Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Geremia 5


font

Il Signore cerca un giusto Gerusalemme in per farle misericordia: ma tanto il popolo, come i grandi sono indurati, e senza freno corrono a mal fare: Dio perciò minaccia di devastar la città per mano di un popolo straniero; ma non tutto distruggerà.

1Girate per le vie di Gerusalemme, e guardate, e considerate, e cercate per le sue piazze se trovate un uomo, che faccia quello, che è giusto, e che cerchi di esser fedele: ed io farò a lei misericordia.2Ma eglino se ancor diranno: Vive il Signore, giureranno anche cosi il falso.3Signore, gli occhi tuoi mirano la fede: tu hai percossi costoro, e non sentiron dolore: li flagellasti, e non vollero ammettere correzione: indurarono la loro faccia più di una pietra, e non hanno voluto tornare a te.4Ed io dissi: Forse sono i poveri, e gl' idioti que', che non conoscon la via del Signore, e i giudizj del loro Dio.5Io adunque anderò ai principi, e ad essi parlerò: imperocché eglino conoscon la via del Signore, e i giudizj del loro Dio. Ma ecco, che questi anche peggio spezzarono tutti insieme il giogo, strapparono il freno.6Per questo il lione della foresta gli ha sbranati, il lupo alla sera gli ha sterminati: il pardo sta vigilante intorno alle loro città: tutti quelli, che da esse usciranno, saranno presi; perchè si sono moltiplicate le loro prevaricazioni, e si sono ostinati nelle lor ribellioni.7Per qual titolo potrò io essere propizio a te? i tuoi figliuoli mi hanno abbandonato, e giurano per quegli, che non son dei: io gli ho satollati, ed essi hanno fornicato, e nella casa di donna infame gozzovigliavano.8Son divenuti come cavalli stalloni quando son in calore: ognuno di essi nitrisce verso la moglie nel prossimo suo.9Forse, che io non punirò tali cose, dice il Signore, e l'anima mia non farà vendetta di una nazione come questa?10Salite sulle mura di lei, e abbattetele, ma non fate fine di essa: toglietele sue propaggini, perchè elle non son del Signore;11Imperocché ha' peccato forte contro di me la casa d'Israele, e la casa di Giuda, dice il Signore.12Hanno rinegato il Signore, ed hanno detto: Non è egli: e non verrà sciagura sopra di noi: non vedremo spada, né fame.13I profeti parlavano in aria, e non ebber essi risposta da Dio. Ad essi adunque avverran cose tali.14Queste cose dice il Signore Dio degli eserciti: Perchè voi avete proferita questa parola; ecco, che io (o Geremia) pongo nella tua bocca le mie parole qual fuoco, e questo popolo come legno, che ne sarà divorato.15Ecco, che io farò venir sopra di voi, o casa d'Israele, una nazione lontana, dice il Signore, una nazione robusta, una nazione antica, una nazione, di cui non saprai la lingua, né capirai quel, che ella ti dica.16Il suo turcasso è come un sepolcro aperto: ei son tutti valorosi.17Ella mangerà le tue raccolte, e il tuo pane: divorerà i tuoi figliuoli, e le tue figlie: si nutrirà de' tuoi greggi, e de' tuoi armenti: spoglierà le tue vigne, e le piante di fichi: e rovinerà colla spada alla mano le tue città forti, nelle quali ponevi fidanza.18Contuttociò io non farò fine di voi in que' giorni, dice il Signore.19Che se voi direte: Per qual motivo ha egli fatto a noi tutto questo il Signore Dio nostro? tu dirai loro: Siccome voi avete abbandonato me, ed avete servito a dei stranieri nella vostra terra, cosi a' stranieri servirete in una terra non vostra.20Annunziate questo alla casa di Giacobbe, e fatelo sapere in Giuda, dicendo:21Ascolta, popolo insensato, e senza cuore, il quale avendo occhi non vedi, e avendo orecchie non odi.22Voi adunque non mi temerete, dice il Signore, e dinanzi a me non vi pentirete? Io sono, che posi per confine al mare l'arena con ordine sempiterno, ch'ei non trasgredirà; e si agiteranno le sue onde, e non oltrepasseranno, e gonfieranno, ma non passeranno quel segno:23Ma questo popolo si è formato un cuore incredulo, e ribelle: si son ritirati, e se ne son'iti.24E non hanno detto in cuor loro: Temiamo il Signore Dio nostro, che dà a noi la prima pioggia, e la serotina; ed a noi conserva la pienezza dell'annuale ricolta.25Le vostre iniquità hanno fatto sparir queste cose: e i peccati vostri vi hanno privati del bene;26Perocché si son trovati nel popol mio degli empj, i quali (come gli uccellatori) pongono lacci, e tendono reti per far caccia di uomini.27Come una gabbia è piena di uccelli, cosi la loro casa è piena di frodi: e per questo si son fatti grandi, e sono arricchiti.28Si sono ingrassati, e impinguati: ed hanno violati pessimamente i miei comandi. Non hanno renduta giustizia alla vedova, non hanno preso a petto la causa del pupillo, e non hanno fatta ragione al povero.29Forsechè io non punirò tali cose, dice il Signore? O di tal gente non farà vendetta l'anima mia?30Cose da sbalordire, cose prodigiose sono avvenute sopra la terra.31I profeti profetizzavano menzogne, e i sacerdoti applaudivano battendo le mani: e il mio popolo amò tali cose: che sarà adunque di lui nella sua fine?

