Scrutatio

Giovedi, 18 aprile 2024 - San Galdino ( Letture di oggi)

Geremia 2


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Querele di Dio contro i Giudei, e particolarmente contro i pastori, e falsi profeti. Predizione della loro imminente rovina in pena della loro idolatria, e di tutte le loro iniquità.

1E il Signore parlommi, dicendo:2Va, e grida alle orecchie di Gerusalemme, dicendo: Queste cose dice il Signore: Io mi son ricordato di te, avendo pietà di tua adolescenza, dell'amore del tuo sposalizio, allorché seguitasti me nel deserto, in quella terra, che non si semina.3Israele è consagrato al Signore; egli è suo frutto primaticcio. Quei che lo divorano, son rei di peccato: le sciagure tutte verran sopra di essi, dice il Signore.4Udite la Parola del Signore, casa di Giacobbe, e voi tutte, o famiglie della stirpe d'Israele:5Queste cose dice il Signore: Qual ingiustizia trovarono in me i padri vostri quando si allontanaron da me, e andarono dietro alla vanità, e diventarono vani?6E non dissero: Dov'è il Signore, che ci fece uscire dalla terra d'Egitto; che ci condusse per mezzo al deserto, per una terra disabitata, e impraticabile, per una terra assetata, immagine della morte, per una terra, dove non passò uomo, né uomo alcuno vi pose stanza?7Ed io vi feci entrare in una fertilissima terra, affinchè mangiaste i frutti di essa, e le sue delizie: e voi entrati vi, profanaste la terra mia, e della mia eredità ne faceste una abbominazione.8I sacerdoti non hanno detto: Dov'è il Signore? e i custodi della legge non mi han conosciuto, e i pastori hanno prevaricato contro di me: e i profeti hanno profetato nel nome di Baal, e son' andati dietro agl'idoli.9Per questo io contenderò in giudizio con voi, dice il Signore, e disputerò co' vostri figliuoli.10Trasportatevi alle isole di Cethim, ed informatevi; mandate a Cedar, ed esaminate diligentemente, e notate se cosa tale è avvenuta.11Se alcuna di quelle genti cambiò suoi dei, e certamente ei non son dei: E il popol mio ha cambiato la sua gloria in un idolo.12Stupite, o cieli, e inorridiscano fuor di modo le porte del cielo sopra tal fatto, dice il Signore.13Imperocché due mali ha fatti il popol mio: hanno abbandonato me fontana di acqua viva, e sono andati a scavarsi delle cisterne, delle cisterne, che gemono, e contener non possono le acque.14Israele è egli forse uno schiavo, o figliuol di una schiava? Per qual motivo adunque è egli messo a sacco manno?15I lioni ruggirono contro di lui, alzarono la loro voce: la terra di lui è ridotta un deserto: le sue città sono incendiate, e prive di abitatori.16I figliuoli stessi di Memphi, e di Taphnes ti hanno coperta di obbrobrio fino alla cima del capo.17E non è egli ciò avvenuto a te, perchè hai abbandonato il Signor Dio tuo nel tempo, che egli era tua guida nel tuo viaggio?18E adesso, che pretendi tu coll'andare verso l'Egitto a bere acqua torbida? E che hai tu a fare coll'andare verso gli Assirj a bere l'acqua dell'Eufrate?19Tua condannazione sarà la tua malvagità, e la tua ribellione griderà contro di te. Riconosci alla prova, come mala cosa, e dolorosa ella