Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Geremia 26


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Geremia per chi profetizza l'eccidio di Gerusalemme se ella non si converte, e preso da' sacerdoti, e da' profeti, ma è liberato da' principi, e seniori del popolo, addottigli esempi di Michea, e di Uria profeti.

1Al principio del regno di Joachim, figliuolo di Giosia, re di Giuda, il Signore parlò a me, dicendo:2Queste cose dice il Signore: Sta nell'atrio della casa del Signore, e a tutte le città di Giuda, delle quali i cittadini vengono a far adorazione nella casa del Signore, dirai tutto quello, ch'io ti ho ordinato di dir loro: Non ne levare una parola,3Se a sorte ascoltassero, e si convertissero dalla mala lor vita, ond'io mi ripenta del male, che penso di far loro a motivo della malvagità de' loro affetti.4E tu dirai loro: Queste cose dice il Signore: Se voi non mi ascolterete, camminando nella mia legge, ch'io diedi a voi,5E fede prestando alle parole de' servi miei, de profeti, i quali io sollecitamente mandai, e indirizzai a voi, a' quali non avete prestato fede,6Io farò a questa casa come a Silo, e questa città la farò l'esecrazione di tutte le nazioni della terra.7E i sacerdoti, e i profeti, e il popol tutto udirono Geremia che dicea tali cose nella casa del Signore.8E quando Geremia ebbe finito di dire tutto quello, che il Signore gli avea comandato di far sapere a tutto il popolo, gli miser le mani addosso i sacerdoti, e i profeti, e tutto il popolo, dicendo: Sia messo a morte.9Perchè ha egli profetizzato nel nome del Signore, dicendo: Questa casa sarà come Silo, e questa città sarà smantellata, talmente che non vi rimanga abitatore? E si raunò tutto il popolo contro Geremia, nella casa del Signore.10E udirono queste cose i principi di Giuda, e andarono dalla casa del re alla casa del Signore, e si posero a sedere all'ingresso della porta nuova della casa del Signore.11E i sacerdoti, e i profeti dissero a' principi, e a tutto il popolo: Costui è reo di morte, perchè ha profetizzato contro questa città conforme avete udito colle vostre orecchie.12E Geremia disse a tutti i principi, e a tutto il popolo: Il Signore mi ha mandato a profetizzare a questa casa, e a questa città tutto quello, che avete udito.13Or adunque ammendate le vostre vie, e le inclinazioni vostre; e ascoltate la voce del Signore Dio vostro; e il Signore si ripentirà del male, che ha a voi minacciato.14Quanto a me, ecco ch'io sono nelle vostre mani, fate di me quello, che vi piacerà, e parrà:15Sappiate però, e tenete per fermo, che se mi ucciderete porrete il sangue innocente sopra di voi, e sopra questa città, e sopra i suoi abitanti: perocché in verità mi ha mandato a voi il Signore, perchè alle orecchie vostre intimassi tutte queste cose.16E i principi, e tutto il popolo dissero a' sacerdoti, e ai profeti: quest'uomo non è reo di morte; perocché ha parlato a noi nel nome del Signore Dio nostro.17Si alzarono allora alcuni de' seniori del paese, e parlarono a tutto il popolo dicendo:18Michea di Morasthi fu profeta a tempo di Ezechia re di Giuda, e disse a tutto il popolo di Giuda: Queste cose dice il Signore degli eserciti: Sionne sarà arata come un campo: e Gerusalemme sarà un monte di pietre: e il monte della casa del Signore sarà una gran boscaglia.19Condannollo forse a morte Ezechia re di Giuda, e tutto Giuda? E non temeron essi il Signore, e implorarono la bontà del Signore, e il Signore si ripentì del male, ch'ei loro aveva minacciato? Noi pertanto faremmo un male grande in danno delle anime nostre?20Vi fu ancora un uomo, che profetava nel nome del Signore, Uria figliuolo di Semei di Cariathiarim, e profetizzò contro questa città, e contro questo paese tutto quello, che ha detto Geremia.21E il re Joachim, e tutti i magnati, e tutti i principi udiron le sue parole, e il re cerco di farlo morire. E Uria n'ebbe vento, e temè, e fuggì, e andò in Egitto.22E il re Joachim mandò gente in Egitto, Elnathan figliuolo di Achobor, e altri con esso in Egitto.23E trasser fuora dall'Egitto Uria, e lo condussero al re Joachim, che lo fece morir di spada, e gettò il suo cadavere nella sepoltura del volgo ignobile.24L'aiuto adunque di Ahicam figliuolo di Saphan giovò a Geremia, perchè non fosse dato in poter del popolo, e noll'uccidessero.

