Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Geremia 33


font

Il Signore perdonerà i peccati del popolo, e lo libererà dalla schiavitudine, e lo ricolmerà di benefizj. Nuovo germe della stirpe di David. Nuova alleanza con David, e colla stirpe di Giacobbe.

1E il Signore parlò la seconda volta a Geremia nel tempo, ch'egli tuttora era rinchiuso nel cortile della prigione, dicendo:2Queste cose dice il Signore, il quale farà, ed effettuerà, e disporrà quello, che dice: Il nome suo è il Signore.3Alza a me le tue grida, ed io ti esaudirò; e ti annunzierò cose grandi, e certe, le quali tu ignori;4Imperocché queste cose dice il Signore, il Dio d'Israele intorno alle case di questa città, e intorno alle case del re di Giuda, che sono distrutte, e intorno alle fortificazioni, e intorno alla spada5Di coloro, che vengono a combattere co Caldei, e a riempirle di cadaveri di uomini, i quali io nel mio furore, e nell'indegnazione ma ho percossi, ascondendo la mia faccia a questa città, a motivo di tutta la malizia loro.6Ecco, che io rassetterò le brecce, e ristorerò le rovine: e farò vedere ad essi la pace, e la verità, ch'ei domandano.7E farò, che ritornino i fuorusciti di Giuda, e i fuorusciti di Gerusalemme, e li riporrò nell'antico stato.8E li monderò da tutte le loro iniquità, colle quali hanno peccato contro di me: e perdonerò ad essi tutti i peccati, co' quali mi hanno offeso, e mi han disprezzato.9E ciò acquisterammi nome presso tutte le genti, alle quali perverrà la notizia di tutti i benefizj, ch'io farò ad essi, e ne avranno allegrezza, e a me daran laude, ed esulteranno, e temeranno, e resteranno stupefatte de' benefizj di ogni maniera, e della perfetta pace, che io ad essi concederò.10Queste cose dice il Signore: In questo luogo (che voi chiamate un deserto, perchè non v'è uomo, né giumento) e nelle città di Giuda, e ne' contorni di Gerusalemme, che son desolati senza un uomo, e senza un abitatore, e senza bestiame, si udiranno ancora11Voci di gaudio, voce di allegrezza, voce di sposo, e voce di sposa, voce di gente, che dirà: Date lode al Signore degli eserciti, perchè buono è il Signore, perchè la sua misericordia è in eterno: e voci di coloro, che veranno a sciogliere i loro voti nella casa del Signore: perocché io riporrò i fuorusciti della terra nell'antico stato, dice il Signore.12Queste cose dice il Signor degli eserciti: In questo luogo deserto, e privo di uomini, e di giumenti, e in tutte le città di Giuda saranno ancora le tende dei pastori de' greggi, che ivi si sdraeranno.13Nelle città di montagna, e nelle città campestri, e nelle città, she sono a mezzodì, e nella terra di Beniamin, e ne' contorni di Gerusalemme, e nelle città di Giuda passeranno ancora i greggi sotto la mano di colui, che ne fa il novero, dice il Signore.14Ecco, che vengono i giorni, dice il Signore, e io adempierò la buona Parola detta da me alla casa d'Israele, e alla casa di Giuda.15In que' giorni, e in quel tempo farò spuntare a Davidde un germe di giustizia, che renderà ragione, e farà giustizia sopra la terra.16In que' giorni Giuda avrà salute, e Israele abiterà nella pace: e il nome, che a lui daranno, egli è: Il Signore nostro giusto;17Imperocché queste cose dice il Signore: non mancherà della stirpe di David uomo, che segga sul trono della casa d'Israele.18E non mancherà della stirpe de' Sacerdoti, e de' Leviti uomo, che offerisca davanti a me gli olocausti, e il fuoco accenda pel sagrificio, e scanni in ogni tempo le vittime.19E il Signore parlò a Geremia, dicendo:20Queste cose dice il Signore: Se rotto può essere l'ordine stabilito da me pel giorno, e l'ordine stabilito da me per la notte, talmente che non sta il giorno, e non sia la notte al suo tempo,21Potrà ancora esser rotta l'alleanza mia con Davidde mio servo, talmente che di lui non siavi un figlio, che regni sopra il suo trono, e non sianvi i Leviti, e i Sacerdoti ministri miei.22Come non posson contarsi le stelle del cielo, né misurarsi la sabbia del mare: cosi io moltiplicherò il seme di Davidde mio servo, e i Leviti ministri miei.23E il Signore parlò a Geremia, dicendo:24Non hai tu fatto riflessione alle parole di questo popolo, che dice: Le due famiglie, che il Signore aveva elette son rigettate? Così disprezzano il popol mio, talmente che nel cospetto di costoro ei non è più una nazione?25Queste cose dice il Signore: Se io non ho stabilito l'ordine tral dì, e la notte, e poste leggi al cielo, e alla terra;26Potrà ancor essere, ch'io rigetti il seme di Giacobbe, e di Davidde mio servo, talmente che del seme di lui io non elegga i principi per la stirpe di Abramo, d'Isacco, e di Giacobbe. Ma io ricondurrò i lor fuorusciti, ed avrò di essi misericordia.

