Signore farà colla casa d'Israele.

1In quel tempo, dice il Signore, io sarò il Dio di tutte quante le famiglie d'Israele, ed elle saran mio popolo.2Queste cose dice il Signore: Trovò grazia nel deserto il popolo avanzato alla spada: giungerà alla sua requie Israele.3Il Signore mi si fa vedere di lontano; ma io ti ho amato con amore eterno; per questo a me ti trassi per misericordia.4E ti ristorerò di nuovo, e ti darò nuovo essere, o vergine d'Israele: tu avrai ancora l'accompagnamento de tuoi timpani, e camminerai in mezzo al coro de' suonatori.5Tu pianterai ancor vigne ne' monti della Samaria: pianteranno i coltivatori, e sino a tanto che sia suo tempo non faranno vendemmia;6Imperocché giorno verrà quando le sentinelle grideranno sul monte d'Efraim: Sorgete, e andiamo in Sionne al Signore Dio nostro.7Perocché queste cose dice il Signore: Esultate, e fate festa per amor di Giacobbe, e alzate le voci al cospetto delle nazioni: fate sentire i vostri cantici, e dite: Salva Signore il popol tuo, le reliquie d'Israele.8Ecco, che io li condurrò dalla terra di settentrione, e dagli ultimi confini della terra li riunirò: saranno insieme il cieco, e lo zoppo, la donna gravida, e quella, che ha partorito; sarà grande la turba di quegli, che qua torneranno.9Verranno piangendo, ed io li ricondurrò con misericordia, e li guiderò per mezzo alle acque de' torrenti, per la strada diritta, e non vi troveranno inciampo; perchè io sono il padre d'Israele, ed Efraim è mio primogenito.10Udite, o genti, la Parola del Signore, e portate l'annunzio alle rimote isole, e dite: Colui, che ha disperso Israele lo riunirà, e lo custodirà comem un pastore il suo gregge;11Imperocché il Signore ha redento Giacobbe, e lo ha liberato dalla mano del più possente.12E verranno, e canteranno laude sul monte di Sion; e correranno in folla a godere i beni del Signore, il grano, e il vino, e l'olio, e i parti delle pecore, e degli armenti: e l'anima loro sarà come un orto inaffiato dalle acque, e non patiranno più fame.13Si allegreranno allora i cori delle vergini, e i giovani, e i vecchi insieme: e il loro lutto cangerò in gaudio, e li consolerò, e farò argomento di lor letizia il (passato) dolore.14E L'anima de' sacerdoti sazierò di pinguissime carni; e il popol mio de' miei beni sarà ripieno, dice il Signore.15Queste cose dice il Signore: Si è sentita nell'alto voce di querela, di lutto, e di gemito di Rachele, che piange i suoi figli, e riguardo ad essi non ammette consolazione, perch'ei più non sono.16Queste cose dice il Signore: La tua bocca cessi dalle querele, e i tuoi occhi dal piangere: perocché la tua pena avrà mercede, dice il Signore; ed ei torneranno dalla terra nemica.17E una speranza in fine è per te, dice il Signore; e torneranno i tuoi figli alla loro terra.18Ho ascoltato attentamente Efraim nella sua cattività: Tu mi hai gastigato, e, qual giovenco non domo ancora, io fui corretto: convertimi, ed io mi convertirò: perocché tu Signore se' il mio Dio.19Imperocché dopo che tu mi hai convertito, io ho fatta penitenza; e dopo che tu m'illuminasti, io percossi il mio fianco. Son confuso, ed arrossito portando l'obbrobrio di mia adolescenza.20Non è egli per me Efraim il figliuolo onorato, il fanciullo, che è mia delizia? Mentre da che io a lui ho parlato, lo ho sempre in memoria. Per questo si son commosse per lui le mie viscere: io avrò viscere di misericordia per