Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Geremia 16


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Dio proibisce ne Profeta di prender moglie, perchè i Giudei saranno oppressi dalle miserie, talmente che non si seppelliranno, ne si piangeranno i morti; ma dipoi per mezzo di cacciatori, e di pescatori il Signore li ricondurrà al loro paese, dove insieme con tutte le genti confesseranno i loro peccati.

1Il Signore parlommi, dicendo:2Tu non prenderai moglie, e non avrai figliuoli, né figlie in questo luogo;3Imperocché queste cose dice il Signore sopra i figliuoli, e le figliuole, che verranno alla luce in questo luogo, e sopra le madri, che gli avran partoriti, e sopra i padri, da' quali saranno nati in questa terra,4Morranno di varj mali; e non saranno pianti, né seppelliti, saran come sterco sopra la terra, e saran consunti dalla spada, e dalla fame; e i loro cadaveri saran pasto degli uccelli dell'aria, e delle bestie della terra.5Imperocché queste cose dice il Signore: Tu non entrerai nella casa, dov'è convito, né anderai a piangere, e a far l'ufficio di consolazione: perocché io ho, tolta da questo popolo la mia pace, (dice il Signore) la misericordia, e la clemenza.6E moranno i grandi, e i piccoli in questa terra: non saranno seppelliti, né pianti, e niuno si farà incisioni, né si toserà i capelli per loro.7Né alcuno tra loro spezzerà il pane per consolare colui, che piange un morto, e non gli daranno da bere per consolarlo della perdita del padre suo, e della madre.8E non entrerai nella casa, dove sibanchetta per sedere in compagnia, emangiare, e bere;9Imperocché queste cose dice il Signore degli eserciti, il Dio d'Israele: Ecco che io da questo luogo, veggenti voi, e ne' vostri giorni torro la voce di gaudio, la voce di letizia, i canti dello sposo, e i canti della sposa.10E quando tu avrai annunziate a questo popolo tutte queste parole, ed ei ti diranno: Per qual motivo il Signore annunzia a noi tutto questo gran male? qual è mai la nostra iniquità? e qual è il nostro peccato, che abbiam commesso contro il Signore Dio nostro?11Tu dirai loro: Perchè i padri vostri mi abbandonarono: dice il Signore; e andaron dietro a dei stranieri, e li servirono, e gli adorarono abbandonaron me, e non osservarono la mia legge.12Ma voi ancora avete fatto peggio, che i padri vostri: imperocché ecco, che ognun di voi va dietro alla corruzione del cattivo suo cuore, per non dar retta a me.13Ed io vi caccerò da questa terra ad un'altra non conosciuta da voi, né da' padri vostri: ed ivi servirete dì, e notte a' dei stranieri, i quali non vi daranno requie.14Per questo ecco, che viene il tempo, dice il Signore, quando non si dirà più: Vive il Signore, che trasse i figliuoli d'Israele dalla terra d'Egitto,15Ma: Vive il Signore, che ha tratti i figliuoli d'Israele dalla terra di settentrione, e da tutti i paesi, pe' quali io gli avrò dispersi, e li ricondurrò nella loro terra data da me a' loro padri.16Ecco, che io manderò molti pescatori, dice il Signore, i quali li pescheranno; e dipoi manderò loro molti cacciatori, i quali anderanno a caccia di essi per tutti i monti, e per tutti i colli, e nelle tane de' massi;17Imperocché gli occhi miei osservano tutti i loro passi; e nulla n'è ascoso a' miei sguardi, come non fu ascosa agli occhi miei la loro iniquità.18E prima io renderò il contraccambio alle duplicate iniquità, e peccati loro: perocché hanno contaminato la mia terra co' corpi de' morti sagrificati a' loro idoli, e han ripiena delle loro abbominazioni la mia eredità.19Signore mia fortezza, mio sostegno, e mio rifugio nel giorno della tribolazione: a te veranno le genti da' confini ultimi della terra, e diranno: Veramente i padri nostri ereditarono la menzogna, e la vanità, che nulla ad essi giovò.20Forse l'uomo potrà fare i suoi dei? Ed egli stesso non è un dio.21Per questo ecco, che io mostrerò loro questa volta, mostrerò loro la mia possanza, e la mia virtù, e conosceranno, che io ho nome il Signore.