Note:

33,1:Il Signore parlò la seconda volta a Geremia nel tempo, ec. Questa fu la seconda volta, che Dio parlò a Geremia rinchiuso nel cortile della prigione. Questa profezia è posteriore a quella del capo precedente, ma di poco tempo è posteriore.

33,3:Alza a me le tue grida, ed io ti esaudirò, ec. Chiedimi con calda ed istante orazione, che io ti faccia conoscere quello, ch'io sono per fare un dì a favore di questo popolo, e io ti esaudirò, e a te lo rivelerò.

33,4-5:E intorno alla spada Di coloro, che vengono ec. Biasima incidentemente molti Giudei, i quali dopo tutto quello, che il Signore avea fatto dire da' suoi Profeti, erano corsi da tutte le parti a difender Gerusalemme, la qual cosa non ad altro servir dovea, che a moltiplicare la strage del popolo infelice fino ad empiere le case e le fortificazioni di cadaveri, e tanto più, perchè accresciuto il numero della gente nella città si dovea far sentire più presto la fame. Dio voleva, che Gerusalemme si arrendesse volontariamente a Caldei. Vedi cap. XXVII.

33,6:Farò vedere ad essi la pace e la verità, ch'ei domandano. Io ristorerò Gerusalemme e farò vedere, e gustare al popolo la pace e l'adempimento fedele delle mie veraci promesse. Ciò si verificò in parte col ritorno del popolo condotto da Zorobabele; pienamente e spiritualmente fu adempiuto da Cristo, dal quale solo otterranno i credenti la remessione de' peccati, e vera e stabil salute, vers. 8.

33,9:E ciò acquisterammi nome presso tutte le genti, ec. I benefizi, de' quali io ricolmerò la spirituale Gerusalemme, i doni dello Spirito santo comunicati con tanta liberalità da me ai fedeli della nuova Chiesa adunata in Gerusalemme, empieranno di meraviglia e di consolazione gli stessi Gentili, a' quali tutto ciò servirà per disporli, mediante tali prove di mia possanza e bontà, a desiderare di aver parte a tanto bene.

33,11:Voci di gaudio, voce di allegrezza, voce di sposo, ec. Si celebrerà specialmente colle parole e co' sentimenti del re Profeta, si celebrerà da' fedeli l'indissolubile unione di Cristo colla sua Chiesa. Vedi il Salmo CXVII.

33,13:Passeranno ancora i greggi sotto la mano ec. Ovvero sotto la verga del pastore, il quale colla verga li conta quando all'ovile ritornano, per vedere se alcuna pecora sia perduta. Per questo pastore il Caldeo intese il Messia; e questi, come si dice in s. Giovanni X. 14., conosce le sue pecorelle, ed elle conoscon lui; ed è quel pastore si amante delle sue pecorelle, che dà per esse la vita.

33,15:Farò spuntare a Davidde un germe di giustizia, ec. Non solo tutti i Cristiani, ma anche gli Ebrei hanno qui veduto promesso il Cristo della stirpe di David secondo la carne, re giustissimo, e principio di giustizia per tutti i fedeli.

