Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Geremia 30


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Predice il ritorno dalla cattività; e che dopo il ritorno serviranno il Signore, e David loro resuscitato da Dio; e i nemici loro saranno sterminati.

1Parola detta a Geremia dal Signore, che disse:2Queste cose dice il Signore, il Dio d'Israele: Scrivi tutte le parole, che io ti ho dette, in un libro;3Imperocché ecco che vengono i giorni, dice il Signore, ed io faro ritornare i fuorusciti del popol mio d'Israele, e di Giuda, dice il Signore, e farolli ritornare alla terra, che io diedi a' padri loro, e la possederanno.4E queste son le parole dette dal Signore ad Israele, e a Giuda:5Queste cose dice il Signore: Abbiamo udito voce di terrore, di sbigottimento, e non di pace.6Domandate, e cercate se il maschio partorisca: e perchè adunque ho io veduto tutti gli uomini colle mani a' loro fianchi a guisa di partorienti, e tutte le facce loro ingiallite?7Ahi che grande è quel giorno! non ve n'è altro simile, ed è il tempo della tribolazione di Giacobbe, ed egli da questa sarà salvato.8E in quel giorno (dice il Signor degli eserciti) io spezzerò il giogo messo da colui sul tuo collo, e romperò i suoi lacci, e non ti domineranno più gli stranieri:9Ma serviranno (i tuoi) al Signore Dio loro, e a Davidde loro re, che io farò sorger per essi.10Non temere adunque tu servo mio Giacobbe, dice il Signore, e non aver paura, o Israele: imperocché ecco che io salverò te da una terra rimota, e la tua stirpe dalla terra di sua schiavitù, e tornerà Giacobbe, e avrà riposo, e sarà ricolmo di beni, e non avrà chi temere:11Imperocché io sono con te, dice il Signore, affin di salvarti: imperocché io farò fine di tutte le genti, tralle quali io ti dispersi; ma non farò fine di te: ma ti gastigerò con giustizia, affinchè tu non sembri a te stesso innocente;12Imperocché cosi dice il Signore: La tua frattura è insanabile, la tua piaga è maligna.13Non è chi faccia giudizio del tuo male per medicarlo: i rimedi non ti giovano.14Tutti i tuoi amatori si sono scordati di te, e non cercheranno di te: perocchè io ti ho percossa con piaga di nimico, con gastigo crudele: per la moltitudine di tue iniquità sono incalliti i tuoi peccati.15Perchè alzi le strida nelle tue pene? Insanabile è il tuo dolore: per ragion della moltitudine di tue iniquità, e per gli incalliti tuoi peccati ho io fatto a te questo.16Ma tutti quelli, che ti divorano, saran divorati, e tutti i nimici tuoi saran menati in ischiavitù: e coloro, che ti desolano, saran desolati; e i predatori tuoi saran predati;17Imperocché io cicatrizerò la tua piaga, e ti guarirò delle tue ferite, dice il Signore. Poiché a te, o Sion, han dato il nome di ripudiata: Ell'è colei, che non ha chi n'abbia pensiero.18Queste cose dice il Signore: Ecco che io richiamerò le fuoruscite famiglie di Giacobbe, ed avrò compassione delle sue case, e la città sarà riedificata nell'alto suo monte, e il tempio sarà fondato secondo la sua dignità.19E da essi usciranno laude, e voci di giubilo: o io li moltiplicherò, e non diminuiranno, e li glorificherò, e non saran più avviliti.20E i figliuoli di lei saran come da principio, e la loro adunanza sarà stabile dinanzi a me. Ed io punirò tutti coloro, che lo affliggono.21E da lui verrà il suo condottiere: e il principe spunterà di mezzo a lui: e io lo faro avvicinare, ed egli si accosterà a me. Imperocché chi è costui, che abbia fisso in cuor suo di accostarsi a me, dice il Signore?22E voi sarete mio popolo, e io sarò vostro Dio.23Ecco il turbine del Signore, il furore, che scappa fuori, la bufera precipitosa, piomberà sul capo degli empj.24Il Signore non darà posa all'ira, e all'indignazione sino a tanto, che abbia eseguiti, e compiuti i disegni del cuor suo: voi li comprenderete alla fine de' giorni.