lui, dice il Signore.21Fatti una vedetta: datti in preda alla amarezza: rivolgi il cuor tuo alla via diritta, per cui camminasti; torna, o vergine d'Israele, torna alle tue città.22E fino a quando ti snerverai tralle dissolutezze, vagabonda figliuola? imperocché nuova cosa ha creato il Signore sopra la terra: Una Donna chiuderà in se un uomo.23Queste cose dice il Signore degli eserciti, il Dio d'Israele: Questa Parola dirassi ancora nella terra di Giuda, e pelle città sue, quand'io avrò fatti ritornare i suoi fuorusciti: ti benedica il Signore, o splendor di giustizia, o monte santo:24Ed ivi abiterà Giuda, e tutte le sue città insieme: que', che coltivan la terra, e quei, che guidan la greggia;25Imperocché io ho inebriata l'anima sitibonda, e ho satollata ogni anima affamata.26Per questo mi son quasi svegliato dal sonno: e gli occhi ho aperti, e dolce è stato per me il mio sonno.27Ecco, che viene il tempo, dice il Signore, ed lo darò semenza alla casa d'Israele, e alla casa di Giuda, semenza di uomini, e semenza di giumenti.28E nella stessa guisa, che io non perdei tempo ad estirparli, ad abbatterli, a dissiparli, a dispergerli, e ad affliggerli; cosi non perderò tempo a ristorargli, e piantargli, dice il Signore.29In que' giorni non più si dirà: I padri mangiarono l'uva acerba, e si sono allegati i denti a' figliuoli.30Ma chi perirà, nella propria iniquità perirà: e chiunque mangerà l'uva acerba, a lui i denti s'allegheranno.31Ecco, che vengono i giorni, dice il Signore, ed io farò colla casa d'Israele,e colla casa di Giuda una nuova alleanza:32Alleanza non come quella, che io contrassi co' padri loro, allora quando li presi per mano, affin di trargli dalla terra d'Egitto: alleanza, cui eglino violarono; ed io esercitai il mio potere sopra di essi, dice il Signore.33Ma questa sarà l'alleanza, che io farò colla casa d'Israele dopo quel tempo, dice il Signore: Imprimerò la mia legge nelle loro viscere, e scriverolla ne' loro cuori: e sarò loro Dio, ed ei saranno mio popolo.34E l'uomo non farà più da maestro al suo vicino, né il fratello al fratello, dicendo: Conosci il Signore: perocché dal più piccolo fino al più grande, tutti mi conosceranno, dice il Signore: imperocché io perdonerò la loro iniquità, e non avrò più memoria del lor peccato.35Queste cose dice il Signore, che manda il sole a dar luce al giorno, e dà il corso fisso alla luna, ed alle stelle a rischiarare la notte; che mette il mare in tumulto, e i flutti di lui romoreggiano: il nome suo egli è Signor degli eserciti,36Se quest'ordine verrà meno dinanzi a me: allora eziandio verrà meno il seme d'Israele, onde egli non sia un popolo perenne dinanzi a me.37Queste cose dice il Signore: Se alcun mai potrà misurare colassù i cieli, o penetrar colaggiù ne' fondamenti della terra, potrò io pur rigettare tutto il seme d'Israele a motivo di tutte le cose, che egli ha fatte, dice il Signore.38Ecco, che il tempo viene, dice il Signore, quando sarà dal Signore edificata la città dalla torre di Hananeel fino alla porta angolare.39E l'archipenzolo sarà portato più innanzi dirimpetto ad essa (porta) sul colle di Gareb; e girerà intorno a Goatha,40E intorno a tutta la valle de' cadaveri, e della cenere, e a tutta la regione di morte fino al torrente Cedron, e fino all'angolo della porta de' cavalli, che sta ad oriente. Il luogo santo del Signore non sarà abbattuto, né mai distrutto in perpetuo.