è, che tu abbi abbandonato il Signore Dio tuo,e che il mio timore non sia in te, dice il Signore Dio degli eserciti.20Già da gran tempo tu spezzasti il mio giogo, rompesti i miei legami, e dicesti: Non servirò. Imperocché in ogni alto colle, e sotto ogni ombrosa pianta sfacciata donna peccasti.21Ma io ti piantai vigna eletta di magliuoli tutti di buona natura: come adunque hai tu dato in cattivo, o vigna bastarda?22Quando tu ti lavassi col nitro, e facessi uso continuo dell'erba borith, dinanzi a me tu se' sordida per la tua iniquità, dice il Signore Dio.23E come dici tu: Io non sono contaminata, non sono andata dietro a Baal? Mira le tue vestigia là in quella valle, rifletti a quello, che hai fatto, agile barbero, che va girando per le sue strade.24Asina salvaggia avvezza al deserto, la quale accesa dalle sue brame va dietro all'odore di quello, che ama. Niuno può rattenerla. Tutti quegli, che vanno in cerca di lei non avran gran fatica, la troveranno a segni di sue sordidezze.25Tieni guardato il tuo piede dalla nudità, e la tua gola dalla sete. Ma tu hai detto: Non ho più speranza: io nol farò; imperocché io ho amato gli stranieri, e anderò dietro a loro.26Come rimane confuso un ladro quand'è colto nel furto; così son rimasti confusi i figliuoli d'Israele, egli no, e i loro regi, principi, e i sacerdoti, e i loro profeti,27I quali dicevano al legno: Tu se' il padre mio: e alla pietra: Tu mi hai generato. Voltarono a me le spalle, e non la faccia; e al tempo della loro afflizione diranno: Levati su, e salvaci.28Dove sono i tuoi dei, che tu ti facesti? Sorgano, e ti salvino al tempo di tua afflizione. Imperocché i tuoi dei, o Giuda, erano tanti, quante le tue città.29Perchè mai volete voi disputarla meco in giudizio? Tutti voi avete abbandonato me, dice il Signore.30Senza frutto io gastigai i vostri figliuoli, non dieder luogo alla correzione. La vostra spada divorò i vostri profeti: fu, come lion che devasta, la vostra stirpe.31Ponete mente a quello, che dice il Signore: Son'io stato forse per Israele un deserto, o una terra a bacio? Per qual motivo adunque ha egli detto il mio popolo: Noi ci ritiriamo: noi non verrem più da te?32Si scorderà ella una fanciulla de' suoi ornamenti, od una sposa della fascia, che stringe il suo petto? Ma il mio popolo si è scordato di me per in numerabili giorni.33Per qual motivo ti sforzi tu di far vedere, che i tuoi andamenti son retti per guadagnarti amore, mentre tu hai eziandio insegnato altrui i tuoi costumi malvagi?34E nelle falde della tua veste si è trovato il sangue delle anime poverelle, e innocenti. Li trovai (uccisi) non nelle fosse, ma per tutte le cose, che ho già dette.35Ed hai detto: Senza peccato son io, e innocente; e perciò si allontani il tuo furore da me. Ecco che io disputerò teco in giudizio, perchè tu hai detto: Non ho peccato.36Quanto vile tu se' diventata tornando a calcar le tue vie! Tu sarai burlata dall'Egitto, come fosti burlata da Assur;37Imperocché dall'Egitto ancor tornerai colle mani giunte sopra la testa: perchè il Signore ha distrutta la tua fidanza, e nulla ivi ti succederà felicemente.

