Scrutatio

Martedi, 16 aprile 2024 - Santa Bernadette Soubirous ( Letture di oggi)

Geremia 17


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Ostinazione de' Giudei, i quali per ciò saranno puniti. Maledetto chi confida nell'uomo, e benedetto chi in Dio confida. Egli solo penetra ne' cuori, e rende a ciascuno secondo i suoi andamenti. Il Profeta domanda a Dio di essere liberato, e che siano confusi i nemici. Santificazione del sabato. Minacce contro Gerusalemme.

1Il peccato di Giuda è scritto con istile di ferro, e con punta di diamante impresso sopra la tavola del loro cuore, e su' corni de' loro altari.2Siccome i figli loro si son ricordati de' loro altari, e de' loro boschi, e delle ombrose piante, che sono negli eccelsi monti,3E offeriscono sagrifizj ne' campi: io metterò a saccomanno le tue ricchezze, e tutti i tuoi tesori, e i tuoi eccelsi luoghi a motivo de' peccati da te commessi (o Giuda) in tutte le parti della terra.4E tu resterai spogliata della tua eredità, ch'io ti aveva data; e ti farò serva de' tuoi nemici in una terra ignota a te; perocché tu hai acceso il fuoco del furor mio, e arderà eternamente.5Queste cose dice il Signore: Maledetto l'uomo, che confida nell'uomo, e fa suo appoggio un braccio di carne, e col cuor suo si dilunga dal Signore;6Imperocché ei sarà simile al tamarisco del deserto, e non gioverà a lui il bene quando venga: ma starà al secco nel deserto in un terren salso, e inabitabile.7Benedetto l'uomo, che nel Signore confida, ed è sua speranza il Signore.8Ed ei sarà come arbore trapiantato presso le acque, che distende verso l'umido le sue radici, e non temerà quando viene il gran caldo. E le sue foglie saran verdeggianti, e non gli darà pena il seccore, ne mai cesserà di far frutti.9Pravo è il cuore di tutti, ed inscrutabile: chi lo conoscerà?10Io il Signore sono scrutatore del cuore, e discerno gli affetti: e do ad ognuno secondo le opere sue, e secondo il frutto de' lor pensamenti.11La pernice cova le uova, che ella non partorì: cosi uno fa ricchezze, ma non con giustizia; le lascerà alla metà de' suoi giorni: nel suo fine sarà conosciuta la sua stoltezza.12O trono della gloria dell'Altissimo fin da principio: luogo di nostra santificazione.13O Signore, espettazione d'Israeele: tutti quegli, che ti abbandonano, saranno confusi, coloro, che si allontanano da te, saranno scritti nella terra: perchè hanno abbandonato la sorgiva delle acque vive, il Signore.14Sanami, o Signore, ed io sarò sanato: salvami, ed io sarò salvato; perocché mia gloria se' tu.15Ecco, che costoro dicono a me: Dov'è la Parola del Signore? Ch'ella si adempia.16Ma io non mi son turbato seguendo te mio pastore; e non bramai il giorno dell'uomo, tu 'l sai. Quello, che uscì dalle mie labbra, fu retto dinanzi a te.17Non sii tu a me cagion di spavento, o tu speranza mia nel giorno dell'afflizione.18Siano confusi coloro, che mi perseguitano, ed io non sia confuso; abbian quegli paura, ed io non abbia paura: manda sopra di loro il giorno dell'afflizione, e con doppio flagello percuotili.19Queste cose dice a me il Signore: Va, e fermati sulla porta de' figliuoli del popolo, per la quale entrano, ed escono i ré di Giuda, e fermati su tutte le porte di Gerusalemme.20E dirai loro: Udite la Parola del Signore, o re di Giuda, e tu popolo di Giuda tutto quanto, e voi tutti abitatori di Gerusalemme, che entrate per queste porte.21Queste cose dice il Signore: Abbiate cura delle anime vostre, e non portate pesi nel giorno di sabato; e non ne fate entrare per le porte di Gerusalemme.22E non portate pesi fuora delle vostre case nel giorno di sabato, e non fate verun lavoro. Santificate il giorno di sabato, come lo ordinai a padri vostri.23Ma eglino non ascoltarono, né piegarono le loro orecchie: ma indurarono la loro cervice per non udirmi, e per non ricevere l'insegnamento.24Or la cosa sarà così: se voi mi ascolterete, dice il Signore, talmente che non portiate pesi per le porte di questa città in giorno di sabato, e santifichiate il giorno di sabato, non facendo in esso verun lavoro,25Entreranno per le porte di questa città i re, e i principi, che sederanno sul trono di David, e saliranno su' cocchi, e sopra i cavalli eglino, e i loro principi, gli uomini di Giuda, e gli abitatori di Gerusalemme, e questa città sarà abitata in sempiterno.26E verranno dalle città di Giuda, e da' contorni di Gerusalemme, e dalla terra di Beniamin, e dalle pianure, e dalle montagne, e dal mezzodì a portare i loro olocausti, e le vittime, e i sagrifizj, e l'incenso, e gli offeriranno nella casa del Signore.27Se poi non mi ascolterete in questo, di santificare il giorno di sabato, e di non portar pesi, né farne entrare per le porte di Gerusalemme in giorno di sabato, io appiccherò il fuoco alle sue porte, il quale divorerà le case di Gerusalemme, e non si estinguerà.

