Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Geremia 38


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Geremia dato dal re nelle mani de' principi, vien cacciato in una fossa piena di fango, donde è ricondotto nel vestibolo della prigione, ed esorta il re, che si arrenda ai Caldei. Il re ordina a Geremia, che tenga segreto questo colloquio.

1A Saphatia figliuolo di Madian, e Gedelia figliuolo di Phassur, e Juchal figliuolo di Selemia, e Phassur figliuolo di Melchia aveano udito le parole di Geremia, che diceva a tutto il popolo:2Queste cose dice il Signore: Chiunque resterà in questa città perirà di spada, di fame, e di peste: ma chi fuggirà ai Caldei viverà, e provederà alla sua salute.3Queste cose dice il Signore: questa città sarà data assolutamente in potere dell'esercito del re di Babilonia, ed ei la espugnerà.4E disser que' principi al re: Di grazia sia messo a morte quest'uomo: imperocché egli apposta fa cader le braccia agli uomini di valore, che son rimasi in questa città, e al popol tutto, dicendo loro queste parole: perocché quest'uomo non cerca il bene di questo popolo, ma il male.5E il re Sedecia disse: Egli è già nelle vostre mani; perchè none giusto, che alcuna cosa a voi nieghi il re.6Presero adunque Geremia, e lo misero nella cisterna di Melchia figliuolo di Amelech, che era nel vestibolo della prigione, e colle funi calarono Geremia nella fossa, dove non era acqua, ma fango. Entrò adunque Geremia nel fango.7Or Abdemelech eunuco Etiope, che stava nella casa del re, sentì dire come aveano gettato Geremia nella fossa. Si stava allora il re a sedere alla porta di Beniamin.8E Abdemelech si partì dalla casa del re, e andò a parlare al re, dicendo:9O re mio signore, hanno fatto male costoro in tutto quello, che hanno attentato contro Geremia profeta, avendolo messo nella fossa, affinchè vi muoia di fame, mentre non v'ha più pane nella città.10Diede adunque quest'ordine il re ad Abdemelech Etiope, dicendo: Prendi qui teco trenta uomini, e leva Geremia dalla fossa prima, che egli si muoia.11E Abdemelech presi seco gli uomini, entrò nella casa del re in un luogo sotto la guardaroba, e ne trasse fuora de' vecchi panni, e robe vecchie, e mezze lacere, e le calò giù a Geremia nella fossa per mezzo di funicelle.12E disse Abdemelech Etiope a Geremia: Mettiti questi vecchi panni, e questi laceri stracci sotto le ascelle delle tue braccia, e sotto le funi: e Geremia fece così.13E trasser fuori colle funi Geremia e lo tolsero dalla fossa: ed egli rimase nel vestibolo della prigione.14E il re Sedecia mandò gente per far venire a se Geremia alla porta terza, che era nella casa del Signore, e il re disse a Geremia: Io ti domanderò una cosa, non ascondermi nulla.15E Geremia rispose a Sedecia: Se io te la dirò, non mi ucciderai tu? e se io ti darò consiglio, tu non mi ascolterai.16Allora il re Sedecia segretamente giurò a Geremia, dicendo: Io giuro pel Signore, che ha creata in noi quest'anima, che non ti ucciderò, e non ti darò in potere di coloro, che vogliono la tua morte.17E Geremia disse a Sedecia: queste cose dice il Signor degli eserciti, il Dio d'Israele: Se tu partirai, e anderai a trovare i principi del re di Babilonia, viverà l'anima tua, e questa città non sarà incendiata, e sarai salvo tu, e la tua famiglia.18Se poi non anderai a trovar i principi del re di Babilonia, questa città sarà data in poter de' Caldei, i quali la incendieranno, e tu non iscamperai dalle loro mani.19E disse il re Sedecia a Geremia: Io sono in angustia per ragione di mie' Giudei, che sono fuggiti tra Caldei: che per disgrazia io non sia dato nelle mani di questi, e mi svituperino.20Ma Geremia rispose: Non ti daranno in lor potere: ascolta di grazia la Parola del Signore, che io parlo a te, e ti tornerà in bene, e salverai la tua vita.21Che se non vorrai andare, ecco quello, che ha mostrato a me il Signore.22Ecco, che tutte le donne, che saran rimase nella casa del re di Giuda, saran menate ai principi del re di Babilonia, ed elle diranno: Ti hanno sedotto, e la hanno vinta per tuo danno que' tuoi amici; hanno precipitati i tuoi passi in luogo lubrico, e pien di fango, e ti hanno abbandonato.23E tutte le tue mogli, e i tuoi figliuoli saranno menati a' Caldei, e tu non fuggirai dalle lor mani, ma sarai fatto prigione dal re di Babilonia, e il fuoco consumerà questa città.24Disse pertanto Sedecia a Geremia: Nissuno sappia queste cose, e tu non morrai.25Che se risapranno i principi, che io ho parlato teco, e verran da te, e ti diranno: Di a noi quel, che tu hai detto al re, e di quai cose il re abbia parlato teco, non celar nulla, e noi non ti uccideremo;26Tu dirai loro: Io ho umiliate le mie preghiere al re, affinchè non ordinasse, ch'io fossi ricondotto alla casa di Jonathan, perch'io non vi morissi.27Andarono adunque i principi a interrogar Geremia, ed egli rispose loro conforme il re gli aveva ordinato, e non lo molestaron più; perocché nulla si era saputo.28E Geremia si stette nel vestibolo della prigione fino al giorno, in cui fu presa Gerusalemme: conciossiachè fu presa Gerusalemme.