Note:

16,2:Tu non prenderai moglie, e non averai figliuoli ec. Geremia adunque fino allora era vissuto nella verginità, e Dio gli comanda di perseverare in questo stato, primo, per esimerlo dalle sollecitudini inseparabili dallo stato matrimoniale, conservandolo in quella libertà santa, che è tanto convenevole al ministero sacro; in secondo luogo, per far conoscere, che la condizione di padre di famiglia, che era tanto stimata in quel popolo, non era più da desiderarsi in tempo, che stava già per piombare sopra la nazione l'ira divina, ed era imminente la distruzione di Gerusalemme e del regno. Non si dubita, che Geremia visse vergine fino alla morte. Vedi Hieronym. cap. XXIII. In questo luogo: nella Giudea, di cui è imminente la desolazione,

16,5:Non entrerai nella casa dov'è convito. Intendesi del convito che si faceva a tutta la parentela dopo i funerali.

16,6:Niuno si farà incisioni. Vedi quello che si è detto Levit. XIX. 27., Deuter. XIV. I. sopra l'uso di farsi de' tagli e delle incisioni nelle braccia e per la vita, uso assai comune tra' Gentili, osservato particolarmente ne funerali di Adone, ma proibito espressamente agli Ebrei, i quali facilmente lo avranno messo in pratica a' tempi di Geremia, insieme colle altre gentilesche superstizioni.

16,7:Nè alcuno tra loro spezzerà il pane. Si adunavano i parenti nella casa del morto per consolare la famiglia, procurando gli stessi parenti, che gli afflitti prendesser cibo e si ristorassero, che è quel che vuol dire spezzar il pane.

16,8:Nella casa dove si banchetta. Si parla di un'altra maniera di convito, di convito d'allegrezza, per cagione di nozze; da tali conviti ancora vuole Dio, che stia lontano il Profeta.

16,13:Servirete di e notte a' dei stranieri, i quali non vi daranno requie. Cola voi potrete servire quanto vorrete e adorare gli dei stranieri, ma questi non daranno a voi la requie, nè il ristoro, nè la consolazione, di cui avrete tanto bisogno.

16,14-15:Non si dirà più: Vive il Signore, che trasse i figliuoli d'Israele dalla terra d'Egitto, Ma: Vive il Signore, ec. In vece di quella formula antica usata ne' lor giuramenti dagli Ebrei: Vive il Signore, che ci trasse salvi dall'Egitto, si userà quest'altra: Vive il Signore, che ci ha tratti dalla schiavitù di Babilonia. E due cose sono qui indicate; primo, che la schiavitù di Babilonia sarà più dura e crudele, che quella d'Egitto, onde questa sarà quasi dimenticata; secondo, la grandezza del benefizio di Dio, che da tanta miseria liberò il popol suo. Ma quanto più grande diventa questo benefizio a favore di tutti gli uomini, quando per questa liberazione si intenda la salvazione dello spirituale Israele dalla confusione del peccato e dalla schiavitù del demonio, e il ritorno di tutte le genti al vero Dio, e la lor riunione nella Chiesa di Cristo promessa ad Abramo e agli altri Santi del vecchio Testamento? Imperocchè a questa Chiesa e a Cristo capo di lei e Salvatore si trasporta in ispirito il nostro Profeta.

16,16:Manderò molti pescatori, ec. Zorobabele, Esdra, Nehemia riunirono molti degli Ebrei dispersi ne' paesi dell'impero Caldeo per ricondurli a Gerusalemme. Ma in piccol numero furon questi, come piccola era la pesca da farsi in paragone della pesca grande, a cui furono mandati da Cristo gli Apostoli e gli uomini apostolici, le fatiche dei quali si estesero a tutta la terra, ed Ebrei e Gentili riunirono nella mistica rete. Questi pescatori faranno anche la figura e l'ufficio di cacciatori d'anime, le quali anderanno a cercare ne' luoghi più inospiti e barbari per guadagnarle a Cristo.

16,17:Gli occhi miei osservano tutti i loro passi: ec. Io non perdo di vista nissuno degli uomini, e siccome osservo le iniquità e le punisco, così nel tempo di misericordia li soccorro e li salvo.

16,18:E prima io renderò ec. Ma prima di mandare i miei pescatori io darò, renderò la pena, che è dovuta alle doppie, cioè molteplici iniquità del mio popolo, affinchè afflitto e tribolato ritorni a me.

16,19-20:Signore, mia fortezza, ec. È un bellissimo cantico del Profeta, che annunzia con grande affetto la conversion delle genti, le quali illuminate da Cristo confessano la propria stoltezza e quella de' padri loro, da' quali ad esse fu trasmesso come per eredita il culto de' bugiardi e vani dei. Perocchè (diranno queste genti) che pazzia è il credere, che un uomo mortale, vile, che è terra, e in terra riducesi, così presto possa creare degli dei?

16,21:Per questo, ecco, che io mostrerò loro ec. Nella conversione mirabilissima di queste genti, nelle grazie e nei doni dello Spirito, onde io le ricolmerò, farò, farò loro conoscere qual sia la possanza mia, la possanza di quell'essere, a cui solo l'incommunicabil nome di Dio si compete.