Note:

17,1:Il peccato di Giuda è scritto con stile di ferro, con punta di diamante impresso sopra la tavola del loro cuore, ec. Il peccato di Giuda è indelebile, sendo scritto ne' loro cuori, e su' corni degli altari eretti ai falsi numi, con istile di ferro e con punta acuta di diamante, onde è scritto si profondamente, che non può cancellarsi e neppure essere occulto. L'essere scritto ne' loro cuori dinota, che in esso erano ostinatamente fissi, talmente che i loro cuori aveano presa la forma stessa del peccato; l'essere scritto su' corni degli altari sacrileghi significa, che non aveano nè vergogna nè sentimento della loro perversità, ma anzi ne faceano pompa. Del rimanente la versione, che ho dato di questo luogo, è conforme ai LXX e ad altre antiche versioni.

17,2-3:Siccome i figli loro si son ricordati ec. Siccome i loro figliuoli ancora per compiere la misura de' padri hanno avuto a cuore gli altari e i boschetti e l'ombrose piante, che sono negli alti monti, e i sacrifizi alle loro immonde divinità offeriscono anche nelle campagne; io perciò, o Gerusalemme, farò che sieno saccheggiati i tuoi tesori, e i luoghi eccelsi tanto amati da te, per gli enormi peccati, che in ogni parte del tuo paese commettonsi.

17,4:Resterai spogliata della tua eredità, ec. Resterai nuda e spogliata del tuo popolo, e del regno che io ti avea dato.

17,5:Maledetto l'uomo, che confida nell'uomo, ec. Queste parole vanno a ferire Sedecia e i principi della nazione, i quali senza pensare a Dio ricorrevano agli aiuti degli Egiziani. L'Egitto è uomo e non Dio, diceva loro Isaia. XXXI.3.

17,6-8:Sarà simile al tamarisco ec. Questa pianta, che nasce nelle aride solitudini, non sente il bene della pioggia,perchè il sabbione, in cui ella ha le sue radici, non ritiene l'umido, e il calore l'abbrucia, ond'ella resta sempre a terra, e non prospera in un terreno pieno di salsugine, cioè di nitro, che isterilisce. La similitudine è molto bella, e dipinge il destino d'un uomo, che le sue speranze ripone negli uomini, e non in Dio. Egli sarà sempre poca cosa, e non mai veramente felice nè grande, perchè la felicità e la grandezza non cerca dove può ritrovarla, cioè nel Signore. Per lo contrario quanto bene è rappre sentata la sorte di un'anima, che ha tutto in Dio, le speranze, gli affetti, i desideri, ogni sua espettazione?