Note:

31,1:Io sarò il Dio di tutte quante le famiglie di Israele, ec. Continua il Profeta lo stesso ragionamento del capo precedente, e viene qui a parlare delle dieci tribù, o sia del paese delle dieci tribù, nel quale si propagò con somma celerita la fede e la chiesa di Cristo. Vedi Atti VIII.

31,2:Trovò grazia nel deserto il popolo ec. Il popolo, che non perì sotto i castighi, co' quali il Signore punì i suoi peccati nel deserto, questo popolo trovò grazia dinanzi a Dio, ed entrò nella requie della terra promessa sotto la condotta di Giosuè. Lascia il Profeta, che da ciò si inferisca, che molto più alla requie eterna, alla terra de' vivi, perverrà il popolo de' credenti condotto da Cristo, suo condottiere e principe, come disse cap. XXX. 21.

31,3:Il Signore mi si fa vedere di lontano. Sono parole della Sinagoga, cioè della antica chiesa, che dice: Io veggo Dio solamente di lontano, perche mi ricordo di quel, che egli fece per me sul Sina e nel deserto; ma in oggi non veggo i segni di sua presenza e del suo antico amore. Ma Dio risponde, che egli con perpetuo amore per sua misericordia l'ha amata, e per questo ora co' benefizi, or coi castighi ha cercato di trarla a sè.

31,4:Ti ristorerò di nuovo, e ti darò nuovo essere, o vergine d'Israele: ec. Tu sarai ristorata, tu avrai da me nuovo essere, o popol mio, quando io ti introdurrò nella mia nuova chiesa per mezzo de' miei Apostoli, e allora tu a me servirai e mi benedirai e mi renderai i tuoi ringraziamenti con inni e canzoni spirituali: come quando io ti trassi dall'Egitto, e dopo il passaggio del mare rosso, tu con lieto cantico al suono de' timpani festeggiasti con liete danze la tua liberazione e il nimico affogato nelle acque; simile, anzi molto più grande sarà la tua letizia in questa tua miglior redenzione, nel vederti liberata dal demonio e dal peccato, sommerso nella salutare lavanda di tua rigenerazione.

31,5:Tu pianterai ancor vigne ec. Queste vigne sono le chiese fondate dagli Apostoli di Cristo, specialmente nella Samaria. Di queste vigne di lor piantagione aspetteranno essi il frutto fino al debito tempo. Si allude qui ai frutti delle nuove piante, i quali pe' primi tre anni aveansi per immondi, il quarto anno si consacravano al Signore, il quinto si mangiavano, sendo già divenuti comuni, e ad uso di chicchessia. Vedi Levit. XIX. 25. Deuter. XX. 6. Sembra, che voglia con tal similitudine accennare il Profeta, come gli Apostoli con molta longanimità aspetteranno i frutti perfetti di fede particolarmente da' Giudei, i quali non potranno cosi presto staccarsi totalmente da tutte le antiche lor cerimonie, onde nella smodata loro affezione alle stesse cerimonie saran tollerati fino a quel segno, che la condiscendenza di una schietta e sincera carità il permetta.

31,6:Le sentinelle grideranno sul monte di Efraim: ec. È nota l'antica avversione de' Samaritani riguardo agli Ebrei e viceversa; e questa avversione dovette crescere negli Ebrei, quando dopo la cattività delle dieci tribù quel paese fu popolato da gran numero di Gentili di varie nazioni, e vi si fece l'orribil miscuglio del Giudaismo e del gentilesimo, di cui è parlato 4. Reg. XVII. 27. 28. ec.; e dal Vangelo ancora si vede come erano in abbominazione que' popoli presso i Giudei. Ma qui si odono delle sentinelle, le quali dal monte di Efraim in mezzo alla Samaria invitano la gente, che vada a adorare il Signore in Sionne: la discordia adunque è già tolta, e la mura glia di divisione è sparita, e alla chiesa di Cristo fondata in Sionne anderanno a unirsi gli stessi Samaritani. Queste sentinelle ognuno vede, che sono gli Apostoli e i primi predicatori del Vangelo.