Note:

30,2:Scrivi tutte le parole, ec. Certe profezie più importanti Dio voleva, che fossero registrate e divulgate e lette pubblicamente al popolo. Quella, di cui qui si parla, è una delle più grandi; e si crede fatta regnante Sedecia.

30,3:Io farò ritornare i fuorusciti del popol mio d'Israele e di Giuda, ec. Si sa, che nel ritorno dalla cattività di Babilonia, insieme col popolo di Giuda e di Beniamin tornarono non pochi anche delle dieci tribù. Ma chi considererà tutto il ragionamento di Geremia, vedrà assai chiaramente, che questo ritorno degli Ebrei a Gerusalemme vela e nasconde un altro ritorno de' medesimi Ebrei a Cristo e alla Chiesa. La cattività adunque di Babilonia è figura di quella cattività e dispersione, nella quale si trovano gli Ebrei dopo il gran rifiuto del loro Messia, e da cui una sola piccola parte degli avanzi furono liberati dagli Apostoli, che gli convertirono al Signore: ma con pienezza grande sarà liberato tutto l'infelice popolo alla fine del mondo, quando egli sarà salvato, soggettandosi al regno di Cristo, e in tal guisa divenendo cittadino della spirituale Gerusalemme, cioè della Chiesa. E questa piena salvazione d'Israele ha in mira specialmente il Profeta; onde egli dice, che le cose qui dette saranno intese alla fine de' giorni, o sia alla fine de' tempi, vers. 24. Farolli ritornare alla terra, che io diedi ai padri loro. La Chiesa di Cristo fu l'obbietto grande delle speranze e dei desideri de' giusti dell'antico Testamento, e di questa Chiesa essi furono membri per la fede, onde agli Ebrei disse Cristo: Abramo vostro padre sospirò di vedere questo mio giorno: lo vide e ne tripudiò, Jo. VIII. 56. Note remo con s. Girolamo come le stesse cose profetavano Geremia in Gerusalemme e Ezechielle a Babilonia. Vedi Ezech. XXXVII. 24.

30,5-6:Abbiamo udito voce di terrore, di sbigottimento ... Domandate, e cercate ec. Non dobbiamo tacere, che questa descrizione di un tempo di terrori, di spaventi, e non di pace, l'intendono alcuni della guerra dei Medi e de' Per siani contro Babilonia, quando gli Ebrei esuli nella Caldea parevano esposti a disastri simili a quelli, che nella patria loro aveano sofferti, e Dio convertì gli spaventi in letizia, mettendo nel cuore del vincitore Ciro sentimenti di clemenza e di bontà verso gli Ebrei; ma oltre che vi sarebbe da dire assai riguardo all'applicazione di queste parole, nelle quali il Profeta descrive il tempo della tribolazione di Giacobbe (vers. 7.) e non de' Caldei, tutto quello, che segue, non lega e non può stare con questa sposizione. Convien dunque intendere questa profezia come riguardante gli ultimi tempi, ne' quali Giacobbe, cioè il popolo di Giacobbe, avrà insieme con tutti i fedeli tribolazione e persecuzione grande dall'Anticristo per ragion della fede; lo che facendo seguiremo le tracce degli stessi maestri della Sinngoga e de' primi Cristiani del Giudaismo, come avvertì s. Girolamo. In quel tempo sarà grande lo spavento (dice il Profeta) talmente che perduta la pace sarà piena la terra di strage e di sangue, e gli uomini stessi avvezzi a combattere saran presi da dolori o paure, come le donne quando si trovano sul partorire, e le facce di tutti saranno del colore dell'oro, la pallidezza dei volti mostrando lo sbigottimento e l'affanno del cuore. Vedi l'Apocalisse dove simil descrizione si trova cap. XIII.

