Scrutatio

Giovedi, 18 aprile 2024 - San Galdino ( Letture di oggi)

Geremia 47


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Devastazione dei Filistei, di Tiro, di Sidone,di Gaza, e di Ascalone.

1Parola detta dal Signore a Geremia profeta contro i Filistei, prima che Faraone espugnasse Gaza.2Queste cose dice il Signore: Ecco che le acque vengono da settentrione a guisa di torrente, che inonda, e cuopriranno la terra, e tutto quello, che ella contiene, la città, e i suoi abitanti: grideranno gli uomini, e urleranno tutti gli abitatori della terra.3Al romore delle armi pompose, e degli armati, allo scuotimento de' cocchi, e delle molte loro ruote. I padri perduto il vigor delle braccia, non hanno data a' figliuoli un'occhiata.4Perchè il dì è venuto, in cui i Filistei saranno sterminati, e sarà distrutta Tiro, e Sidone con tutti gli aiuti, che lor restavano: imperocché il Signore ha messi a saccomanno i Filistei, avanzi dell'isola di Capadocia.5Gaza è diventata calva: Ascalone è taciturna, e quel, che resta della lor valle. Fino a quando ti farai delle ferite?6Non avrai tu posa giammai, o spada del Signore? rientra nel fodero, raffreddati, e sta in quiete.7E come starà ella in quiete, mentre il Signore le ha dati ordini contro Ascalone, e contro le sue regioni marittime, e ivi le ha prescritto di agire?

Note:

47,1:Prima che Faraone espugnasse Gaza. Gaza adunque sarà presa da Faraone, e dipoi e Gaza e il resto del paese de' Filistei sarà desolato da Nabuchodonosor. Non si sa precisamente il tempo in cui Faraone espugnò Gaza, benchè alcuni credano che ciò avvenisse quando Farao ne venne a recar soccorso a Sedecia assediato da Nabuchodonosor. Quanto alla devastazione del paese de' Filistei in vaso da Nabuchodonosor, credesi comunemente accaduta nel tempo dell'assedio di Tiro; perocchè in que' tredici anni potè egli o in persona o per mezzo di alcuno de' suoi capitani far la conquista di quelle città.

47,2:Ecco che le acque vengono da settentrione ec. Le acque sono le schiere di Nabuchodonosor, che a guisa di torrente gonfio e precipitoso inondano e guastano il paese de' Filistei.

47,3:Al romore delle armi pompose, ec. Vuol forse accennare il Profeta, che le armi de' Caldei erano ricche e rilucenti per l'oro e l'argento secondo l'uso di quelle nazioni.
I padri, perduto il vigor delle braccia, ec. I padri sbigottiti e senza spirito, tremanti alla vista del vicino pericolo, si sono scordati della natura, e non hanno dato uno sguardo a' propri figliuoli, nè si son presi pensiero della loro sorte.

47,4:Sarà distrutta Tiro e Sidone con tutti gli aiuti, che lor restavano. Questi aiuti erano i Filistei alleati di Tiro e Sidone. Tiro fu presa da Nabuchodonosor; ma quanto a Sidone pare, che allora abbandonando la sua colonia divenuta sua rivale, cioè Tiro, ella si salvasse, Isai. XXIII.4.; ma sotto Artaserse Ocho questa città fu assediata da trecento mila combattenti, e avendola tradita il suo stesso re e il comandante delle sue milizie, e avendo abbruciate al principio dell'assedio tutte le navi, affinchè nissuno potesse fuggire, ridotti all'estremo della disperazione, i Sidoni presero la barbara risoluzione di abbruciarsi colle loro mogli e figliuoli nelle proprie case, e dicesi, che vi perissero fino a quaranta mila persone. Diodoro Olymp. 177. an. 2.
Avanzi dell'isola di Cappadocia. I Filistei venuti dalla Cappadocia occuparono la Palestina cacciatine gli Hevei, come è detto Deut. II. 23. Teodoreto però, e dietro a lui qualche altro Interprete, crede, che l'isola di Caphtor (come sta nell'Ebreo) sia l'Isola di Cipro; altri dice, che è l'isola di Candia.

47,5:Gaza è diventata calva. Può alludere o all'uso di radersi i capelli nel duolo e nelle grandi calamità (vedi Jerem. XLVIII. 37. Isai. III. 24., XV. 23. Deut. XIV. I.), o può anche alludere al costume di radere la testa degli schiavi e delle schiave.
Ascalone è taciturna, ec. Un tristo silenzio regna in Ascalone e nella valle, che è tra queste due città: tutte le ville e le case che restano, sono deserte, e non vi si ode voce di uomo.
Fino a quando ti farai delle ferite? Parla a Gaza e ad Ascalone. Lo stracciarsi le carni o colle unghie od anche coi coltelli, si usava dai Gentili nel duolo. Vedi Deut. XIV. I. Jerem. XLI. 5.

47,6-7:Non avrai tu posa giammai, ec. Il Profeta alla vista delle stragi fatte pel giusto sdegno di Dio tra questi popoli per man de' Caldei, il Profeta tocco da gran commiserazione esclama e prega, che la spada del Signore rientri nel fodero e si raffreddi e si posi. Ma come ciò, se Dio le ha dati ordini di agire contro Ascalone e contro quelle sue regioni, che sono lungo il mare Mediterraneo, e ivi vuole che questa spada continui a uccidere e sterminare?