31,7:Esultate e fate festa per amor di Giacobbe, ec. Si celebri e si festeggi la sorte di Giacobbe nella conversione della Samaria: i fedeli alzino le loro voci al cospetto di tutte le genti, affinchè anche queste entrino a parte della loro allegrezza, e aspirino alla loro sorte: dicano tutti: Signore, che hai salvato le reliquie d'Israele, continua tu a salvarle. In vece di tradurre: Salva Signore il popolo tuo ec., si potrebbe tradurre co' LXX: Tu hai salvato ec.; dove è da notare il titolo di Salvatore, dato a Cristo da' nuovi fedeli, come gli fu dato dal popolo di Gerusalemme nel solenne ingresso, ch'e' fece in quella città, Matt. XXI.15. Vedi quello che ivi si è detto.

31,8-9:Li condurrò dalla terra di Settentrione, ec. Dal regno delle tenebre e del demonio io condurrò uomini di ogni condizione, di ogni sesso ec. al regno di Cristo. Verranno piangendo per amaro dolore delle loro colpe, e io li guiderò con misericordia, e gli aiuterò a superare tutte le difficoltà, tutti gli ostacoli, che si opporranno al loro ritorno, e li condurrò per diritta via, nella quale non troveranno inciampo. Vedi Isai. XXXV. 7. XLI. 18. XLIX.10. Perocchè io sono il Padre d'Israele, e amo Efraim come si ama un primogenito. Efraim dinota le dieci tribù, delle quali la principalissima era quella di Efraim. E si allude alla preferenza data da Giacobbe ad Efraim sopra Manasse. Gen. XLVII. 13. 14. 17.

31,11:Dalla mano del più possente. Dal potere del demonio.

31,12:E canteranno laude sul monte di Sion: ec. Il monte di Sion è la Chiesa Cristiana; i beni, de' quali godono in seno a lei i fedeli, sono i beni spirituali, le grazie celesti, e i doni dello Spirito santo, i sagramenti, la fecondità per le buone opere ec. E che spiritualmente deb bano intendersi queste promesse, si conosce da quelle parole: E' l'anima loro sarà come un orto innaffiato, cioè bagnato e fecondato dalla grazia.

31,13:I cori delle vergini, ec. Le vergini del Signore de stinate a cantare le laudi dell'Agnello e a seguirlo dovunque egli vada. Vedi Apocal. XIV. 4., e s. Girolamo.

31,14:E l'anima de' sacerdoti sazierò di pinguissime carni. A vittima infinitamente migliore avran parte i sacerdoti della nuova legge, che quelli dell'ordine di Aronne: e questa vittima, che, essendo una sola, adempie e contiene tutto quello, che in tutte le antiche vittime era figurato, gli inebrierà del fervore dello spirito.

31,15:Si è sentita nell'alto ec. In s. Matteo cap. II. 18. si legge: Si è sentita in Rama; ma il senso è lo stesso, perchè Rama significa luogo elevato. Questa piccola città di Rama era nella tribù di Beniamin ai confini di Giuda e di Beniamin. Sopra questa profezia si è parlato nel detto luogo di s. Matteo, il quale la spiegò della uccisione de' bambini innocenti fatta da Erode per togliere dal mondo il nuovo Re de' Giudei, la nascita del quale era stata a lui notificata dai Magi; e questa uccisione ebbe luogo non solo in Bethlehem, ma anche nei luoghi vicini. Due cose solamente qui noterò. Primo: il Profeta in mezzo all'allegrezza e alle espressioni di giubilo, colle quali descrisse la fondazione della nuova chiesa, mescola repentinamente un argomento di altissimo lutto, perchè questo lutto in letizia grande e in gloria convertesi della medesima chiesa illustrata col sangue di queste inno centi vittime. In secondo luogo, Rachele madre amantissima dei suoi figliuoli, Rachele sepolta in Bethlehem è introdotta molto opportunamente dal Profeta a piangere gl'innocenti fanciulli uccisi a Bethlehem e a Rama, Rachele, dico, è introdotta in vece di tutte le madri private dal barbaro re dei loro figliuoli, che più non sono.