17,9-10:Pravo è il cuore di tutti, ec. Quanto mai è tortuoso, fallace, il cuore dell'uomo cui Dio solo può penetrare, che è scrutatore de' cuori! e chi pertanto potrà fidarsi di se medesimo, e dire, che in Dio egli spera e non nell'uomo?

17,11:La pernice cova le uova, che ella non partori: ec. I naturalisti dicono, che la pernice ruba quando può le uova dell'altra pernice, covandole come se fosser sue; ma nati i perniciotti l'abbandonano, e non la riconoscono per loro madre: così le ricchezze mal acquistate fuggiranno dagli ingiusti possessori: e si vedrà alla fine, che stolto è l'uomo, che vuol arricchire per mezzo del peccato. Queste cose sono dette contro gli avari Ebrei, de' quali ha parlato anche di sopra.

17,12:O trono della gloria dell'Altissimo ec. Contro la prepotenza e l'avarizia insaziabile de' grandi il Profeta alza gli occhi al cielo dov' è il trono glorioso e eterno di colui, che giudica con giustizia, ed il quale punirà i ricchi ingiusti e rapaci. Il Profeta aggiunge che il cielo è il luogo di nostra santificazione, sì perchè tutta la santità viene dal cielo, e sì perchè la sola santità nel cielo ricetto.

17,13:Espettazione d'Israele. La sola speranza de' veri figliuoli d'Abramo e di Giacobbe, de' veri Israeliti. Saranno scritti nella terra: cioè nella polvere, maniera di proverbio simile n quella de' latini, che dicevano scritte nell'acqua le promesse vane e fallaci.

17,14:Sanami ....ed io sarò sanato: ec. Sanami dalle piaghe delle lingue calunniatrici.
Perocche mia gloria se' tu. Vero e stabile bene e onore non posso aver io se non da te, e da te solo io lo desidero, in cui solo mi glorio e mi glorierò.

17,15-16:Dov'è la parola del Signore? ec. Signore, tu vedi se io spero in te. Io non lascio di annunziare le tue minacce; e perchè tu dando a costoro spazio di penitenza se' lento a mandare il gastigo, quest'empi si burlano delle parole, che tu metti a me nella bocca. Ma io non mi turbo per questo; perchè io qual timida e cauta pecorella seguo te mio pastore; e non bramai il giorno dell'uomo, non bramai la felicità terrena, i terreni applausi, i favori degli uomini, come ben tu sai, o Signore, e come la parola, che io ho annunziata, è verità, checchè dicano i peccatori, che mal volentieri la soffrono.

17,17:Non sii tu a me cagion di spavento. Non permettere, o Signore, che per ragion di tua parola mi spaventino le minacce degli avversari; non mi lasciare alle sole mie forze, ma colla possente mano tua sostenta la mia debolezza.

17,18:E con doppio flagello percuotiti. Con doppio flagello, cioè colla fame e colla spada; o semplicemente con grave e pesante flagello.

17,19:Sulla porta ....per la quale entrano ed escono i re. Può forse significarsi la porta occidentale del tempio, per cui i re dal loro palazzo entravano nel tempio, e ordinariamente con gran sequela di gente, onde potè dirsi ancora porta de' figliuoli del popolo. Il ragionamento che segue non ha che fare col precedente.

17,21:Abbiate cura delle anime vostre. Guardatevi dal peccare, particolarmente contro la santificazione del sabato col fare opere servili.

17,25:Entreranno per le porte di questa città i re e i principi che sederanno ec. Darò a voi de' re della stirpe di Davidde, i quali goderanno pace e gloria grande, e si vedranno andare e venire ne' loro bei cocchi e soprn i loro destrieri.