30,7-9:Ahi, che grande è quel giorno! ec. Quel giorno sarà giorno terribile, e sarà giorno di tribolazione grandissima per Giacobbe, ma da questo giorno e da questo tempo Giacobbe sarà salvato. Perocchè Dio libererà allora Israele dal vergognoso e pesante giogo del demonio, e Israele non sarà più soggetto a' stranieri, ma servirà al Signore Dio suo e a Cristo suo re mandato e dato a lui dal Signore.
La liberazione d'Israele dagli stranieri non si verifica, se non di quella libertà, che i fedeli hanno in Cristo, il quale dalla schiavitù del demonio e del peccato li trasse per essere servi di Dio e del medesimo Cristo, il quale a prezzo grande li comperò; e la soggezione di cuore, che l'uomo Cristiano professa ai principi della terra, non ha nulla di contrario a questa libertà de' figliuoli di Dio, perchè l'uom Cristiano venera ne' principi l'immagine e l'autorità del medesimo Dio, e servendo e ubbidendo a questi, serve e ubbidisce a Dio e a Cristo. Quanto alla nazione Elbrea, ella non ebbe, dopo il suo ritorno a Gerusalemme, un tempo di libertà, se non dal tempo di Giovanni Ircano fino a Pompeo che la soggiogò; del rimanente fu soggetta prima a' Persiani, indi ai successori di Alessandro e finalmente ai Romani.
Cristo è qui chiamato Davidde, come in Ezechielle XXXVIII. 25, perchè nato del seme di David secondo la carne: e gli antichi Ebrei col Caldeo, e alcuni ancora de' moderni rabbini, riconoscono che questo Davidde è il Messia. Finalmente la riunione di Giacobbe, o sia di tutti i figliuoli di Giacobbe, e di tutte le tribù sotto un solo re, questa riunione non fu mai, nè mai sarà, se non nella general conversione di questo popolo a Cristo, conversione predetta in tutte le Scritture dell'antico Testamento, e nuovamente dopo l'Evangelio annunziata e predetta specialmente da Paolo, Rom. XI. ec.

30,10-11:Ecco che io salverò te da una terra rimota, ec. Seguita il Profeta a illustrare la predizione della riunione di Giacobbe: tu popolo sperso (dopo la distruzione della Giudea) per tutta la terra, dove vivi senza re, senza patria, senza sacerdozio e senza tempio, tu sarai da me richiamato al mio ovile: e tu tornerai, e di tutti i beni spirituali e di ogni grazia e virtù sarai da me arricchito, e sarai tranquillo, perchè io sarò teco. E la mia provvidenza e bontà verso di te si farà manifesta in questo, che io distruggerò questa e quella nazione, talmente che di più d'una di queste nazioni, tralle quali tu sarai disperso, si rammenterà solo il nome, ma tu sarai sempre conservato da me, sempre conservato e sempre punito, conservato per far vedere in te la grandezza di mia misericordia, che ti serba al futuro ravvedimento, punito perchè peccatore, e affinchè la stessa pena a te faccia conoscere, che peccatore tu sei e degno dell'ira mia; onde e la tua conservazione e il tuo castigo saranno evidente dimostrazione della verità del Vangelo.

30,12-13:La tua frattura è insanabile, ec. Qual'è mai questa frattura insanabile, quale è mai questa piaga maligna, che rode e consuma l'Ebreo, qual è quel malore per cui l'Ebreo non trova medico nè medicina appropriata a eurarlo? Questa piaga e frattura e malore non è se non la cecità e l'induramento d'Israele, che non volle conoscere il suo Messia, e lo rigettò e lo uccise, induramento, che Dio solo potrà sanare e sanerà a suo tempo.