31,16-17:La tua pena avrà mercede, ec. I figli, che sono tua pena, avran ricompensa del sangue sparso da essi per Cristo, e dalla terra soggetta a un re violento e inimico passeranno al regno de' cieli; e questa speranza rimane ancora per te, che questi fanciulli tanto amati da te torneranno un giorno alla primiera lor sede e abitazione, torneranno ne' corpi loro alla futura risurrezione, e torneranno nei corpi loro gloriosi, e quelli, che erano piccoli bambinelli e l'attenti, risorgeranno quali uomini perfetti alla misura della età piena di Cristo, Efes. IV. 13, Così s. Girolamo.

31,18-19:Ho ascoltato attentamente Efraim nella sua cattività: ec. Dio dice, che ha posto mente ed ha ascoltato con bontà le parole e i sentimenti di Efraim, cioè di tutto il popolo di Giacobbe oppresso sotto la durissima schia vitù del demonio: io ho udito Israele gemente e pentito de' suoi trascorsi, onde egli grida e mi dice: tu mi hai castigato affinchè io mi emendassi, come giovenco non domo ancora, che si piega e si riduce a forza di battiture a portare il giogo. Efraim adunque già convertito grida: com vertimi sempre più, o Signore, e io mi convertirò; ac cresci in me la cognizione de' miei falli e il dolore, affine che con gran pienezza di cuore io torni a te, che se' il mio Dio; perocchè ho provato, come subito che tu mettesti nel mio cuore un principio di conversione, e subito che tu mi illuminasti, io feci penitenza, e in segno di gran dolore percossi il mio fianco, e fui confuso, e arrossì delle obbrobriose cose fatte da me ne' tempi addietro, che furon per me come tempo di sfrenata adolescenza. Da tutto questo discorso si conosce evidentemente, come la conversione del peccatore da Dio incomincia e dalla sua grazia.

31,20:Non è egli per me Efraim il figliuolo onorato, ec. Egli è Dio, che si intenerisce (per così dire) alle voci del peccatore penitente, e dice: non è egli per me Efraim un figliuolo, cui io onoro e distinguo e tengo molto caro? Dopo che io parlai al suo cuore, ed egli fece penitenza, io lo ho sempre presente alla mia memoria, e le mie viscere sono commosse da tenerezza verso di lui, ed io lo ricolmerò di mie misericordie.

31,21:Fatti una vedetta, datti in preda alla amarezza: ec. Considera quasi da luogo alto e sublime colla tua ragione sollevata dalla fede, considera e i precedenti trascorsi e le occasioni di essi, affin di guardartene pell'avvenire; ripiglia la via retta, per cui camminasti quando fosti a me ubbidiente; torna, o vergine d'Israele, torna alle tue città, cioè alla Chiesa di Cristo, la quale, benchè una, è sparsa per tutta la terra, e di tutte le parti colari chiese riunite sotto un sol capo si forma. Quelli, i quali vogliono, che tutto questo capitolo si spieghi del ritorno delle dieci tribù, avranno molta difficoltà, in primo luogo a provare l'effettivo ritorno di queste in corpo considerevole dalla cattività dell'Assiria nella Giudea; in secondo luogo avranno ancora maggior difficoltà a provare, che le stesse tribù sieno tornate a' luoghi e alle città, che loro appartenevano secondo l'antica divisione della terra santa. Questo ritorno adunque, di cui è parlato più volte nei Profeti, non pare, che possa convenevolmente intendersi, se non del ritorno d'Israele a Dio, ritorno, che cominciò ad effettuarsi perun numero d'Israeliti alla venuta del Cristo, e si effettuerà con pienezza grande alla fine, quando tutti gli Ebrei si volgeranno a mirare con fede e amore quel Messia, cui crudelmente trafissero.