33,16:E il nome, che a lui daranno egli è: il Signore nostro giusto, ovvero, il Signore nostra giustizia. Vedi Jerem. XXIII. 6., dove si hanno le stesse parole. La versio ne dei LXX lesse in ambedue i luoghi nella stessa maniera; ma nell'Ebreo e in alcuni manoscritti della vulgata si parlerebbe qui del nome dato non a Cristo, ma a Gerusalemme, cioè alla Chiesa sua sposa, e il senso non varierebbe gran fatto; perocchè verrebbe a dire che la Chiesa ha suo nome da Cristo Dio vero e vera giustizia di tutti i fedeli. E non abbiamo verun motivo di sospettare, che gli Ebrei abbiano messa la mano in questo luogo per alterarlo, mentre avrebbono dovuto fare altrettanto nel capo 23., e sappiamo, che s. Girolamo tradusse come sta nell'Ebreo.

33,17:Non mancherà della stirpe di David uomo, che segga ec. Questa promessa, che è similissima a quella di Giacobbe, Gen. XLIX. 10., in Cristo fu adempiuta, il quale nato del seme di David fu costituito dal Padre re della nuova Sionne, cioè dalla Chiesa composta, secondo la stessa profezia di Giacobbe, non dei soli Giudei, ma di tutte le genti.

33,18:E non mancherà della stirpe de' Sacerdoti ec. Sotto la figura dell'antico sacerdozio e de' sacrifizi dell'antica legge indica come eterno sarà il sacerdozio di Cristo, e il suo sacrifizio si offerirà nella Chiesa sino alla consumazione de' secoli per le mani de' sacerdoti istituiti dal medesimo Cristo.

33,20-22:Se rotto può essere l'ordine ec. Siccome le leggi del cielo, e l'ordine posto da me per la successione del giorno alla notte, e della notte al giorno, siccome quest' ordine non sarà cangiato nè alterato giammai, così fissa ed immobile sarà l'alleanza stabilita da me con gli uomini per mezzo del figliuolo di Davidde, per mezzo di Cristo; e così pure il nuovo sacerdozio di lui sussisterà immutabilmente, e i ministri della Chiesa associati al sacerdozio del medesimo Cristo saranno in numero assai maggiore degli antichi sacerdoti e Leviti, a proporzione de' figli, che io darò al nuovo Davidde, i quali agguaglieranno il numero de' granelli d'arena onde sono coperti i lidi del mare.

33,24-26:Le due famiglie, che il Signore aveva elette, son rigettate? ec. Queste erano le querele de' Giudei, al lorchè vedevasi imminente l'espugnazione di Gerusalemme e la totale desolazione della Giudea. Dove sono le promesse del Signore, dicevan essi? Ecco, che le due famiglie di Giuda e di Levi sono rigettate: la famiglia di Giuda perderà la corona, la famiglia di Levi, distrutto il tempio, non avrà più dove offerir sacrifizio, e l'una e l'altra tribù perirà o sotto le spade de' Caldei o nella schiavitù. Tanto poco (dice Dio) sanno questi increduli fare stima non solo delle mie promesse, ma anche del popolo, a cui le ho fatte. Or Dio di nuovo promette, che non rigetterà i figliuoli di Giacobbe e di Davidde; che li trarrà dalla loro cattività, e non solo dalla cattività di Babilonia, ma anche da un' altra peggiore, e darà loro gli Apostoli, i quali, come pontefici e principi nella nuova chiesa, governeranno i nuovi fedeli veri figliuoli di Abramo, d'Isacco e di Giacobbe,figliuoli della promessa, e non secondo la carne, come dice Paolo Rom. XVI. 6. 7. ec. Così sono in questo luogo due differenti promesse; la prima, di conservare la stirpe di Giacobbe e quella di Davidde, da cui dee nascere il Cristo; la seconda, di creare e moltiplicare all'infinito la nuova progenie de' figliuoli di Abramo ec. secondo lo spirito, i quali saranno i veri eredi delle promesse.