Note:

26,1:Nel principio del regno di Joakim ec. Questa profezia adunque è del primo anno del re Joakim, e quella del capo precedente, essendo dell'anno quarto dello stesso re, è anteriore di tre anni.

26,3:Se a sorte ascoltassero, e si convertissero ec. Dio parla (per così dire) umanamente, affinchè sia sempre salvo il libero arbitrio dell'uomo, e si intenda com' egli per la eterna previsione di Dio non è costretto e necessitato a fare o non fare una cosa: così s. Girolamo, il quale soggiunge: è adunque in poter nostro il fare una cosa o non farla, con questo però, che qualunque buona opera noi vogliamo, desideriamo, facciamo, alla grazia di Dio si riferisca, il quale secondo l'Apostolo dà a noi e il vo. lere e il fare.

26,6:Farò a questa come a Silo. Vedi cap. vm. 12.

26,8:E i profeti. I LXX tradussero: e i falsi profeti, e così va intesa la Volgata. Sia messo a morte. Geremia è qui una bella figura di Cristo, contro di cui parimente gridò il popolo sedotto: sia crocifisso.

26,10:All'ingresso della porta nuova. Altrimenti porta orientale, fatta o ristorata da Joathan, 4. Reg. XV. 25. Ivi, come notò s. Girolamo, si giudicavano le cause concernenti la religione, come era quella di Geremia accusato di aver detto, che sarebbe distrutto quel tempio, che si credeva dagli Ebrei dovesse durare in eterno.

26,14:Quanto a me, ecco che io sono nelle vostre mani: ec. Risplende mirabilmente in tutto il discorso del Profeta una grande e intrepida costanza congiunta con somma dolcezza e umiltà e carità. Egli ripete dinanzi a' suoi giudici e persecutori quello che Dio gli ha ordinato di predicare, e insieme con amore gli esorta a fare colla lor penitenza che Dio ritratti (secondo la nostra maniera di intendere) la sua sentenza; che del resto egli, quanto a sè, è contento di morire martire della verità, e solo a lui dispiacerà, che la sua morte e il suo sangue, perchè sangue di uomo, che non ha fatto cosa degna di castigo, griderà contro di essi come già il sangue di Abele. In una parola il contegno di Geremia è totalmente simile a quello degli Apostoli condotti dinanzi al sinedrio di Gerusalemme. Vedi Atti IV.

26,18:Sionne sarà arata come un campo: ec. Questa profezia si legge Mich. III. 12. Ma il popolo allora si convertì, e la minaccia non ebbe allora verun effetto.

26,20:Fu ancora un uomo, che profetava ec. Questo secondo fatto era recente, e siccome dovea essere stato biasimato quello, che Joachim avea fatto contro questo profeta, per questo i difensori di Geremia lo riferiscono e mettono in paralello la pietà di Ezechia (nome venerato dal popolo) verso il profeta Michea, colla crudeltà di Joachim contro Uria: or Joachim era molto odiato dal popolo: il ragionamento adunque di questi vecchioni è tale: vogliamo noi seguire i principi e le massime di Ezechia, o quelle di Joachim? ma la paura del regnante li ritiene dal parlare con tal chiarezza. Tale, secondo me, è il vero senso di questo luogo, benchè alcuni pretendano, che questo secondo fatto sia portato dai nemici di Geremia: ma chi considererà posatamente tutta la serie del ragionamento, vedrà, che ciò non è verisimile. Vedi Teodor.

26,24:L'aiuto adunque di Ahicam ... giovò a Geremia. Ahicam era in gran considerazione a' tempi di Josia, 4. Reg. XXV. 22. E quel Godolia, il quale da Nabuzardan fu lasciato governatore degl'infelici avanzi del popolo dopo la distruzione di Gerusalemme, era figliuolo di Ahicam, e annico anch'esso di Geremia.