31,22:E fino a quando ti snerverai tralle dissolutezze, vagabonda figliuola? Fino a quando ti anderai tu perdendo col cercare la tua consolazione in ogni altra cosa, fuori che in ritornare al tuo Padre e al tuo Sposo? Torna a lui,figlia vagabonda, abbandona i tuoi errori, i quali aggravano ogni di più la tua miseria.
Imperocchè nuova cosa ha creato il Signore ec. Torna al tuo Dio, perocchè ecco il grande altissimo fondamento di sperare da lui ogni bene. Dio una cosa nuova, prodigiosa, inaudita ha fatta sopra la terra: Una donna chiuderà nel suo seno un uomo, ovvero, l'uomo. Quest'uomo è cosa affatto nuova, perchè egli non è solamente uomo, ma è anche Dio, e nasce da madre nuova, perchè madre vergine, e con nuova maniera di concepimento, perchè senz' opera d'uomo lo concepisce di Spirito Santo la Madre. Questo figliuolo, che in quanto Dio non può dentro alcun termine esser rinchiuso, lo chiuderà nel suo seno una donna. Oltre l'autorità de' Padri della Chiesa, la quale ci lega a questa sposizione, non mancò tra gli stessi antichi Rabbini chi in queste parole vedesse predetto un miracoloso concepimento del Messia.
Tornando adunque alla sposizione di questa profezia, si dice essere conveniente, che la vita degli uomini si riformi, e che, rigettate le concupiscenze del secolo e gli antichi peccati, si riduca ognuno a vivere con sobrietà, con giustizia e con pietà in questo secolo, mentre Dio ha fatto cosa sì grande a favore dell'uomo, quale è quella di aver mandato il suo Verbo, il quale per amore di noi nelle angustie dell'utero della Vergine si rinchiuse e da lei nacque.

31,23-24:Questa parola dirassi ....Ti benedica ec. Gli Israeliti dall'antica loro cattività verranno alla chiesa di Cristo, e la benediranno, e a lei pregheranno ogni bene dicendo: il Signore benedica te abitacolo splendido e bello della vera giustizia, monte di vera e perfetta santità. La vera giustizia e la vera santità non è se non nella Chiesa e nei vivi membri di essa uniti a Cristo fonte e principio di giustizia e di santificazione per tutti. In essa è perfetta pace e concordia di tutti i cittadini, e degli agricoltori, e di quelli, che guidano e pascolano i greggi. Perocchè nella sua grandissima ampiezza la Chiesa abbraccerà infinito numero di città e ogni condizione di uomini.

31,25:Ho inebriata l'anima sitibonda, ec. Inebrierò colla celeste dottrina, colle mie grazie, colle consolazioni dello spirito le anime assetate, e satollerò quelle, che hanno fame, onde dirassi: Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, Matt. V.

31,26:Per questo mi son quasi svegliato dal sonno, ec. Il Profeta dice a Dio, che le magnifiche promesse, che egli ha udite da lui, lo hanno svegliato dal grave sonno in cui si trovava, considerando i mali grandi del popol suo e di tutti gli uomini: da questo sonno di tristezza e di languore tu mi hai svegliato, o Signore, con annunzi cotanto lieti, e tu fai, che dolce per me sia divenuto quel sonno. Può ancora intendersi, che nel tempo del sonno Dio mostrasse a Geremia tutto quello, che ha qui detto intorno a Cristo e alla Chiesa, e che egli dica, che dolcissimo fu quel sonno per lui.

31,27:Darò semenza alla casa d'Israele ... semenza di uomini, ec. La dottrina di Cristo sarà semenza di salute e per gli uomini, cioè pei sapienti, e pe' giumenti, per gl'indotti e barbari; onde per mezzo di essa ogni specie di persone rinascerà in Cristo, e sarà nutrita e crescerà nella viruli.