30,14:Tutti i tuoi amatori si sono scordati di te, ec. Per questi amatori s. Girolamo intese gli Angeli tutelari di questo popolo, i quali pregavano, si interponevano per esso, e lo aiutavano prima che egli abbandonasse il suo Dio e i quali lo hanno abbandonato, perchè egli ha meritato di essere percosso da Dio con piaga di nemico, con castigo crudele, a motivo della sua incredibile ostinazione nel male.

30,16:Ma tutti quelli, che ti divorano, saran divorati, ec. Tutti i nemici della Chiesa, tutti i suoi persecutori saranno castigati e sterminati da Dio. Le stesse predizioni e minacce si sono vedute in Isaia.

30,17:Ell' è colei, che non ha chi ne abbia pensiero. Sono parole dei nemici della Chiesa, a' quali permise Dio per un tempo di fare tutto quel ch'ei volevano contro di essa, ond'essi si fecer animo ad aflliggerla e maltrattarla.

30,18-19:Ecco, che io richiamerò ec. Allude senza dubbio a' tempi di Zorobabel e di Esdra, e al ritorno del popolo, quando si cominciò a riedificare Gerusalemme e a fondare il nuovo Tempio, il quale però fu assai inferiore al primo; ma oggetto più grande e di maggiore importanza si è pel Profeta la fondazione della nuova spirituale Gerusalemme, e del nuovo Tempio di Dio, che è la Chiesa, nel qual Tempio spiritualmente si adempie tutto quello, che carnalmente faceasi nel Tempio degli Ebrei; e allora udiransi le laudi e i ringraziamenti e le voci di giubilo colle quali i fedeli, i nuovi Israeliti secondo lo spirito, manifesteranno la gratitudine loro e l'allegrezza: e moltiplicheranno questi figli di Sionne, e la gloria della Chiesa si stenderà per tutta la terra.

30,20:E i figliuoli di lei saran come da principio, ec. Saranno imitatori della fede e della virtù de' santi Patriarchi Abramo, Isacco ec. I figliuoli di lei; cioè di Gerusalemme: ovvero: i figliuoli di lui; cioè di Giacobbe, vers. 8
E la loro adunanza sarà stabile dinanzi a me, ec. Questa nuova Chiesa durerà stabilmente sino alla fine de' secoli, e sarà protetta da Dio e assistita in terra e glorificata nel cielo.

30,21:E da lui verrà il suo condottiere, ec. E da lui, cioè da Giacobbe,uscirà il condottiere della salute, il capo del nuovo popolo, il Cristo. Tutti gli Interpreti antichi e moderni, Ebrei e Cristiani videro, qui manifestamente notato il Cristo nato della stirpe di Giacobbe, secondo la carne: da Giacobbe stesso verrà il suo condottiere, e il principe spunterà di mezzo allo stesso Giacobbe.
E io lo farò avvicinare, ed egli si accosterà a me: ec. Si parla qui di Cristo, non secondo il suo essere divino, secondo il quale egli è nel Padre e il Padre è in lui, ma si parla di Cristo secondo il ministero assunto da lui di mediatore nostro e di nostro pontefice, e si dice, che egli sarà in perfettissima unione di volontà col celeste suo Padre, sendo egli venuto per fare i voleri di lui, onde in lui si compiacerà sommamente il Padre. Imperocchè chi sarà mai tragli uomini o tragli Angeli, che a Dio si accosti coll'amore e colla ubbidienza come questo Figliuolo, il quale in Isaia è chiamato dal Padre l'uomo di sua volontà, che fa in ogni cosa il volere del Padre? Isai. XLVI.II.

30,23:Ecco il turbine del Signore, ec.Torna il Profeta a predire la vendetta terribile, che Dio farà alla fine de' tempi di tutti gli empi avversi a Cristo e alla sua Chiesa.