Note:

5,1:Se trovate un uomo, che faccia quello che è giusto, ec. Dio fa qui la stessa proposizione riguardo a Gerusalemme, che fece un giorno ad Abramo riguardo a Sodoma, ma con questa differenza, che là chiedeva dieci giusti, qui si contenta di un solo, e con questo dà bene a conoscere, quanto egli apprezzi ed ami la giustizia, come notò s. Girolamo, mentre in favore di un solo giusto si dispone a perdonare a Gerusalemme, che è vicina a perire per la enormità di sue scelleraggini. Dico vicina a perire, perocchè questa profezia appartiene al tempo della imminente rovina, ed è notissimo, come la corruzione dei costumi era allora grandissima ed universale. Abbrac cio nondimeno il parere di un dotto Interprete, il quale dice, che il giusto, che non si trovava in Gerusalemme al tempo di sua distruzione, egli è un giusto perfetto de gno di opporsi come un altro Mosè all'ira del Signore, degno di ottenere colle sue preghiere la salvazione del popolo. Ma non era egli Geremia in Gerusalemme? Geremia che portava la parola del Signore e facea le sue parti, non dovea includersi nel numero dei cittadini di Gerusalemme.

5,3:Gli occhi tuoi mirano la fede. Cioè la verità: Signore, tu che vedi il tutto, tu ben sai, ch' io parlo e profetizzo secondo la verità, e non altro dico, che il vero, cui tu mi ispiri.
Tu hai percossi costoro, ec. I mali, che tu mandasti sopra questi cattivi uomini a' tempi di Achaz, di Ezechia, di Manasse, ei neppur li sentirono, e quando un corpo malato non sente i suoi dolori, è segno, che l'anima anch'ella è malata e stupida e svanita. Quindi è, che indurarono la loro faccia più d'una pietra; perduto avendo ogni senso di verecondia, non avendo pena, nè rossore nè delle loro infamità, nè de' gastighi, che si sono tirati addosso per esse.

5,6:Il lione della foresta gli ha sbranati, il lupo ec. Credo, che lo stesso Nabuchodonosor sia detto lione per la suà possanza; lupo per la sua avarizia e voracità; pardo per la sua celerità nelle imprese. Molto bene poi dicesi: Il lupo alla sera ec. perocchè questa bestia, che vede meglio di notte, che di giorno, non va in volta, se non la sera sul tardi e la notte, od a' tempi nebbiosi e oscuri. Il pardo usa d'imboscarsi per far sua preda e ve dutala con somma celerità si getta sopra di essa. È qui il tempo passato in luogo del futuro.

5,7:E nella casa di donna infame gozzovigliavano. Le oscenità, e le impurità d'ogni specie andavano congiunte col culto degl'idoli, anzi facevano parte di questo culto.