31,29:Non più si dirà: I padri mangiarono l'uva acerba, ec. Non si ripeterà più quel detto ripetuto sovente dagli Ebrei nel tempo particolarmente della cattività: i padri peccarono, e i figliuoli ne portano la penn; che ciò volevano essi dire con quel proverbio: i padri mangiarono l'uva acerba, ec. Questo non si dirà più (dice Dio) tra' miei fedeli: perocchè questi se da Dio saran visitati colle tribolazioni, non ne rifonderanno la cagione ne' peccati de' padri loro, ma sì ne' propri.

31,31-34:Farò colla casa d'Israele ... una nuova alleanza: ec. L'Apostolo Paolo, che riferì questo bellissimo passo, Heb. VIII. 8. 9. 10. ec., osservò, che parlando Dio di alleanza nuova, suppone che la prima alleanza è da antiquarsi per far luogo ad un'altra, che è il Testamento Nuovo, del quale sono qui notate le condizioni, per cui egli è infinitamente migliore dell'antico. In primo luogo adunque il Vecchio Testamento ebbe fine e fu abolito: il nuovo non sarà abolito e non avrà fine: in secondo luogo Dio mostrò nel Vecchio Testamento lo spirito di severità e di rigore: esercitai il mio potere sopra di essi: nel nuovo risplende maravigliosamente lo spirito d'amore; terzo, l'antica alleanza e la legge fu scritta in tavole di pietra; la nuova è scritta dallo Spirito santo ne' cuori dei fedeli; quarto finalmente, la luce, che Dio spanderà per mezzo del Vangelo sopra gli uomini e le illustrazioni dello spirito di verità saranno tanto copiose, che potranno tutti gli uomini anche i più rozzi e ignoranti avere de' misteri di Dio e delle cose concernenti la salute, potran, dico, averne una cognizione molto superiore a quella, che avesse giammai l'antico popolo del Signore.

31,35-36:Queste cose dice il Signore, ec. Il Creatore, che fece tutte le cose e le conserva, e le ordina al bene degli uomini, promette, che siccome egli non lascerà giammai di serbare il costante bellissimo ordine no' movimenti de' corpi celesti e nel flusso del mare, così serberà fino alla fine de' secoli il seme d'Israele, il popolo fedele, la chiesa di Cristo.

31,37:Se alcun mai potrà misurare ec. Siccome non sarà possibile all'uomo di misurare con esattezza e precisione l'altezza de' cieli nè di penetrare ne' fondamenti della terra, così non sarà mai, che io rigetti tutto Israele per le sue iniquità: anzi una parte ne trarrò a me alla venuta del Cristo, e tutto il corpo della stessa nazione farò entrare nella Chiesa, dopo che in essa sarà entrata la pienezza delle nazioni, Rom. XI. 26.

31,38-40:Sarà dal Signore edificata la città dalla torre di Hanameel ec. Questa torre era in non gran distanza dalla porta del gregge: il colle di Gareb e Goatha erano anch'essi melle vicinanze della città. La valle de' cadaveri è la valle di Ennom, e pare, che anche prima della cattività questa valle, tanto infame pel culto, che ivi si era renduto a Moloc, fosse già divenuta la sardigna di Gerusalemme, onde è anche detta regione di morte. Gerusalemme sarà ampliata da tutte le parti, e comprenderà nel suo recinto tutti i luoghi già detti, e fino la valle dei cadaveri, luogo immondo, ma che diverrà allora luogo santificato. Finalmente il Profeta dice, che il luogo santo del Signore non sarà abbattuto nè distrutto mai più: profezia, che non può intendersi del Tempio di Gerusalemme, nè della stessa città santa, perchè e l'uno e l'altra a questa sciagura soggiacquero sotto i Romani: ma della Chiesa di Cristo si verifica esattamente, la quale è il vero spirituale Tempio di Dio e la città santa, contro di cui le porte dell'inferno non prevarranno giammai, perchè con lei è colui, che la fondò, sino alla consumazione dei secoli.