Scrutatio

Sabato, 4 maggio 2024 - San Ciriaco ( Letture di oggi)

Giobbe 10


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BIBBIA RICCIOTTIDIODATI
1 - L'anima mia ha nausea della mia vita: lascerò che la mia parola si sfoghi contro di me, parlerò nell'amarezza dell'anima mia.1 L’anima mia si annoia della mia vita. Io mi lascerò scorrere addosso il mio lamento; Io parlerò nell’amaritudine dell’anima mia.
2 Esclamo verso Dio: - Deh! non mi condannare; fammi sapere perchè in tal modo mi giudichi!2 Io dirò a Dio: Non condannarmi; Fammi assapere perchè tu litighi meco.
3 Ti sembra forse bene che tu mi calunni, che tu opprima me opera delle tue mani, favorendo così il consiglio degli empii?3 Ti par egli ben fatto di oppressare, Di sdegnar l’opera delle tue mani, E di risplendere sopra il consiglio degli empi?
4 Hai tu forse occhi di carne, ovvero come vede l'uomo vedi anche tu:4 Hai tu occhi di carne? Vedi tu come vede l’uomo?
5 son forse come i dì dell'uomo i tuoi dì, e gli anni tuoi son come i tempi degli uomini,5 Sono i tuoi giorni come i giorni dell’uomo mortale? Sono i tuoi anni come l’età umana?
6 perchè tu stia a ricercare la mia iniquità, ed a scrutare il mio peccato?6 Che tu faccia inchiesta della mia iniquità, E prenda informazione del mio peccato?
7 E così tu sappia che non operai empietà alcunamentre non v'è nessuno che liberi dalla tua mano!7 A te si appartiene di conoscere che io non son reo; E non vi è niuno che riscuota dalla tua mano
8 Le tue mani mi hanno formato e plasmato tutto torno torno, e così ad un tratto vuoi tu atterrarmi?8 Le tue mani mi hanno formato e composto; E tu mi distruggi tutto quanto d’ogn’intorno.
9 Ricòrdati, ti prego, che come argilla tu m'hai manipolato, ed in polvere vuoi tu farmi tornare?9 Deh! ricordati che tu mi hai formato come dell’argilla; E tu mi fai ritornare in polvere.
10 Non mi hai tu forse, qual latte, fatto colare, e come latte rappreso, fatto coagulare?10 Non mi hai tu colato come latte, E fatto rappigliar come un cacio?
11 Di pelle e di carni tu m'hai rivestito, con ossa e con nervi tu m'hai tessuto;11 Tu mi hai vestito di pelle e di carne E mi hai contesto d’ossa e di nervi.
12 vita e misericordia tu mi concedesti, e la tua assistenza custodì il mio spirito.12 Tu mi hai data la vita, ed hai usata benignità inverso me; E la tua cura ha guardato lo spirito mio.
13 Quantunque tali cose tu celi in cuor tuo, pur so che di tutte quante tu ti ricordi.13 E pur tu avevi riposte queste cose nel cuor tuo; Io conosco che questo era appo te
14 Se io peccai e pel momento tu mi risparmiasti, perchè non permetti ch'io sia mondo dalla mia iniquità?14 Se io ho peccato, tu mi hai notato, E non mi hai assolto della mia iniquità.
15 Se sarò empio, sventura a me!se giusto, non potrò ergere il capo, sazio qual sono d'afflizione e miseria!15 Se io sono stato reo, guai a me; E se son giusto, non però alzo il capo, Essendo sazio d’ignominia, e veggendo la mia afflizione;
16 Chè per la superbia come a leonessa daresti a me la caccia, e torneresti a crucciarmi spaventosamente;16 E se pur l’alzo, tu mi cacci a giusa di fiero leone, E torni a dimostrarti maraviglioso contro a me.
17 rinnoveresti i tuoi testimoni contro di me, accresceresti l'ira tua contro di me, e i travagli mi si schiererebbero contro.17 Tu mi produci in faccia nuovi testimoni tuoi; Tu accresci la tua indegnazione contro a me; Eserciti a muta sono sopra me.
18 Perchè dunque dall'utero mi hai fatto uscire? Oh! fossi io morto, senza che occhio mi scorgesse!18 Perchè dunque mi hai tratto fuor della matrice? Io vi sarei spirato, e l’occhio d’alcuno non mi avrebbe veduto.
19 Io sarei, come se non fossi mai stato: dall'utero al sepolcro sarei stato portato!19 Io sarei stato come se non avessi giammai avuto essere; Io sarei stato portato dal seno alla sepoltura.
20 La pochezza dei miei giorni non finirà forse fra breve? lasciami dunque, che io pianga alquanto il mio dolore,20 I miei giorni non sono eglino poca cosa? cessa dunque, E rimanti da me, sì che io mi rinforzi un poco;
21 prima ch'io parta, per non ritornare, verso la terra tenebrosa e coperta da caligine di morte,21 Avanti che io me ne vada alla terra delle tenebre, Dell’ombra della morte, onde mai non tornerò;
22 terra di miseria e di tenebre, ove l'ombra di morte e nessun ordinema orrore sempiterno domina. -»22 Alla terra d’oscurità simile a caligine; D’ombra di morte, ove non è ordine alcuno; E la quale, quando fa chiaro, è simile a caligine