5,10:Salite sulle mura di lei, ec. Esorta e anima i Caldei a fare le sue vendette, a salire sulle mura di Gerusalemme e diroccarle: ma Dio non vuole, ch'ei distruggano ogni cosa, perchè vuol salvare gli avanzi. Quindi soggiunge: menate via, togliete le sue propagini, i suoi figliuoli, i quali non sono più del Signore, ma degl'idoli e dei demoni.

5,12:Non è egli. Non è Dio, che governi la terra e abbia cura di noi e ci punisca se facciam il male e ci ricompensi, se facciamo il bene: tutto quaggiù succede a caso, e le minacce de' profeti non debbono inquietarci: sarem felici a lor dispetto. Cosi la dissolutezza della vita conduce alla empietà de' sentimenti, e de' principi, e l'Epicureismo è l'ordinario rifugio delle perdute coscienze.

5,13:I profeti parlavano in aria, ec. Geremia, e gli altri profeti parlano a caso, e non perchè abbiano avuta risposta da Dio intorno a quello che dee essere: caderanno perciò sulle loro teste i tristi presagi, che fanno a noi. Tale è il vero senso di questo versetto, come apparisce da quello che segue.

5,14:Perchè voi avete proferita ec. Dio rimprovera severamente a questi empi il disprezzo, che fanno de' suoi profeti e perchè costoro veggano, che i profeti non parlano in aria, si rivolge al Profeta stesso, e gli dice: sappi e tieni per fermo, che le tue parole, anzi le parole mie poste nella tua bocca da me, saranno vero e vivo fuoco, che abbrucerà e divorerà questo fracido legno, cioè il popol mio non buono omai ad altro, che ad essere cibo del fuoco. Maniera di parlare piena di forza incredibile a significare l'infallibile esecuzione delle minacce fatte dal Profeta del Signore.

5,15:Nazione antica. L'impero de' Caldei avea avuto principio da Nemrod fondatore di Ninive e di Babilonia. Vedi Gen. X. 16. Nabopolassar padre di Nabuchodonosor avea conquistato i paesi soggetti agli antichi re dell'Assiria e di Babilonia.

5,16:Il suo turcasso è come un sepolcro aperto. Nel sepolcro sta la morte, e nel turcasso de' Caldei sta la morte perchè è pieno di frecce mortifere.

5,17:Divorerà i tuoi figliuoli, ec. È una espressione simile a quella, che si usa tra noi, quando si dice, che uno mangia viva la gente, ma qui vuol dire, che il Caldeo metterà a morte grandissimo numero di Giudei.

5,19:A' stranieri servirete in una terra non vostra. Di uomini stranieri, ed anche di dei stranieri, sarete schiavi nella Caldea. I popoli vinti erano considerati come soggetti all'impero anche degli dei del vincitore. Così (dice Dio) voi, che amaste tanto gli dei stranieri, sarete servi di dei stranieri in casa del vostro vincitore.

5,21:E senza cuore. Privo del bene dell'intelletto. Gli Ebrei mettevano nel cuore l'intelligenza, e la sapienza.

5,23:Si son ritirati e se ne sono iti. I furiosi flutti del mare mi obbediscono, ma non il popol mio, il quale si è ritirato da me, benchè favorito altamente e beneficato, come in appresso si dice.

5,25:Le vostre iniquità hanno fatto sparir queste cose. Le piogge a' suoi tempi, le raccolte e le vendemmie copiose sono state negate a voi da Dio per colpa vostra.

5,26-27:Degli empi, i quali ....pongono lacci, ec. Nel popolo mio sono degli empi, tutto lo studio de' quali si è di tirare altri uomini nel peccato e nella perdizione colle parole, cogli esempi, con gli scandali loro; e nel tempo stesso, che servono ai loro piaceri, servono anche all'ambizione e all'avarizia, perchè colle loro frodi si fanno ricchi e grandi uccellatori di uomini, che empiono le loro case dei frutti di loro iniquità, come gli uccellatori le loro gabbie di uccelli.

5,30-31:Cose da sbalordire, ec. Non è ella cosa da sbalordire, cosa orrenda, che nel popolo del Signore si trovino de' falsi profeti, che spacciano menzogne e che i sacerdoti del Signore applaudiscanoe faccian festa a costoro? Eppure ciò è avvenuto, e il mio popolo ama tali cose. Che dee adunque essere di lui alla fine? Che debbe egli aspettarsi?