Scrutatio

Sabato, 4 maggio 2024 - San Ciriaco ( Letture di oggi)

Giobbe 10


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA CEI 1974
1 - L'anima mia ha nausea della mia vita: lascerò che la mia parola si sfoghi contro di me, parlerò nell'amarezza dell'anima mia.1 Stanco io sono della mia vita!
Darò libero sfogo al mio lamento,
parlerò nell'amarezza del mio cuore.
2 Esclamo verso Dio: - Deh! non mi condannare; fammi sapere perchè in tal modo mi giudichi!2 Dirò a Dio: Non condannarmi!
Fammi sapere perché mi sei avversario.
3 Ti sembra forse bene che tu mi calunni, che tu opprima me opera delle tue mani, favorendo così il consiglio degli empii?3 È forse bene per te opprimermi,
disprezzare l'opera delle tue mani
e favorire i progetti dei malvagi?
4 Hai tu forse occhi di carne, ovvero come vede l'uomo vedi anche tu:4 Hai tu forse occhi di carne
o anche tu vedi come l'uomo?
5 son forse come i dì dell'uomo i tuoi dì, e gli anni tuoi son come i tempi degli uomini,5 Sono forse i tuoi giorni come i giorni di un uomo,
i tuoi anni come i giorni di un mortale,
6 perchè tu stia a ricercare la mia iniquità, ed a scrutare il mio peccato?6 perché tu debba scrutare la mia colpa
e frugare il mio peccato,
7 E così tu sappia che non operai empietà alcunamentre non v'è nessuno che liberi dalla tua mano!7 pur sapendo ch'io non sono colpevole
e che nessuno mi può liberare dalla tua mano?
8 Le tue mani mi hanno formato e plasmato tutto torno torno, e così ad un tratto vuoi tu atterrarmi?8 Le tue mani mi hanno plasmato e mi hanno fatto
integro in ogni parte; vorresti ora distruggermi?
9 Ricòrdati, ti prego, che come argilla tu m'hai manipolato, ed in polvere vuoi tu farmi tornare?9 Ricordati che come argilla mi hai plasmato
e in polvere mi farai tornare.
10 Non mi hai tu forse, qual latte, fatto colare, e come latte rappreso, fatto coagulare?10 Non m'hai colato forse come latte
e fatto accagliare come cacio?
11 Di pelle e di carni tu m'hai rivestito, con ossa e con nervi tu m'hai tessuto;11 Di pelle e di carne mi hai rivestito,
d'ossa e di nervi mi hai intessuto.
12 vita e misericordia tu mi concedesti, e la tua assistenza custodì il mio spirito.12 Vita e benevolenza tu mi hai concesso
e la tua premura ha custodito il mio spirito.
13 Quantunque tali cose tu celi in cuor tuo, pur so che di tutte quante tu ti ricordi.13 Eppure, questo nascondevi nel cuore,
so che questo avevi nel pensiero!
14 Se io peccai e pel momento tu mi risparmiasti, perchè non permetti ch'io sia mondo dalla mia iniquità?14 Tu mi sorvegli, se pecco,
e non mi lasci impunito per la mia colpa.
15 Se sarò empio, sventura a me!se giusto, non potrò ergere il capo, sazio qual sono d'afflizione e miseria!15 Se sono colpevole, guai a me!
Se giusto, non oso sollevare la testa,
sazio d'ignominia, come sono, ed ebbro di miseria.
16 Chè per la superbia come a leonessa daresti a me la caccia, e torneresti a crucciarmi spaventosamente;16 Se la sollevo, tu come un leopardo mi dai la
caccia
e torni a compiere prodigi contro di me,
17 rinnoveresti i tuoi testimoni contro di me, accresceresti l'ira tua contro di me, e i travagli mi si schiererebbero contro.17 su di me rinnovi i tuoi attacchi,
contro di me aumenti la tua ira
e truppe sempre fresche mi assalgono.
18 Perchè dunque dall'utero mi hai fatto uscire? Oh! fossi io morto, senza che occhio mi scorgesse!18 Perché tu mi hai tratto dal seno materno?
Fossi morto e nessun occhio m'avesse mai visto!
19 Io sarei, come se non fossi mai stato: dall'utero al sepolcro sarei stato portato!19 Sarei come se non fossi mai esistito;
dal ventre sarei stato portato alla tomba!
20 La pochezza dei miei giorni non finirà forse fra breve? lasciami dunque, che io pianga alquanto il mio dolore,20 E non son poca cosa i giorni della mia vita?
Lasciami, sì ch'io possa respirare un poco
21 prima ch'io parta, per non ritornare, verso la terra tenebrosa e coperta da caligine di morte,21 prima che me ne vada, senza ritornare,
verso la terra delle tenebre e dell'ombra di morte,
22 terra di miseria e di tenebre, ove l'ombra di morte e nessun ordinema orrore sempiterno domina. -»22 terra di caligine e di disordine,
dove la luce è come le tenebre.