Note:

2,2:Mi son ricordato di te, avendo pietà di tua adolescenza e dell'amore. Io mi ricordai di te, a te pensai quando ebbi compassione di tua adolescenza, vale a dire del primo tempo, in cui tu fosti formata, quando te poverella infelice, abbandonata nell'Egitto io ti destinai per mia sposa, e dall'Egitto ti trassi e co' miei benefizi ti nobilitai grandemente; mi ricordai di te in appresso in tutti i tempi, anche dopo le tue infedeltà ripensando con tenerezza d'affetto a quell'amore, con cui contraesti le nozze con me, e me seguisti nel deserto in quel luogo dove è penuria di ogni cosa, perchè non vi si fa alcuna sementa. È cosa degna della bontà di Dio il ricordarsi dell'amore dimostratogli da questa sua sposa, piuttosto che ricordarsi delle sue ingratitudini, colle quali meritò tante volte lo sdegno di Dio fino da' primi tempi della sua unione con Dio; e nel deserto medesimo, e vivendo ancora il suo condottiere e legislatore Mosè; gli errori di questa sposa furon grandi e frequenti come le è rimproverato dallo stesso Mosè. Vedi Deuter. XXXII.

2,3:Israele è consacrato al Signore; ec. Io diceva e dico: Israele è stato separato e segregato da tutti gli altri popoli per essere popolo del Signore, egli è la primizia di tutti i popoli, primizia sacra molto più, che le primizie delle granaglie e degli altri frutti della terra, le quali a Dio si offeriscono: peccato grande fanno tutti quelli, che lo divorano, sendo egli cosa mia, e io pioverò sciagure sopra di essi. Così gli Egiziani, gli Amaleciti, gli Amorrei, i Madianiti ec. furono da me perseguitati e puniti, perchè odiarono il popol mio.

2,5:Andarono dietro alta vanità, ec. Andaron dietro ai falsi numi, agl' idoli, che sono cosa vana, e cosa vana rendono chi gli adora.

2,7:In una fertilissima terra. Propriamente direbbe: In una terra che è tutta un Carmelo: ma il senso è quello, che abbiamo espresso, essendo qui posto il nome di carmelo, come in Isaia XXIX. 17. e altrove.
Ne faceste una abbominazione. Della terra, che più di qualunque altra era terra mia, voi ne faceste un ricetta colo di immonde abbominevoli divinità.

2,8:I sacerdoti non hanno detto: Dov'è il Signore? I sacerdoti stessi non hanno avuto verun pensiero, nè cura alcuna di me: eglino han fatto come gli altri e peggio che gli altri.
E i pastori. I regi e i principi e i capi della nazione. E i profeti hanno profetato nel nome di Baal. Baal avea dei profeti in gran numero, come apparisce dal fatto di Elia III. Reg. XVIII. e questa falsa divinità fu adorata da Manasse e da Amon, l'uno avo, l'altro padre di Josia, 4. Reg. XXI. 3.

2,9:Contenderò in giudizio con voi, ec. Dimostrerò evidentemente la indegnità ed empietà del vostro procedere: e infatti ciò egli dimostra con quel che segue.

2,10:Trasportatevi all'isole di Cethim, ec. Cethim, uno de' posteri di Javan popolò l'Jonia, la Grecia, e molte isole dell'Arcipelago e del Mediterraneo, ec.; ma qui il nome di Cethim è messo per significare tutti i paesi oltre il mare, paesi posti all'occidente della terra santa, e per li paesi di Cedar si intendano le regioni e i popoli a oriente della stessa Giudea, sendo Cedar paese dell'Arabia deserta, così detto da Cedar figliuolo d'Ismaele. Dio vuol mostrare, che i gentili hanno avuto maggior affetto e più costante pe' falsi loro dei, che non ha avuto Israelle pel vero Dio, da cui era stato sì favorito e beneficato.

2,11:Ha cambiato la sua gloria in un idolo. Il glorioso suo Dio, il vero, il solo Dio è stato cambiato dal mio popolo in un idolo: me, che era gloria di Israelle, mi ha abbandonato l'ingratissimo Israele per abbracciare un idolo vano.

2,12-13:Stupite, o cieli, ec. Il portento è tutto grande, e orribile, che il Profeta ha ragione di intimare a' cieli stessi che si risentano e si inorridiscano pell'enorme aggravio fatto al lor Creatore, e pella incredibile cecità e stoltezza di creature dotate da Dio di ragione. Queste creature abbandonarono il vero Dio, fonte di acqua viva, fonte di tutta consolazione e di ogni bene; e andarono a cercare di dissetarsi a cisterne, che non hanno acqua, nè possono averla, perchè gemono e son sempre asciut te. Quello, che degli adoratori de' falsi dei è qui detto, ottimamente si applica dai padri ad ogni maniera di peccatori, onde nobilmente s. Agostino, sent. 289. dice: Quanto gran bene, e qual bene sia Dio, anche da questo evidentemente dimostrasi, che non ha bene nissunto uomo, che da Dio si allontani, perchè e quelli, che ne' mortiferi loro piaceri si deliziano, non ponno essere senza timor di dolore; e di quelli, i quali per la eccedente gonfiezza di lor superbia niente sentono il male della loro aposta sia, quanto sia grande la miseria apparisce a tutti quelli che hanno discernimento.