Note:

38,1:Aveano udito le parole di Geremia, ec. Geremia nel cortile della prigione continuava a predire con libertà al popolo, che andava a udirlo, le stesse cose, per ragion delle quali era stato messo in prigione e battuto e oltraggiato.

38,6:Entrò adunque Geremia nel fango. Ovvero fu immerso nel fango. Giuseppe Ebreo dice, che nel fango di quella cisterna era immerso Geremia fino al collo. Antiq. X. 10.

38,9:Avendolo messo nella fossa, affinchè vi muoia di fame, mentre non v'ha più pane nella città. Lo hanno messo laggiù in quella cisterna, affinchè vi muoia; perocchè quand'anche fosse ordinato, che se gli dia da mangiare, la mancanza del pane è tale nella citta, che non ne toccherà a quell'uomo già quasi sepolto.

38,12:Sotto le ascelle delle tue braccia, ec. Tutto questo dimostra, che Geremia era stato gettato ignudo in quella vecchia cisterna, e perciò Abdemelech gli dice di mettersi quei panni tralle ascelle e le funi, affinchè non a vesse a soffrire nell'essere tirato fuora.

38,13:Rimase nel vestibolo della prigione. Ma legato mani e piedi. Vedi cap. XL. 4.

38,14:Alla porta terza, che era nella casa del Signore. Questa era forse la porta, per cui dal palazzo reale si andava al tempio; ma non sappiamo il perchè si dicesse terza.

38,15:Se io te la dirò, non mi ucciderai tu? Se io ti dirò quella cosa, intorno a cui m'interroghi, non è egli certo, che tu mi ucciderai, perch'io non abbia risposto secondo il tuo desiderio?

38,19:Io sono in angustia per ragione di que' Giudei, ec. Sedecia temeva più questi Giudei, i quali (non si sa il perché) erano andati a unirsi co' nemici, gli teneva più, che gli stessi Caldei. Ma Geremia lo assicura, che i Caldei nol daranno in potere di quei disertori. Che se egli teme gl'insulti di quegli, avrà da soffrire, ov'ei non si arrenda, gl'insulti e gl' improperi, che saranno detti a lui dalle donne della casa reale, come dice il Profeta vers. 22.

38,24:Nissuno sappia queste cose. Nè quello, che io ho detto a te, nè quello, che tu mi hai risposto.

38,26:Ho umiliate le mie preghiere al re, ec. Non solo il re suggerì a Geremia questa risposta, ma Geremia la diede ai principi, i quali effettivamente cercarono di sapere i colloqui tenuti con lui dal re, vers. 27. Donde apparisce, che veramente Geremia e avea ringraziato il re, che l'avea fatto cavare da quella fossa,e lo avea pregato di non permettere, ch'egli vi fosse ricondotto. Imperocchè Geremia non era uomo da intaccare per nissuna ragione la verità, neppur con leggera menzogna.

38,27:Nulla si era ec. Dei discorsi tenuti dal re con Geremia.