2,14:Israele è egli forse uno schiavo, ec. Israele non era e non fu mai considerato come uno schiavo; egli era figliuolo e figliuolo amato di Dio. Come adunque è egli avvenuto, ch' ei sia preda di lioni affamati, degli Assiri, degli Egiziani ec., che hanno desolato il suo paese?

2,16:I figliuoli stessi di Memphi, e di Taphnes ec. Gli Egiziani sono notati con queste due città dell'Egitto. Questi dice, che alle crudeltà contro Israele hanno aggiunto insulti e obbrobri infiniti e da nominarsi.

2,17:Nel tempo, che egli era tua guida nel tuo viaggio. Nel tempo, che egli per la via de' suoi comandamenti ti conduceva alla vera felicità.

2,18:E adesso, che pretendi tu coll'andare verso l'Egitto ec. Gli Ebrei, quando Dio permetteva, ch'ei fossero oppressi dagli Assiri, ricorrevano all'aiuto degli Egiziani, e oppressi da questi imploravan l'aiuto degli Assiri in cambio di ricorrere a Dio, la cui potenza e bontà li avrebbe salvati: e di questo lor fare erasi doluto sovente Dio pe' suoi profeti. Vedi Isai. XXX. 2. 3. ec. Dice per tanto anche adesso Geremia a Israelle: che vai tu a far nell'Egitto? Vai tu forse colà per bere le torbide acque del Nilo, e nell'Assiria a bere le acque dell'Eufrate? Tu vai (io ben lo so) a chieder soccorso; ma quello, che tu ne riporterai sarà la superstizione e l'empietà dell'Egitto e dell'Assiria, e lo scherno e la rovina in vece di soccorso.

2,21:Vigna eletta di magliuoli ec. Nell'Ebreo, come anche nella antica versione Italica si legge: vigna di Sorech, che può esser nome o di luogo celebre per le sue vigne, o di qualche sorta di vitigno stimato assai nella Giudea. Dio dice, che la sua vigna, egli l'avea piantata tutta di eccellenti magliuoli, pe' quali si intendono i santi patriarchi Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosè, Giosuè, ec. pieni di fede e dello spirito della vera religione. Ma i figliuoli degenerarono talmente, che Dio non può riconoscere più per sua questa vigna rimbastardita.

2,22:Quando tu ti lavassi col nitro, ec. Tu crederai, immonda donna, di lavarti e mondarti colle tue abluzioni legali: ma quand'anche a queste tu aggiungessi il nitro e l'erba borith, tu sarai sempre sordida e schifosa negli occhi miei per le tue iniquità. L'erba borith è la soda, ovvero quella, che dicesi saponaria, buona come il nitro a togliere le macchie dagli abiti, e di cui potevano servirsi come del nitro le donne di que' paesi per far netta e lustra la pelle.

2,23-24:Là in quella valle. Parla della valle di Hennom, dove si adorava Moloc e si abbruciavano in onor di lui i bambini.
Agile barbero. Si intende un cammello di que', che chiamavansi dromedari, cioè corridori, e tali erano particolarmente le femmine di tali cammelli. Paragona adunque Dio questa sposa infedele trasportata dal furore di sua passione verso gl'infami dei de' gentili, la paragona, dico, ad una tal bestia, che corre e vola per ogni parte a soddisfare le sue brame. Nel seguente versetto, ancora è fortemente dipinta la sfrenata impetuosità, colla quale gli Ebrei correvano dietro a' falsi dei, colla similitudine di un'asina selvaggia, che va in cerca di quello che ama.

2,25:Tieni guardato il tuo piede dalla nudità, ec. Egli è lo sposo che parla a questa sposa ingrata e infedele. Guarda, che tu col tuo correre qua e là consumi le tue scarpe e le piante, e ti guadagni la sete, che ti tormenta. Ma quella accecata risponde: io non ispero più nulla dal mio primo sposo: ho amati altri oggetti e questi seguiterò ad amare: egli non mi riceverebbe più nella sua grazia, e io anderò dietro a quelli.

2,26:Come rimane confuso un ladro ec. Come un ladro colto in fragranti riman confuso; così rimarran confusi costoro, quando la loro empietà e la loro infame vita si farà manifesta nel giudizio, che faran di loro gli stessi nemici. Vedi cap. I. 15. perocchè allude a quello, che ivi si dice, e l'afflizione, di cui qui si parla, è quella, che verrà dai Caldei.

2,30:La vostra spada divorò i vostri profeti. Dei profeti uccisi da Manasse, vedi Giuseppe Antiq. X. 4.

2,31:Son io stato forse per Israelte un deserto, o una terra a bacio? Son io stato tanto inutile pel mio popolo, come è un arido deserto, o fui io così poco utile, come una terra a bacio, che tardo e stentato produce il suo frutto?

2,32:Si scorderà ella una fanciulla ec. Nè una fanciulla nè una sposa si scorda de' suoi ornamenti: ma tutto il mio popolo ha fatto minor conto di me, di quel che faccia una donna delle sue vanità.

2,33:Mentre tu hai eziandio insegnato ec. Come vuoi tu parere ed esser creduta innocente e degna dell'amor mio, quando non solo sei peccatrice, ma maestra di ogni iniquità a chi vuole impararla?

2,34:Li trovai (uccisi) non nelle fosse, ec. Li trovai uccisi non nelle fosse, perchè fossero stati messi a morte dagli assassini, ma per le ragioni dette di sopra, cioè nella valle di Hennom furono sacrificati a Moloc. Un'altra sposizione sarà: li trovai uccisi non alle fosse o scassi, che facessero nelle mura delle case per rubare, ma uccisi per tutti i rimproveri da me ripetuti di sopra, i quali rimproveri erano fatti a te da que'santi profeti in mio nome. Gli uccidesti non per aver rubato, nè fatto altro male, ma perchè dicevano a te quello, che io dico adesso; e questa sposizione è certamente la vera. Tu se' imbrattata di sangue, o Gerusalemme, di sangue, onde non solo le mani, ma anche le vesti tue sono intrise, e questo sangue non è di ladri notturni, che tentassero di penetrar nelle case per rubare. ma è sangue dei miei profeti, i quali io trovai uccisi da te, perchè della tua empietà ti riprendevano e ti sgridavano com'io fo adesso.

2,36:Quanto vile tu se' diventata ec. Parla Dio con gran sentimento di compassione della degradazione e dell'avvilimento, a cui si è ridotta questa sposa infedele, sopra di che giovami di riportare la bella sentenza di s. Agostino sent. 287. Quanto grande e insigne cosa sia la natura umana, da questo principalmente conoscesi, che è conceduto a lei di poter congiungersi col bene sommo e incommutabile: che se ciò fare ella non vuole, del bene si priva, e questo è suo male; onde anche secondo la giustizia di Dio avranne tormento. Perocchè non sarebb' ella cosa ingiustissima, che avesse bene colui, che è disertore del bene? Alle volte del supremo bene perduto non sentesi il male, quando si ha il bene inferiore, che si ama. Ma egli è volere di Dio, che chi volontariamente perde quello, che amar dovea, con dolore perda quello che amò. Così dice Dio a questa sua sposa: tu abbandonato me, tuo sposo e tuo Dio, vai a mendicare consolazioni e soccorsi dall'Egitto; ma l'Egitto ti burlerà, ti schernirà, ti abbandonerà come già fece l'Assiro.

2,27:Colle mani giunte sopra la testa. Così Thamardo po l'oltraggio fattole dal fratello si parti da lui stracciate le sue vesti, e colle mani giunte sopra la testa in segno di somma vergogna e dolore, 3. Reg. XIII. 19.
Notò qualche interprete, che la descrizione della estre ma corruzione del popolo di Giuda, che qui leggiamo, essendo stata scritta dal nostro Profeta l'anno tredici di Josia ci rappresenta lo stesso popolo, quale egli fu sotto il regno di Manasse, di Amon e anche di Josia, il quale non prima dell'anno diciottesimo del suo regno purgo il paese dalla Idolatria, ristorò il culto del vero Dio, e con grandissimo zelo si adoperò per isbandire dai suoi sudditi la empietà e il mal costume, nella qual'opera fu egli secondato grandemente da Geremia.